16 Aprile 2008
Le Repubbliche dell’Ucraina, della Bielorussia e del Kazakistan sono state nuovamente annesse alla Russia. Il progetto appare chiaro quanto folle. Ristabilire il vecchio impero Sovietico.
Il mondo intero si chiede se e quando scoppierà la guerra, ma questo non vale per noi che siamo segretamente impegnati in missioni delicate.
Questo è un mestiere bello e maledetto. Da un lato disponiamo di tutte le migliori tecnologie esistenti, siamo l’orgoglio dell’esercito USA, ma dall’altro quando c’è una minima crisi siamo i primi a partire.
Mah torniamo alla nostra missione, oggi sulle montagne del Caucaso è una giornata splendida e mi sembra un peccato sprecarla per dare la caccia ad un ribelle. Ma noi siamo dei professionisti ed abbiamo un lavoro da compiere!
I fantasmi
Allora vogliamo aiutare il soldato Jefferson a completare la sua missione, riportare l’equilibro in quella zona del pianeta e ritornare a casa sano e salvo, magari con tutta la sua squadra al seguito?
Come? Molto semplice!
Andate nel più vicino negozio che vende videogames, acquistate la nuova fatica dei Red Storm, Ghost Recon, installatela nei vostri fidi PC ed iniziate a giocare!
I fantasmi
Come i lettori più attenti sanno, abbiamo sempre dedicato molte pagine a questo gioco e finalmente siamo in possesso di una versione definitiva che abbiamo recensito per voi.
Ai più pigri di voi posso dire subito che siamo di fronte ad un titolo ben fatto che si propone come uno dei campioni di vendite di quest’intenso fine 2001. Contenti?
Comunque facciamo un passo indietro e vediamo che gioco è Ghost Recon (anche se scommetto che tutti già conoscono il titolo in questione).
Ghost Recon come Rainbow Six? Non proprio.
Tutti conoscono quel capolavoro che è Rainbow Six, il gioco che ha inventato un genere e che ha dimostrato di avere una longevità assolutamente straordinaria in un mondo molto volubile come quello dei videogiochi (a proposito aspettatavi a giorni una recensione di Rouge Spear Black Thorn il nuovo Mission Pack di Rainbow Six).
Ghost Recon prende i natali da R6, ma svolge il compito in maniera sostanzialmente diversa, puntando l’attenzione su aspetti diversi e diventando sostanzialmente un gioco innovativo.
La prima cosa che risulta evidente e la mancanza della pianificazione della missione, tanto caro ai patiti di R6.
Ghost Recon come Rainbow Six? Non proprio.
Questo è ovviamente voluto, perché in GR noi comandiamo un manipolo di soldati che hanno da compiere una missione con qualche informazione da parte dell’intelligence, ma nulla di più.
Non si conoscono esattamente la dislocazione delle forze nemiche e il loro grado d’attenzione. In pratica in GR si fa tutto sul campo, a parte la scelta degli uomini e dell’equipaggiamento che si fa in sede di Briefing.
Una delle novità introdotte riguarda proprio la gestione dei nostri uomini.
Prima di tutto ci sono quattro categorie di Soldati: Tiratori, Uomini di Supporto, Cecchini e Demolitori. Ognuno di questi ha un armamento specifico, che può essere cambiato con altre configurazioni standard.
Quindi non c’è l’opportunità che ci veniva data in R6 di scegliere liberamente le armi.
Inoltre nel corso del gioco ed in base ai nostri successi, saranno aggiunti al gruppo degli Specialisti, che hanno caratteristiche uniche compreso l’equipaggiamento.
Ghost Recon come Rainbow Six? Non proprio.
Non vi ho ancora detto che come in un RPG, gli uomini aumentano le loro caratteristiche con il progredire delle missioni, quindi appare importante scegliere bene gli uomini sin dall’inizio ed evitare che qualcuno di questi rimanga ucciso.
Le caratteristiche che possiede ogni soldato sono quattro: Arma, Azioni Furtive, Resistenza e Comando. Credo che il loro significato appaia abbastanza chiaro.
Realismo come parola d’ordine
Nonostante le vicende narrate in GR si svolgano nel prossimo futuro, tutte le armi e in generale tutto il background è incentrato su un realismo sconvolgente.
Quindi attenzione a non fare rumore, ad usare armi silenziose e a muoversi con furtività.
Quello che mi ha fatto impazzire è la riproduzione delle condizioni atmosferiche, che rasentano la perfezione.
Dalla pioggia al vento (dovreste vedere le cime degli alberi ondeggiare) tutto e riprodotto nei minimi termini e grazie alla complicità dell’eccezionale reparto sonoro e dei bellissimi e grandi livelli, la sensazione di esserci c’è tutta.
Realismo come parola d’ordine
Quindi se siete abituati a saltare con un lanciagranate in mano e fare strage di nemici, questo è il gioco meno adatto per voi.
Qui si striscia tra la vegetazione, si prende con calma la mira e si cerca di non sbagliare, perché attirare l’attenzione di un gruppo di soldati Russi può risultare dannoso per la nostra salute.
