C'è voluto davvero parecchio tempo, molto più di quello che ci saremmo aspettati lo scorso settembre 2018 mentre i titoli di coda del primo episodio di Life is Strange 2 scorrevano sullo schermo. Però eccoci di nuovo qui: abbiamo giocato Rules, il secondo dei cinque episodi previsti per la nuova serie di avventure narrative targate Dontnod Entertainment; un sequel per forza di cose atteso con aspettative altissime da parte del pubblico dei videogiocatori e della critica specializzata, perché il primo Life is Strange non ha riempito soltanto un posto sullo scaffale della propria collezione videoludica, ma anche un po' di spazio nel proprio cuore. Le avventure di Sean e Daniel continuano, e noi vi raccontiamo come sta procedendo il lavoro di Dontnod Entertainment all'interno di questa recensione completamente priva di spoiler, salvo naturalmente ciò che già dovreste sapere dopo aver giocato il primo episodio della serie.
Trama: tra Regole e Lupi
Il secondo episodio di Life is Strange 2 si chiama Rules (Regole) e arriva a ben quattro mesi di distanza dal precedente Life is Strange 2 - Roads; per forza di cose la memoria di alcuni giocatori deve essersi un po' annebbiata, ma a fare mente locale aiuta immediatamente un bel filmato introduttivo che racconta gli eventi precedenti proprio come farebbe una favola sussurrata attorno al focolare. Sean e Daniel assumono le sembianze di due lupacchiotti fuggitivi, costretti ad abbandonare la propria tana a causa di un cacciatore che ha sterminato la loro famiglia: se avete giocato il primo episodio di Life is Strange 2 sarete benissimo in grado di cogliere le allusioni della cinematica, mentre se non lo avete ancora fatto dovreste chiedervi quantomeno per quale motivo state leggendo questa recensione. Subito dopo Life is Strange 2 - Rules recupera la narrazione quasi esattamente nel punto in cui era stata lasciata: Sean, Daniel e la piccola cagnolina continuano il proprio viaggio verso un posto sicuro, mentre l'inverno dell'Oregon non concede loro alcuna tregua.
Da un punto di vista più generale il secondo episodio di Life is Strange 2 non propone colpi di scena davvero degni di nota né situazioni contraddistinte da una tensione palpabile, tuttavia il tocco magico di Dontnod Entertainment si fa sentire più che mai nella presentazione di personaggi inediti molto ben caratterizzati e naturalmente in tanti piccoli particolari preziosi, ora nel delineare un aspetto della personalità di Sean e Daniel che prima avevamo ignorato, ora nel collocare in una determinata stanza un oggetto dotato di particolare valore narrativo o citazionistico (una lettera, il souvenir di un viaggio, un poster, e via dicendo). Ma c'è un aspetto molto più importante che ci sentiamo in dovere di sottolineare quando parliamo del "tocco magico" di Dontnod Entertainment: per quanto molte situazioni raccontate possano sembrare banali (una colazione, un viaggio in macchina), per quanto molte stanze siano decisamente uguali a quelle con cui abbiamo a che fare nella vita di tutti i giorni, il loro gioco risulta comunque memorabile. Capita di giocare a Life is Strange 2 e poi tornare a fare altro, ma qualcosa torna sempre in mente: le avventure raccontate e il loro modo di raccontarle lascia un'impronta nella coscienza del giocatore; forse è per questo motivo che a suo tempo il primo Life is Strange si impose all'attenzione della massa con tanta forza.
Per quanto riguarda la trama specifica del secondo episodio non possiamo dirvi molto senza cadere in fastidiose anticipazioni, quindi ci limiteremo a confermarvi quanto Square Enix e Dontnod Entertainment hanno reso di dominio pubblico circa Rules: Sean e Daniel raggiungono la casa dei nonni materni, sperando che possano fornire loro un aiuto (anche solo momentaneo); prima di avviare l'episodio il file di salvataggio di Life is Strange 2 andrà a ripescare quello di Captain Spirit, e questo dovrebbe di per sé permettervi di fare qualche considerazione sulla presenza del piccolo Chris. Alcuni tra i temi e le situazioni affrontati nel corso dell'episodio sono il contrasto tra regole imposte e libero arbitrio, il rispetto, il mondo degli affetti famigliari, e naturalmente il giocatore è portato a guardare in modo sempre più profondo al rapporto tra i due fratelli, in lotta contro tutto e tutti pur di rimanere insieme.
