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Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key, il provato dell’ultima avventura dell’adorabile alchimista

Il provato di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key, terzo ed ultimo capitolo della fortunata serie RPG targata Gust e Koei Tecmo.

PROVATO di Simone Pettine   —   22/02/2023
Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key, il provato dell’ultima avventura dell’adorabile alchimista
Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key
Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key
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Gli sviluppatori di Gust e Koei Tecmo hanno abituato bene i propri fan: praticamente ogni due anni un nuovo capitolo della seria Atelier è bello pronto per arrivare sul mercato, ormai senza ritardi tra versione nipponica e occidentale, dal momento che anche il vecchio continente ha dimostrato di rispondere bene all'offerta. Il caso di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key è però un po' speciale, perché porrà la parola fine alle avventure della protagonista Reisalin Stout, cominciate nel lontano 2019 con Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout e poi portate avanti nel successivo Atelier Ryza 2: Lost Legends & the Secret Fairy (2021).

Atelier Ryza 3 dovrà quindi mostrarsi all'altezza delle aspettative, presentandosi come il capitolo più completo e corposo dei tre (poiché vi è stato, almeno in teoria, tutto il tempo di raffinare praticamente ogni aspetto del gameplay) e soprattutto rispondendo a una serie di segreti e misteri rimasti irrisolti nelle scorse "puntate". Riuscirà in tutto questo? Che cosa è cambiato, gamepad (o mouse) alla mano, rispetto a Lost Legends & the Secret Fairy? Malgrado il ritardo nella pubblicazione ufficiale - slittata dal 24 febbraio 2023 al 24 marzo successivo - abbiamo provato Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key per voi, dando inizio all'ultima avventura dell'adorabile alchimista.

Trama: dove tutto ebbe inizio

La protagonista di Atelier Ryza 3 sarà ovviamente sempre lei: Ryza. Ma con nuovi comprimari
La protagonista di Atelier Ryza 3 sarà ovviamente sempre lei: Ryza. Ma con nuovi comprimari

La versione beta di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key presentava sin dal menu iniziale una possibilità molto utile tanto per i fan di vecchia data che per gli ultimi arrivati: quella di accedere al filmato riassuntivo, breve ma efficace, delle avventure di Ryza nei primi due capitoli della serie. In pochi minuti si viene così messi al corrente di tutte le peripezie passate: non è quindi necessario aver giocato anche gli episodi precedenti per godere appieno della storia (anche se per ovvi motivi resta consigliato).

La trama riporta il giocatore dove tutto ebbe inizio, ovvero ai luoghi (per alcuni più noti, per altri meno) del primo Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout; con tanto di effetto nostalgia, perché sì, il primo Atelier costruito con tanta fatica e improvvisazione è ancora in piedi! Si è nel periodo estivo: Ryza si concede una pausa dalla vita della capitale per tornare a Kurken Island. Ma non c'è pace né per l'alchimista né per i suoi compagni d'avventure.

Dapprima dei mostri mai visti prima attaccano gli esploratori in riva al mare; poi una serie di isole ignote comincia ad apparire nei dintorni di Kurken, materializzandosi dal nulla; come se tutto questo non bastasse, Ryza sente una voce inquietante nella propria testa, una presenza estranea che le causa anche un malessere fisico. E potremmo continuare: una chiave misteriosa compare dal nulla nel bel mezzo dell'attività alchemica; e la stabilità stessa di Kurken Island è messa a rischio, perché le nuove isole stanno minacciando il congegno presente nel cuore di quella principale, il quale permette alla stessa di restare in superficie (altro evento legato al primo capitolo della serie).

Non è chiaro da questi primi momenti dove voglia andare a parare la narrazione di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key: la speranza è che si riveli almeno all'altezza di quanto già visto in passato. Anche se non ha molto senso aspettarsi chissà quali sorprese, è molto probabile che la chiave misteriosa del titolo sia legata all'Underworld e al regno degli orribili mostri noti come Philuscha: i misteri di entrambi attendono da tempo di essere svelati. Tra i personaggi incontrati nella sessione di prova, i quali erano anche utilizzabili in battaglia, oltre all'ovvia Ryza erano presenti Tao Mongarten (il cui stile di combattimento, con mosse annesse, sembra essere rimasto quasi identico a quanto visto in Atelier Ryza 2) e Bos Brunnen, finalmente promosso dal ruolo di personaggio non giocante a quello di membro del party a tutti gli effetti. Ma è noto che lungo il percorso se ne incontreranno anche molti altri, tra volti noti (Lent, Empel, Lila) e inediti (su questi, per ora, meglio tacere).

