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Kingdom Hearts

Square incontra Disney. Seguiteci nel crossover più intrigante nella storia dei japan rpg

RECENSIONE di La Redazione   —   09/01/2003
Kingdom Hearts
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ThinEven

Sora, Kairi e Riku sono tre fanciulli nella più pura tradizione Square (o Disney se preferite), dai tratti caratteriali facilmente riconoscibili sin dall’inizio. Il loro piccolo sogno, diviso equamente tra desideri, paure e tenerezze tipicamente adolescenziali, è però destinato ad interrompersi bruscamente. Un violento e anomalo nubifragio causato da misteriosi esseri in nero si abbatte nell’isola dove vivono,distruggendola e destinando Sora ad una singolare località, abitata da insolite ma decisamente familiari figure. Com’e prevedibile, toccherà al nostro eroe, coadiuvato da due inimitabili icone come Paperino e Pippo, ritrovare i propri amici e scoprire le motivazioni dell'improvvisa scomparsa dell’isola. Confidando ingenua in un prologo cosi poco originale, l'apporto Disney alla trama si rivela fondamentale, donando le proprie fantasiose atmosfere al servizio della grande perizia alla regia di Square. Nascono cosi improbabili scorazzate nella foresta in compagnia di Tarzan,esaltanti tornei herculesiani ove partecipano Squall e Cloud, visite poco cortesi a Geppetto finito dentro la balena,surreali escursioni all'interno di abitazioni dalla rinnovate leggi gravitazionali, solo per citare le situazioni meno bizzarre. I risultati sono eccellenti, creando un comparto narrativo attuale e coinvolgente.E' forse la struttura ludica ad essere più prevedibile, ma andiamo con ordine. Kingdom Hearts si compone di diversi mondi, ognuno dei quali rappresenta un film Disney, collegati tra di loro da una mappa statica. L'obbiettivo sarà di portare a compimento (naturalmente la presenza di Sora renderà gli eventi un pochino diversi) la storia originale del cartone, risolvendo semplici enigmi, dialogando con loschi figuri, e sopratutto, esercitando la nobile arte della keyblade (tocco autoironico?), l'arma del nostro protagonista. Arte che non ci sarà difficile assimilare, in virtù dell'ottimo Battle System in tempo reale approntato da Square, che fa uso del classico sistema di lock-on. Un comodo menù a schermo ci consentirà inoltre senza troppi patemi di lanciare le più potenti magie ed evocazioni,mentre i due personaggi di supporto (le cui strategie possono essere impostate) collaboreranno efficacemente alla distruzione di massa. L'unico punto debole è rappresentato dalla telecamera virtuale, un pò lenta a seguire gli esaltanti scontri. L'esperienza ottenuta ci consentirà,oltre al canonico aumento delle statistiche vitali l'apprendimento di nuove abilità,magiche o fisiche, il cui utilizzo è limitato dal numero di Ability Points disponibili. L'azione, a dire la verità un pò ripetitiva, è movimentata da diversi sottogiochi, primo fra i quali un poco curato sparatutto alla Star Fox presente tra i vari livelli. Addentrandoci con il gioco la situazione migliorerà sensibilmente, vista la presenza di un numero elevato di quest, boss segreti,particolari curiosi ed interessanti , alcuni dei quali capaci di produrre i migliori momenti del gioco, ma la sensazione di trovarsi all'interno di qualcosa di schematico e lineare è esattamente la stessa che pervade recenti produzioni Square, peraltro non certo rendendo (si tratta pur sempre di sensazioni abbastanza soggettive) il prodotto meno valido, come testimonia la longevità, garantita da quanto detto sopra e da due livelli di difficoltà. Le ultime note riguardano la versione qui recensita, completamente localizzata in un italiano più che discreto, ma con le solite imprecisioni, e la solita riduzione di velocità causata dalla mancanza del selettore 50/60 Mhz. C'e da dire che anche così il gioco rimane abbastanza fluido.

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MillHaven

Esordiamo nel consueto spazio dedicato alla tecnica affermando ciò che è facile dedurre: l’ultima opera Squaresoft può vantare le migliori riproduzioni dell’affascinante universo Disney mai viste in un videogioco. Ambientazioni lussureggianti e ottimamente abbellite da texture coloratissime, modelli poligonali animati in maniera maniacale e in concreto indistinguibili dalle loro controparti cinematografiche,uso tutt’altro che parsimonioso di effetti e sorgenti luminose magistralmente realizzate,concedono davvero poco spazio ad eventuali critiche negative , ampliando ulteriormente il concetto di cartone animato interattivo. Accattivanti anche i personaggi creati ex-novo da Nomura, con la dolcissima Kairi che sembra uscita da Witch, la creazione fumettistica di Gnone/Barbucci . Indubbiamente piacevole, cosi come è certamente evocativa la colonna sonora , affidata all’eccellente Yoko Shimomura, nome forse poco noto ai non addetti ai lavori, ma già autrice delle indimenticabili melodie di titoli come Front Mission, Super Mario Rpg e Legend Of Mana. In questo caso, oltre a nuove valide composizioni ( tra cui spicca, sopratutto in versione acustica, la sigla al canto Hikaru) la talentuosa pianista ci accompagna con pregevoli passaggi tratti dai classici temi Disneyani.

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Commento

Kingdom Hearts è un piacevole affresco, dipinto e realizzato con cura,rifinito e abbellito con rara maestria. Il critico potrebbe obbiettare che l’ormai attempata artista Square non esegue i lavori esaltandosi e soffrendo come un tempo, e che nel caso specifico sono principalmente le sofisticate tempere Disney a ricoprire una tela ad olio che altrimenti sarebbe apparsa "semplice" riproduzione di una delle tante opere già eseguite dalla pittrice. Recentemente pare che un’altra inimitabile maestra nipponica si sia interessato ai lavori dell’orgogliosa Square, costretta a suo malgrado ad accettare la collaborazione per motivi tutt’altro che filosofici. A volte la storia ci ha mostrato come irregolari connubi artistici siano poi divenuti motivo di grande interesse. Non ci sono dubbi che il duetto Square-Enix sia destinato a diventare uno di questi.

Pro
- Realizzazione tecnica degna di nota
- Battle e Character Evolution System ben congeniati

Contro
- Gestione delle visuali imperfetta
- Leggermente ripetitivo
- Lineare e schematico

Stupore, in certi casi accompagnato da patriottico sdegno, aveva suscitato all'interno della comunità ludica l'annuncio di un nuovo progetto Square stavolta sostenuto dalle classiche ambientazioni e maschere Disney. L'estenuante e colma di dubbi attesa si è protratta fino al rilascio dei primi screens,dove si assisteva con orrore alla presenza, insieme alla solito ragazzo dallo scalpo più o meno assurdo, di figure storiche dell'animazione occidentale come La Bestia e Peter Pan ! Com'e andata a finire lo sapete credo tutti: Dopo il travolgente successo di pubblico, è arrivata la conferma anche da parte della critica, il cui quasi unanime consenso si può riscontrare, con le dovute riserve, anche in questo articolo riguardante la versione italiana.