Ciak, si grida!
Per i dettagli sul rivoluzionario concept di questo titolo e sulla sua difficile collocazione nell’ambito dei generi videoludici attuali, vi rimandiamo alla lunga anteprima che gli è stata dedicata in marzo. Avendo già offerto nella suddetta occasione un’ampia panoramica sulla meccanica di gioco, la realizzazione tecnica e i brillanti sviluppatori del gruppo Sick Puppies, stavolta ci concentreremo sull’esperienza diretta con la versione definitiva di Ghost Master. D’altronde, questo si scosta prepotentemente dalla maggior parte dei titoli ai quali siamo abituati ed è piuttosto difficile da raccontare, insomma andrebbe giocato per essere capito. Eccovi quindi una cronaca dettagliata delle mie prime agghiaccianti imprese in veste di “Signora delle Tenebre”...
Un giorno nella vita di un Ghost Master
Gravenville, New England. L’oscurità della notte avvolge un college americano particolarmente lugubre, il contesto ideale per il mio esordio come Ghost Master: un gruppo di studenti annoiati è riunito intorno a un tavolo per una seduta spiritica, ma questa volta hanno scomodato lo spirito sbagliato, il mio, che grazie alla loro stupidità ha potuto varcare la soglia tra mondo terreno e ultraterreno e si appresta a riunire tutti gli spettri della città per scatenare l’inferno... beh, in realtà sono stata inviata qui con una missione ben precisa, indagare su insolite attività paranormali, ma nulla mi vieta di spassarmela un po’ a spese dei mortali! Per liberarmi dei poveri sprovveduti che mi hanno inconsapevolmente invocata bastano un gremlin, una pioggia di ragni fantasma e la raccapricciante performance del fratello grasso di Hellraiser (evidentemente, non sono ancora un Ghost Master abbastanza autorevole da potersi permettere degli spettri seri, a questo stadio del gioco). D’ora in avanti, questo edificio sarà il mio quartier generale: qui potrò riunire e addestrare il manipolo di creature che mi è stato assegnato ed eventualmente accoglierne di nuove, dopo averle reclutate nel corso delle varie missioni.
Un giorno nella vita di un Ghost Master
Ma passiamo subito all’azione: tanto per cominciare, mi aspetta il compito di smascherare una serie di delitti ad opera di una simpatica vecchietta del posto, che aveva la pessima abitudine di avvelenare chiunque capitasse in casa sua. Attualmente l’edificio è abitato da una famiglia del tutto ignara del suo orribile passato ed è giunto il momento di far saltare fuori i cadaveri nascosti da anni tra le sue pareti. Ora che conosco gli obiettivi della missione e lo scenario in cui dovranno muoversi i miei aiutanti, non mi resta che selezionare i fantasmi da schierare in campo e ho due possibilità: accettare la squadra consigliata dal Comitato degli Infestatori, con cui ho sempre la garanzia di raggiungere gli obiettivi prestabiliti, oppure scegliere personalmente gli “agenti dell’aldilà” che ritengo più adatti a conseguire il massimo punteggio possibile (operazione potenzialmente rischiosa, quando si tenta l’impresa per la prima volta e non si è ancora esplorata a fondo un’ambientazione).
Un giorno nella vita di un Ghost Master
Nella schermata di selezione ho tutte le informazioni necessarie sui vari tipi di infestatori a mia disposizione: ne esistono ben sei classi, diverse per caratteristiche, poteri e “consumi” (spiritelli, disturbi, elementi, vapori, spaventatori e orrori). A prescindere dalla classe cui appartengono, gli spettri si distinguono inoltre per il tipo di vincolo, ovvero il mezzo di accesso al mondo fisico (che può essere acqua, un oggetto particolare, la scena di un delitto, una fonte di calore...). Dal momento che il mio compito è guidare gli umani verso i cadaveri sepolti in questa casa, dovrò evitare di spaventarli a morte e cercare piuttosto di manipolare le loro fragili menti, impiegando spiriti dotati di poteri psichici e in grado di agire negli interni domestici: per esempio, saranno preziosi un gremlin che influenza le apparecchiature elettroniche o una banshee che domina gli elementi atmosferici e attrae i mortali col suo canto di sirena. All’interno dell’abitazione potrò contare anche sulla collaborazione di spettri locali, disposti a unirsi alla mia squadra se riuscirò a liberarli o soddisfare determinate condizioni: l’inquietante antennista-fantasma imprigionato nel comignolo del camino, la loquace rappresentante dell’Avon dimenticata in soffitta e lo sfortunato tecnico sorpreso dagli effetti spiacevoli dell’arsenico mentre riparava la caldaia in cantina.
