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Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2, la recensione

I Mobile Suit più famosi del mondo si affrontano in un titolo multigiocatore free to play per PlayStation 4: la nostra recensione di Gundam: Battle Operation 2

RECENSIONE di Christian Colli   —   11/10/2019
Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2
Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2
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Intorno alla tastiera con cui stiamo scrivendo questa recensione di Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2, in questo momento congelato nel tempo di Internet, ci sono un paio di tronchesine, una lima, una boccetta di inchiostro nero e svariati pezzetti di plastica che, combinati in un preciso ordine, formano la gamba sinistra del RX-0 Unicorn Gundam 02 Banshee Norn. La luce che illumina una parte della stanza proviene dall'interno di una libreria a quattro ante: dietro gli sportelli di vetro, circa un centinaio di High Grade, Real Grade e Master Grade si preparano ad accogliere un altro Gunpla nelle loro file. Capirete, insomma, che il nuovo titolo su licenza di Bandai Namco Entertainment non è finito in una PlayStation 4 a caso, ma in quella di un fan piuttosto appassionato che ha lanciato il gioco con un certo entusiasmo. Siamo davvero in presenza del gioco di Gundam definitivo?

Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2, la recensione

Gundam contro Gundam

Il multiverso di Gundam è composto da così tante serie diverse tra loro che ormai è impossibile definire con esattezza la natura di questo Mobile Suit che Yoshiyuki Tomino si è inventato quarant'anni fa. Sviluppando Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2, Bandai Namco Entertainment si è ispirata principalmente alle atmosfere delle prime serie animate, mettendo da parte piume d'angelo, Psycho Frame, G-Drive, connessioni neurali e via dicendo. Lo stile scarno e asciutto del gioco ricalca un realismo credibile specialmente per quanto riguarda i Mobile Suit: lenti, pesanti, pachidermici. Essi sono la parte migliore di un gioco che, visivamente, sembra essere uscito da una PlayStation 3. I modelli sono realizzati con cura e riproducono fedelmente le fattezze ammirate sul piccolo schermo. Il livello di dettaglio è impressionante, in questo senso, e raggiungendo un certo rango è possibile personalizzarli sensibilmente, cambiando colori e aggiungendo piccoli dettagli. Bandai Namco ha attinto allo sconfinato catalogo dei Gundam per schierare un inventario che include non solo l'omonimo Mobile Suit, ma anche i mecha meno conosciuti che abbiamo visto pilotare a nemici e comprimari.

I Gundam ci sono, naturalmente, ma si nascondono nelle casse premio che possiamo acquistare con denaro reale o scambiare per un'apposita valuta che Bandai Namco elargisce col contagocce ogni volta che ci si collega ai server o si completano alcuni obiettivi giornalieri. Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2 è un titolo free to play che sconta questa sua natura vantaggiosa nel modo più banale possibile: attraverso le lootbox. Le microtransazioni non sono particolarmente invasive, ed è possibile giocare ogni contenuto senza spendere un centesimo, ma ciò si traduce in un grind lento ed esasperante dei punti esperienza e delle valute necessarie a comprare i singoli mech oppure le lootbox in cui, forse, se Dio vuole, potremo trovare qualche Gundam famoso o magari anche soltanto una versione potenziata del nostro Mobile Suit preferito. Nel caso in cui ve lo steste chiedendo... sì, avete capito bene: Battle Operation 2 è praticamente un gacha da cellulare formato gigante.

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I Mobile Suit si dividono essenzialmente in tre categorie: Raid, Support e General. Ciascuna di esse è più o meno portata per un certo ruolo in battaglia - per esempio, i Mobile Suit di tipo Support sono più adatti ad attaccare col fuoco di copertura dalle retrovie, essendo particolarmente vulnerabili nel combattimento ravvicinato - perciò ha senso costruire la squadra in modo bilanciato. I combattimenti, infatti, schierano sei giocatori per squadra, e in questo senso Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2 dà il meglio di sé quando si gioca in compagnia, comunicando attivamente e coordinando gli attacchi. L'esperienza cambia letteralmente dal giorno alla notte, anche perché non esiste una modalità single player o una campagna con una storia vera e propria, ma soltanto una modalità competitiva, classificata oppure no, in cui affrontare gli altri avversari umani che gironzolano intorno a noi nel quartier generale dove è possibile socializzare e spendere le valute guadagnate in battaglia.

