Lo schema pianificato da Frontier Development per Jurassic World Evolution è chiaro, e si è ripetuto anche nel secondo capitolo in maniera del tutto simile al capostipite, anche se con una minore enfasi: l'idea è proporre una buona base in termini di struttura e gameplay e poi arricchire i contenuti attraverso un apporto piuttosto costante di DLC. La questione è meno evidente nel seguito, che comunque parte da una forma iniziale già piuttosto completa, ma emerge chiaramente, alla lunga, anche in questo caso, come vediamo in questa recensione di Jurassic World Evolution 2: Prehistoric Marine Species Pack.
Nonostante il bioma acquatico e le relative creature siano stati inseriti con una certa evidenza nel marketing del gioco, stranamente questi aspetti sono stati toccati a malapena all'interno dei contenuti originali, facendoci già sospettare che la soluzione alla "lacuna della laguna" potesse arrivare attraverso un DLC a pagamento.
E così è stato, secondo quello che è ormai una sorta di modus operandi consolidato di Frontier Developments con le sue simulazioni, com'è anche comprensibile che sia per dei titoli così sfaccettati e ampi. C'è anche da dire che questo Prehistoric Marine Species Pack viene proposto a un prezzo veramente abbordabile (7,99€), dunque è difficilmente attaccabile come avida operazione commerciale.
Le specie marine
Visto lo spazio dedicato alle parti acquatiche anche nella promozione di Jurassic World Evolution 2, è strano che ci siano voluti quasi due anni per avere un'espansione dedicata, dopo aver visto una certa limitatezza, in questo ambito, nel gioco principale. Evidentemente, l'elaborazione di queste ha richiesto più tempo del previsto, o semplicemente Frontier le ha valutate meno prioritarie di altre da aggiungere all'ormai ampio parco dinosauri nel gioco. In ogni caso, le nuove creature si mostrano decisamente curate come attente ricostruzioni degli animali originali, dal piccolo Nothosaurus al gigantesco Shonisaurus. Le nuove specie non puntano tanto alla spettacolarità propria del Mosasaurus, già presente nel gioco base, ma rappresentano un importante completamento della fauna acquatica per arricchire le lagune, fin qui utilizzate soprattutto per fare spazio al colossale dinosauro marino suddetto, che tuttavia potrebbe avere stancato, a questo punto.
Le quattro creature non sono moltissime, ma sono sufficientemente varie tra loro in modo da trovare tutte spazio all'interno del parco come preziose varietà da mostrare al pubblico. La scelta in effetti è interessante: troviamo l'Archelon, che è una sorta di antenato della tartaruga moderna ma di dimensioni gigantesche.
Il Nothosaurus è piuttosto piccolo ma alquanto inquietante data la vicinanza ai coccodrilli, diventato famoso soprattutto con la serie Netflix Jurassic World - Nuove avventure. Il Dunkleosteus è un'altra creature piuttosto nota agli appassionati, ed è una sorta di grosso pesce corazzato dall'aspetto decisamente minaccioso, mentre lo Shonisaurus è forse la specie più strana e spettacolare presente in questo pacchetto, capace di raggiungere dimensioni vicine al Mosasaurus ma con un aspetto veramente particolare e meno noto rispetto al suo enorme collega marino.
Novità in laguna
Non c'è molto altro oltre le quattro creature nuove nel DLC, tranne qualche piccolo accorgimento che va ad ampliare le possibilità costruttive e gestionali per quanto riguarda le lagune all'interno dei parchi, sebbene si tratti di elementi molto marginali. L'introduzione più interessante è la nuova piattaforma in pietra che può essere costruita all'interno degli specchi d'acqua, creando così degli isolotti sui quali alcuni rettili possono trovare spazio per riposare e restare per un po' fuori dall'acqua. Si tratta di elementi che aiutano a variare l'aspetto di queste aree, con la possibilità di creare dei punti di rottura rispetto alla superficie acquatica e consentire così ad Archelon e Nothosaurus di uscire dall'acqua e posizionarsi un po' all'aria, facendosi vedere con più chiarezza anche al pubblico del parco. Non è un cambiamento enorme e non modifica più di tanto la scarsità di personalizzazioni che caratterizza le aree acquatiche dei parchi.
Purtroppo, le lagune restano un elemento poco sfruttato in Jurassic World Evolution 2, nonostante siano dotate di un notevole potenziale. Con la possibilità di ospitare ora un buon numero di specie diverse e l'ottima realizzazione grafica che caratterizza queste parti dei parchi, sarebbe stato apprezzabile avere un più ampio controllo sulla gestione delle zone marine, magari con una maggiore quantità di decorazioni a disposizione tra fondali, elementi di scenario e flora da aggiungere.
Invece, bisogna dire che l'aspetto generale delle lagune resta piuttosto invariato anche dopo l'arrivo di questo DLC, che poteva rappresentare un'aggiunta di peso più incisiva nell'economia generale dei parchi.
Visti i precedenti di Frontier, il prezzo accessibile di questo pacchetto rendeva difficile aspettarsi un'enorme quantità di contenuti e alla fine questo Prehistoric Marine Species Pack offre una mole di elementi aggiuntivi commisurato alla spesa. Sostanzialmente, si tratta di 7,99 euro per quattro nuove specie marine di notevole fattura e un elemento decorativo aggiuntivo per le lagune, la cui stima dipende molto da quanto siamo legati a Jurassic World Evolution 2. L'importanza di questo pacchetto nell'economia generale del gioco va valutata anche in base alla cronica scarsità di dinosauri che ha caratterizzato finora gli specchi d'acqua del gioco, cosa che rende le aggiunte proposte praticamente indispensabili per il grande appassionato, ma forse marginali per chi si ritrova meno coinvolto. In linea di massima, è comunque un contenuto interessante per completare l'esperienza del gioco.
Conclusioni
PRO
- Le quattro nuove specie sono costruite con grande cura
- Le lagune avevano un gran bisogno di qualche aggiunta
CONTRO
- Purtroppo, la gestione delle zone acquatiche resta "lacunosa"
- Nessun elemento narrativo di peso o novità sostanziale introdotta