Nessuno si aspettava grandi rivoluzioni o straordinarie novità dal lancio degli iPhone quest'anno, per un motivo molto semplice: l'intero mercato degli smartphone, o forse addirittura il concetto stesso di un dispositivo quasi imprescindibile nella vita di ognuno di noi, ha raggiunto un picco di sviluppo tale da non lasciare oramai ulteriori margini significativi di evoluzione, perlomeno nel breve periodo. Per questo motivo la maggioranza del pubblico non avverte la necessità di sostituire il proprio telefono con la frequenza con cui veniva fatto alcuni anni fa, semplicemente perché nell'uso quotidiano la differenza tra uno smartphone e i suoi successori diventa quasi intangibile.
L'uscita dei nuovi iPhone rimane però un momento importante e comunque atteso con grande curiosità dall'utenza fedele all'offerta della casa della mela morsicata, quasi un fenomeno di costume, vuoi anche solo per il fatto che la cadenza annuale riesce a mantenere una netta distinzione tra i singoli modelli che non si può invece percepire dalla bulimica sovrabbondanza di buona parte dei produttori Android.
Ecco quindi che il modello di punta, iPhone 15 Pro, ha debuttato sul mercato sì con la consueta e - per i detrattori - parodistica etichetta de "l'iPhone migliore di sempre", ma anche con una lista di novità ed elementi distintivi che comunque tracciano in maniera piuttosto netta le qualità di quest'ultimo nato. Allo stesso tempo i social e le prime prove hanno testimoniato una serie di problematiche, a partire da quelle legate al surriscaldamento, che hanno riportato alla mente i fantasmi del bend-gate di iPhone 6.
Dopo aver messo alla frusta lo smartphone per diversi giorni per capire cosa c'è di vero, ecco quindi la nostra recensione di iPhone 15 Pro.
Caratteristiche tecniche
Gli iPhone 15 Pro e Pro Max quest'anno sono spinti dal SoC A17 Pro realizzato da TSMC, il primo con processo produttivo a 3 nanometri. Il suffisso Pro suggerisce come sia forse destinato ad arrivare prima o dopo anche un A17 liscio, o che comunque questa distinzione possa essere applicata l'anno prossimo coi nuovi modelli e il futuro A18.
Lasciando da parte le supposizioni e restando nel concreto di questo SoC, i numeri parlano di 19 miliardi di transistor e di una struttura a 6 core invariata rispetto al precedente A16, coi 2 performance core a 3.78 GHz e i 4 efficiency core a 2.02 GHz. I primi segnano quindi un incremento del 10% nella velocità di clock, mentre i secondi restano alla stessa frequenza.
Probabilmente più interessante è il discorso legato alla GPU a 6 core, uno in più rispetto all'A16 e capace di prestazioni del 20% superiori. L'elemento chiave è la facoltà di gestire il Ray Tracing via hardware anziché via software come in passato, alleggerendo così di molto il lavoro del SoC e quindi liberando risorse aggiuntive. Chiaramente la messa in pratica di questi miglioramenti andrà appositamente supportata da software e da giochi, ma Apple ha voluto dare un segnale concreto al pubblico favorendo la conversione di titoli tripla A per console come Resident Evil 4 Remake, Resident Evil Village, Assassin's Creed Mirage e Death Stranding. Una prova di forza notevole che apre nuove prospettive al mobile gaming e di cui parleremo in seguito.
Tornando alla scheda tecnica, il quantitativo di RAM LPDDR5 è salito a 8 GB rispetto ai 6 del 14 Pro, offrendo maggiori risorse al multitasking ma - soprattutto - ad app e giochi pesanti.
Confermata infine la resistenza IP68, la più elevata attualmente presente su uno smartphone non rugged, che garantisce una sopravvivenza del telefono per 30 minuti immerso a 6 metri di profondità.
