Inutile parlarvi del videogioco di Cuphead: se siete qui, è molto probabile che lo conosciate talmente bene da averlo finito e strafinito, inclusa la recente espansione. La protagonista di questo articolo è la quasi omonima serie animata firmata Netflix, di cui è stata recentemente disponibile la seconda stagione composta da tredici puntate di lunghezza variabile: le più brevi terminano in circa quattordici minuti, le più lunghe raggiungono i venticinque.
Questa seconda stagione prosegue in piena continuità da dove era terminata la prima, ovvero dalla prigione nei quali venivano rinchiusi Cuphead e Mugman dopo aver passato un'intera giornata di follie in compagnia della vivace Chalice. Chalice, che nel gioco abbiamo solo intravisto nel DLC, è la ragazza del gruppo: un po' Betty Boop nelle moine, le sue dita aguzze lasciano trasparire un animo più oscuro, se non mefistofelico, che la rendono decisamente meno docile e gentile quando si tratta di combinare guai. Sebbene non faccia ancora parte del cast fisso, in questa seconda stagione Chalice è stata promossa a personaggio ricorrente e il cartone ne beneficia in diversi modi.
Scopriamo come nella recensione della Stagione 2 della serie di Cuphead.
Fratelli coltelli
A essere cambiata è soprattutto la dinamica tra i due fratelli: se nella prima stagione li abbiamo conosciuti come inseparabili compagni di giochi e marachelle, in questa nuova tranche di episodi i due saranno spesso contrapposti, almeno fino all'inevitabile lieto fine che anticiperà i titoli di coda di quasi tutte le puntate. Queste nuove puntate virano generalmente verso atmosfere più cupe, senza però mai raggiungere le tonalità diaboliche dei cartoni ai quali Cuphead, videogioco e cartoni animati, si ispirano.
Nulla è cambiato nella realizzazione tecnica: ci troviamo nuovamente davanti a una cifra stilistica chiaramente mutuata dai cartoni degli anni trenta e quaranta, animati da uno standard perlopiù attuale. Se le animazioni del videogioco sono, infatti, una riproduzione quasi perfetta dei classici del passato, per la serie Tv si è passati a una tecnica più moderna e semplice, allo stesso tempo molto meno costosa, facendogli perdere buona parte dell'irresistibile fascino che ne contraddistingue l'opera videoludica.
Il problema de La serie di Cuphead è ancora una volta il pubblico di riferimento: può un cartone stilizzato in questo modo, ma ripulito della parte più oscura, funzionare oggi? La risposta sembra un chiaro sì, altrimenti non ci sarebbe questa seconda stagione che a sua volta non terminerebbe con un altro colpo di scena che apre a un terzo atto che, dal quel che sappiamo, potrebbe già essere in preproduzione. Sebbene lo show funzioni, e bene, si resta con quell'insoddisfazione di fondo che sembra coinvolgere sia il pubblico più giovane, non più abituato al formato dei Looney Tunes, sia quello più maturo, che preferirebbe invece un omaggio più radicale al passato.
Per certi versi, questa seconda stagione appare più vicina al videogioco che mai, con i "nemici" molto più presenti e sequenze d'azione meglio coreografate. Anche la musica è molto più importante di quanto non lo sia stato nelle prime puntate e, sebbene non si arrivi mai a episodi assemblati come musical, sono diversi i momenti in cui Cuphead ci va comunque molto vicino.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.8
La seconda stagione di Cuphead è molto simile alla prima, non poteva essere altrimenti, ma con diverse migliorie che passano da un cast ben più ricco, ambientazioni più varie e storie meno scontate di quelle che hanno animato le primissime puntate. Anche l'ironia ha più corpo, sebbene siano comparsi diversi tormentoni che non tutti apprezzeranno e che non sembrano funzionare come sperato dagli autori. Ma se vi è piaciuta la prima stagione, difficilmente resterete delusi da questa seconda mandata di episodi, dove tra gli altri compaiono tanti nuovi personaggi del videogioco rimasti esclusi fino a oggi.
PRO
- Cast più ricco
- Situazioni più varie
CONTRO
- A metà strada tra passato e presente
- Rischia di non accontentare nessuno