GdR, che passione!
Dunque, questa è essenzialmente la trama e sfido chiunque a non apprezzarla, almeno per l’originalità. Si può notare anche come i personaggi siano caratterizzati benissimo (oltre che ad essere disegnati molto bene, ma di questo parlerò dopo): dal generale un po’ spaccone e pensatore, fino allo stesso vivacissimo Justin, che ha come unico desiderio quello di diventare un avventuriero, come il padre e tutti i suoi illustri antenati. Benchè non abbia mai apprezzato i GDR sono rimasto contento di aver potuto provare quest’ultima fatica della GameArts, definita da diverse persone un capolavoro; a mio modesto parere potrebbe anche essere apprezzata dai neofiti del genere, essendo dotato di personaggi simpatici, momenti comici e di una trama appassionante; inoltre ci sono anche alcuni elementi di gioco interessanti come il fatto di combattere in un luogo creato con colpi speciali e magie disponibili oppure il fatto di avere sequenze di filmati in parlato.
Il lato tecnico
Sul lato tecnico possiamo fare di nuovo un applauso agli sviluppatori: il sonoro si adatta infatti all’atmosfera, con ad esempio una musica “azzeccata” per un luogo marittimo ed effetti sonori molto ispirati agli anime/cartoon giapponesi. Stessa cosa nelal parte grafica, molto curata grazie a ai personaggi disegnati benissimo (anche questi di chiara ispirazione giapponese come per l’animaletto Puffy) e con degli ambienti 3D simili a quelli già ammirati in Xenogears e Breath of Fire 3. Purtroppo l’unica pecca degna veramente di nota è il fatto che a volte il motore risulta inadeguato tendendo a scattare, ad esempio mentre i personaggi corrono oppure l’inquadratura zooma su un particolare o su un panorama: da notare il mare visto dalla banchina del molo all’inizio della vicenda.
Conclusioni
Ci troviamo indubbiamente di fronte ad un gioco che, se fosse uscito agli albori o nel periodo d’oro della macchina su cui gira, sarebbe diventato sicuramente un classico. Ora come ora, con l’avvento delle console di nuova generazione temo che verrà giocato e preso in considerazione, almeno nel mercato occidentale, soltanto dagli appassionati del genere, visto che i neofiti e i principianti si orienteranno o sulla nuova console. Un plauso alla storia di fondo e allo svilupparsi della trama.
Grandia finalmente!
Attenzione gli screenshot sono di piccole dimensioni, non cliccateci sopra!
In un passato oramai remoto, sette presenze divine donarono alla razza umana, più precisamente al beneamato popolo degli Icarian, la leggendaria Spirit Stone in segno di benedizione. Man mano che la terra prosperava sotto l’influsso magico della pietra e con alla guida un popolo più che saggio, le lotte interne tra le varie città divoravano quello che era un mondo diverso portando alla disgregazione di tutti i benefici e della pietra stessa, che si divise (come gli spiriti) in sette parti e i diversi pezzi finirono in diverse località del mondo. Non era comunque finita, perché i popoli si divisero in due grandi fazioni: una votata alla scienza ed al progresso tecnologico ed un'altra più “devota” alla religione ed ai riti magici. Quest’ultima spesso costretta a subire i massacranti attacchi dell’immenso esercito del generale Baal, aiutato dal figlio Myuren. Intanto in una cittadina esclusivamente formata da commercianti marittimi, il quattordicenne Justin incontra la sua amica Sue ed il suo animaletto Puffy (ma è un maialino?) e, con altri amici si reca ad esplorare alcune rovine; scopre poco dopo di aver intralciato i piani dell’esercito sopra citato, alla ricerca del segreto di un’antichissima civiltà: compito di Justin è impedire che "il segreto" venga scoperto e solo lui può riuscirci, poichè è destinato a salvare l’umanità, con la Spirit Stone al collo come amuleto... Ci Riuscirà?