Scheda tecnica iPhone 15 Pro
- Dimensioni: 146.6 x 70.6 x 8.3 mm
- Peso: 187 grammi
- Display:
- Super Retina XDR OLED da 6,1"
- Risoluzione 1179 x 2556 pixel, 461 ppi
- Refresh rate a 120 Hz
- Luminosità di picco 2000 nits
- SoC: Apple A17 Pro
- GPU: Apple GPU 6 core
- RAM: 8 GB di tipo LPDDR5
- Storage: 128 GB | 256 GB | 512 GB | 1 TB di tipo UFS 4.0
- Fotocamere posteriori:
- Principale Wide 48 MP, f/1.8, OIS
- Grandangolare Ultra-Wide 12 MP, f/2.2 120°
- Teleobiettivo 12 MP, f/2.8, OIS, zoom ottico 3x
- Fotocamera frontale:
- Principale Wide 12 MP, f/1.9
- Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6
- Bluetooth: 5.3 con A2DP/LE
- Resistenza agli elementi: IP68
- Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità, Luce Ambientale, Barometro, Face ID
- Colori:
- Titanio Nero
- Titanio Blu
- Titanio Bianco
- Titanio Naturale
- Batteria: 3274 mAh
- Prezzo:
- 8 GB RAM + 128 GB Storage | 1239 €
- 8 GB RAM + 256 GB Storage | 1369 €
- 8 GB RAM + 512 GB Storage | 1619 €
- 8 GB RAM + 1 TB Storage | 1869 €
Design
L'aspetto di iPhone 15 Pro non è apparentemente molto differente rispetto a quello dei suoi predecessori, basandosi in larga parte sul design industrial e il form factor a mattoncino adottato a partire da iPhone 12 Pro, che ha reso questa più recente incarnazione dello smartphone di Cupertino tanto apprezzata. Certamente il tempo passa per tutti, ma è difficile ritenere iPhone 15 Pro un telefono "vecchio" esteticamente, grazie a linee semplici e pulite che ne hanno mantenuto la gradevolezza all'occhio.
In realtà però le novità sotto questo versante non mancano affatto, e sebbene non siano così immediatamente visibili come nel caso di un radicale cambio di design, passando da un iPhone 14 Pro a questo 15 Pro risultano percepibili in maniera molto netta.
La prima cosa che si avverte semplicemente prendendolo in mano è la differenza di peso. La scelta di sostituire il materiale per la scocca, passando dall'acciaio inossidabile al titanio, ha portato con sé diversi cambiamenti di cui avremo modo di parlare successivamente. Il primo di cui si ha accortezza è senza dubbio il peso, che passa da 206 a 187 grammi; una variazione di circa il 10% che si percepisce distintamente e che, malgrado non sia una differenza che cambia la vita, si fa apprezzare nell'uso quotidiano rendendo in generale più maneggevole il telefono, senza perdere nemmeno una briciola della solidità e della qualità costruttiva a cui siamo stati abituati. La lavorazione spazzolata del titanio è molto gradevole, opaca e quindi diversa dal lucido del predecessore, è rispetto a quest'ultima molto meno prona a mantenere i segni delle ditate, elemento in ogni caso più o meno rilevante a seconda della vostra scelta di usare una cover.
Una scocca tanto resistente è certamente un elemento apprezzato e sarebbe difficile sostenere il contrario, ma è sotto agli occhi di chiunque come la parte più fragile di uno smartphone e quella destinata a subire le conseguenze peggiori in caso di caduta sia la superficie coperta dal vetro, e principalmente quella anteriore sotto la quale si trova il display, e per la quale Apple si affida nuovamente al Ceramic Shield introdotto all'epoca di iPhone 12. Certamente stiamo parlando di uno dei vetri più resistenti tra quelli adottati nel mercato degli smartphone, un'eccezionale soluzione ingegneristica che si basa sull'uso di cristalli nanoceramici, ma ovviamente non indistruttibile.
I colori disponibili, quattro, sono stavolta tutti molto tenui e sobri: Titanio naturale, nero, bianco e blu. Il nostro esemplare era in quest'ultima tinta, davvero molto elegante.
