C'è stato un tempo in cui sui dispositivi mobile si sperimentava di continuo: meccaniche, strutture, controlli in grado di rendere bene su touch screen, esperienze più o meno brevi, più o meno immediate. Ebbene, alcune idee si sono rivelate davvero efficaci e hanno portato al successo chi le ha concretizzate, come nel caso di Halfbrick Studios.
Il team di sviluppo australiano ha lavorato a diverse conversioni di giochi per console nei suoi primi anni di vita, per poi tirare fuori dal cilindro, in rapida successione, due progetti come Fruit Ninja e Jetpack Joyride. Il resto, come si sul dire, è storia: i titoli in questione hanno totalizzato centinaia di milioni di download, uscendo anche dai confini del mobile gaming per approdare su console.
Come spesso accade, lo studio non è mai riuscito a bissare questi successi, che tuttavia sono rimasti ben impressi nella mente di tantissime persone. E così, dopo undici anni, eccoci alle prese con la recensione di Jetpack Joyride 2, pubblicato in esclusiva temporale su Apple Arcade: anche dalle parti di Cupertino hanno sentito nominare questa serie e da lì a stipulare un accordo il passo è stato breve.
Struttura: non più endless
Come migliorare un'esperienza che nel corso degli anni ha totalizzato qualcosa come 750 milioni di download? Rivoluzionarne le meccaniche sarebbe stato un errore, e così gli sviluppatori hanno optato per una struttura differente, non più legata all'impostazione endless originale bensì suddivisa in livelli con un punto di partenza e uno di arrivo, distribuiti nell'ambito di una campagna che conta al momento trenta stage e tre diversi scenari.
Il protagonista dell'avventura, che può essere Barry o Betty a seconda della skin che sceglieremo di equipaggiare, avrà dunque il compito di completare percorsi man mano più ostici, pieni di nemici e trappole che tuttavia non determinano spietatamente il game over dopo un singolo contatto come nell'originale Jetpack Joyride, il cui il nostro obiettivo era semplicemente quello di arrivare il più lontano possibile con un singolo tentativo senza mai subire danni.
No, stavolta avremo a disposizione una barra della salute, per quanto soggetta svuotarsi molto rapidamente in caso di colpi subiti (ma ci sono comunque le pietre preziose da usare per ottenere un singolo "continua"), e tutta una serie di sistemi legati ai potenziamenti temporanei: un aspetto del primo episodio che Halfbrick Studios ha ripreso e potenziato al massimo.
Fra una missione e l'altra potremo infatti utilizzare le monete raccolte, i progetti ottenuti e i gettoni speciali al fine di sbloccare nuovi upgrade distribuiti casualmente negli scenari, potenziarli perché durino di più o siano più efficaci, ma anche migliorare la resistenza e la capacità offensiva del personaggio, che in questo sequel assume un ruolo di grande rilevanza, alla stregua di un tradizionale sparatutto a scorrimento orizzontale.
Gameplay: fra vecchio e nuovo
A una prima occhiata il gameplay di Jetpack Joyride 2 potrebbe sembrare identico a quello del capitolo originale, ma basta affrontare qualche stage per cogliere le differenze. Il nostro personaggio si solleva in aria sparando verso il basso mentre tocchiamo lo schermo, cercando di essere più precisi possibile per evitare d'impattare trappole e fuoco nemico: questa meccanica non è stata cambiata.
Tuttavia le situazioni in cui si spara contemporaneamente in avanti, verso eventuali avversari, sono diventate praticamente la norma e trasformano l'azione classica del gioco in un curioso mix tra Flappy Bird e un qualsiasi shoot'em-up, inizialmente un po' banale a causa del basso grado di sfida ma poi capace di rinnovarsi e aggiungere spessore in tempo per il passaggio al secondo e al terzo scenario.
I già citati potenziamenti, poi, diventano assoluti protagonisti e ce ne sono di davvero spettacolari: dal semplice cannone a tre vie alla pioggia di meteoriti, dal ben noto esoscheletro a vere e proprie variazioni sul tema, come quando ci si mette a bordo di un UFO o si percorrono sezioni con gravità invertibile. Sono questi elementi, unitamente al contorno di sblocchi e miglioramenti, a rendere Jetpack Joyride 2 diverso ma al contempo fedele alla propria formula, e dunque in grado di suscitare nuovamente interesse.
Se poi consideriamo la varietà dei nemici messi in campo, che includono anche diversi boss fight a conclusione dei percorsi, è chiaro come gli autori si siano impegnati nel cercare un modo di riproporre un'esperienza che a tantissime persone potrebbe essere venuta a nausea proprio per via del suo incredibile successo. Ah, ovviamente non ci sono assolutamente microtransazioni, come da prassi per il catalogo di Apple Arcade.
Grafica e sonoro: praticamente una remaster
Il comparto tecnico di Jetpack Joyride 2 risulta completamente ridisegnato, sebbene sia stato conservato lo stile del gioco originale. Ciò significa che ritroveremo la stessa grafica, ma migliorata sotto ogni punto di vista: risoluzione più alta, maggiore fluidità, animazioni rifatte e con un maggior numero di fotogrammi, oltre ai simpatici dialoghi fra il protagonista e i suoi nemici prima di ogni missione.
È un peccato che il sonoro non abbia tratto grande vantaggio da questa operazione, visto che le musiche continuano a sembrare un po' generiche e non propongono mai soluzioni capaci di restare impresse nella mente. I controlli touch sembrano infine precisi e reattivi, come ci si aspetterebbe da un prodotto del genere.
Conclusioni
Jetpack Joyride 2 cerca di mettere a segno un'impresa impossibile: riproporre un'esperienza da 750 milioni di download e sperare di ottenere lo stesso successo. In che modo? Consegnandoci una struttura non più endless, sostanzialmente meno spietata, ridisegnata sul piano tecnico ma soprattutto arricchita da tanti contenuti in grado di risvegliare l'interesse anche di chi ha passato tantissime ore sul gioco originale. Certo, undici anni sono tanti e nel frattempo il panorama del mobile gaming è cambiato, ma la serie di Halfbrick Studios sembra avere ancora qualcosa da dire.
PRO
- Il gameplay immediato di Jetpack Joyride
- Struttura non più endless e meno ostica
- Tanti nemici e tanti potenziamenti spettacolari
CONTRO
- Di base la formula è sempre quella
- I primi livelli sono un po' banali
- Comparto sonoro senza infamia né lode