Voglio più nettare!
La storia, almeno inizialmente, ruota attorno alla Mantel Corporation, organizzazione paramilitare ingaggiata per sedare alcuni ribelli capeggiati da "Giacca di Pelle", e che almeno inizialmente sembrano essere i cattivi di turno. Voi siete Shane Carpenter e fate parte proprio di questa organizzazione, che mette a disposizione dei propri militanti una sorta di tuta potenziata e soprattutto il "nettare", una sostanza di ricavazione naturale/chimica che viene iniettata per aumentare le caratteristiche fisiche, come ad esempio la resistenza ai colpi subiti. Proprio da qui partono le vicende di Carpenter, che ben presto però si accorgerà che la situazione non è cosi delineata e chiara come sembra, che il nettare è come una droga che modifica anche le capacità di discernere cosa è giusto e cosa è sbagliato, e che i ribelli hanno una precisa giustificazione del loro comportamento.
Ad ogni modo i primi livelli sono tutti nelle file dei soldati, mediante i quali è possibile apprezzare le prime idee introdotte da Free Radicals, sviluppatore del gioco. Il sistema di controllo di base è abbastanza classico come configurazione, con gli analogici demandati al movimento e alla mira, R1 per sparare, L1 per lanciare granate, X per il salto, cerchio per cambiare arma, triangolo per ricaricare, R3 per passare al mirino ravvicinato e più preciso. Con L2 invece è possibile iniettarsi il nettare, segnalato da una barra posta sul lato sinistro dello schermo, e che permette di accedere alle caratteristiche potenziate dei soldati, che si traducono principalmente in una velocità migliorata e una vista potenziata. I nemici infatti in questa modalità sono avvolti da una sorta di luce fosforescente, che ne permette una più facile individuazione anche a distanze elevate o tra elementi dello scenario che potrebbero confondere il giocatore. L'iniezione di nettare però non è definitiva ma tende a svanire dopo un certo lasso di tempo (è disponibile inoltre in alcune fialette limitate, che si ricaricano col tempo o prendendole dai propri compagni di squadra), in caso di dosaggio eccessivo inoltre Carpenter andrà in overdose, sparando all'impazzata senza soluzione di continuità e distinzione tra compagni e avversari.
Quest'ultima situazione invero accade molto raramente, mentre bisogna dire inoltre che l'iniezione di nettare aggiunge un vantaggio troppo marcato nei confronti dell'intelligenza artificiale, che pur al livello di difficoltà elevato (tra i tre disponibili, che diventano quattro una volta portato a termine il gioco) ci è sembrata abbastanza piatta, con i nemici spesso esposti al fuoco nemico e con pochissime manovre di copertura o accerchiamento.
Verso i ribelli
Ad un certo punto dell'avventura e dopo alcuni eventi ben precisi, Carpenter si troverà a cambiare sponda e a militare nei ribelli, in questo caso ci sono diversi cambiamenti anche dal punto di vista del gameplay e delle caratteristiche in possesso del giocatore. Non più sensi potenziati grazie al nettare, ma la possibilità innanzitutto di fingersi morti quando colpiti ripetutamente (i soldati Mantel infatti non riescono a discriminare tra le due cose, uno degli effetti collaterali del nettare), quella di creare delle bombe fatte di nettare per mandare in overdose i soldati nemici, di costruire proiettili per la propria arma a partire da qualsiasi rilasciata dai caduti in combattimento, fino ad arrivare agli scontri corpo a corpo, con l'abilità di sottrarre l'arma alla controparte avversaria.