Altro dettaglio facilmente ravvisabile passando da uno dei precedenti a questo iPhone 15 Pro è l'introduzione dei bordi arrotondati per entrambi i lati, anteriore e posteriore, in cui il vetro si unisce alla scocca. Sia ben chiaro, non stiamo parlando dei bordi curvi dei display di alcuni telefoni Android bensì di una leggera curvatura che, oltre ad offrire una più piacevole continuità tra questi elementi, rende la presa più salda e con un feeling migliore.
Al di là della scelta dei materiali, gli elementi maggiormente distintivi di questo iPhone 15 Pro sono sostanzialmente due: l'Action Button e il connettore USB-C. Il primo è un tasto che di fatto è andato a sostituire l'interruttore della modalità silenziosa, con quest'ultimo che resisteva dall'epoca del primissimo iPhone: una specie di era geologica nel mondo dell'elettronica, ma al vecchio Mute Switch erano in molti ad essere affezionati perché svolgeva il suo compito in maniera semplice ed efficace. Ora le cose si sono fatte un po' più articolate perché l'Action Button, che si colloca esattamente nella stessa posizione del suo predecessore, può essere personalizzato rispondendo a tutta una serie di funzioni a seconda delle proprie preferenze.
Il connettore USB-C va invece a sostituire il Lightning che ci ha accompagnato per 10 anni abbondanti, il quale subentrò a sua volta al vecchio 30-pin; è quindi la prima volta che su iPhone è presente un connettore non proprietario, e per arrivare a ciò è stata fondamentale la direttiva della Commissione Europea in merito. Quindi Apple, volente o nolente, ha deciso di adeguarsi, portando avanti quel processo in ogni caso già iniziato oltre che sui Mac anche su una parte della linea iPad e che inevitabilmente sarà destinato a completarsi comprendendo tutti i dispositivi della mela morsicata. Per l'utente finale si tratta senza dubbio di una grande comodità, inutile dirlo. Chiaro è che USB-C non significa standard unico, motivo per cui ad esempio iPhone 15 Pro supporta l'USB 3.2 Gen 2 per velocità di trasferimento fino a 10 Gbit mentre l'iPhone 15 si ferma alla velocità USB 2.0 a 480 Mbps, in pratica la stessa del lightning.
Display
Non si registrano novità per quanto riguarda il display rispetto al predecessore, dal momento che iPhone 15 Pro condivide lo stesso Super Retina XDR con ProMotion del 14 Pro. Si tratta pertanto di un pannello OLED LTPO da 6.1" con risoluzione di 1179 x 2556 pixels, rapporto 19.5:9 e densità di 460 pixel per pollice. Il supporto a HDR10 e Dolby Vision è garantito. Pur di fronte al tempo passato resta uno dei migliori display del mercato, un punto di riferimento per quanto riguarda luminosità, precisione dei colori e contrasto. Le cornici sono ancora più sottili rispetto al predecessore, fattore questo che ha permesso una minima riduzione delle dimensioni generali del telefono.
La più rilevante novità dell'anno scorso, ovvero la presenza della modalità Always-On, è ovviamente stata mantenuta intatta: attraverso la tecnologia LTPO infatti il refresh dello schermo può passare da 120 Hz a 10 Hz in base al contenuto visualizzato, per poi arrivare a 1 Hz appunto durante l'attivazione dell'Always-On. A livello software persiste l'ulteriore ottimizzazione dei consumi tale da determinare il totale spegnimento dello schermo quando questo non è necessario, come ad esempio se il telefono è tenuto in tasca o nella borsa, se è messo a faccia in giù oppure se l'utente non è nelle immediate vicinanze.
Tornando alla fluidità, questa è assolutamente eccellente, con un comportamento ideale a seconda del contenuto riprodotto, garantendo così un'esperienza d'uso sempre appagante e senza alcun tentennamento. La luminosità tipica è ancora una volta di 1000 nit, che può arrivare a 1600 nit con HDR e a 2000 nit di picco: si tratta di valori tra i più alti del mercato, e tali da permettere una leggibilità ideale anche sotto il sole diretto.
