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E.T. the Extra Terrestrial

Di indiscutibile valore dal punto di vista cinematografico, E.T. non ha mai potuto godere di una fama molto onorevole all'interno del panorama videoludico, per colpa di un disgustoso tie-in per Atari 2600 che viene ancora ricordato come uno dei più brutti giochi della storia. Ora, a distanza di oltre vent'anni, Ojom tenta di lavare l'onta con un mobile game dedicato proprio all'extraterrestre dagli occhioni azzurri...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   20/11/2007
E.T. the Extra Terrestrial
E.T. the Extra Terrestrial
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Tutti conoscono la trama di E.T., indimenticabile film di Spielberg che ha commosso intere generazioni di spettatori: è quella di un tenero alieno che viene dimenticato sulla Terra dalla propria astronave e che viene trovato da un ragazzino di nome Elliott, che infine riesce ad aiutarlo a ricongiungersi alla propria famiglia evitando le losche mire del governo sul povero marziano. Ovviamente questa breve descrizione lascia da parte tutti gli eventi secondari che avvengono nel corso della pellicola, e che fungono per gran parte da sfondo agli oltre quaranta minigame di cui è costituito il gioco. E.T. È infatti una raccolta di stage dagli obiettivi e dalle meccaniche più disparate, comunque tutti uniti da una logica di semplicità ed immediatezza: insomma, il prodotto Ojom è una sorta di Wario Ware dotato di una spiccata componente narrativa, rappresentata dalle cutscene che svelano per sommi capi lo storyline tra un livello e l'altro. Parte dell'appeal del titolo è garantito da una realizzazione grafica di tutto rispetto, certo non troppo elaborata ma che fa comunque la propria figura: il gioco è completamente bidimensionale, contraddistinto da uno stile quasi fumettistico e da un ottimo utilizzo del colore, e che non disdegna qualche tocco di classe in merito ad alcune animazioni particolarmente gradevoli.

Purtroppo non si può dire lo stesso riguardo all'accompagnamento musicale, che poggia su melodie scarne e decisamente ripetitive. Soprattutto dopo aver spento il sonoro, dunque, è possibile apprezzare la buona qualità dei vari minigame proposti da Ojom: come detto, i vari stage cercano di seguire in maniera più o meno fedele la trama del film, anche se non mancano alcune divagazioni evidentemente studiate per garantire al titolo un soddisfacente apporto quantitativo di livelli. Si comincia con un semplice minigioco nel quale bisogna seguire le tracce di E.T. con una torcia elettrica, ma la fantasia degli sviluppatori si è veramente sbizzarrita: ci si ritrova dunque ad ordinare gli orsetti nella stanza di Gertie, in una specie di Columns, a raccogliere caramelle evitando di essere avvistati (in puro stile Pac-man), ad afferrare con il giusto tempismo delle palline da baseball e così via, in una serie di spezzoni di gameplay rigorosamente one-thumb che definire "immediati" è quasi riduttivo. Certo è che, come quasi tutte le raccolte di minigame, E.T. soffre dei canonici alti e bassi, con stage divertenti ai quali si affiancano sezioni noiose, irritanti o perfino mal concepite: ma si può dire che queste costituiscano una minima parte del globale, per un'esperienza che si rivela quasi sempre piacevole.

Conclusioni

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Ci sono voluti venticinque anni, ma finalmente un videogame è riuscito a rendere minimamente giustizia all'opera filmica di Steven Spielberg: E.T. è una convincente collezione di minigiochi, che riesce nel non facile intento di coniugare il rispetto della trama originale con una selezione sufficientemente vasta e diversificata di stage. Per quanto non sia né entusiasmante, né tanto meno longevo, E.T. si può piazzare tranquillamente sopra a molti altri mobile games decisamente più ambiziosi.

PRO

CONTRO

PRO

  • 47 minigiochi di buon livello
  • Grafica più che discreta
  • Abbastanza fedele alla trama del film

CONTRO

  • Tutt'altro che longevo
  • Alcuni minigame poco riusciti
  • Musiche da dimenticare