Sarebbe sbagliato recensire un titolo di Kirby soltanto con gli occhi aridi di un videogiocatore esperto; quasi ciascun capitolo è pensato per i novizi di ogni singola generazione, che siano bambini o utenti che non hanno mai preso in mano un pad... e che probabilmente lo faranno proprio per giocare coi figli/nipoti. Oltre a questa difficoltà, comune a tutta la serie, Kirby's Return to Dream Land Deluxe ne presenta un'altra: si tratta di un adattamento di un gioco del 2011 pubblicato su Nintendo Wii, sviluppato anche in quel caso da HAL Laboratory, un episodio solido ma non certo indimenticabile. Era davvero necessario realizzarne un'edizione Deluxe?
Kirby's Return to Dream Land Deluxe ha diverse modifiche rispetto alla versione originaria. Innanzitutto dal punto di vista grafico: è stata aumentata la risoluzione, migliorata l'illuminazione (e conseguentemente diversificato il contrasto delle tonalità, che comunque restano molto sature), ma soprattutto ogni personaggio, protagonista o nemico, è stato avvolto da un evidente bordo nero che ne definisce le forme, staccandolo al contempo dallo sfondo. Sebbene non rappresenti certo l'avanguardia tecnologica sulla console, l'effetto generale è comunque gradevole. Sono state inserite anche altre novità, come nuovi minigiochi, un'avventura extra alla fine di quella principale, e tre nuovi poteri; ne parleremo tra poco. Il punto è: cos'ha da offrire questo capitolo che non fosse già esperibile con Kirby e la Terra Perduta e Kirby: Star Allies? Quest'ultimo in particolare risale al 2018, ed è bidimensionale - pur costruito coi poligoni - esattamente come Kirby's Return to Dream Land Deluxe; ammesso che il recente remake rappresenti una produzione più corposa, non ci sembra comunque abbastanza diversificata. Anche perché, come abbiamo detto poc'anzi, Kirby è una serie per novizi; nessuno passando da Star Allies a questo avrà un'esperienza molto più complessa, diversa o stratificata. Il ritmo è simile, il nucleo dell'interazione lo stesso, il multiplayer presente in entrambi. È il "problema" che ha afflitto quest'ultima parte del ciclo vitale di Switch: al posto che osare, Nintendo ha preferito essere conservatrice. Con già due Kirby (più due episodi minori) sulla console, HAL ne ha comunque portato un altro, piuttosto che dedicarsi a un progetto inedito; ne avrebbe avuto, per la prima volta dopo anni, la possibilità.
Avventura principale
In quest'avventura Kirby deve ritrovare i pezzi dispersi della Lor, Astrobarca (così chiamata da Nintendo stessa, una specie di veliero robotizzato e capace di proiettarsi nello spazio) di proprietà di Magolor, l'incantatore protagonista, assieme al tondeggiante eroe rosa, della storia. Una storia che nella sua semplicità, narrata principalmente attraverso dei filmati senza doppiaggio, riserva perfino un gradevole colpo di scena. Kirby quindi parte alla ricerca di questi pezzi all'interno di cinque (e più) mondi, caratterizzati per gran parte dalle tematiche a cui siamo abituati: bosco, deserto, mare... Le sue capacità principali da decenni sono due. La prima: Kirby, quando non è a pancia piena, sa "volare". Premendo il pulsante del salto a ripetizione, potrete issarvi in verticale a piacimento. La seconda: l'abilità di risucchiare i nemici, inghiottirli e, grazie alla digestione di alcuni di essi, rubarne le capacità. Che sia brandire una spada, la facoltà di lanciare fiamme o incantare qualcosa, ognuna di esse non ha una sola "mossa", ma è pregevolmente declinata. Alcune di loro varieranno picchiettando sul pulsante deputato all'azione, altre tenendolo premuto, altre ancora accompagnandolo con l'inclinazione dello stick verso l'alto e il basso. Il problema principale è che queste raffinatezze non servono a molto. Spesso basta attaccare e ammirare gli esiti dell'effetto: come dicevamo si tratta di un'opera rivolta a bambini e novizi, e dalla loro ottica sarà - immaginiamo - potenzialmente divertente anche soltanto "osservare" come Kirby vari i propri attacchi, o vedere come questi ultimi sconfiggano i nemici. Data la cura riposta nella loro variazione, tuttavia, è un peccato che non siano stati sfruttati meglio: a parte qualche enigma ambientale, comunque molto semplice, le ramificazioni delle mosse, e le loro peculiarità, non sono sfruttate per far "ragionare" l'utente.