Allo stesso modo è identico lo spazio occupato dalla Dynamic Island, l'altra novità che l'anno scorso andò a sostituire lo storico notch. Come allora, è un'area destinata ad essere gestita in maniera attiva in base alle diverse app attive e che restituisce informazioni in tempo reale, promuovendo una maggiore stratificazione alle modalità di interazione dell'utente con il telefono.
A un anno di distanza è lecito affermare che la Dynamic Island non ha avuto però quel grado di penetrazione tra gli sviluppatori che sarebbe stato lecito attendersi; le app che ne hanno fatto uso e sfruttato il potenziale sono tutto sommato poche, e la situazione non è cambiata in maniera sostanziale rispetto al periodo di lancio. Sia chiaro, la Dynamic Island rimane una soluzione di straordinaria furbizia e di eccellente qualità estetica nella sua funzione principale di "maschera" del foro che alloggia sensori e camera frontale, e l'utilità nella gestione del multitasking è indubbia, ma è difficile affermare che il suo potenziale sia stato fino ad ora pienamente sfruttato.
Fotocamera
La componente fotografica è, come sempre, uno degli elementi chiave degli iPhone Pro. Quest'anno ovviamente non fa differenza e anzi, ci sono alcuni aspetti particolarmente rilevanti soprattutto per chi fa un uso dello smartphone più approfondito rispetto al semplice punta e scatta.
Partiamo dicendo che iPhone 15 Pro Max gode di un vantaggio non irrilevante rispetto al gemello più piccolo, legato al teleobiettivo: sul Pro Max è stato montato uno zoom 5x che si basa su scelte ingegneristiche innovative, andando al di là delle lenti periscopiche montate su alcuni Android e preferendo una soluzione a prismi multipli che in buona sostanza consente di occupare meno spessore e impiegare quindi un sensore di dimensioni maggiori.
Sull'iPhone 15 Pro "liscio" invece è stato mantenuto il classico teleobiettivo 3x con le stesse caratteristiche del predecessore. In generale non ci sono enormi differenze a livello tecnico per quanto riguarda gli obiettivi montati sul nuovo smartphone di Apple, ma questo non significa che gli scatti abbiano gli stessi risultati.
In prima battuta va detto che il set di obiettivi si completa con il principale da 48 MP e f/1.8, l'ultra-wide da 12 MP e f/2.2 e la selfie camera frontale da 12 MP e f/1.9. Rispetto al passato, il nuovo rivestimento anti riflesso delle lenti è in grado di ridurre gli effetti di flare in notturna.
Quest'anno poi gli scatti vengono salvati nella maggior parte dei casi a 24 MP, garantendo così un maggior livello di dettaglio e la possibilità di eseguire crop mantenendo una qualità elevata.
In condizioni di luminosità molto bassa, iPhone 15 Pro in automatico riduce la risoluzione da 24 a 12 MP per poter gestire meglio il rumore, al costo di una perdita di dettaglio. Ciò nonostante si percepisce un certo miglioramento a tuttotondo rispetto al predecessore in questa situazione, pur esistendo dei margini ulteriori di cui Apple farà bene a tener conto in futuro.
È stata inoltre introdotta la possibilità di passare, sull'obiettivo principale, dalla lunghezza focale default di 24 mm alla 28 mm o 35 mm semplicemente con un tocco sull'icona 1x della fotocamera. Eventualmente tramite opzioni è anche possibile impostare di default una delle tre.
In senso assoluto su tutte e tre le camere la resa degli scatti è ottima, con una gamma dinamica più accurata rispetto al precedente modello, così come è superiore la precisione dell'esposizione. Tutto questo grazie anche all'efficienza del formato HEIF che è in grado di salvare una maggiore quantità di informazioni in uno spazio più ridotto. La profondità di colore a 10 bit poi è davvero notevole e si riesce ad apprezzare concretamente.
Interessante poi la modalità ritratto, un autentico cavallo di battaglia per gli iPhone. Quest'anno lo smartphone è in grado di individuare la presenza dei volti umani o dei musi di cani e gatti di fronte all'obiettivo in maniera tale che, anche scattando con la camera principale, vengono salvate automaticamente le informazioni sulla profondità di campo consentendo di "trasformare" successivamente in ritratto uno scatto normale. In più, è ora possibile modificare il fuoco di un ritratto dopo averlo scattato, così da cambiare drasticamente il risultato di una immagine in un secondo momento. Nei ritratti poi si riesce ad apprezzare la qualità degli algoritmi di Apple dai dettagli, come ad esempio la capacità di scontornare i capelli in maniera eccezionalmente precisa.