L’interfaccia è sostanzialmente cambiata, da un lato continuiamo a non vedere l’arma, ma dall’altra abbiamo un’utilissima schermata di comando, che con una semplicità disarmante, ci consente di impartire gli ordini ai nostri tre gruppi d’azione.
In realtà c’è anche l’opportunità di giocare in modalità tattica, scegliendo di comandare le nostre truppe dall’esterno, ma personalmente preferisco strisciare nel fango insieme ai miei compagni d’azione.
Non ci sono più neanche i famosi comandi GO. Qui si deve fare tutto al volo, in realtà e sempre possibile coordinare un’azione, ma la cosa si fa in maniera leggermente diversa grazie all’uso dei comandi di Stop e Movimento.
Un’importante innovazione riguarda l’indicatore di Minaccia, che è rappresentato da un disco posto al centro dell’interfaccia e che indica da quale parte arriva il pericolo usando anche i colori per fornire un’indicazione più precisa. La sua utilità si rivela a coloro che trovano il gioco molto difficile e riescono a scorgere le minacce solo quando ci si ritrova con un buco sulla fronte. Ovviamente è possibile escludere questa funzione per le partite in Multiplayer.
Realismo come parola d’ordine
Concludo questo paragrafo ricordandovi l’ottimo sistema d’interfaccia, che consente un’ampia personalizzazione dei comandi e della possibilità di rivedere e salvare l’azione grazie ad una potente funzione replay.
Single e multiplayer
L’esperienza in Singleplayer è composta principalmente da una robusta modalità campagna, che ci vedrà impegnati per ben 15 missioni tutte svolte nel teatro d’operazioni Orientale.
Una volta terminata con successo una missione, potremo rigiocarla anche in modalità rapida (come succedeva anche con R6) in tre modi diversi: Missione, Scontro e Ricognizione.
Ogni missione è preceduta da un esauriente briefing, dove sono mostrati gli obiettivi della missione e le eventuali difficoltà cui andremo incontro.
Single e multiplayer
Per tutte le modalità è possibile scegliere il livello di difficoltà, tra i tre proposti. Questo assicura un buon livello di sfida, anche perché la IA si comporta in maniera abbastanza realistica.
Le missioni sono di vario tipo, a si va dall’eliminazione di obiettivi, alla cattura di personaggi importanti (o alla loro liberazione), ma anche missioni di perlustrazione e protezione di unità NATO.
Poi c’è IGOR, l’ottimo e funzionale editor di missione fornito nel gioco. Veramente un applauso a Red Storm per la realizzazione di questo Tool che si dimostra come uno dei migliori del settore.
C’è da scommetterci che entro breve tempo ci saranno molto altre missioni disponibili sulla rete.
Ovviamente la gestione dei Mods all’interno del gioco è implementata in maniera semplice ed efficiente.
Il Multiplayer prevede di disputare partite in LAN, ma soprattutto scontri via Internet grazie al portale Ubi.com, dopo aver compiuto la rituale registrazione.
E’ possibile scegliere tra tre modalità di gioco: Team, Cooperative e Solo, e per ognuna di queste ci sono delle sotto-modalità, che espandono in maniera notevole la rosa delle scelte.
Single e multiplayer
Un’interessante caratteristica del Multiplayer di GR e che è possibile entrare in partita anche questa è iniziata, ovviamente si deve aspettare che il round finisca, ma subito dopo abbiamo accesso alle operazioni. A differenza del SinglePlayer, possiamo scegliere tutta l’attrezzatura che vogliamo (sempre che sia stata attivata l’apposita opzione nel Server di gioco).
Le partite sono imperniate, quasi sempre, sul muoversi furtivamente e sparare da lontano. Vi ricordo che un colpo e si è al creatore, quindi la tattica del kamikaze che fa fuoco a destra e a sinistra, qui non paga.
Mission accomplished
Intanto vi ricordo che la versione da noi provata è stupendamente localizzata, e poi diciamocelo chiaro: Ghost Recon è un bel gioco. Anzi è un ottimo gioco!
Scommetto che ben presto si formeranno moltissime comunità sul gioco, come già successo per Rainbow Six.
Mission accomplished
Buona grafica, grande atmosfera e un ottimo gameplay per un successo scritto.
Che altro dire?
Niente andate a procurarvi la vostra copia di Ghost Recon e buona caccia!!
Ah dimenticavo, i difetti? Forse solo due. Il primo è dato l’impossibilità di guidare dei veicoli, il secondo dalla mancanza della chat vocale.
16 Aprile 2008
Mi chiamo Vernon Jefferson e sono un soldato della Compagnia D, precisamente del 5th gruppo del 1^ Battaglione.
La squadra cui appartengo e quella che qualcuno chiama l’Elite, il meglio del meglio, siamo le Forze Speciali, i famosi Ghost.
Oggi mi trovo, insieme ai miei compagni, nei pressi di Tbilisi in Georgia per catturare un certo Bakur Papashvili, un capo ribelle che è accampato vicino le montagne del Caucaso.
Da quando i Radicali Ultranazionalisti hanno preso il potere in Russia, in tutta la zona vi è una tensione incredibile.