Prima dell'avvento di Among Us, i giochi di "deduzione sociale" (termine che in italiano continua ad avere ben poco senso) erano relegati per lo più all'ambito dei board game, dove permangono forse le migliori variazioni sul tema, visto che nei videogiochi il panorama è stato improvvisamente riempito e saturato dal solo titolo di Innersloth. Tuttavia, c'è spazio per qualche nuova interpretazione, che difficilmente riuscirà a raggiungere il grado di popolarità di "Amogus" ma che ha sicuramente qualcosa da dire a chi vuol provare qualcosa di un po' diverso a partire dal medesimo tema di fondo, come vediamo in questa recensione di Eville.
In effetti, il gioco di VestGames tenta proprio una sorta di mediazione tra la complessità di alcuni giochi da tavolo e l'immediatezza di Among Us, riuscendo solo in parte in un intento così difficile ma avendo il merito di proporre un qualcosa di molto più strutturato rispetto ai vari cloni del titolo Innersloth.
L'ambientazione medievaleggiante richiama probabilmente Lupus in Tabula, capostipite di questo genere, ma il modo in cui le varie caratteristiche si uniscono in un insieme composito è sicuramente originale. La struttura è molto più complessa rispetto a quanto si potrebbe pensare guardando alle nuove tendenze dei "social deduction game", ma l'elemento fondamentale resta sempre l'interazione con altri giocatori, dunque è indispensabile, anche in questo caso, avere a che fare con un gruppo di utenti che stiano al gioco in maniera corretta e stimolante. L'ideale è sempre giocare con persone conosciute, perché purtroppo la composizione casuale delle squadre può portare spesso ad avere a che fare con utenti più o meno tossici con cui è difficili impostare una partita soddisfacente.
Crimini e misfatti in un tranquillo paesino
Essendo un gioco di deduzione sociale, si tratte anche in questo caso di un multiplayer asimmetrico in cui un gruppo di giocatori deve guardarsi dai costanti attacchi occulti di un altro gruppo di giocatori, in una lotta tra "buoni" e "cattivi". Il tutto avviene in una particolare ambientazione, veramente piacevole e perfettamente funzionale per un gioco del genere: in Eville ci troviamo in un piccolo e ridente paesello medievaleggiante, con architetture che potrebbero essere bavaresi o alsaziane, in un clima che richiama il vecchio Fable. Anche in questo caso, una parte dei giocatori interpreta dei normali abitanti, mentre un gruppo più ristretto opera nei panni dei "cattivi": lo scopo di questi ultimi è seminare panico e terrore uccidendo i primi, mentre gli altri devono cercare di vivere una vita relativamente tranquilla assicurandosi di piazzare delle difese per evitare gli attacchi. A differenza di Among Us, una partita di Eville può estendersi in maniera notevole, strutturandosi attraverso un ciclo giorno/notte serrato, che scandisce le possibili attività di un gruppo e dell'altro, con quest e attività varie eseguibili alla luce del sole e i crimini che si svolgono solitamente di notte.
Ogni abitante ha una propria casa, e sostanzialmente passa la maggior parte del tempo in cui è sveglio a cercare di stabilire delle difese per evitare di essere ucciso durante la notte, mentre i villain pianificano di giorno le proprie azioni malvagie da mettere in atto con il favore delle tenebre. Questa scansione tra giorno e notte richiede già una certa impostazione strategica, perché costruisce delle sorte di macro-turni in cui organizzare le attività da portare avanti, strutturando in maniera molto più profonda e complessa delle azioni che, in altri titoli simili, avvengono in maniera molto più spontanea e meno ragionata.
Per chi apprezza un ritmo più lento e cadenzato, intervallato anche da vere e proprie quest che a dire il vero non hanno proprio un grande senso, questa interpretazione della meccanica di deduzione sociale potrebbe essere l'ideale, purché si abbia a che fare con il giusto gruppo di giocatori visto che l'interazione, la collaborazione e l'inganno restano pur sempre i pilastri su cui si regge tutto il gioco.
Permangono anche i momenti più tipici del genere, con il confronto diretto tra i giocatori: una volta scoperto un cadavere, è possibile richiamare l'attenzione di tutti e avviare il solito processo improvvisato sul possibile colpevole, facendo partire la solita girandola di accuse reciproche e menzogne per evitare la forca. Anche in questo caso, vince la fazione che riesce ad eliminare gli avversari senza finire decimata sul patibolo.
Ruoli e specializzazioni
Oltre alla scansione temporale e l'ambientazione complessa, un elemento fortemente distintivo di Eville è il fatto che ogni personaggio a cui si può essere assegnati ricopre un proprio ruolo e ha caratteristiche specifiche. Questo dona al tutto un ulteriore livello di strategia, proponendo anche delle continue varianti al gameplay perché ogni classe è in grado di effettuare azioni specifiche, comportarsi in un certo modo e sfruttare abilità peculiari per raggiungere il proprio scopo. Gli abitanti del villaggio si suddividono in 7 categorie: cittadino, specialista in trappole, guardia, sindaco, veggente, medium e detective, mentre i cattivi sono specializzati in quattro ruoli, ovvero barbaro, ladro, diffamatore e contrabbandiere. Ogni personaggio, in questo modo, ha un proprio ruolo specifico, con abilità che consentono interazioni diverse con gli altri giocatori e con l'ambiente circostante.