Certo, in generale il comparto fotografico è estremamente convincente, ma per la perfezione c'è ancora un certo margine, soprattutto sotto la voce artefatti dal momento che non è infrequente, in condizioni non ottimali di illuminazione, imbattersi in qualche fenomeno di ghosting, flare e aliasing. Sotto questo punto di vista gli algoritmi di Samsung sembrano essere più raffinati.
I video sono invece, in una parola, eccezionali. Se in campo fotografico gli smartphone Apple hanno raggiunto risultati tra i migliori del settore ma con qualche elemento di imperfezione, nei video è davvero difficile poter chiedere di più allo stato attuale della tecnologia. In qualsiasi situazione di utilizzo, iPhone 15 Pro è in grado di realizzare video eccellenti sia per livello di dettaglio che per la resa cromatica e il contrasto.
Impressionante poi la stabilizzazione, attivabile tramite la modalità Azione, che agisce come se ci fosse un vero gimbal.
Interessante è la possibilità di registrare salvando direttamente su una unità di memoria SSD esterna collegata via USB, un fattore rilevante sia per pura e semplice comodità, sia per non doversi preoccupare dello spazio a disposizione sul telefono.
Batteria
La batteria di iPhone 15 Pro gode di una capacità leggermente superiore al suo predecessore, nel dettaglio 3274 mAh contro 3200. Si tratta di un cambiamento quasi irrilevante, poco superiore al 2%, che non è certamente in grado di determinare da solo differenze sostanziali nell'autonomia. Per di più, la longevità della batteria stessa è oggetto di forte attenzione, o per meglio dire di grandi speranze, per i numerosi utenti che sui social hanno denunciato un decadimento eccessivo nel relativamente breve arco di esistenza dell'iPhone 14 Pro.
Nella nostra personalissima esperienza non possiamo aggiungerci a questo elenco di scontenti, perché allo stato attuale la capacità della batteria del nostro esemplare segna il 92%, un valore congruo e accettabile. Benché siano tanti i fattori che impattano sullo stress delle celle al litio della batteria e di conseguenza sulla sua longevità, è però lapalissiano che il problema esista e che Apple debba necessariamente impegnarsi di più per mantenere anche sotto questo punto di vista standard qualitativi adeguati alla fascia premium a cui iPhone appartiene. Detto questo, ci è ovviamente del tutto impossibile al momento sapere se iPhone 15 Pro si comporterà meglio in questo ambito, per cui ci limitiamo a registrare una durata della singola carica in linea con il precedente modello e tale da consentire quindi di completare la giornata di utilizzo medio.
Non è purtroppo invece ancora arrivato il momento di parlare di carica rapida sugli iPhone, poiché vengono confermati i soliti 20 Watt via cavo, che scendono a 15 Watt in wireless via Magsafe e 7.5 tramite lo standard Qi. I tempi di ricarica rimangono di conseguenza gli stessi, con 100 minuti necessari per passare da 0 a 100% via cavo e 30 minuti per arrivare al 60%.
Tra i sistemi che iPhone usa per non stressare la batteria c'è, come in passato, la possibilità di registrare le abitudini di utilizzo (principalmente legate alla carica durante la notte) per arrivare fino all'80% e mantenere poi tale valore stabile, salvo poi completare il ciclo al 100% solo poco prima del distacco dalla presa di corrente.
In questo modello poi c'è un'ulteriore opzione attivabile tramite menu che consente di limitare la carica massima all'80% col fine di ridurre ulteriormente il decadimento nel corso del tempo, permettendo di gestire con più disinvoltura eventuali ricariche brevi nel corso della giornata.
È infine presente la carica inversa via cavo, nella quale il telefono è in grado di rilevare se il dispositivo collegato ha un livello di batteria inferiore diventando così una sorta di power bank.
