Qualcosa è successo, ma non sappiamo bene cosa. Abbiamo firmato come volontari per raggiungere un centro di ricerca abbandonato situato su di una remota isola giapponese, ma nessuno ci ha voluto dire cosa ci aspetta. Non sappiamo nemmeno perché abbiamo firmato, in realtà. Altri volontari sono andati e non sono mai tornati. Parlano di operazione di recupero, ma i dettagli sono scarsi. Inoltre, se non ci sono pericoli reali, perché armarci? Appena arrivati sul posto comprendiamo che ci hanno mentito. In giro si trovano dei cadaveri fatti letteralmente a pezzi e l'atmosfera è quantomai lugubre. Si sentono anche degli strani rumori. La paga è buona, ma dopo qualche passo iniziamo a temere che non avremo mai modo di spendere i soldi. Però avremo modo di scrivere la recensione di Empty Shell, un action roguelike horror inquadrato dall'alto che punta tutto sull'atmosfera.
Un mistero da risolvere
Quello di CC ARTS è un titolo dalle premesse intriganti, che vengono sviluppate molto bene all'interno del gioco. L'idea stessa di essere una persona comune mandata in un luogo infestato da strane creature ha il suo fascino, anche se non è propriamente nuova (ci sono forti echi di GTFO) e afferma sin dall'inizio un mistero la cui soluzione sarà parte integrante dell'esperienza. Come dicevamo, all'inizio siamo mal armati e non sappiamo bene cosa dobbiamo fare. In realtà ci viene detto che dobbiamo riattivare dei generatori, ma non sappiamo dove dobbiamo andare e, soprattutto, cosa ci aspetta. Quello che sappiamo è che la mappa viene generata casualmente all'inizio di ogni partita, così come le risorse che contiene. Quindi lasciamo la nostra zona sicura e muoviamo lentamente i primi passi dentro la struttura.
Non passa molto tempo prima di subire un attacco da parte di strane, piccole creature che ricordano dei ragni. Le abbattiamo velocemente, ma finiamo i proiettili. Fortunatamente abbiamo un badile che ci consente di affrontarle senza troppi problemi, ma dobbiamo ricaricarci di munizioni se vogliamo sopravvivere.
Il mondo di gioco è inquadrato rigorosamente dall'alto ed è reso in un bianco e nero di grande effetto, che aiuta a creare un'atmosfera perennemente tesa e a mascherare i pochi dettagli della grafica 3D. In giro per la struttura si trovano armadietti e casse da aprire per recuperare armi e altre risorse. Si trovano anche i cadaveri degli altri volontari che, in quanto tali, non hanno più bisogno del loro equipaggiamento. È proprio la gestione dell'inventario a far emergere prepotentemente la natura survival horror di Empty Shell. Lo spazio è limitato e non possiamo portarci dietro tutto quello che troviamo, quindi dobbiamo fare di volta in volta delle scelte, in base a ciò che siamo riusciti a reperire. Esplorando la struttura si trovano anche dei muri segreti che di solito nascondono dell'ottimo bottino, ma siamo sempre lì: dobbiamo scegliere, anche perché i nemici incombono e non abbiamo molto tempo.
Inoltrandoci nella struttura diventa inevitabile incontrare dei nemici più grossi e resistenti. Quando ci si trova a combattere con una mano gigante o un super vermone si capisce che lì dentro sono stati condotti degli esperimenti finiti non troppo bene. Oppure che si siano aperte in qualche modo le porte dell'inferno? Comunque sia l'atmosfera si fa sempre più tesa e noi procediamo sempre più lentamente. Abbattere queste creature diventa più faticoso e dispendioso. Rimanere senza munizioni equivale a morte certa, ma fuggire non è un'opzione, visto che possono inseguirci fino ai più remoti angoli della base di ricerca. È a quel punto che capiamo di essere stati letteralmente fregati. In giro si trovano dei documenti che raccontano cosa è successo nei mesi precedenti al nostro arrivo, e che confermano la nostra impressione.
Ma c'è anche dell'altro, che si scopre giocando e che non vi vogliamo anticipare in alcun modo. Perché Empty Shell, nella sua apparente semplicità, è un titolo che funziona davvero bene e che intriga proprio in virtù della sua enigmaticità. Si muore spesso, soprattutto all'inizio, e morire è funzionale al tipo di esperienza che hanno voluto creare gli sviluppatori. Ci sono alcuni momenti un po' confusionari, ma non rovinano il gameplay che, nonostante i pochi mezzi, riesce a inquietare e coinvolgere, dando oltretutto un senso profondo alla gestione dell'inventario alla Resident Evil, facendola diventare effettivamente una caratteristica attiva del gioco e non una strozzatura, come avviene in altri casi. Insomma, ci troviamo di fronte a un titolo piccolo, ma che sa sfruttare i suoi limiti per proporre un'esperienza che vale la pena di vivere e che risulta a suo modo fresca in un panorama dove di giochi del genere se ne vedono gran pochi. Forse si poteva fare qualcosa di più in termini di varietà, soprattutto negli schemi d'attacco dei nemici, ma al contempo è innegabile che la compattezza dell'esperienza renda davvero pregna la stessa, tanto da attanagliare il giocatore e lasciarlo solo dopo molte ore.
Conclusioni
Empty Shell è un gioco che sceglie volontariamente di non andare oltre certi limiti, presentandosi come un'esperienza compatta e riuscita, oltretutto dal prezzo davvero basso. È un gioco che sa quello che vuole essere e che fa di tutto per non deviare mai dalla sua idea di fondo, risultando coerente fino alla fine. Dategli una possibilità perché vale davvero la pena di giocarci.
PRO
- Grande atmosfera
- Poche meccaniche, ma che funzionano bene
- Coinvolge nei suoi misteri e non ti lascia fino alla fine
CONTRO
- Un po' di varietà in più negli schemi d'attacco dei nemici non avrebbe guastato
- In alcuni momenti crea un po' di confusione