Una buona inversione di gameplay quindi, che aggiunge varietà e parecchie idee originali, che si scontrano però con un level design abbastanza piatto e con l'intelligenza artificiale di cui sopra, che alla fine portano ad utilizzarle molto di rado e a procedere nella classica maniera, affrontando i vari livelli in sequenza e portando a termine gli obiettivi, rappresentati spesso dal raggiungere un certo punto e nulla più. Fortunatamente esistono anche aspetti positivi, a partire dalla possibilità di guidare alcuni mezzi pesanti e dotati di mitragliatori, con un modello fisico onesto e che spezza l'azione a piedi, e soprattutto dalla presenza, in molti frangenti, di tre compagni di squadra, che in modalità campagna vengono controllati dalla cpu, ma che rendono meglio grazie alla possibilità di disputare l'avventura in coop, sia in splitscreen fino a due giocatori che soprattutto online fino a 4 giocatori, condito da chat vocale, e che rappresenta il vero punto di forza della produzione Ubisoft, in quanto aggiunge quel pizzico di strategia in più e divertimento necessari per godersi maggiormente la campagna di gioco.
...possibilità di disputare un coop sia in splitscreen fino a due giocatori che soprattutto online fino a 4 giocatori, condito da chat vocale, e che rappresenta il vero punto di forza della produzione Ubisoft...
Verso i ribelli
Il resto della componente multiplayer è affidata a tre modalità, con le classiche deathmatch e team deathmatch, che non hanno bisogno di spiegazioni, e con quella denominata "Assalto a squadre", dove in ognuna delle 6 mappe disponibili, che si rifanno a scorci del single player, entrambe le squadre in campo hanno alcuni obiettivi da portare a termine. In una, ad esempio, la squadra dei ribelli deve impossessarsi di un avamposto, nominare il proprio comandate e fargli raggiungere il punto di estrazione, dove un elicottero lo porterà in fuga. La squadra antagonista dei soldati, ovviamente, dovrà impedire che tutto ciò accada, presidiando l'avamposto e prendendone il comando. Le opzioni sono quelle standard e classiche, con la possibilità di scegliere la rotazione delle mappe, il tempo di respawn, il numero di giocatori (fino a 16) e cosi via. Funziona bene soprattutto il dualismo soldati/ribelli, ma avremmo gradito sicuramente un numero maggiore di modalità e mappe a disposizione.
E la tecnica?
Le stesse vicissitudini del gameplay sembra viverle il comparto tecnico, che purtroppo non riesce a sfruttare a dovere le caratteristiche peculiari di PlayStation 3. Nei fattori positivi troviamo sicuramente un'ottima fluidità dell'azione per gran parte del tempo, un aliasing poco marcato e buoni effetti di luce e profondità visiva. Dall'altro lato della barricata ci sono però texture generalmente anonime, una quantità di poligoni non certo elevata e soprattutto poco utilizzo di effetti grafici e particellari, che poi sono quelli che contribuiscono maggiormente in un impatto non proprio da ricordare e con pochi scorci che lasciano gli occhi del giocatore soddisfatto.
Dal punto di vista sonoro le musiche sono generalmente valide e intregrate con l'ambientazione, il doppiaggio è inoltre interamente in Italiano, con buona interpretazione per quanto riguarda i protagonisti principali, un po' meno per i comprimari.
Commento
I Free Radicals non sono certo degli sprovveduti, ma purtroppo Haze rappresenta per larghi tratti un'occasione mancata, sacrificata sull'altare di idee originali solo accennate e di un'intelligenza artificiale decisamente rivedibile. La diversificazione tra soldati e ribelli è molto marcata e interessante, ma alla fine dei conti incide poco sullo sviluppo dell'avventura e nei momenti memorabili per il videogiocatore, che pur si trova dinnanzi a una campagna principale senza infamia ne lode. Il comparto tecnico, salvo poche eccezioni, si attesta solamente nella media, fortunatamente il gioco acquista maggiore dignità nel coop online a 4 giocatori, che fa bene il suo dovere, e nel fatto che esce in un periodo arido di FPS. Rimane comunque il fatto che, in un eventuale scontro qualitativo con gli altri esponenti del genere, ne esce sconfitto con una buona parte di quelli già presenti su PlayStation 3 e in altri lidi.
Pro
- Ottimo sistema di controllo
- Coop online
- Diverse idee originali...
- ...poco sviluppate
- Comparto tecnico con molti bassi
- Intelligenza artificiale rivedibile
Haze è disponibile per PlayStation 3.