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Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare, la recensione

Il videogioco accompagna il lancio del film, ma si rivela un bel pasticcio

RECENSIONE di Simone Pettine   —   15/07/2018
Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare
Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare
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Dracula in camicia hawaiana cerca di salvare un lupo mannaro sommerso dalla sabbia, sul litorale di una rigogliosa isola tropicale: non è il risultato di troppe ore passate a prendere il sole, ma una delle tanti e folle idee di Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare. Il titolo, realizzato in collaborazione da Outright Games e Bandai Namco, debutta in questi giorni sulle principali console in circolazione, anche su Nintendo Switch, anticipando di qualche settimana l'arrivo nelle sale cinematografiche del terzo film della serie Hotel Transylvania: Una vacanza mostruosa. Non è la prima volta che il franchise ottiene un suo gioco dedicato, chiaramente lanciato sul mercato anche per cavalcare l'onda successo cinematografico: già WayForward, ai tempi della prima pellicola, aveva realizzato un metroidvania molto valido, per quanto semplificato e pensato anche per i più piccoli. In modo analogo, Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare è idealmente un titolo pensato per offrire divertimento per tutta la famiglia, mentre nella pratica qualcosa è andato decisamente storto.

Un Gameplay davvero spaventoso

Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare racconta un'avventura inedita collegata agli eventi del terzo film in arrivo nelle sale: senza anticiparvi nulla, la pellicola ha come narrazione portante le vacanze estive di Dracula, Mavis e famiglia. Tutti i mostri più amati dai bambini si preparano al caldo clima tropicale indossando abiti piuttosto inusuali rispetto al solito, perché la letteratura e il cinema horror non ci hanno certo abituati al mostro di Frankenstein che indossa le infradito. La scelta tematica però è azzeccata e in linea con il nuovo film, del quale ricalca perfettamente le atmosfere. Il problema arriva nel momento di valutare il gioco in sé, che da subito si propone come la copia sfigurata e banalizzata della serie Pikmin. Al giocatore è richiesto di controllare un personaggio a scelta tra Drac e Mavis, alla ricerca dei compagni di viaggio dispersi dopo il naufragio della nave da crociera: sono presenti tre isole, che andranno esplorate in ogni anfratto fino allo scontro con un nemico finale e al salvataggio dei propri amici. Né Drac né Mavis combattono in prima persona: hanno il compito invece di gestire le proprie "truppe" in battaglia, al pari di Olimar in Pikmin. Al posto delle buffe creature Nintendo, i nostri turisti della Transylvania possono contare sul supporto di altrettanto simpatiche creature mostruose, gli Impa, mostriciattoli in possesso di determinate abilità.

Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare, la recensione

Il cuore di Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare risiede nell'utilizzo degli Impa per completare i livelli di gioco, raggiungendo via via obiettivi leggermente più complessi. Drac e Mavis possono portare con sé un certo numero di creature, cercando di equilibrare la loro presenza in base agli obiettivi da raggiungere e ai compiti da svolgere. I Vampirimpa, ad esempio, sono perfetti per compiti semplici come la raccolta di gemme, lo spostamento dei pezzi di un ponte distrutto e il combattimento corpo a corpo contro i nemici, ma i Lupottimpa e i Frankeninmpa sono in grado anche di compiere azioni precluse ai loro simili, come scavare e rimbalzare. Dal momento che le isole da esplorare sono appena tre e che gli Impa si articolano in non più di quattro diversi esemplari, possiamo considerare il titolo una versione semplificata e adatta ai più piccoli di gestionali normalmente ben più complessi: il problema è che già a livello di gameplay sorgono non pochi problemi, che rendono Hotel Transylvania 3: Mostri in mare un titolo non solo confusionario, ma il più delle volte frustrante. Manca una mappa per capire dove ci si trova in un dato momento, manca una gestione degna di questo nome degli Impa, che vengono semplicemente scagliati lontano a fare qualcosa presso i punti di interesse, ed eventualmente richiamati indietro con l'irritante fischio di Drac; manca un sistema di checkpoint, una progressione lineare dei livelli di gioco (che si articolano in "notti"), e anche un bilanciamento decente delle risorse a disposizione del giocatore, ora eccessive, ora troppo esigue. Una volta perduti gli Impa in battaglia, tra l'altro, vengono ripristinati un po' a caso tra le sessioni di gioco.

Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare, la recensione

Il naufragio del comparto tecnico

Se i protagonisti di Hotel Transylvania 3 naufragano ben due volte, una nel film e una nel videogioco, lo stesso si può dire anche per la maggior parte degli aspetti del secondo. Una volta evidenziate le mancanze più gravi del gameplay, che si rivela sempre e comunque piuttosto superficiale e poco curato, altri problemi arrivano prendendo in considerazione il comparto tecnico, artistico e visivo. Opinabile, ad esempio, la completa assenza di filmati di gioco, sostituiti con più economiche fotografie che scorrono l'una di seguito all'altra, neanche in modo troppo curato. Modelli poligonali e texture ricordano più l'era PlayStation 2 che quella attuale: il colpo d'occhio su Nintendo Switch, in particolare, è estremamente povero e deludente, soprattutto considerando che nonostante i limiti tecnici della console si sarebbe certamente potuto fare di più con poco sforzo, come dimostrano altri titoli di terze parti. Certo, si potrebbe pensare che ai bambini basti e avanzi la produzione di Outright Games per divertirsi in compagnia dei propri eroi preferiti, ma il discorso lascia il tempo che trova: i bambini di oggi sono costantemente bombardati da produzioni multimediali (anche videoludiche) ben più rifinite di quella in questione, e le meccaniche di gioco chiare ma poco efficaci non offrono un grande stimolo. Dopo qualche ora, probabilmente, avranno già riposto il gioco sulla scaffale. Sempre che non lo abbiano già concluso, dato che la sua durata è particolarmente esigua, anche volendosi dedicare al backtracking dei tesori nascosti sulle varie isole.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
5.0
Lettori (2)
4.7
Il tuo voto

Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare è una produzione a basso costo, il cui compito può soltanto essere quello di accompagnare l'uscita del terzo film del franchise. È un gioco pensato e sviluppato per la famiglia, a patto che si riesca a soprassedere ad almeno un paio di problemi per ogni singolo aspetto del titolo, dal gameplay al comparto tecnico, dalla durata esigua alla fastidiosissima telecamera, passando per un sistema di puntamento spesso impreciso e situazioni in cui si procede a caso, perché tanto il più delle volte una strategia vale l'altra. Non aiuta in alcun modo la decisione di lasciare il doppiaggio in lingua inglese e i sottotitoli in italiano, soprattutto tenendo presente il target di riferimento. Riassumendo tutto in una frase: si tratta di un'occasione mancata, perché Drac e Mavis avrebbero meritato un trattamento ben più dignitoso.

PRO

  • l'Idea di continuare la trama del film è simpatica...
  • ... come sono simpatiche le atmosfere della serie
  • Giusta la presenza di obiettivi e tesori secondari

CONTRO

  • Gameplay incerto, e con diversi problemi
  • Tecnicamente e graficamente poco giustificabile
  • Assenza di qualsiasi funzionalità legata a Nintendo Switch