Prestazioni
I primi giorni dal lancio di iPhone 15 Pro non sono stati ideali, soprattutto a causa delle diverse segnalazioni da parte di utenti early adopter che segnalavano come il telefono scaldasse molto in determinate situazioni non certo particolarmente stressanti, anche semplicemente usando i social o mettendolo in carica. Da lì sono ovviamente partite svariate teorie, ipotesi e discussioni su quale fosse la causa di tale comportamento anomalo.
Apple ha poi dichiarato ufficialmente che il problema non era legato ad un sistema di dissipazione del calore sottodimensionato né tantomeno causato dalla scocca in titanio, che al contrario in tale situazione funzionerebbe anche meglio di quella in acciaio inossidabile, bensì in buona sostanza sarebbe generato dai bug di alcune precise applicazioni (Instagram, Uber, Asphalt 9 ad esempio) e dello stesso iOS 17. La correzione sarebbe passata attraverso un aggiornamento del sistema operativo senza comportare una riduzione della frequenza (e quindi delle prestazioni) del SoC.
Durante il nostro test abbiamo avuto modo di provare il telefono sia prima (iOS 17.0.2) che dopo l'aggiornamento correttivo (iOS 17.0.3), confrontando anche i benchmark che siamo soliti eseguire. In primo luogo, pur avendo provato in tutte le maniere a mettere in crisi l'iPhone nelle situazioni indicate e con le app "incriminate", non abbiamo mai incontrato momenti in cui il telefono scaldasse oltre quanto ritenuto accettabile. D'altra parte la casistica era sì piuttosto numerosa, ma non certo diffusa in maniera capillare su tutti gli esemplari.
Per quanto riguarda i benchmark, questi hanno effettivamente testimoniato come l'aggiornamento abbia ridotto il thermal throttling, ovvero il decremento delle prestazioni del SoC al crescere della temperatura di esercizio: lo stress test di 3D Mark mostra chiaramente come la stabilità si sia mantenuta molto più costante nel corso del tempo rispetto a prima, quando invece il calo era continuativo. Nel confronto con iPhone 14 Pro, sempre su iOS 17.0.3, la stabilità del nuovo arrivato è superiore.
Anche lo stesso Antutu, un benchmark che testa il telefono in una casistica di situazioni molto ampia, ha segnalato un notevole incremento del punteggio finale, passato da 1546822 a 1647976 punti in seguito all'installazione della versione 17.0.3.
Di conseguenza, dopo qualche passo falso iniziale, Apple è riuscita a correggere il tiro permettendo alle capacità di iPhone 15 Pro di mostrarsi più nitidamente, e il risultato è uno degli smartphone più potenti in assoluto sul mercato, un fattore di sicurezza importante per il futuro.
Videogiochi
La componente relativa ai videogiochi è particolarmente interessante nel caso di iPhone 15 Pro, non soltanto per essere uno smartphone eccezionalmente potente e capace quindi di riprodurre al massimo livello grafico qualsiasi titolo attualmente disponibile su App Store: questo sarebbe vero anche col suo predecessore, perché le capacità di un A16 sono ancora oggi ampiamente superiori a quanto richiesto anche da giochi pesanti come Diablo Immortal o Genshin Impact.
Dove però l'A17 Pro impone un punto di svolta interessante in questo ambito è nella capacità di gestire produzioni per console, intese come titoli per sistemi da gioco attuali, che verranno convertite in maniera nativa nei prossimi mesi. I primi nomi annunciati sono stati Assassin's Creed Mirage, Resident Evil Village, Resident Evil 4 Remake e Death Stranding, a cui con ogni probabilità se ne aggiungeranno altri in futuro. Tutto questo è possibile, in estrema sintesi, perché le distanze tra un processore mobile e quelli montati su home console si sono assottigliate fino a quasi scomparire: l'A17 Pro infatti è il primo a poter contare su una accelerazione hardware per il Ray Tracing, che è fino a 4 volte superiore rispetto a quella software dell'A16. Un ruolo fondamentale lo riveste poi MetalFX, la tecnologia di API che consente l'upscaling delle risorse combinando la GPU con il Neural Engine. MetalFX, presentato per la prima volta durante la WWDC dell'anno scorso e che è una sorta di risposta al DLSS di NVIDIA e all'FSR di AMD, è stato di fatto un momento importante di svolta per il mondo del gaming su Mac e iPhone, permettendo di agevolare moltissimo l'uscita di videogiochi di primo piano sulle piattaforme Apple.