Gameplay
Life is Strange 2 nasce, prosegue e arriverà a destinazione come avventura narrativa che alterna filmati e cinematiche a sessioni di gioco in terza persona dove possiamo controllare il personaggio di Sean, il più grande dei due fratelli Diaz. Meccaniche di gioco e idee sono state riprese di peso dalla prima stagione di Life is Strange e già nel primo episodio Roads abbiamo segnalato come di innovativo si sia visto poco e niente, fatta eccezione naturalmente per le dovute variazioni del caso. Se prima però l'unica novità era la possibilità di poter controllare nei panni di Sean anche il fratellino Daniel, chiamandolo quando lo si perdeva di vista e discutendo con lui circa vari elementi ambientali, adesso è anche possibile chiedergli di utilizzare i suoi poteri. Questa aggiunta si attiva solo in rare situazioni e quasi sempre resta opzionale: per esempio potreste decidere di aprire un lucchetto utilizzando una chiave (ma prima dovrete cercarla) oppure molto più rapidamente facendolo forzare a Daniel con i suoi poteri telecinetici.
La progressione nell'avventura principale resta vincolata ai ritmi del giocatore, a seconda che preferisca esplorare ogni ambiente con calma, parlando con tutti e leggendo tutti i documenti presenti oppure correre in fretta verso la conclusione di ogni livello (che solitamente coincide con un nuovo giorno di gioco o con ambientazioni determinate); con tre ore di gioco, comunque, riuscirete a concludere Rules sentendovi pienamente soddisfatti. Per quanto non particolarmente rilevanti ai fini della narrazione abbiamo anche gradito le varie "scelte" e i bivi proposti dagli sviluppatori: non sempre è stato facile decidere quale fosse l'azione più giusta in una determinata circostanza, ma il peso della scelta si fa sentire più che mai perché pare che influirà sulla crescita emotiva e personale del piccolo Daniel. Rules continua a provocare, tra l'altro, l'etica del giocatore, mettendo in dubbio l'esistenza di modi di agire giusti a prescindere: la vita è imprevedibile, e spesso fare la cosa giusta si rivela molto difficile, soprattutto per i due piccoli protagonisti che hanno già dovuto affrontare così tante disavventure.
Conclusioni
Life is Strange 2 - Rules prosegue la narrazione del primo episodio senza innovare particolarmente il gameplay e senza proporre picchi emotivi degni di nota. Resta una storia malinconica trascinante, un romanzo di formazione interattivo per i due giovani protagonisti, realizzato con un accompagnamento grafico, tecnico e sonoro di alto livello. Nello stesso momento è in grado di far riflettere giovani e adulti su alcune domande apparentemente banali ma di difficile soluzione: qual è il confine tra il bene e il male? Le regole vanno sempre e comunque rispettate? È giusto compiere una azione molto pericolosa se serve ad aiutare delle persone in difficoltà? Sono le persone che ti hanno cresciuto ad essere la tua famiglia, o quelle con cui decidi di stare? Resta qualche dubbio sull'evolversi delle situazioni narrate: il terzo episodio dovrà davvero fare la differenza, anche in termini di varietà nelle ambientazioni, perché i primi due restano tutto sommato (per quanto toccanti e divertenti) sostanzialmente simili.
PRO
- Storia trascinante
- Ottimo accompagnamento sonoro
- Pone domande in grado di far riflettere
CONTRO
- Sempre il solito gameplay
- Pochi colpi di scena
- Alcune svolte narrative sono prevedibili