La vita di tutti i giorni è già sufficientemente stressante: ecco perché di tanto in tanto saltano fuori dei titoli molti interessanti che insistono, invece, sulla filosofia del prendersela comoda. La recensione di Haven Park ne è solo l'ennesima dimostrazione, una di quelle che vale la pena tenere ben presenti: si tratta infatti di un indie ora disponibile su Nintendo Switch e su PC in cui si vestono i panni di un pulcino intento a gestire le aree da campeggio di un'isola praticamente disabitata.
Si incontrano due eredità ben distinte: quella dei gestionali in sé (benché senza troppe pretese); e quella degli animaletti che vivono a contatto con la natura, già vista recentemente in Animal Crossing: New Horizons e soprattutto nell'assai simile A Short Hike. L'idea insomma è buona, così come le intenzioni di uno dei pochi sviluppatori che ha lavorato a Haven Park, Fabien Weibel. Facciamo il punto della situazione.
Trama: un debole filo conduttore
Non è certo la trama a costituire l'asse portante di Haven Park, dal momento che le premesse narrative sono minime; pure, è bene che vi siano, soprattutto all'interno di un gestionale che punta poi su ben altri elementi. L'isola di gioco, che ne costituisce anche l'unico ambiente esplorabile, è davvero bella e rigogliosa: ciononostante l'antico custode non è più in grado di tenerla d'occhio in ogni suo anfratto, perché l'età avanza per tutti. Il compito viene così ceduto a Flint, che si ritrova all'improvviso con un gravoso impegno; o almeno in questo modo viene percepito dal protagonista.
Che poi, a dirla tutta, Flint non è un giovane custode come potreste immaginarvelo: si tratta di un pulcino costretto a ricevere l'eredità della nonna, che immaginiamo essere in qualche modo la "proprietaria" delle aree di campeggio dell'isola. Da questo momento in poi è proprio alle suddette aree che bisognerà badare, cercando di riportare l'isola ai fasti di un tempo, valorizzandola in modo tale che sempre più visitatori (rispettando l'ambiente circostante) siano invogliati a venire a visitarla. L'obiettivo finale è dunque quello di ottenere una vera e propria meta turistica d'eccellenza.
Gameplay: vita da campeggio
Dal punto di vista del gameplay, Haven Park è un gestionale semplice e senza troppe pretese, evidentemente pensato e adatto soprattutto per i più piccoli. Vi consigliamo da subito, se avete in mente qualcosa al livello di SimCity, di puntare decisamente altrove: non c'è nulla di complesso o di particolarmente intrigante nelle possibilità del titolo di Fabien, perché non è questo il suo obiettivo. Tenete anche conto che circa sei ore bastano e avanzano per fare e vedere praticamente tutto.
Nella vita da campeggio viene condensata la principale offerta del titolo, nonché la sua proposta ai giocatori. Flint deve spostarsi da un'area di campeggio alla successiva, una per volta, partendo sempre da zero e arrivando ad accogliervi un certo numero di visitatori. Si comincia col piazzare alcune tende, si migliorano e restaurano gli oggetti presenti (falò, panchine, ghirlande), si arricchisce il tutto con alcune proposte allettanti (perché non aggiungere un barbecue o un camioncino dei gelati?) finché gli ospiti sono contenti. E loro naturalmente faranno presente cosa manca e cosa invece vi è già in abbondanza, basterà prestare ascolto ai discorsi solo apparentemente privi di senso.
Ma non aspettatevi chissà quale compito: solitamente la progressione nelle singole aree è molto lineare. Se sono già presenti delle tende, gli ospiti (animaletti coccolosi al pari di Flint) chiederanno cibo; se c'è anche il cibo, chiederanno decorazioni; se ci sono pure le decorazioni, si inventeranno qualcos'altro. Di volta in volta l'editor amplia le possibilità di costruzione, e i singoli oggetti vengono piazzati all'interno di una piccola area (molto piccola), dove il giocatore desidera.
Risorse e segreti
Vi è almeno un elemento che contribuisce a rendere un po' interessante l'intera procedura, votata dichiaratamente al puro relax: questo elemento risiede nelle risorse. Ovvero, non potrete costruire subito tutto ciò che vi pare e piace, perché occorrerà del materiale da trovare in giro; ciò costringe ad esplorare l'isola in tutta la sua estensione. I principali materiali consistono in tessuto, pietra e legno, ma troverete anche dell'altro. E troverete anche le monetine (o potrete ottenerle dai negozietti costruiti presso i campeggi): la principale valuta del gioco.
Tutto ciò contribuisce a garantire una certa aria di "profondità" ad un titolo che però di profondo ha poco. Lo stesso discorso vale ad esempio per i punti esperienza: Flint sale addirittura di livello costruendo determinati edifici e accontentando i visitatori. Ma le abilità sbloccate non sono poi fondamentali per la progressione, perché in giro si trova tutto ciò che possa servire, e dato che l'obiettivo in fondo è quello di rilassarsi e divertirsi, lo si può raggiungere senza aprire mai uno dei menù dedicati a queste opzioni. Serve davvero tanto, ad esempio, saltare più in alto del solito, solo per raggiungere aree della mappa del tutto inutili?
Deludenti senza pochi appelli sono poi le prestazioni su Nintendo Switch, perché abbiamo notato non solo rallentamenti, ma anche un colpo d'occhio generale che può essere definito in tanti modi, ma certamente non "curato". Da vedere, Haven Park è piacevole: ma è davvero strano che un gioco di questo tipo, con le sue poche pretese, non sia stato ottimizzato in modo praticamente eccellente su Nintendo Switch. Se dovete scegliere tra la versione per PC e quella per la console Nintendo, vi consigliamo comunque quest'ultima: d'altra parte la modalità portatile rappresenta sicuramente un valore aggiuntivo per un gestionale.
Conclusioni
Haven Park è un titolo simpatico, rilassante e soprattutto pensato per i più piccoli. Assieme a loro potrebbero apprezzarlo anche gli amanti di produzioni simili, come il già citato Animal Crossing: New Horizons. Si tratta, semplificando al massimo, di un gestionale a base di animaletti, in cui ci si prende cura delle aree di campeggio all'interno di un'isola rigogliosa. Quel poco che c'è funziona abbastanza bene, a patto di non avere particolari pretese; la conversione su Nintendo Switch invece è tutt'altro che lodevole, tra rallentamenti, piccole sbavature, e soprattutto una definizione poco accettabile (soprattutto in modalità portatile). Potrete tranquillamente innamorarvi dell'atmosfera e dell'idea alla base di Haven Park, molto meno invece della sua realizzazione pratica in termini di gameplay.
PRO
- Idea carina, personaggi carini
- Un gestionale accessibile a tutti
- Rilassante
CONTRO
- Povero in termini di gameplay
- Non eccellente dal punto di vista tecnico
- Scarsa longevità e rigiocabilità