Chiaramente tra quello che c'è sulla carta, tra il potenziale reale e l'effettiva realizzazione di questo ambizioso progetto c'è tutto un oceano di incertezze di mezzo. Le incognite sono infatti numerose: quanti utenti iPhone o di dispositivi Apple hanno intenzione di giocare in maniera "seria" con titoli molto più strutturati e anche parecchio più costosi? Come si adatteranno le esperienze nate per hardware "classici" all'uso su mobile? Oltre a questa tornata iniziale di giochi, quali altri titoli arriveranno e quali altre compagnie intenderanno supportare la società di Cupertino? La storia del mobile gaming ci ha insegnato che ad avere maggiore successo sono stati quasi sempre titoli pensati e sviluppati con in testa le caratteristiche specifiche di questo tipo di piattaforme. È chiaro che se anche solo una piccola parte dei futuri possessori di iPhone 15 Pro e dei successivi modelli troverà interessante questa nuova proposta, i numeri potranno essere difficilmente ignorabili dai publisher interessati a massimizzare le proprie entrate. Ma Apple dovrà comunque essere brava a supportare questo processo, in maniera più convinta e concreta rispetto ai timidi tentativi analoghi del passato.
Esperienza d'uso
iOS 17 è senza dubbio un aggiornamento focalizzato principalmente su tanti piccoli miglioramenti nella qualità della vita, la maggior parte dei quali ben poco evidenti o comunque legati a ottimizzazioni di quanto già ampiamente conosciuto con la versione precedente. Ci sono però alcune novità maggiormente visibili, ed è proprio attorno ad alcune di esse che abbiamo raccolto le nostre maggiori perplessità. I Poster di contatto per esempio: si tratta di una maniera per garantire maggiore creatività e personalizzazione a ciò che appare su schermo mentre "squilla" il telefono per una chiamata. In estrema sintesi, è possibile creare il proprio poster di contatto scegliendo una qualsiasi immagine e decorandola poi con testo e colori: quando chiameremo un altro utente iPhone se siamo entrambi già presenti nella rispettiva rubrica dell'altro, automaticamente apparirà questa sorta di biglietto da visita univoco. Certamente si può anche manualmente andare a creare il poster di contatto di un proprio numero in rubrica, ma l'eventualità in cui qualsiasi telefonata ricevuta abbia associato il proprio Poster di contatto appare molto remota. Al contrario, ricevendo o effettuando una chiamata a un contatto che ne è privo, ciò che appare è una deprimente schermata grigia quasi completamente vuota, perché con iOS 17 i tasti sono stati spostati dalla parte centrale a quella inferiore dello schermo proprio per lasciare spazio ai Poster.
Anche StandBy, altra novità di questa versione del sistema operativo, ci è sembrata un'idea valida ma migliorabile, al momento non totalmente in linea con la qualità dell'esperienza tipica di Apple. In pratica una volta messo il telefono in carica e collocato su un supporto adeguato in posizione orizzontale, lo schermo dell'iPhone può ricoprire un maggior numero di funzioni, che vanno dal semplice orologio da tavolo al player musicale al visualizzatore di widget diverso tipo. Utile e anche molto bello, ma non ci è chiaro perché la configurazione e gestione di ciò che apparirà su schermo possa essere fatta soltanto se il telefono è appunto con StandBy attivo, e non semplicemente tramite le classiche impostazioni. Un fattore di complicazione non usuale per Apple.
Qualche peccato di gioventù, sembrerebbe, sicuramente correggibile nei prossimi aggiornamenti; ciò non riduce la bontà di un'esperienza d'uso notevole, ovviamente del tutto in linea con quella offerta in passato, senza stravolgimenti, ma con tutta una serie di migliorie importanti.