Un giorno nella vita di un Ghost Master
Con una squadra così ben assortita la vittoria è assicurata! Ora sono pronta a sguinzagliare i miei efficienti infestatori. Il primo passo è l’esplorazione accurata del luogo e di tutti i vincoli in esso presenti, che risulta naturale e intuitiva grazie alla versatile interfaccia: si ha la massima libertà di movimento, col solo tasto destro del mouse si può ruotare e zoomare la visuale isometrica 3D a proprio piacimento e passare da un piano all’altro dell’abitazione è altrettanto semplice; oltre a quella panoramica, disponiamo di una visuale di taglio cinematografico per gustarci dal vivo le animazioni dei nostri beniamini all’opera, di una visuale attraverso gli occhi dei fantasmi e di una che ci permette di calarci nei panni delle nostre vittime mortali, per viverne le emozioni in prima persona. Successivamente passo all’analisi dei residenti, che devo conoscere bene per portare a termine la missione: le biografie e lo stato degli umani sono accessibili tramite le icone incolonnate nella parte destra dello schermo ed è bene tenere sempre sotto controllo i loro livelli di paura, follia e credenza nel paranormale, poiché da questi parametri dipende il mio successo. All’inizio di ogni infestazione, la fede nella dimensione ultraterrena è sempre piuttosto ridotta e va opportunamente alimentata con l’intervento dei fantasmi al nostro servizio: l’ideale sono i poteri telecinetici e i fenomeni atmosferici inspiegabili. Quando i mortali intuiscono di essere minacciati da forze occulte, sono più soggetti ad avere paura e quest’ultima è la fonte dell’energia vitale dei nostri spettri, il plasma: maggiore è la paura generata negli umani, maggiore è la quantità di plasma a disposizione degli infestatori per scatenare poteri sempre più terrificanti.
Un giorno nella vita di un Ghost Master
Il trucco è scoprire il prima possibile cosa spaventa i mortali con cui abbiamo a che fare, ma esistono due tipi di terrore in Ghost Master: la paura, innescata da fenomeni casuali che impressionerebbero chiunque, e la follia, scatenata facendo leva sulle fobie e le paure inconsce delle vittime (è ovvio che farle impazzire di terrore porta a punteggi nettamente superiori). Per conoscere i punti deboli degli umani, possiamo sperimentare diverse strategie d’attacco o servirci direttamente di poteri volti a svelarli. La realistica intelligenza artificiale del gioco fa sì che le persone reagiscano in modo diverso allo stesso potere e che gli scettici siano molto più difficili da spaventare: una doccia di ragni, per esempio, non lascerebbe indifferente nessuno e garantirebbe un incremento generale del disagio, ma un’inondazione di sangue in corridoio potrebbe rivelarsi ancora più efficace per i malcapitati che non ne tollerano la vista e consentirebbe di liquidarli più in fretta! Lo stato degli infestatori e le opzioni relative ai loro poteri vengono visualizzati nella parte sinistra dello schermo. Prima di decidere come schierare i nostri spettri, è necessaria qualche riflessione tattica, visto che il loro raggio d’azione è limitato dal vincolo di cui si servono: bisogna stabilire se sia meglio posizionarli in aree comuni o punti di passaggio, in modo da colpire il maggior numero di mortali contemporaneamente, oppure se sia più efficace prenderli di mira uno alla volta, spingendoli inesorabilmente nel baratro della follia e della disperazione. Dovremo anche fare attenzione al plasma, che rischia di esaurirsi rapidamente se utilizzato da troppi fantasmi allo stesso tempo: in tal caso, è previsto un allarme che ci dia qualche secondo per mettere in panchina uno spettro o due e risparmiare le nostre risorse.
