È facile bollare immediatamente questo gioco con l'etichetta di gretta operazione commerciale, e in buona parte si avrebbe anche ragione, ma evitiamo di liquidare la questione con troppa superficialità e proviamo a vedere cosa ci sia di buono in uno sparatutto battle royale sulla celebre serie Square Enix in questa recensione di Final Fantasy 7: The First Soldier. Perché, in effetti, diverse cose da salvare ci sono: come era prevedibile, il publisher nipponico non ha semplicemente gettato alle ortiche il suo brand di maggior rilievo per incassare soldi facili su piattaforme mobile, ma ha elaborato la cosa in maniera piuttosto ragionata e per certi aspetti anche apprezzabile. Intendiamoci, di base resta proprio quello, ovvero un'operazione commerciale tesa a sfruttare il marchio per ricalcare una struttura di gioco ben rodata e di probabile successo, ma intorno a questa idea è stato costruito un gameplay interessante, sfruttando il ricco lore della serie in maniera intelligente.
La storia, infatti, ci porta nuovamente a Midgar, celebre ambientazione della prima parte di Final Fantasy 7 (e relativo Remake), esplorando i retroscena del programma SOLDIER organizzato dalla Shinra - da cui è emerso lo stesso Cloud Strife - mettendo in scena eventi risalenti a 30 anni prima di quelli visti nel capitolo dell'RPG a cui ci riferiamo.
Per quanto possa sembrare un semplice pretesto appena sviluppato per mettere in scena delle battaglie armate in quel di Midgar, rappresenta sorprendentemente anche una base di partenza più che sufficiente per un battle royale, probabilmente molto più di quanto si sia visto in tanti altri giochi simili. Il fatto di poter contare su personaggi ed eventi ormai sedimentati nell'immaginario dei giocatori rappresenta un plus notevole: l'idea di andare a indagare alle origini del programma bellico della Shinra e magari scoprire qualche segreto su Jenova dona una marcia in più a questo gioco, come dicevamo anche nell'anteprima di Final Fantasy 7: The First Soldier.
Gameplay tra battle royale e RPG
Al di là dell'ambientazione, The First Soldier ha ben poco da spartire con Final Fantasy 7: il gameplay è quello standard dello shooter battle royale in tutto e per tutto. Nel ruolo di un "candidato", ci troviamo a combattere con visuale in terza persona in un'ampia mappa che rappresenta Midgar e dintorni, paracadutati da un velivolo insieme ad altri 74 giocatori con l'intento di rimanere gli ultimi in piedi alla fine del match. Come si conviene al canone, dobbiamo esplorare la mappa e raccogliere armi ed equipaggiamenti dall'ambientazione che progressivamente si restringe col passare del tempo, il tutto senza respawn e dunque cercando di sopravvivere il più a lungo possibile in un ambiente altamente minaccioso. Tutto secondo crismi del genere, dunque, ma Square Enix e Ateam hanno pensato bene d'inserire alcune caratteristiche distintive in questo gioco, in modo da legarlo maggiormente alla serie di riferimento e svincolarlo un po' dall'imitazione pedissequa dei tanti concorrenti diretti.
Questi elementi peculiari si rifanno alla tradizione RPG di Final Fantasy, anche se sono ovviamente immersi in un contesto completamente diverso. Si parte dalla suddivisione dei personaggi in cinque classi diverse, che rispecchiano i "job" tipici dell'universo di riferimento e vengono definiti "stili": Warrior, Sorcerer, Ninja, Monk, Ranger, che variano in maniera sensibile l'approccio alla battaglia. Se da una parte questo consente di spaziare tra personaggi concentrati sull'attacco corpo a corpo e altri più portati alla magia o al combattimento a distanza, dall'altra bisogna rilevare una certa confusione nel bilanciamento, a cui si uniscono anche gli oggettivi problemi d'interfaccia e controllo.
