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Kingdom of Heroes: Tactics War, la recensione

Kingdom of Heroes: Tactics War è un altro RPG mobile con elementi gacha, in questo caso con un'aggiunta di strategico, come vediamo in questa recensione

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   27/08/2020
Kingdom of Heroes: Tactics War
Kingdom of Heroes: Tactics War
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Se siete in cerca di qualcosa di originale, lasciate stare questa recensione di Kingdom of Heroes: Tactics War, perché l'RPG mobile con elementi gacha di Neowiz appare standard e generico proprio come il suo stesso titolo, sebbene questo non abbia necessariamente una connotazione negativa. Vista l'appartenenza a un genere specifico e fortemente regolamentato da una struttura granitica, la mancanza di spunti innovativi non sarebbe nemmeno totalmente da condannare, il problema è che di giochi simili ne abbiamo visti ormai talmente tanti da non riuscire veramente a capire come un altro di questi, che non porta assolutamente nulla di nuovo sulla tavola del mercato mobile, possa riuscire ad attirare più di tanto l'attenzione. A meno che, ovviamente, non si sia dei patiti di questo tipo di giochi, allora Kingdom of Heroes: Tactics War può risultare come un titolo di un certo interesse, se non altro per il suo livello qualitativo in termini di realizzazione tecnica e confezionamento generale.

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La storia vorrebbe riprendere elementi dal ciclo bretone, buttando in pista nientemeno che un giovane Re Arthur e i Cavalieri della Tavola Rotonda, ma il tutto è reinterpretato in una storia originale che vede l'equilibrio del mondo spezzato a causa della rottura di un cristallo che ha determinato l'ingresso di forze malvagie nel mondo di Avalon. Insomma, siamo sui livelli standard della narrazione in questo genere di giochi, con una storia semplice e lineare e raccontata attraverso dialoghi caratterizzati da una certa banalità generale, senza rendere grande giustizia alle importanti fonti d'ispirazione.

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La Campagna in single player è comunque solo una parte delle varie attività in cui Kingdom of Heroes: Tactics War si dipana, proponendo la classica pagina iniziale caratterizzata da numerose icone che rimandano a varie possibilità di gioco, tra le quest progressive della storia, missioni basate su iniziative a tempo, gestione dei personaggi e della base e le componenti PvP. Tutto precisamente al posto che ci aspettiamo conoscendo questo genere di giochi, a dimostrazione di come Neowiz con questo titolo abbia semplicemente proposto un'altra alternativa tra le tante disponibili. C'è anche da considerare che il gioco è disponibile sul mercato da ormai più di un anno ed è arrivato alla forma completa solo di recente, ma è chiaro come sia stato costruito fin dall'inizio per rientrare perfettamente nel canone stabilito.

Re Artù alla ricerca dei cavalieri

Come si conviene a un RPG con dinamiche gacha, tutto è impostato sulla ricerca di nuovi personaggi e da questo punto di vista emerge anche una buona caratterizzazione dei combattenti, peraltro disegnati con un character design convincente e dotati anche di animazioni nelle fasi di dialogo. Lungo tutta la storia ci troviamo a scovare e sbloccare nuovi compagni da aggiungere al party, come ricompense per le missioni concluse oppure ovviamente attraverso la classica meccaniche dell'evocazione che si attua con la spesa di varie valute in-game. Si nota una grande cura nel design dei personaggi ma anche la tipica tendenza all'ipersessualizzazione che emerge spesso e volentieri in questo genere di giochi: accanto a combattenti in possenti armature troviamo una grande quantità di leggiadre donzelle più o meno svestite e decisamente procaci, spostando il tutto verso quella "raccolta di waifu" che è altro elemento estremamente standardizzato in questo genere di giochi.

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Forse l'unica caratteristica che spicca come originale in Kingdom of Heroes: Tactics War è il sistema di combattimento, che in effetti riesce a dare una qualche impronta particolare a tutta l'esperienza di gioco, e non è cosa da poco. C'è una certa insistenza sugli elementi strategici, data dal fatto che i combattenti si spostano su una griglia composta da esagoni come in una sorta di scacchiera: anche questa non è una soluzione inedita ma piuttosto ben implementata in questo caso, anche perché molte abilità speciali dei personaggi sono fortemente dipendenti dalla posizione sul campo di battaglia. Questo determina non solo l'attenzione alla disposizione dei componenti del party in base allo stile di combattimento (i ranged disposti più lontano e i gli attaccanti corpo a corpo in prima linea) ma anche la necessità di spostarsi per poter ottenere il massimo dai colpi speciali (ad esempio mettendo in fila i nemici per colpirli con gli attacchi lineari, o sfruttando gli assembramenti per le magie a zona). È giusto un'infarinatura strategica data a un sistema non troppo profondo, che oltretutto può essere facilmente mortificato con l'uso dell'auto-battle e della velocizzazione degli scontri, ma nelle battaglie più impegnative emerge un certo spessore tattico che le rende stimolanti.

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Anche la gestione dei personaggi, altro grande pilastro in questa tipologia di giochi, si basa fortemente sul canone imposto ma presenta alcune caratteristiche peculiari che lo rendono anche piuttosto convincente. In particolare, il sistema delle rune consente di modificare in maniera sostanziale e piuttosto libera le caratteristiche dei combattenti, scegliendo quali applicare nel set di sei pietre da assegnare a ogni personaggio. Ogni runa determina abilità e statistiche precise che possono essere combinate a piacere, determinando una grande quantità di soluzioni tra aumento delle statistiche di base o bonus passivi e attivi. Anche le rune possono essere incrementate di livello attraverso sistemi simili a quelli usati per incrementare la potenza dei personaggi, ovvero spendendo valuta in-game o doppioni. In generale, si denota una certa spinta verso le micro-transazioni per essere altamente competitivi, dato il rate davvero molto basso per le evocazioni più rare e la grande differenza che intercorre tra i personaggi più difficili da ottenere rispetto a quelli comuni.

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Conclusioni

Versione testata Android 1.25.001
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.7
Lettori (2)
9.2
Il tuo voto

È arduo trovare qualcosa di veramente peculiare in Kingdom of Heroes: Tactics War, essendo un gioco che ricalca in maniera pedissequa gli standard del genere di appartenenza, portandosi dietro precisamente i tipici pregi e difetti di tutti i numerosi titoli di questo tipo. Di conseguenza, è difficile che emerga in un panorama ormai saturo di RPG mobile con elementi gacha, non distinguendosi più di tanto per alcun elemento in particolare, ma chi è ancora disposto a passare delle ore sui meccanismi di raccolta ed evoluzione dei personaggi senza disdegnare il ricorso alle micro-transazioni può trovare qui un prodotto indubbiamente molto ben confezionato. D'altra parte, il buon sistema di combattimento rende gli scontri divertenti, l'ottimo character impreziosisce i vari personaggi e la meccanica di gestione ed evoluzione di questi, grazie soprattutto al particolare uso delle rune, presenta elementi interessanti.

PRO

  • Buon sistema di combattimento con elementi strategici
  • Interessante gestione dei personaggi con le rune
  • Grande cura nel character design

CONTRO

  • Assolutamente nulla di nuovo
  • Solite nette derive del gacha verso le micro-transazioni
  • Storia poco interessante e dialoghi piuttosto banali