Cos'era ieri
L’uscita di Final Fight nelle sale giochi all’inizio degli anni Novanta ha coinciso prima con un sisma di proporzioni sconosciute, e poi con la consacrazione di uno dei più grandi long-seller di tutti i tempi. Final Fight portava all’estremo la sensazione di rapidità, violenza e adrenalina che altri picchiaduro a scorrimento, genere all’epoca dominante, riuscivano a confronto solo a suggerire. Con sprite dettagliati e di dimensioni inimmaginabili, uno stile da fumetto adulto e incisivo e lo stato dell’arte della pulizia visiva dell’epoca, Final Fight era e rimane in sala giochi un gioco dal notevole eye candy, con uno stile fortissimo e riconoscibile. La colonna sonora moderna e azzeccata, piena di refrain memorabili e impreziosita da effetti sonori digitalizzati, completava la gestalt. Ma l’offerta maggiore del gioco era ovviamente nella frenesia della meccanica, capace di dare il meglio con due giocatori. La scelta tra tre personaggi dotati di diversi rapporti tra rapidità, potenza di assalto e utilizzo delle armi, oggi data per scontata, all’epoca non lo era affatto. Così come non lo erano l’estrema varietà di armi utilizzabili contro i nemici, l’interazione distruttiva con l’ambiente, i pile driver in volo del letale Haggar, i colpi speciali in rotazione per liberarsi dei nemici, le lotte contro boss di fine livello sempre diversi e diversamente letali. Final Fight era un furioso esercizio di avanzamento multiplayer violento, leggermente ripetitivo ma dotato di abbastanza situazioni memorabili e di un ritmo tale da non stancare mai.
Cos'è oggi
Oggi Final Fight, nella sua versione arcade, rimane tutto quello che era in passato. Ma lo stesso non si può dire della presente versione per Wii, che è l'affrettato porting per SuperNES proposto da Capcom nel periodo di lancio della console. Il motivo è presto detto: la versione oggi disponibile per Wii, originariamente pubblicata per il sedici bit Nintendo, era stata privata di così tanti elementi dell’originale da fare quasi rimpiangere l’avvenuta conversione. E allora quindici anni dopo, e dopo numerose altre versioni, seguiti e conversioni, la sua riproposizione integrale in catalogo può davvero fare inorridire. La maggiore pecca di Final Fight per SuperNES/Wii non è certo quella di presentarsi con una veste audiovisiva leggermente meno incisiva di quella dell’originale, di essere privo di un livello a causa di presunte restrizioni del supporto (in realtà pigrizia alla compressione o scelta di vendere cartucce meno capienti e più economiche), e neppure quella, ancora più sofferta, di eliminare Guy, uno dei tre personaggi selezionabili. La pecca maggiore, quella che mina irreparabilmente la conversione oggi scaricabile su Wii, è l’assenza della modalità multiplayer. Giocare a Final Fight senza un compagno di menate equivale a minare il senso stesso del divertimento massimo che è possibile ottenere da questo gioco, un po’ come se si giocasse a Street Fighter II con un tasto rotto o a GTA senza la possibilità di picchiare i passanti. A completare il novero delle ristrettezze c’è anche l’eliminazione delle belle e scosciate teppistelle dell’originale, sostituite con degli uomini in un momento di apice, fortunatamente mai più raggiunto, della politica di pruriginosa censura preventiva della Nintendo dell’epoca.
Cos'è oggi
Final Fight in versione arcade è un gioco che dovreste giocare fino allo svenimento almeno un paio di volte prima di potervi definire degli appassionati di videogiochi, e che si beccherebbe quattro stelle per la sua furiosa adrenalina multiplayer e la sua estetica scorretta e violenta. Ma in questa versione SuperNES/Wii sono davvero troppe le cose andate storte: ottimi motivi, allora, per lasciare il gioco sugli scaffali; e, oggi, ancora validi per evitare di scaricarlo a pagamento, anche considerata la presenza di altre conversioni commerciali complete.
Final Fight è più di un gioco: è un pezzo di storia, un anello evolutivo, una fonte di amarcord videoludico. Nessuno, tra quelli che hanno vissuto e giocato negli anni del suo imperversare nelle sale giochi, potrebbe provare a negare di avere investito e sperperato capitali in furiose sessioni di botte col picchiaduro prodotto da Capcom. Oggi il gioco torna su Wii, ma non si tratta della versione arcade originale. Al prezzo di 800 Wii Points i possessori della nuova game station Nintendo potranno scaricare e giocare la conversione per SuperNES, che è priva di un personaggio, di un livello, delle teppiste scosciate e della modalità multiplayer. È sempre Final Fight?