Gli attacchi ravvicinati sono potenti ma difficili da far andare a segno a causa dell'imprecisione generale dei controlli touch screen, mentre quelli a distanza restituiscono poco la sensazione dello scontro e anche questi possono essere imprecisi, nonostante un comodo sistema di targeting e fuoco automatico non appena il mirino si allinea con il nemico. Il tutto migliora molto con l'uso di un controller compatibile, ma la confusione generale rimane anche a causa di una gestione della telecamera decisamente bizzarra, cosa che può rendere gli scontri frustranti.
Altre caratteristiche derivate da Final Fantasy sono i Materia, ovvero i tipici globi magici che possono essere trovati in giro per la mappa di Midgar o conquistati abbattendo i nemici e consentono l'accesso immediato a magie specifiche, al di là delle abilità standard di ogni classe. Gli incantesimi sono quelli tradizionali della serie, a cui si aggiungono anche delle potenti evocazioni in grado di dare delle spinte sostanziali alle possibilità di attacco, variando anche un po' l'azione di gioco.
Altro elemento particolare è la presenza di mostri che possono comparire all'interno della mappa e consentono di ottenere ulteriori bonus attraverso vere e proprie sezioni PvE nel corso della normale azione battle royale, una buona idea che distingue un po' The First Soldier dagli altri battle royale e lo avvicina all'RPG.
Una Midgar un po' spenta
Nonostante il riferimento diretto a Final Fantasy, la caratterizzazione di The First Soldier appare piuttosto anonima, dal character design alla costruzione della mappa. La Midgar rappresentata è funzionale a uno sparatutto battle royale, con tante strutture sparse tra case, magazzini ed edifici abbandonati in giro in modo da offrire ripari, aree da esplorare e loot da scoprire, ma se non fosse per lo sfondo con la mega-struttura che lascia intravedere le zone superiori della città si potrebbe tranquillamente scambiare per lo scenario di un qualsiasi altro titolo simile. Tuttavia, qualche elemento dal lore è comunque presente e farà piacere agli appassionati della serie: girando per le zone di gioco è possibile scoprire riferimenti alla chiesa di Aerith, al covo di Avalanche o altre zone tipiche degli Slums. Oltre a questi, citazioni più dirette provengono dai chocobo usati come cavalcature, dalle evocazioni e dalle creature delle sezioni PvE, ma in linea di massima il collegamento diretto con Final Fantasy non è proprio palese nelle schermate di The First Soldier.
Spettacolari invece le sequenze animate in computer grafica e la colonna sonora orchestrale che riprende alcuni temi storici della serie. Risulta comunque un gioco gestibile piuttosto bene dagli hardware mobile ed è sicuramente un vantaggio vista la sua complessità, anche se c'è da tenere sempre in considerazione il consumo di batteria e l'ampio spazio richiesto in memoria (oltre 2 GB).
Conclusioni
Final Fantasy 7: The First Soldier alla fine non è un'idea così assurda come poteva sembrare sulla carta alla sua presentazione, anche se la fusione di elementi dal celebre RPG Square Enix con la struttura battle royale riesce solo fino a un certo punto. Il gameplay in sostanza è quello un po' trito dello shooter che conosciamo ormai bene, con meccaniche un po' incerte a causa del sistema di controllo e dello scarso bilanciamento tra classi e armi diverse, ma gli elementi apportati dalla tradizione della serie sono quelli che riescono a sollevare un po' la situazione e distinguere questo gioco dai molti giochi simili. I materia e gli sprazzi di RPG rappresentati dagli elementi PvE sono forse le caratteristiche migliori di The First Soldier, che se non altro propone qualcosa d'inatteso, seppure in un misto piuttosto strano, rispetto agli standard ormai consolidati.
PRO
- Gli elementi ibridi da RPG sono interessanti
- I vaghi collegamenti con il lore di Final Fantasy arricchiscono lo scenario
- Le micro-transazioni non sembrano aggressive
CONTRO
- Meccanica degli scontri un po' incerta, tra bilanciamento e controlli
- Poche novità rispetto allo standard e implementate in maniera non del tutto convincente