Kirby è sempre stato un gioco lento e dal ritmo piuttosto monotono. Questo non fa eccezione: il personaggio può scattare (inclinando con decisione il control stick, o con un doppio tocco sul d-pad), ma la sua corsa è poco veloce, e non influisce sul salto. La stessa capacità di levitare è pacata: privilegia la verticalità all'orizzontalità. Questo ritmo calmo, che - in misura minore - coinvolge anche un classico come Yoshi's Island, qui non è utilizzato, a differenza che in quest'ultimo, per approfondire l'esperienza: ci sono diversi oggetti secondari da raccogliere, dai tre ai sei ingranaggi per livello, ma non stimolano mai l'esplorazione o la riflessione. È un gioco piacevolissimo, ma privo di genio. Gli stage sono piuttosto lunghi, fin dal primo mondo, e quasi tutti nascondono almeno una porta verso un'altra dimensione, dov'è possibile raccogliere i già citati oggetti nascosti (non sono solo lì, ovviamente). Molti stage presentano un mini-boss, tendenzialmente piuttosto facile, e ogni mondo è presieduto da un "mostro finale"; è tutta l'esperienza, in generale, ad essere semplice. Questo tuttavia non gli impedisce di avere un progressivo aumento della difficoltà: molti di voi probabilmente non lo noteranno nemmeno, perché il picco massimo è comunque basso, ma un giocatore alle prime armi dovrà impegnarsi di più avanzando nell'avventura.
Controlli e Magolor-Epilogo
Il sistema di controllo è preciso e reattivo, consentirebbe molte più raffinatezze di quelle che sfrutta il game design: abbiamo particolarmente apprezzato le sezioni acquatiche, molto spesso tra le più tediose in un platform. Non solo guardare Kirby è divertente, perché munito di un salvagente in superficie e di una mascherina da sub sott'acqua, ma muoverlo è davvero, davvero soddisfacente: può andare in qualsiasi direzione, e vederlo spostare l'acqua con le manine (zampette?) per accelerare ci ha deliziato. Molti poteri di Kirby sono presenti anche in versione "Super", e in questi casi è ancora più evidente la preminenza della spettacolarità a discapito della stratificazione; in queste fasi, comunque piuttosto brevi, addirittura gli altri utenti dovranno limitarsi ad osservare. Sì, perché Kirby's Return to Dream Land Deluxe è giocabile in multiplayer in ogni momento: basta prendere un Joy-Con e unirsi all'avventura. Anche in questo caso si tratta più di divertirsi a vedere i propri personaggi agire insieme, rispetto a una reale collaborazione: non è poco, ma il gioco non è variato - nella sua avventura principale - per offrire qualcosa di unico in questa modalità. Nonostante le raffinatezze del nuoto e dei poteri, e in generale l'ottimo sistema di controllo, il ritmo generale dell'esperienza risulta sempre troppo statico: l'assenza della corsa pesa, e il livello di difficoltà è basso. Potremmo giustificare questi ultimi aspetti in relazione al target del progetto, ma ci sono delle eccezioni - come la divertente fase shooter à la Parodius in prossimità del boss finale - che ci lasciano immaginare, pur invariata nella sostanza e nel destinatario ideale, un'avventura più creativa a varia.
Come anticipato nell'introduzione, la principale modalità aggiunta in quest'edizione riguarda Magolor, l'altro protagonista del gioco. Anche quest'avventura è interamente esperibile in multiplayer, stavolta con tre cloni del personaggio, a differenza che nella storia di Kirby. Per accedere a questa modalità va completata quella principale, per cui gli sviluppatori erano coscienti di rivolgersi a un utente un po' più esperto del solito: non ci troviamo di fronte a Celeste, ma si tratta di un'esperienza sicuramente più impegnativa della precedente. Magolor deve recuperare i propri poteri magici, raccogliendo degli appositi oggetti, ed ha la capacità di potenziarli uno dopo l'altro, aggiungendo una minima - ma gradevole - componente di personalizzazione del personaggio: la sua storia è divisa in livelli normali, sfide e boss. Per accedere alle sfide bisogna avere un determinato potenziamento (ad esempio, Levitazione di livello 2), e sono piuttosto impegnative: stesso discorso si potrebbe fare per i boss, decisamente più complicati, fin dall'inizio, di quasi tutti quelli "principali". Si tratta di un'aggiunta gradita e qualitativamente in linea con l'avventura di Kirby, che indubbiamente arricchisce l'esperienza, ma che ne condivide il limite principale: l'assenza di cambi di ritmo. Anche Magolor è un personaggio estremamente lento, che predilige i movimenti in verticale a quelli in orizzontale. A livello visivo, inoltre, questo Epilogo ricicla più elementi di quanto non faccia l'avventura di Kirby.