Un giorno nella vita di un Ghost Master
La consapevolezza di poter osservare questi mortali, intenti nelle loro faccende quotidiane e inermi di fronte ai nostri smisurati poteri paranormali, da al giocatore un’insana sensazione di onnipotenza, che rende ancora più gustosa l’esplosione di grida e deliranti effetti speciali che segue le fasi iniziali di ogni missione. Per lasciarvi il gusto di provare questa soddisfazione sulla vostra pelle, non racconterò l’esito della missione. Attenzione però, gli umani non sono poi così indifesi: hanno dalla loro acchiappa-fantasmi, streghe ed esorcisti che tenteranno in ogni modo di metterci i pali tra le ruote. Una volta assolti i nostri compiti e visualizzati i punteggi ottenuti, potremo fare ritorno al quartier generale per investire i crediti guadagnati sul campo in nuovi poteri da conferire ai nostri fantasmi.
Spaventi per tutti i gusti
Ovviamente le competenze di un Ghost Master non si limitano a far saltare fuori dei cadaveri, in quello riesce bene pure la Signora in Giallo! Ci ritroveremo anche a svuotare interi edifici a suon di strilli o perseguitare vittime predestinate, soccorrere altri fantasmi in difficoltà, sopravvivere ad attacchi nemici o aiutare dei mortali meritevoli. La trama del gioco si snoda in ben 30 scenari e 16 ambientazioni, una più varia e intrigante dell’altra (dal bosco alla “Blair Witch Project” all’ospedale psichiatrico) e certe sono davvero impressionanti in quanto a estensione e complessità. Ogni Ghost Master troverà pane per i suoi denti, cimentandosi con una cinquantina di mostri da far impallidire i Pokemon e con un ampio ventaglio di poteri paranormali da padroneggiare, dalla tempesta telecinetica al sangue che sgorga dalle pareti.
Spaventi per tutti i gusti
E una missione tira l’altra: si è sempre impazienti di scoprire lo scenario successivo, di sghignazzare all’idea del film o della leggenda metropolitana che scimmiotta, di sondare ogni dimensione della paura umana pregustando le facce attonite dei poveri mortali in nostra balìa e di trovare il modo per aggirare la medium di turno. Il livello di difficoltà è variabile e ben calibrato, anche perché relativo: solitamente gli obbiettivi primari sono semplici da raggiungere con un po’ di esperienza, ma non si può sempre dire altrettanto di quelli opzionali; inoltre, liberare tutti i fantasmi imprigionati in uno scenario non è scontato e si è spesso tentati di rigiocare una missione appena conclusa per aggiudicarsene uno che potrebbe rivelarsi utile più avanti, oltre che per alzare il punteggio o sperimentare una nuova formazione di spettri. Insomma, la longevità di Ghost Master è garantita, specie se si considera il fatto che gli sviluppatori hanno dichiarato di aver contemplato anche un’opzione multigiocatore e di essere già al lavoro per offrire espansioni con missioni sempre più demenziali e una nuova scuderia d’infestatori pronti a stupirci con poteri inediti.
Una simulazione da brivido
Sul fronte tecnico, al di là della grafica tridimensionale fluida e gradevole, del magistrale character design, degli impressionanti effetti volumetrici, dell’uso sapiente di luci e trasparenze o della strepitosa colonna sonora, due cose mi hanno colpita in modo particolare in Ghost Master: la prima è l’incredibile libertà d’azione e sperimentazione di cui gode il giocatore, che assicura varietà nei modi di completare le missioni e un approccio a più livelli (strategico, istintivo, analitico...); la seconda è l’intelligenza artificiale spaventosamente flessibile e realistica, che conferisce ai personaggi un comportamento naturale (con tanto di abitudini e preferenze per determinati ambienti e attività) e reazioni imprevedibili all’incontro col paranormale, degne del migliore film d’orrore o comico, a seconda delle circostanze. L’unico potenziale rischio di frustrazione deriva dalla mancanza di controllo diretto sulle azioni dei fantasmi: il giocatore, infatti, li posiziona e impartisce ordini sui poteri da utilizzare ma poi non gli resta altro che stare a guardare cosa combinano... e non sempre fanno quello che vorrebbe! D’altro canto, ciò contribuisce in parte a rendere la sfida e l’aspetto strategico ancora più interessanti.