Parecchie poi le novità in Messaggi, ma resta il problema che la messaggistica di iPhone non è molto diffusa, perlomeno nel nostro Paese. Interessante l'evoluzione di Airdrop, che consente ora di scambiare le proprie informazioni di contatto semplicemente avvicinando il proprio iPhone ad un altro. Entro fine anno arriverà poi Diario, che come il nome suggerisce sarà la versione di Cupertino di app come Day One.
In questo paragrafo dobbiamo poi necessariamente parlare dell'esperienza avuta con l'Action Button, la più importante novità "funzionale" di iPhone 15. Come già detto, questo nuovo tasto va a sostituire l'interruttore di gestione della modalità silenziosa: considerando che moltissimi utenti agivano su di esso molto raramente, lasciando a seconda dell'abitudine quasi sempre il telefono in una o nell'altra condizione, è abbastanza semplice capire per quale motivo i designer di Apple abbiano deciso di ripensare un tasto usato tanto occasionalmente per dargli maggiore importanza e sfruttarlo così più attivamente. L'Action Button è diventato quindi uno strumento di input ampiamente configurabile e adattabile alle necessità del singolo utilizzatore: attraverso un apposito menu è possibile associare ad esso una specifica funzione che può essere sia di nuovo la gestione della modalità silenziosa, per chi non può proprio farne a meno, oppure attivare la fotocamera, la torcia, la modalità full immersion, la lente d'ingrandimento o registrare una nota vocale.
Per un livello ancora superiore di configurabilità poi, l'Action Button può richiamare l'app Comandi Rapidi, e da qui si apre letteralmente un mondo all'interno del quale si può infine associare al tasto praticamente qualsiasi azione si desideri. Qualcuno lo ha addirittura usato per l'apertura del cancello o del garage di casa, per capirci.
Si tratta però di un grado di interazione non alla portata di tutti, per cui crediamo che l'opinione sull'Action Button sarà piuttosto polarizzata tra l'utenza, passando da chi lo adorerà a chi lo troverà tutto sommato quasi superfluo.
Chiudiamo infine con i prezzi, perché è noto come quest'anno Apple abbia scelto la strada non certo usuale né tantomeno attesa di un abbassamento del listino rispetto all'anno scorso di 100€: si parte quindi dal 128 GB a 1.239 euro passando poi ai tagli da 256 GB a 1.369 euro, 512 GB a 1.619 euro e infine 1 TB a 1.869 euro. Chiaramente per iPhone Pro non parleremo mai di prezzi economici, ma nell'attuale situazione di mercato e in relazione ai valori assoluti del prodotto e ai 6 anni di aggiornamenti di iOS offerti da Apple, ci sembrano cifre congrue.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.0
Il lancio di iPhone 15 Pro non è probabilmente filato liscio come Apple avrebbe preferito; ciò nonostante nel complesso è difficile trovare reali difetti al nuovo smartphone top di gamma di Cupertino, che oltre ad essere il testimone del rilevantissimo passaggio al connettore USB-C, condensa il meglio dell'esperienza iOS accompagnandola a tangibili passi in avanti soprattutto nel comparto fotografico. L'introduzione dell'Action Button apre le porte a grandi possibilità di personalizzazione che però non tutti sfrutteranno, mentre l'uso del titanio ha permesso di rendere il telefono ancora più compatto e leggero, e quindi più piacevole da usare. iPhone 15 Pro non è certamente un modello di rottura o di svolta col passato né tantomeno uno smartphone in grado di sorprendere in senso letterale, ma rappresenta un prodotto familiare e coerente all'interno della tabella di marcia di Apple, un dispositivo eccellente che saprà farsi apprezzare moltissimo dal pubblico a cui si rivolge.
PRO
- Più compatto e leggero, qualità costruttiva impeccabile
- Fotocamere ottime, video eccezionali
- USB-C finalmente
- Prezzo più basso dell'anno scorso
CONTRO
- Velocità di ricarica ancora piuttosto bassa