Expeditions: a MudRunner game, la recensione di una sorta di puzzle fuori di... strada

Sempre più persone amano la serie di MudRunner, ed è una cosa bellissima. Perché guidare non deve essere solo una questione di velocità, arrivare primi a ogni costo con gli occhi iniettati di sangue per i trecento chilometri orari costanti. Guidare è qualcosa di più profondo, cerebrale, specialmente se si è a così stretto contatto con la natura.

Come scoprirete leggendo la recensione di Expeditions: a MudRunner game, per questo spin-off gli sviluppatori hanno cambiato diverse cose rendendo l'esperienza di gioco per certi versi più rilassante, ma non meno impegnativa.

L'esplorazione è tutto

MudRunner e SnowRunner ti fanno lavorare con la logistica, devi piazzare i diversi mezzi sulla mappa in modo da creare una rete di soccorsi e approvvigionamento, concentrandosi perlopiù sui trasporti eccezionali attraverso terreni accidentati. Expeditions: a MudRunner game pone invece l'accento sull'esplorazione, che viene sospinta da missioni legate alla documentaristica, alla preservazione, alla mappatura geologica del terreno. Ci sono diversi incarichi relativi a un canale documentaristico che ci porteranno per esempio a piazzare videotrappole per gli animali tra i boschi più fitti e i canyon più aspri o a cercare edifici abbandonati per una nuova serie televisiva. Altre missioni vengono offerte dal governo: quello dell'Arizona per esempio vi pagherà per fare una rilevazione geologica nei pressi di un laghetto che si è formato in un cratere.

I compiti sono tantissimi e piuttosto vari e parliamo soltanto di quelli principali. Esplorando ciascuna mappa ci imbatteremo infatti in una miriade di attività secondarie, a volte persino più divertenti di quelle portanti. Anche qui, in alcuni casi, saremo chiamati a trasportare carichi particolarmente ingombranti, ma questo tipo di missione in Expeditions è un eccezione, al contrario di SnowRunner e MudRunner nei quali è la regola.

Scalatori 4x4

Expeditions: a MudRunner game è un'esperienza più solitaria, contemplativa, ma come anticipato domare la bestia non è così scontato. I terreni sono davvero impervi e composti più da durissima roccia che dalla solita marea di fango, comunque presente. La fisica della serie è sempre stata più a suo agio sui terreni morbidi, sulla roccia Snowrunner era a tratti disastroso, ma per questo Expeditions finalmente anche gli scalatori potranno godere come gli altri.

Ora puoi piazzare dei bulloni nel terreno, agganciarci il verricello, e calarti lentamente in verticale lungo una parete di dieci metri, rimbalzando dolcemente con gli pneumatici sulla parete come farebbe Spider-Man se andasse a diesel. Niente cose impossibili sia chiaro, tutto fisicamente più o meno credibile con qualche concessione, per esempio il crick che consente di rimettere la vettura con le ruote sul terreno letteralmente teletrasportandola. Il crick, però, va comunque comprato, posizionato su uno spazio libero e ha solo due utilizzi, e i soldi almeno all'inizio non pioveranno dal cielo...

Costa organizzare le spedizioni e si viene pagati solitamente a lavoro finito, inoltre non è possibile partire se l'organizzazione porterà a un bilancio negativo. Se un particolare lavoro richiederà uno specialista, dovremo avere i soldi per pagarlo in anticipo. Se poi dispersi nelle lande selvagge vorrete teletrasportarvi alla base senza finire la spedizione in corso, dovrete sganciare ben mille crediti. Per ovviare alla mancanza di denaro, dovrete mettervi sotto esplorando e accettando tutti i lavori che troverete in giro, arricchendo e potenziando la vostra flotta di jeep e camion che in questo modo saranno in grado di portarvi sempre più lontano e sempre più velocemente. Potremo anche costruire ponti e rendere certi passaggi meno impervi, ma solo in punti prestabiliti e questo è davvero un peccato. Un approccio libero alla Death Stranding avrebbe davvero reso Expeditions un possibile classico.

Un mondo meraviglioso

Il bello di Expeditions è anche nei tanti strumenti che andremo a utilizzare, nella personalizzazione dei vari mezzi in base alle proprie inclinazioni, come nei tanti punti d'interesse che troveremo disseminati sulla mappa e che a volte daranno vita anche ad altre missioni secondarie. Grotte pazzesche, sculture nella roccia, aerei precipitati dimenticati dal tempo, vecchie e pericolanti strutture di cui spesso conosceremo anche la storia. Siamo su un altro pianeta rispetto alle mappe generiche dei giochi precedenti. Anche graficamente si notano diversi passi in avanti nel dettaglio, nella pulizia video, nella risposta della vegetazione al nostro passaggio, oltre alle migliorie già discusse alla fisica sulle superfici rocciose che come innovazione non è comunque da poco per una serie che si basa proprio sulla guida attraverso terreni sconnessi.

Uno spin-off gentile

Expedition è uno spin-off gentile, ti introduce con spedizioni più lineari a compiti che si faranno man mano più malleabili, peccato che non si possa dire lo stesso dei suoi menù poco intuitivi, convoluti, che rendono almeno inizialmente l'esperienza piuttosto antipatica. Ci si fa l'abitudine, ma è un problema che il team deve risolvere perché è come un muro, per un giocatore occasionale che magari un giro su Expeditions: a MudRunner game se lo farebbe anche volentieri, ma come si mette la tanica di benzina sul lato del camion? Perché dice che mi manca qualcosa per partire? Come faccio a girare liberamente? Dov'è finita la mia jeep? Dove diavolo è la prossima missione... ah, su un altro menù di un'altra mappa! Una follia che i fan della serie conoscono bene, fortunatamente non succede come in Snowrunner che nel giro di due missioni ti spediscono in Siberia e non sai come tornare indietro.