"Ti ho mai detto qual è la definizione di follia?" Il monologo di Vaas Montenegro risuona ancora oggi nelle orecchie dei fan di Far Cry, interpretato in maniera magistrale da Michael Mando e doppiato in italiano, in maniera altrettanto magistrale, da Francesco Mei. Quelle parole segnavano la nascita del più iconico cattivo della serie di Ubisoft, ma anche di un approccio che la firma francese avrebbe adottato da quel momento in poi in maniera stabile.
Esattamente nove anni dopo, siamo ancora qui a parlarne e lo facciamo per un motivo specifico: come saprete, il Season Pass di Far Cry 6 ci metterà nei panni di tre fra i più celebri "cattivi" della serie, in altrettante avventure ambientate all'interno della loro mente. Un viaggio fra ombre inquietanti, ricordi mai svelati e paesaggi impossibili, che cominciamo a raccontare appunto con la recensione di Far Cry 6 - Vaas: Insanity.
Storia
Far Cry ci ha abituato nel corso degli anni a contenuti a pagamento decisamente bizzarri e Vaas: Insanity non fa eccezione, anzi conferma fin alle prime battute di corrispondere proprio alla definizione di follia che ci ha insegnato il celebre antagonista: "fare e rifare la stessa cazzo di cosa, ancora e poi ancora, sperando che qualcosa cambi". Questo primo contenuto scaricabile è un ciclo che si ripete, alzando di volta in volta l'asticella della sfida e rivelando nuovi segreti, fino a quello più grande.
Non c'è un'effettiva narrazione: ci risvegliamo nei panni di Vaas, catapultati in un vivido sogno frutto della sua mente malata, e attorno a noi si staglia una versione distorta delle Rook Islands, con tre punti d'interesse principali che nascondono altrettante boss fight, ma anche e soprattutto diversi luoghi presso cui sbloccare ricordi di retroscena inediti, che ci aiuteranno a scoprire qualcosa di più su questo personaggio.
Assisteremo a sequenze che illustrano il rapporto malato con Citra (la cui voce ci guiderà attraverso l'intera avventura), ma anche la rivalità con Jason Brody, il protagonista di Far Cry 3, e alcuni eventi legati all'ambientazione che esplorano il passato del protagonista e ciò che è successo dopo che ha tradito la propria gente per unirsi al gruppo di mercenari al soldo di Hoyt Volker.
Purtroppo l'interpretazione del già citato Francesco Mei è un lontano ricordo: esattamente come il gioco base, Far Cry 6, Vaas: Insanity è privo di doppiaggio in italiano e vanta dunque dialoghi unicamente in inglese, con la possibilità di attivare i sottotitoli nella nostra lingua.
Gameplay
Dicevamo che Vaas: Insanity si presenta come un ciclo, nella fattispecie un'esperienza di tipo roguelite composta in totale da cinque livelli man mano più difficili. Le cose da fare e da vedere all'interno della mappa sono le stesse, ma la possibilità di sbloccare nuovi potenziamenti permanenti (i cosiddetti "tratti", ottenibili guardandosi nello specchio dell'avamposto iniziale) e nuove armi (vincendo le relative sfide per poi acquistarle) rende possibile approcciare la mini campagna in maniera diversa.
Purtroppo il gunplay non è cambiato rispetto a Far Cry 6 e la presenza di un arsenale ridotto non fa che evidenziarne i limiti. Come è possibile leggere nella recensione di Far Cry 6, ilsistema di combattimento dell'ultimo episodio della serie Ubisoft non ci ha entusiasmato e in Vaas: Insanity viene riproposto con qualche complicazione extra, il che rende spesso l'esperienza ancora meno godibile. Migliorare le armi risolleva un po' la situazione, ma siamo ben lontani da quanto visto negli sparatutto più blasonati.
C'è inoltre un problema di bilanciamento della difficoltà, nel senso che l'approccio roguelite dovrebbe creare una certa tensione legata alla possibilità di perdere (quasi) tutto quello che abbiamo ottenuto a ogni game over e ricominciare poi da capo, ma nel corso del primo livello non ci è mai capitato di morire e anzi siamo riusciti a sbloccare quei tratti che permettono di conservare denaro o di godere di una seconda possibilità nel caso si venga uccisi.
A queste perplessità si aggiunge la sistematica ripetitività del DLC, che appunto ripropone di volta in volta le stesse battaglie e le stesse situazioni, andando solo a ritoccare la sfida verso l'alto. Una struttura che a ogni nuovo tentativo rivelasse ulteriori contenuti sarebbe stata decisamente più interessante, ma così com'è impostato il gameplay di Vaas: Insanity è fine a se stesso e ha ragione di essere unicamente nel fanservice che mette a disposizione degli utenti.
Grafica e sonoro
L'interpretazione alternativa delle Rook Islands ricorda un po' i paesaggi alieni dei DLC di Far Cry 5, ma non si tratta di un paragone positivo. La mappa ha un'estensione solo discreta e gli asset tendono a ripetersi in maniera un po' anonima, con solo la zona vulcanica a proporre qualche differenza significativa ma anche qui senza particolari acuti.
Dell'effettistica avanzata di Far Cry 6 non vi è traccia, o comunque riesce difficile scorgerla all'interno di scenari che esprimono più che altro una direzione artistica, provando a dare forma e colore alle visioni di una mente folle. Purtroppo non si registrano momenti di particolare interesse, se non le sequenze in cui Vaas ricorda alcuni eventi del passato e che possono contare sul talento di Mando per guadagnare intensità e spessore.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 10400
- Scheda video: NVIDIA RTX 3070
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 4460, AMD Ryzen 3 1200
- Scheda video: NVIDIA GTX 960, AMD RX 460
- Memoria: 8 GB di RAM, 12 GB con il texture pack HD
- Storage: 60 GB
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i7 10700K, AMD Ryzen 7 5800X
- Scheda video: NVIDIA RTX 3080, AMD RX 6800
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 60 GB
- Sistema operativo: Windows 10
In conclusione
Vaas: Insanity è un concentrato di fanservice: potrà senz'altro regalare delle emozioni ai nostalgici di Far Cyr 3 e in particolare del personaggio interpretato da Michael Mando, anche qui capace di offrire una performance magistrale.
Sono questi aspetti a rappresentare il fulcro del primo DLC di Far Cry 6, che opta per una struttura roguelite un po' banale e forse non organizzata al meglio per spingerci a ripetere la sequenza ancora e ancora. Chi ci riesce viene adeguatamente ricompensato ma il tragitto, complice un gunplay migliorabile, si rivela fin da subito tortuoso.
Conclusioni
PRO
- Nella mente di Vaas, con tanti retroscena e non solo
- Eccellente l'interpretazione di Michael Mando
- Approccio roguelite interessante
CONTRO
- Gunplay poco entusiasmante
- Asset spesso generici
- Niente doppiaggio in italiano