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A terra, in aria e nello spazio

Le mappe e le modalità di gioco cambiano all'incirca ogni due ore, e questo comporta due problemi abbastanza fastidiosi. Al di là dell'ovvia impossibilità di giocare sempre le mappe che si preferiscono, talvolta saremo preclusi dallo schierare il nostro Mobile Suit preferito visto che alcuni si possono usare solo a terra o nello spazio, mentre altri sono contraddistinti da un potenziale numerico che potrebbe eccedere il limite imposto alle mappe in rotazione. Per questo motivo è opportuno crescere diversi Mobile Suit contemporaneamente, potenziandoli con i tantissimi accessori e la pletora di armi che possiamo trovare nelle lootbox o acquistare selettivamente spendendo i tanto sudati risparmi virtuali. Sfortunatamente è tutto molto meno immediato di come sembri. La community ristretta e la discutibile dinamica del matchmaking costringono a lunghissime attese prima che cominci una partita. Superati i caricamenti e le code estenuanti, ci si ritrova finalmente a giocare in un campo di battaglia che può essere terrestre, aereo o ibrido.

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Il sistema di controllo è piuttosto macchinoso e richiede un po' di pratica, tuttavia è importante sottolineare che la sua pesantezza, in un certo senso, riflette quella dei Mobile Suit. Purtroppo si tratta di una caratteristica distintiva che probabilmente apprezzeranno solo i fan sfegatati di Gundam, quelli che magari sapranno immedesimarsi meglio e osservare le dinamiche di gioco da una prospettiva più accomodante. A tutti gli altri sembrerà invece un sistema di controllo poco reattivo e ancor meno intuitivo. C'è da dire che Bandai Namco non si è impegnata in modo particolare, specialmente per quanto riguarda il feedback delle armi, praticamente inesistente. Ogni Mobile Suit può equipaggiare fino a quattro armi diverse in base alla categoria a cui appartiene, vale a dire che solo alcuni mech possono impugnare i fucili di precisione oppure i lanciamissili, mentre solo una categoria di Mobile Suit può colpire ripetutamente con le Beam Saber. I tempi di ricarica delle armi - spade laser comprese - sono decisamente più lunghi rispetto alla norma, ragion per cui è meglio cambiare arma mentre si aspetta che la precedente ricarichi: uno stratagemma che, nel vivo dell'azione, può risultare molto meno automatico di quanto sembri.

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In generale il gioco non restituisce una vivida sensazione di impatto quando si mette a segno un colpo a distanza o ravvicinato. Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2 non è propriamente uno shooter, ma anche come titolo d'azione in terza persona gli manca qualcosa che renda gli scontri più coinvolgenti e viscerali. L'esperienza vuole essere soprattutto strategica, con una serie di meccaniche interessanti che purtroppo non funzionano sempre come dovrebbero. Generalmente vince la squadra che guadagna più punti a fine partita, sconfiggendo i Mobile Suit avversari o conquistando i punti di respawn nella mappa. I giocatori non sono confinati nei loro mech: possono effettivamente abbandonare la cabina di pilotaggio e svolazzare lentamente per la mappa coi loro backpack a reazione, magari per riparare il loro stesso mech con l'apposita strumentazione. I Mobile Suit non possiedono soltanto un indicatore vitale generico, ma anche una condizione distinta per la testa e per le gambe che influenza rispettivamente il radar e il movimento.

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I piloti, d'altro canto, possono incidere sullo scontro in modo insospettabile, conquistando gli obiettivi, sabotando i punti di respawn, chiamando il fuoco satellitare e persino rubando i mech avversari rimasti incustoditi. Una strategia ben coordinata tra Mobile Suit e piloti appiedati può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Purtroppo, però, a fronte di tutte queste ottime idee, Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2 rimane un titolo poco divertente da giocare. La scomodità e la rigidità dei controlli, per quanto fedeli alle fonti possano essere, non ammorbidiscono certo una curva di apprendimento che, durante le prime ore, può farsi insostenibile. La risicata varietà delle mappe, il design poco ispirato delle stesse e la qualità mediocre in generale della grafica non depongono a favore di un'esperienza simulativa che solo i fan più sfegatati di Mobile Suit Gundam riusciranno ad apprezzare.

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Conclusioni

Multiplayer.it
5.0
Lettori (7)
6.6
Il tuo voto

Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2 è un titolo profondamente diverso rispetto ai soliti action game su licenza: Bandai Namco ha puntato tutto sul teamplay e la strategia per garantire un'esperienza più ragionata e simulativa. Purtroppo solo i fan più sfegatati di Mobile Suit Gundam riusciranno ad apprezzare una serie di caratteristiche peculiari che, a un'occhiata più casual, possono diventare i micidiali punti deboli di un titolo pieno di buone idee implementate in modo maldestro. Essendo free to play, comunque, possiamo almeno consigliarvi di provarlo.

PRO

  • Tante armi e Mobile Suit da collezionare e utilizzare in combattimento
  • Il gameplay strategico premia la collaborazione e la comunicazione
  • È gratis: provarlo non costa nulla

CONTRO

  • Realizzazione tecnica mediocre
  • Sistema di controllo rigido e poco reattivo
  • Matchmaking da rivedere
  • Dinamiche gacha irritanti