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Lineage 2M, recensione del nuovo MMORPG mobile di NCsoft

La recensione di Lineage 2M parla di come NCsoft riprovi l'approccio mobile per il suo celebre MMORPG, tra evoluzioni e ispirazioni classiche

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   17/12/2021
Lineage 2M
Lineage 2M
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C'è ormai poco da disquisire sulla stranezza dei videogiochi che si giocano da soli, perché l'autoplay è ormai parte integrante delle accezioni mobile dell'RPG in generale e del MMOPRG in particolare. Dunque sgomberiamo (parzialmente) il campo dalle solite argomentazioni per affrontare la recensione di Lineage 2M, perché altrimenti ricadiamo nelle stesse questioni già affrontate diverse altre volte in passato. Di fatto, questo sistema venne introdotto in maniera massiva nella prima ondata di RPG online per piattaforme mobile, di cui proprio Lineage 2: Revolution ha rappresentato uno dei maggiori esponenti. Possiamo quasi considerarlo ormai una caratteristica distintiva della serie che non poteva mancare nemmeno in questa nuova versione evoluta del gioco di NCsoft per smartphone.

Con la serie che è ormai da anni un fenomeno di massa in Corea, questo 2M rappresenta un progetto studiato appositamente per il mercato mobile e pertanto si incentra su alcune scelte effettuate per la migliore fruizione possibile in questo contesto, in particolare per quanto riguarda l'interfaccia, i controlli e la grafica.

Resta un mattone di proporzioni notevoli, intendiamoci: a partire dall'installazione che richiede quasi 10 GB di spazio per avere i contenuti completi a disposizione, Lineage 2M non fa che ribadire come il MMORPG tradizionale sia un genere tecnicamente difficile da trasferire su piattaforme mobile, in quanto intrinsecamente pesante in termini tecnici e di quantità di contenuti.

Se questo sembra non essere assolutamente un problema nel suo paese di origine, in occidente dove spesso si cercano esperienze più leggere e dinamiche su smartphone questo notevole peso del gioco può essere un bel deterrente, vista anche l'ingente quantità di risorse richieste per farlo funzionare al meglio, in termini di hardware, display e consumo di batteria. In ogni caso, chi ha voglia di un'esperienza da MMORPG piuttosto piena e vicina alle origini, almeno come atmosfere, può trovare una certa soddisfazione in Lineage 2M: già l'attacco è semplicemente epico, con una sequenza iniziale che illustra un grande assedio con tanto di draghi e comparsa del super villain, farcita di scene d'intermezzo in computer grafica e combattimenti drammatici.

MMORPG mobile tra evoluzione e classicismo

In Linage 2M i personaggi sono legati per aspetto a razza e classe
In Linage 2M i personaggi sono legati per aspetto a razza e classe

L'impostazione è molto classica a partire dalla storia, che mette in scena la solita quest dell'eletto ("Inheritor" in questo caso) che, una volta risvegliato il proprio potere speciale, deve lanciarsi nella lotta contro il malvagio Etis, attraversando ambientazioni diverse e portando a termine una quantità enorme di missioni, comprendendo elementi PvE e PvP.

Rispettare le caratteristiche classiche del genere è un po' l'elemento portante di tutto Lineage 2M a dire il vero, a partire dallo stesso concept del gioco: l'idea di Ncsoft è portare il MMORPG da PC standard sulle piattaforme mobile e, per farlo, anche in questo caso ha seguito lo stesso approccio utilizzato già da Lineage 2: Revolution all'epoca (qui la nostra recensione) e da diversi altri titoli simili, trasferendo quanto più possibile in blocco le caratteristiche standard del genere dal computer ai dispositivi portatili. Questo comporta di per sé vari problemi a causa della diversa dimensione degli schermi, delle particolarità dell'hardware e dell'interfaccia, cose che hanno spinto ad adottare la soluzione dell'autoplay per snellire le inevitabili macchinosità, ma introducendo, in questo modo, un sistema ancora più tedioso perché basato semplicemente su una progressione lineare e meramente "numerica" per quanto riguarda l'evoluzione del personaggio.

