Left to Survive è senz'altro uno dei titoli del momento su App Store e Google Play. Si tratta di uno sparatutto a base di zombie ambientato in uno scenario post-apocalittico, in cui la società è stata azzerata in seguito alla diffusione di un misterioso virus e una spietata multinazionale ha istituito una sorta di governo totalitario per controllare i sopravvissuti e testare su di loro l'efficacia dei non-morti creati in laboratorio. Una situazione non propriamente idilliaca, dunque, quella in cui dovremo muoverci: nei panni di uno scaltro combattente, ci uniremo alla resistenza e verremo mandati di volta in volta a ripulire le strade dalla presenza delle creature patetiche e aberranti che le popolano, oppure a contrastare fazioni ostili che minacciano la nostra sopravvivenza.
Fra una missione e l'altra, inoltre, ci verrà chiesto di gestire l'accampamento e le sue strutture attingendo a meccaniche gestionali di tipo classico, inclusi gli immancabili elementi freemium che caratterizzano in generale l'esperienza del titolo sviluppato dal team russo Whalekit. Questo aspetto in particolare risulta predominante, visto che già dalle prime battute viene chiarito il valore delle scorte di cibo come "ticket" per poter affrontare uno stage, dell'oro come valuta pregiata per sbloccare rapidamente o velocizzare i lavori di costruzione e upgrade di edifici e armi, nonché dei materiali e della valuta virtuale come ulteriore requisito per poter procedere nella campagna in single player. Sono presenti anche due modalità extra, un raid e un multiplayer competitivo per partite uno-contro-uno o due-contro-due, ma neppure loro esulano da questa regola e anzi presentano un sistema di progressione indipendente.
Gameplay e struttura
Un approccio freemium così marcato potrebbe far desistere chiunque, ma la qualità di Left to Survive riesce a mantenere coinvolgente l'esperienza, quantomeno finché il gameplay non inizia a farsi un po' troppo ripetitivo. Le missioni della campagna in single player, divisa in quattro capitoli composti ognuno da vari stage, principali e secondari (questi ultimi spesso fondamentali per effettuare un po' di grinding), si presentano come uno sparatutto su binari, in cui dunque il movimento del personaggio è predeterminato, pur nella limitatezza dei suoi spostamenti.
Toccando la parte sinistra del touch screen possiamo controllare in maniera precisa e reattiva il mirino, mentre nella parte destra sono presenti i pulsanti per aprire il fuoco, ricaricare, utilizzare il coltello in caso di attacco ravvicinato o la granata (ma si tratta di risorse consumabili, occhio!) ed eventualmente cambiare appostamento, in caso di boss fight o match in multiplayer. Il gunplay, per quanto semplice, restituisce ottime sensazioni: gli zombie possono essere eliminati rapidamente qualora li si colpisca alla testa, e non mancano tipologie di nemici differenti, come ad esempio i "blob" esplosivi o le creature in grado di sputare acido dalla lontananza, o ancora i non-morti che si avvicinano correndo.
La presenza dei tradizionali barili esplosivi aggiunge un ulteriore elemento di divertimento e strategia nell'ottica di missioni che si completano rapidamente, a misura di mobile gaming, pur senza lasciare quel senso di insoddisfazione che talvolta compare di fronte a situazioni che si risolvono troppo in fretta. C'è anche una discreta varietà di armi, e la differenza fra mitragliatrici e fucili a pompa viene enfatizzata molto bene, con stage in cui utilizzare uno strumento piuttosto che un altro, come pure missioni extra che consentono di provare gratuitamente armi disponibili per l'acquisto con denaro reale. Complice la natura predeterminata delle inquadrature, la grafica di Left to Survive è davvero ottima: i personaggi appaiono dettagliati e ben animati, le texture che ricoprono le superfici sono sempre nitide e anche il sistema di illuminazione fornisce una buona prova, grazie alle diverse fonti di luce presenti negli scenari diurni e notturni.
Conclusioni
Left to Survive è uno sparatutto solido e divertente, con missioni veloci ma appassionanti e un sistema di controllo touch reattivo e preciso. Il gioco è anche molto bello da vedere, grazie a modelli poligonali dettagliati e a una buona effettistica, nonché a una certa varietà nelle ambientazioni. La campagna in single player viene inoltre accompagnata da modalità extra ben implementate, come il multiplayer competitivo per due o quattro giocatori. È un peccato che un impianto così robusto e convincente sia stato letteralmente infarcito di meccanismi freemium che entrano in campo fin dai primi momenti con energia d'azione, valuta pregiata per velocizzare le operazioni di costruzione e upgrade, ticket per i match online e quant'altro.
PRO
- Immediato e coinvolgente
- Ottima realizzazione tecnica
- Campagna, raid e multiplayer competitivo
CONTRO
- Meccanismi freemium limitanti
- Può diventare ripetitivo