Una simulazione da brivido
Alcune delle immagini a corredo di questo articolo sono tratte dalla versione originale del gioco ma non temete: Ghost Master è interamente localizzato in Italiano e anche piuttosto bene, direi, a parte qualche piccola svista e le ovvie difficoltà riscontrate nella resa dei giochi di parole. Tuttavia, il doppiaggio avrebbe potuto essere di gran lunga migliore; in particolare la voce del narratore, che in Inglese s’intonava perfettamente all’atmosfera ironica del gioco senza tradire l’ambientazione horror (avete presente lo zio Tibia dei Racconti della Cripta?), mentre nella versione italiana non solo suona irritante ma spesso e volentieri sembra leggere un copione senza punteggiatura, atroce! In qualità di “feticista delle confezioni”, posso garantire che quella di Ghost Master è apprezzabilissima, innanzitutto perché non è il solito sterile astuccio in stile DVD e poi perché include un ricco CD extra con un documentario sulla produzione del gioco, sfondi e utility per il desktop, artwork, un posterone e un infestatore bonus!
In conclusione...
Per essere uno strategico gestionale (sempre che si possa definire a tutti gli effetti come tale), Ghost Master vanta una realizzazione tecnica e una grafica invidiabili, pur dimostrando un’ottima fluidità nella gestione degli effetti speciali e delle intricate ambientazioni 3D. I suoi punti di forza sono il concept innovativo, la meccanica di gioco coinvolgente e ben oliata, l’umorismo irriverente e le spassose citazioni. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dalla sua apparente leggerezza: Ghost Master è molto ben confezionato e tradisce subito anni di lavoro e assidua ricerca, ma solo dopo qualche ora di gioco ci si rende conto della sua reale profondità e del fatto che possa essere interpretato e vissuto a più livelli, proprio come un buon libro o un buon film, senza annoiare mai né il fine intenditore né il giocatore di passaggio. L’appassionato di horror potrà gustare con soddisfazione gli infiniti omaggi al genere e le esilaranti parodie, per l’irriducibile fan dei Sims sarà una stuzzicante variazione sul tema, l’amante della strategia si cimenterà in un contesto assolutamente inedito, l’habitué di gestionali scoprirà quanto ci si diverte quando la gestione delle risorse influisce sulla meccanica di gioco ma non l’appesantisce minimamente... e chi non rientra in alcuna di queste categorie potrebbe inaspettatamente scoprire una passione innata per gli RPG all’acqua di rose e i puzzle intelligenti! Insomma, Ghost Master è una boccata d’aria fresca nell’affollato panorama videoludico, uno dei pochi esemplari di “titolo ibrido” esente da effetti collaterali e veramente innovativo.
- Pro:
- Concept originale e ben realizzato
- Varietà e longevità garantite
- Ottima interfaccia
- È simulazione/strategico/gestionale/RPG/avventura e al tempo stesso nessuno di questi generi!
- Contro:
- È simulazione/strategico/gestionale/RPG/avventura e al tempo stesso nessuno di questi generi! (richiede al giocatore una certa flessibilità)
- Mancanza di controllo diretto sui fantasmi
- Doppiaggio non sempre all’altezza
Ciak, si grida!
Ghost Master è una geniale parodia del genere horror nelle sue migliori incarnazioni cinematografiche e videoludiche: strizzando l’occhio ai Sims e ai giochi strategico-gestionali tanto in voga negli ultimi anni, propone al giocatore una stuzzicante inversione di ruoli, consentendogli di mettersi al comando delle forze ultraterrene per trasformare in un incubo la tranquilla vita dei mortali. E nessun incubo sarà mai altrettanto gradevole per voi, ve lo assicuro!