Novità e minigiochi
Ci sono tante altre piccole novità in quest'edizione Deluxe, che però appartengono più a un libretto d'istruzioni che a una recensione: sono state inserite una miriade di maschere applicabili a Kirby, che aggiungono soltanto una diversificazione visiva al personaggio... perciò non ci sentiamo in dovere di approfondire l'argomento. Oltre all'Epilogo di Magolor, le altre introduzioni sostanziose coinvolgono soprattutto i minigiochi di Magolandia. Questi ultimi sono vagamente interconnessi con l'avventura principale - da una sezione si sbloccano elementi per l'altra, e viceversa - ma oseremmo dire che, nella migliore tradizione di Kirby, rappresentano quasi un gioco nel gioco. La maggior parte delle sezioni sono affrontabili in multiplayer a quattro utenti, e alcune di loro sono davvero molto divertenti; ognuna arriva in tre livelli di difficoltà, coi primi due molto simili, e il terzo - il più arduo - decisamente più impegnativo e separato dagli altri, capace di mettere alla prova anche gli utenti esperti.
I minigiochi non sono tutti alla stessa altezza. Ad esempio c'è una specie di tennis con delle padelle, e una bomba al posto della pallina di feltro, di una semplicità quasi imbarazzante, e un coinvolgimento che non può oltrepassare i cinque minuti; ce ne sono alcuni altrettanto semplici, ma sicuramente più coinvolgenti, come Kirby Samurai in cui, una volta arrivato il "via", bisogna colpire l'avversario prima di subire il colpo. Non serve premere altro che il pulsante azione, ma farlo richiede dei riflessi piuttosto buoni. Un altro, sempre a tema orientale - con classifica online, tra l'altro - ci chiede di lanciare degli shuriken (con una visuale in prima persona), per colpire dei bersagli fluttuanti, sempre più mobili e insidiosi, all'interno di una classica foresta di bambù. Un altro ancora è una specie di sparatutto con quattro utenti, all'interno di un'arena quadrata e con visuale dall'alto, in cui è possibile sparare di fronte a sé, caricare un colpo a parabola, saltare per evitare alcune mura. In sintesi, l'offerta di questi minigiochi non è paragonabile a un buon episodio di Mario Party, ma è comunque gradevole e corposa, non certo una svogliata appendice all'avventura principale.
Conclusioni
Kirby's Return to Dream Land Deluxe è un'avventura per novizi, che siano essi bambini o adulti poco abituati al pad: ancora meglio, degli adulti alle prime armi con figli altrettanto inesperti. Visivamente non è eccezionale ma gradevole e coeso, i controlli sono precisi, la storia piuttosto lunga e arricchita da una lodevole novità, l'avventura (successiva a quella di Kirby) del mago Magolor. Anche Magolandia, che presenta vari minigiochi, è molto più di una semplice appendice: non rivaleggia con Mario Party, ma è un'aggiunta corposa, soprattutto in multiplayer. Come in ogni episodio di Kirby la difficoltà è tarata verso il basso, pur con una discreta progressione interna; il gioco, forse per semplicità, non sfrutta le raffinatezze concesse dal sistema di controllo e, soprattutto, offre un ritmo monotono, senza variazioni, e dei livelli ben orchestrati, ma privi di genio. Soprattutto, nonostante sia un'opera più organica e completa, non ha molto da offrire in più - giocato in seguito o meno - rispetto a Kirby: Star Allies, di cui, più che un predecessore o un seguito, pare più che altro un'esperienza parallela.
PRO
- Grafica piacevole
- Ottimo sistema di controllo, soprattutto in acqua
- Gioco ricco e corposo, nelle avventure e nei minigiochi
- Tutto esperibile in multiplayer
CONTRO
- Difficoltà adatta soltanto ai novizi
- Ritmo monotono degli stage, con poche variazioni
- Cosa offre in più rispetto agli altri Kirby su Switch?