Di tutto un po'
Come già detto, Kya mescola un po' di elementi presti in prestito da vari generi, nel tentativo di dare vita a una combinazione perlomeno gradevole e sopratutto giocabile. E bisogna dire che ci riesce, anche se parzialmente. Ciò che più spazia una volta in controllo di Kya è una linearità eccessiva della progressione, scansionata in missioni da risolvere in un ordine ben preciso allo scopo di aprire le vie di comunicazione fra le varie isole e quindi spostarsi da una all'altra, cosa che senz'altro aumentà la libertà e varietà di gioco ma che, tuttavia, non elimina la fastidiosa sensazione di trovarsi su un binario prefissato e non avere il controllo del treno. Le cose migliorano in occasione dei numerosi combattimenti che bisognerà affrontare per progredire nell'avventura, che implicheranno l'utilizzo di una sorta di boomerang o delle mani nude: se nel primo caso l'utilizzo dell'arma sarà abbastanza semplice e immediato da permettere di sbarazzarsici dei vari mostri senza troppi problemi, nel secondo invece la quantità di mosse speciali eseguibili quasi come in un picchiaduro consentirà dopo un iniziale spaesamento di disfarsi delle creature più ostiche con una notevole dose di spettacolarità. I mostri, peraltro, necessitano di precise strategie per essere sconfitti e i Wolfen in particolare, dopo essere stati messi KO a cazzotti, devono essere liberati dal maleficio di Brazul. Il numero di Wolfen da "rinativizzare" varia di schema in schema ed è possibile ritornare nei livelli già affrontati per completare l'opera, casomai ne fosse sfuggito qualcuno, il che implica, oltre a una discreta libertà d'azione, anche una certa ripetitività dell'azione. A spezzare il ritmo composto dai combattimenti e dalle esplorazioni ci pensano poi delle sezioni arcade molto interessanti, che vedono Kya planare da un'isola sfruttando le correnti ventose, scivolare a tutta velocità su una sorta di snowboard lungo dei condotti o cavalcare un Jagnut, una creatura vagamente simile ai bantha di Star Wars, in grado di travolgere ogni cosa sul suo cammino. Come se non bastasse, non poteva mancare l'ormai abusatissima componente stealth che fa il verso a Metal Gear Solid e che in Kya, perlomeno, è realizzata peraltro bene, impegnando il giocatore a procedere lungo alcuni scenari evitando di essere scorto dalle guardie che pattugliano la zona.
Liniaggio non così tanto oscuro
Strano che gli Eden Studios abbiano scelto un sottotitolo così cupo per un gioco che fa un uso così massiccio di colori solari e sgargianti, in ambientazioni generalmente allegre (tranne che per i canonici, tenebrosi livelli finali) e riccamente particolarizzate. L'intero motore grafico si merita un plauso per la realizzazione, nonostante qualche incertezza del frame rate nelle situazioni più concitate, sostanzialmente più che buona, sopratutto per quanto riguarda le ottime animazioni dei vari modelli tridimensionali e l'espressività dei buffi personaggi, la cui simpatia o antipatia dipende esclusivamente dai gusti del giocatore che può apprezzare o non apprezzare il character design tipicamente occidentale che ha lasciato chi scrive piuttosto indifferente. Kya comunque si muove in stage dal design che non compete assolutamente con altri mostri sacri del genere ma che non dispiace, non risultando nè eccessivamente complesso nè troppo facile ma, anzi, molto ben equilibrato. Discreto il doppiaggio e mediocre la colonna sonora che non si imprime particolarmente nella mente del giocatore, benchè sempre piuttosto azzeccata e mai particolarmente invadente.
Commento
Kya: Dark Lineage è un buon action/game che rimpolpa ulteriormente la già ben fornita ludoteca PlayStation 2. Non è un titolo che passerà alla storia nè un paradigma del genere, ma il mix di generi che offre, benchè non sempre totalmente armonioso, rappresenta sicuramente un incentivo all'acquisto in fatto di varietà, considerando poi anche la quantità spropositata di mini-game e quest secondarie presenti che di certo rende Kya un gioco abbastanza longevo e godibile a lungo termine, impegnando il giocatore per una decina di ore buona, tra un'isola e l'altra a caccia di Wolfen o a fare shopping per la prossima missione. Il comparto tecnico è abbastanza buono, con un lato sonoro nella media e una realizzazione grafica discreta anche se altalenante nel character design un po' troppo occidentale e qualunquista, risollevato da ottime animazioni che sono, in pratica, il fiore all'occhiello del gioco. Da avere se si ama il genere, da provare in ogni altro caso.
- Pro
- Buona realizzazione tecnica
- Vario e longevo
- Godibile sistema di combattimento
- Contro
- Troppa carne messa al fuoco
- Musiche anonime
- Libertà limitata
Non si può dire che gli action-game su PlayStation 2 scarseggino, ma non si sente mai la mancanza di un titolo nuovo e godibile quando se ne presenta l'occasione. E' il caso di Kya, un gioco che a guardarsi da lontano parrebbe essere la solita solfa fatta di saltelli, esplorazione e occasionali combattimenti, ma che poi alla prova su strada offre decisamente qualcosa in più, a cominciare dalla protagonista, Kya, una ragazzina, che si contrappone alla recente invasione di animali antropomorfi protagonisti di questo o quel gioco. A tal proposito, Kya pesca un po' da tutte le parti, recuperando da ogni genere delle caratteristiche vincenti, cercando poi di mescolarle insieme in un minestrone di eventi ludici dal sapore incerto ma tutto sommato godibile. Insomma, non è Beyond Good & Evil, ma ha diverse carte da giocare.