Quando una struttura di gioco funziona genera cloni a profusione, è un meccanismo intrinseco nel mercato videoludico ma raggiunge fenomeni impressionanti specialmente in ambito mobile, come dimostra anche questa recensione di F1 Clash, il nuovo manageriale di Hutch basato su licenza ufficiale del massimo campionato di automobilismo a ruote scoperte. Lo stesso schema di gioco viene ormai applicato a tutti i titoli di questo tipo in ambito mobile da qualche anno a questa parte, dunque ci troviamo essenzialmente di fronte alla medesima esperienza di gioco vista da Motorsport Manager in poi, con alcune variazioni che derivano soprattutto dall'essenza free-to-play (e sapete già che questo non può che portare a elementi poco simpatici in termini di bilanciamento) e in parte dalle nuove licenze aggiornate. In pratica, siamo di fronte agli effetti nefasti della serializzazione più standard che ci possa essere, ovvero l'effetto novità derivate quasi esclusivamente dall'inserimento di nuovi nomi e marchi aggiornati all'ultima stagione di Formula Uno e davvero poco altro.
Per il resto, permangono gli aspetti positivi ma anche le derive meno apprezzabili di un gioco impostato su una monetizzazione che punta alle micro-transazioni, effetto incrementato ulteriormente dal fatto di basarsi sulla sfida multiplayer PvP. Ne viene fuori una valutazione complessiva che non cambia più di tanto da quella che caratterizzava già F1 Manager, ovvero praticamente lo stesso gioco da parte degli stessi autori uscito un paio di anni fa, prima del particolare cambio di nome deciso nei mesi scorsi per questo nuovo capitolo. O meglio, una variazione può essere rilevata in linea con la scelta del nuovo titolo: il "clash" al posto di "manager" rimarca l'essenza competitiva di questo titolo mobile, che si fonda sempre più sullo scontro diretto tra due giocatori e meno sulla pianificazione strategica della scuderia. Probabilmente, la scelta di affidare il nome originale al nuovo progetto nelle mani di Frontier Development evidenzia ancora di più la volontà di differenziare questo titolo mobile, impostato su sfide veloci e dinamiche free-to-play, dal vero e proprio manageriale con tutti i crismi del caso che si prepara negli studi britannici di David Braben e soci, o almeno così speriamo per gli utenti PC e console.
Corse testa a testa
La struttura del gioco è rimasta sostanzialmente la stessa di F1 Manager, essendo questo praticamente un rebranding o poco più, con poche variazioni marginali: si tratta di gestire la squadra di Formula Uno dalle fasi di preparazione, con la regolazione dell'auto e l'ingaggio e addestramento dei piloti, al comportamento da adottare in gara. Piloti e parti meccaniche delle auto dipendono soprattutto dalla conquista di carte, che si possono ottenere vincendo corse, attendendo lo sblocco di casse gratuite oppure ovviamente attraverso le micro-transazioni, con le ovvie differenze di drop rate a seconda della rarità e del valore di queste. Non ci sono grandi ragionamenti da fare al riguardo: le carte più rare sono le più potenti e il meccanismo è estremamente lineare, richiedendo semplicemente di ingaggiare possibilmente i piloti più capaci, potenziarli quando possibile con la spesa di valuta in-game e applicare le carte relative alle varie componenti dell'auto non appena ne spuntano di nuove e più potenti.
Il gameplay più attivo e ragionato compare solo nel vivo della gara, con la gestione diretta dei due piloti in corsa. Anche in questo caso non si ha il controllo dei veicoli, ma possiamo impostare la direzione della gara scegliendo l'atteggiamento dei piloti in base a tre livelli di velocità da sostenere, decidendo quando effettuare il pit-stop e che tipo di gomme da utilizzare. Ovviamente, un'eccessiva sollecitazione del motore data da un atteggiamento troppo aggressivo e veloce porta a un maggiore consumo di gomme e benzina, dunque è necessario saper dosare al meglio il comportamento dei piloti e decidere al momento giusto quando e come effettuare cambio gomme e rifornimento. Questo è quanto: in queste decisioni si risolve praticamente tutto il gameplay di F1 Clash, riprendendo d'altra parte la struttura ormai canonica di questo genere, consolidata soprattutto dall'ottimo Motorsport Manager. Il problema principale di questa versione targata Hutch è il fatto che il meccanismo free-to-play e l'aleatorietà delle carte, il tutto all'interno di un contesto multiplayer competitivo porta inevitabilmente verso il pay to win.
Per il resto, F1 Clash può contare sulla licenza ufficiale del Campionato di Formula Uno e non è cosa da poco, considerando il richiamo che i nomi originali possono esercitare sugli utenti. Ciò nonostante, il gioco si porta dietro praticamente gli stessi difetti del capitolo precedente, essendo a tutti gli effetti lo stesso gioco con minimi aggiustamenti, senza particolari progressioni visibili nemmeno in ambito tecnico.
Conclusioni
La semplificazione strutturale funziona molto bene per questi manageriali automobilistici su piattaforme mobile, ma dopo vari capitoli sparsi su diverse serie forse sarebbe il caso di iniziare a provare anche qualcosa di nuovo, magari con qualche variabile aggiunta o ulteriori possibilità di interazione in gara al di là delle solite scelte di base da intraprendere. F1 Clash è sostanzialmente lo stesso gioco visto in F1 Manager e si porta dietro gli stessi elementi di forza (la licenza ufficiale, soprattutto) ma anche i medesimi difetti, generati soprattutto dalla meccanica free-to-play e dall'inevitabile pay to win che emerge in un gioco del genere impostato sulla sfida online. Per qualche partita può essere comunque piacevole ma l'esperienza migliore in questo ambito rimane tutt'ora Motorsport Manager 3.
PRO
- Il gameplay ben rodato funziona sempre bene, sulle prime
- Licenza ufficiale aggiornata della Formula Uno
CONTRO
- Difficile trovare differenze con la versione precedente
- Free to play e micro-transazioni spingono verso il pay to win
- C'è bisogno di qualche variabile aggiuntiva per approfondire il gioco