È un elemento di grande importanza perché modifica in maniera sostanziale il gameplay a seconda del ruolo che ci viene assegnato, ben al di là della semplice distinzione tra buoni e cattivi. In una partita a Eville troviamo una notevole quantità di attività da portare avanti, tra quest e ricompense che consentono di ottenere strumenti necessari per i nostri scopi, ovvero essenzialmente uccidere o evitare di essere uccisi, in particolare durante la notte.
Le specializzazioni introducono però diverse varianti fondamentali al gameplay, in certi casi sfruttando anche un vero e proprio sistema di crafting a partire dalle risorse conquistate con le quest e acquistate nei negozi del paese: lo specialista in trappole, per esempio, può costruire vari sistemi difensivi per ingabbiare o rallentare i nemici, il veggente può disporre barriere e sistemi di sicurezza per vedere le eventuali effrazioni nelle case dei giocatori, il barbaro può sfruttare la sua forza per inseguire e uccidere velocemente anche di giorno, medium e detective hanno possibilità aggiuntive di raccogliere informazioni e scoprire i colpevoli.
Ogni classe ha un ruolo che si incastra precisamente nel meccanismo di gioco, anche se alla fine quello che conta è sempre la capacità del gruppo di giocare secondo le regole e con la giusta immedesimazione, perché alla fine il gioco di deduzione sociale è sostanzialmente un gioco di ruolo impostato su un canovaccio standard, che alla lunga può anche stancare.
Una fiaba dai risvolti inquietanti
Non c'è dubbio che la realizzazione tecnica di Eville, sebbene sempre nel solco delle produzioni indie di dimensioni modeste, faccia raggiungere una nuova dimensione a questo tipo di giochi, finora limitati a rappresentazioni ben più stilizzate ed elementari. Potrebbe sembrare un elemento accessorio, ma in questo caso il 3D pieno e il mondo finemente modellato ha comunque uno scopo importante: il movimento dei personaggi diventa più realistico, la presenza di questi è più fisica e il paesaggio ha una parte attiva nel gioco di occultamento e ricerca. Non si tratta di semplici abbellimenti estetici e marginali, insomma: il passaggio a un mondo tridimensionale ha degli effetti importanti nel modo stesso di giocare a questo tipo di gioco, diventando essenziale anche per il gameplay. Che questo rappresenti o meno un'effettiva evoluzione sull'azione standard di un Among Us è un altro discorso, e per quanto ci riguarda abbiamo parecchi dubbi al riguardo, ma non è chiaro che la soluzione grafica adottata sia studiata per funzionare con una certa struttura di gioco.
Non guasta, inoltre, che la caratterizzazione estetica sia comunque piacevole. L'atmosfera generale ricorda una sorta di parodia del fantasy medievaleggiante e il primo esempio che viene in mente è sicuramente il già citato Fable, con le dovute proporzioni. Ovviamente non si tratta di un impianto particolarmente complesso e ricco, anzi appare piuttosto ruvido e semplicistico sotto molti aspetti, in particolare per quanto riguarda le animazioni dei personaggi, particolarmente legnose e poco integrate con l'ambiente circostante. Ci sono anche alcuni inconvenienti tecnici legati al caricamento delle texture, che avviene spesso in ritardo, mantenendo modelli e anche immagini 2D a risoluzione estremamente bassa per qualche secondo prima di ricevere il giusto trattamento.
Un elemento dubbio nell'organizzazione generale di Eville è la presenza di una sorta di Battle Pass: il gioco è distribuito come premium, ovvero con un prezzo d'acquisto che non è nemmeno basso rispetto agli standard del genere, ammontando a 14,99 euro, tuttavia questo rappresenta solo il "biglietti d'ingresso". Giocando è possibile sbloccare vari bonus avanzando nel Battle Pass, oppure si possono ottenere oggetti particolarmente rari acquistandoli attraverso le micro-transazioni e attivando il Pass a pagamento. Sebbene questo non sembri influire sull'equilibrio del gioco attraverso pratiche pay to win, è sicuramente un'aggiunta di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Conclusioni
Nel caso abbiate ancora voglia di giochi di "deduzione sociale", Eville è probabilmente una delle migliori alternative al classico Among Us disponibili sul fronte videoludico. VestGames è partita dalle basi del genere e ha preso spunti dai giochi da tavolo per costruire una struttura più profonda e complessa, fondata sempre sulle stesse dinamiche di inganno, cooperazione e indagine ma con una serie di attività aggiuntive in grado di arricchirne un po' il gameplay. L'azione resta sempre piuttosto goffa e in certi casi anche eccessivamente farcita di azioni secondarie poco incisive alla fine dei conti, ma il meccanismo centrale funziona sempre bene. Purché ovviamene si abbia a che fare con un gruppo di giocatori corretti e intenzionati a immedesimarsi al meglio nel mondo di gioco, cosa che resta fondamentale e non facilissima da trovare.
PRO
- Gameplay ben rodato ma anche arricchito da vari elementi aggiuntivi
- Le classi dei personaggi variano decisamente l'azione
- Ottima atmosfera generale
CONTRO
- Un po' goffo ed erratico nelle varie azioni di gioco
- La presenza di un buon gruppo affiatato di giocatori affidabili resta fondamentale
- Varie incertezze tecniche
- Battle Pass e microtransazioni poco simpatiche