Questo nuovo capitolo migliora qualcosa in questo senso: l'interfaccia è stata studiata da zero per poter funzionare al meglio su smartphone e risulta dunque molto più chiara e pratica rispetto a quella dell'originale Lineage 2: Revolution, così come il sistema di combattimento risulta snellito e più dinamico, con un costrutto tecnico anche per quanto riguarda la grafica che si adatta molto meglio agli hardware mobile pur mantenendo sempre una ricchezza notevole, scalando risoluzione e performance quando necessario in maniera convincente.

Lineage 2M, uno scontro con un boss
Lineage 2M, uno scontro con un boss

D'altra parte, permangono alcuni problemi e per certi versi si rilevano anche degli strani passi indietro rispetto agli standard attuali: la personalizzazione è penalizzata dall'assenza di un editor vero e proprio, cosa strana considerando quanto offrono i concorrenti, così come classi e razze possono risultare un po' ridotte all'osso. Ci sono cinque razze (umano, elfo, elfo oscuro, orco, nano), ognuna legata a un'unica variante come sesso del personaggio e che a loro volta hanno praticamente le stesse tipologie di combattente (cavaliere, guerriero, mago, arciere, chierico). Una scelta, anche questa, che richiama le origini del MMORPG classico ma che può risultare un po' limitante rispetto ai sistemi di personalizzazione, progressione e specializzazione visti altrove.

Qualche buona idea emerge nel sistema di combattimento, che consente l'impiego di una notevole quantità di abilità speciali anche spettacolari, tuttavia il problema principale rimane il gameplay: la struttura si basa su fetch quest e combattimenti decisamente ripetitivi, mentre il sistema di controllo con le tipiche scomodità da touch screen spinge inevitabilmente verso l'autoplay. Si può rilevare, quantomeno, un tentativo fatto dagli sviluppatori di limitare questa meccanica, che diventa compulsiva con la necessità del grinding: nei livelli più avanzati diventa chiara la necessità di dover esplorare più a fondo le ambientazioni, andando alla ricerca di Codex e altri oggetti necessari per sbloccare abilità più particolari. Questa esplorazione ulteriore, in certi casi, non può essere effettuate in maniera automatica, spingendo dunque al controllo diretto dei personaggi, ma si tratti soprattutto di quest secondarie, mentre le parti principali del gioco possono essere tranquillamente automatizzate.

Conclusioni

Versione testata iPad, Android 4.0.5
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.5
Lettori (4)
7.3
Il tuo voto

Ci sono diverse cose buone e vari problemi da rilevare in Lineage 2M ma quello che emerge principalmente, in definitiva, è che sembra un gioco un po' fuori tempo massimo: mentre il mondo corre dietro a Genshin Impact, che pur con le sue storture da free-to-play rappresenta un'evoluzione dinamica e fresca del MMORPG mobile, NCsoft ripropone sostanzialmente la vecchia visione legata all'autoplay e all'opulenza grafica. È un'interpretazione forse più fedele alla tradizione PC ma che continua a non riuscire a tradursi in maniera ottimale su questa tipologia di dispositivi, per limitazioni tecniche intrinseche e per modalità di fruizione, per cui l'adattamento risulta sempre forzato e poco godibile. Sostanzialmente, è la stessa situazione problematica che avevamo visto con il vecchio Lineage 2 mobile, solo con qualche perfezionamento in termini di grafica e interfaccia che non guasta ma che in definitiva non modifica la natura macchinosa e poco divertente di questo tipo di giochi su smartphone.

PRO

  • Grafica spettacolare e atmosfera da MMORPG classico
  • Si nota lo sforzo di migliorare interfaccia e sistema di controllo
  • Alcune fasi di gioco spingono a disattivare l'autoplay

CONTRO

  • Grinding e ripetitività restano elementi fondamentali, aggravati dall'autoplay
  • Meno profondo di altri in termini di progressione e personalizzazione
  • Molto pesante come spazio occupato e risorse hardware richieste