Gameplay: linea conservativa, ma con miglioramenti evidenti

Fondamentalmente l'alchimia, in Atelier Ryza 3, è rimasta come la ricordavamo
Fondamentalmente l'alchimia, in Atelier Ryza 3, è rimasta come la ricordavamo

Sin dalle prime ore di gioco Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key mostra una chiara linea conservativa, ereditata di peso dai capitoli precedenti. Questo significa che, grossomodo, ci si ritrova alle prese con la stessa progressione, le stesse meccaniche e le stesse situazioni di quanto già visto in passato; e non è necessariamente un male. Per esempio, sarebbe stato impossibile rivoluzionare il sistema di combattimento in tempo reale senza alterarlo drasticamente. Ecco tornare dunque le battaglie con tre membri del party controllabili nello stesso momento contro un certo numero di mostri, con attacchi ancora suddivisi tra offensive standard e abilità speciali; queste ultime tornano ad attivarsi mediante il consumo di Action Points (AP), accumulati passivamente nel corso dello scontro o tramite l'esecuzione degli attacchi base. A modificare drasticamente le battaglie ci penseranno con tutta probabilità le Chiavi, sbloccabili solo ad un certo punto dell'avventura: pare che saranno in grado di garantire, appunto, una quantità immensa di AP per un certo numero di secondi.

Dal momento che anche il sistema di sintesi legato all'alchimia sembra essere rimasto fondamentalmente immutato, è preferibile concentrarsi sulle novità vere e proprie, perché in effetti Atelier Ryza 3 mostra da subito dei miglioramenti evidenti. Sono stati introdotti, ad esempio, dei punti di riferimento sulla mappa di gioco, con tanto di teletrasporto tra uno e l'altro; la mappa stessa sembra molto più vasta rispetto al passato (vasta ma spesso vuota, almeno nelle fasi iniziali), più vicina all'open world di quanto non fosse quella di Atelier Ryza 2. Anche gli spostamenti da un luogo all'altro sembrano più rapidi e naturali, perché privi di caricamenti o sequenze di intermezzo; immediato è anche l'avvio dei combattimenti contro i nemici, con l'eliminazione di quei fastidiosi secondi "persi" tra l'impatto vero e proprio con il mostro e l'introduzione della battaglia.

Le chiavi costituiranno una vera e propria meccanica inedita di Atelier Ryza 3: ma bisogna capire quanto saranno rilevanti
Le chiavi costituiranno una vera e propria meccanica inedita di Atelier Ryza 3: ma bisogna capire quanto saranno rilevanti

Ancora, in Atelier Ryza 3 sembra tutto molto più chiaro rispetto al passato. Merito degli indicatori presenti non solo sulla bussola (in alto sullo schermo) ma anche sulla mappa principale e - vera e propria novità - nel mondo di gioco stesso. Adesso non sarà più necessario colpire a caso oggetti per ottenere risorse: gli oggetti stessi presenteranno sopra di essi un piccolo indicatore, il quale indicherà se bisognerà colpirli con la staffa di Ryza o se basterà "raccogliere" il materiale (sono due comandi diversi). Inoltre, se per una data missione starete cercando proprio quell'elemento grezzo specifico, allora l'indicatore ambientale cambierà aggiungendo anche una piccola spunta: più chiaro di così!

Le abilità della protagonista sembrano essere rimaste le stesse - è possibile arrampicarsi sui viticci, nuotare sulla superficie dei laghi, introdursi in piccole fessure della roccia - ma è probabile che, esattamente come avveniva in Atelier Ryza 2, nuove possibilità vengano sbloccate proseguendo nella trama principale. Certo interessante è l'aggiunta degli animali (cani, gatti e mostriciattoli vari) presenti nei centri abitati e non, alcuni dei quali indicheranno delle missioni secondarie da portare a termine e garantiranno specifiche ricompense.

Per ora queste sono le novità di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key che balzano all'occhio, ma ovviamente c'è ancora troppo da scoprire per potersi pronunciare: bisognerà capire quanto sarà vasto il mondo di gioco, quanto ampi saranno i dungeon, quale sarà la qualità delle missioni secondarie (le prime sono state abbastanza banali e lineari). Senza contare che bisognerà valutare l'introduzione delle chiavi magiche nei combattimenti, la cui funzione andrà debitamente ponderata sul lungo percorso. Coraggio: il 24 marzo non è poi così lontano. Tutto ciò che abbiamo visto e provato, intanto, promette bene.

CERTEZZE

  • Mondo di gioco più ampio rispetto al passato
  • Mappa e indicatori migliorati
  • Trama e misteri da subito interessanti, senza tempi morti

DUBBI

  • Miglioramenti complessivi ci sono, ma sembrano minimi
  • Non è chiaro il potenziale delle chiavi in combattimento e nell'alchimia
  • Tecnicamente ancora molto limitato