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Little Goody Two Shoes, la recensione di un'avventura horror davvero sorprendente

La recensione di Little Goody Two Shoes, un'avventura horror davvero sorprendente per come gioca al meglio tutte le sue carte.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   30/10/2023
Little Goody Two Shoes, la recensione di un'avventura horror davvero sorprendente
Little Goody Two Shoes
Little Goody Two Shoes
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Elise è una ragazza molto ambiziosa, che vuole diventare estremamente ricca. Purtroppo per lei non è di nobili origini e la realtà è molto diversa dai suoi sogni, fatta com'è di una casa nel bosco e di umili lavoretti per la gente del vicino villaggio, con cui riesce appena a sfamarsi. Un giorno però, Elise trova nel suo orto un paio di scarpette rosse davvero eleganti e la sua vita cambia in modo radicale, trasformandosi in un vero e proprio incubo, che paradossalmente però, potrebbe far avverare il suo desiderio. A che prezzo?

Per scoprirlo basta acquistare il gioco di cui è la protagonista assoluta, ma non prima di aver letto la nostra recensione di Little Goody Two Shoes dello studio di sviluppo AstralShift, che per molti versi è davvero stupefacente.

Un'esperienza sorprendente

Il villaggio di Little Goody Two Shoes sembra un posto tranquillo...
Il villaggio di Little Goody Two Shoes sembra un posto tranquillo...

All'inizio Little Goody Two Shoes sembra un'avventura narrativa con elementi da simulatore di appuntamenti, con protagonista una ragazzetta che deve affrontare alcuni problemi quotidiani e destreggiarsi tra diverse possibili storie d'amore, ma presto la trama si arricchisce di sfumature che virano decise verso l'horror, la componente da gioco di ruolo si fa più presente (anche se non diventa mai preponderante) e iniziamo a fare la conoscenza di personaggi grotteschi e a vivere situazioni da incubo, in cui la narrazione assume dei connotati imprevedibili, sfociando spesso nel surreale. In questo senso Little Goody Two Shoes ricorda da vicino il gioco precedente di AstralShift, ossia l'eccellente e poco conosciuto Pocket Mirror (potete scaricare gratuitamente la versione classica da itch.io), di cui oltretutto è il prequel diretto. I due giochi condividono moltissimi elementi, soprattutto per come tentano (con successo) di mescolare registri differenti, usando i sistemi di gioco in chiave fortemente espressiva.

Le fonti di ispirazione sono note, perché indicate dal team di sviluppo stesso in alcuni post sul loro blog ufficiale leggibili solo da chi li supporta tramite Patreon. La ricetta prevede un po' Puella Magi Madoka Magica di Magica Quartet, un po' di Rozen Maiden di Peach-Pit e un po' di Alice: Madness Returns di American McGee, il tutto filtrato attraverso una lente personale e originale, con una consapevolezza del linguaggio del medium videoludico che è difficile trovare anche in produzioni molto più grosse, di solito più conservatrici nei loro processi di rielaborazione. Pur non essendo sviluppato con RPG Maker, Little Goody Two Shoes guarda moltissimo anche ad alcuni classici della scena indipendente realizzati con il motore di Enterbrain, come Ib, The Witch's House, Omori e Yume Nikki. Insomma ci troviamo di fronte a un titolo dalla natura fortemente radicata nella cultura indie, soprattutto nella libertà con cui manipola le sue fonti d'ispirazione, nonostante sia pubblicato da Square Enix, che è subentrata nel progetto in un secondo momento.

I lavori per gli abitanti del villaggio vengono rappresentati con dei minigiochi
I lavori per gli abitanti del villaggio vengono rappresentati con dei minigiochi

La fase di ingresso in gioco è gestita in modo abbastanza classico, con delle finestre pop-up che ci spiegano i vari sistemi a mano a mano che li incontriamo. Capire dove andare non è difficile, soprattutto quando si è scoperta la mappa del mondo, che indica i luoghi più importanti e gli obiettivi. Sostanzialmente dobbiamo gestire le giornate e le notti di Elize, tra le attività quotidiane che deve svolgere per gli abitanti del villaggio, le storie d'amore da portare avanti e gli incubi notturni, che la trasportano in un mondo onirico pieno di creature mostruose e posti ameni, che la ragazza deve superare se vuole riuscire a svegliarsi. Il tutto si traduce in più sistemi di gioco, apparentemente molto distanti tra loro, quasi in contraddizione, che in realtà servono a raccontare la spaccatura che passa tra la Elize sociale e quella interiore, con i due mondi che entrano in contatto tra di loro in modi imprevedibili.

Le sequenze oniriche di Little Goody Two Shoes sono realizzate davvero bene
Le sequenze oniriche di Little Goody Two Shoes sono realizzate davvero bene

Detto questo, la protagonista deve mangiare, quindi non può fare a meno di lavorare. Ogni lavoretto è raccontato attraverso un minigioco arcade, in cui il punteggio fatto determina la soddisfazione di chi ce l'ha affidato, così da fruttare più o meno soldi da spendere in leccornie e pozioni, queste ultime utili per mantenere la sanità mentale. Ad esempio dobbiamo raccogliere delle uova facendo attenzione alla furia delle galline che le hanno deposte, oppure dobbiamo tagliare della legna il più velocemente possibile. Già nelle prime fasi Little Goody Two Shoes offre una serie di scelte da compiere, che piano a piano diventeranno più numerose conducendo a uno dei dieci diversi finali disponibili, alcuni dei quali davvero spietati. Uscire con una potenziale partner o lavorare? Accettare un ricatto o inimicarsi gli abitanti del villaggio? Nel corso del gioco si dovranno svolgere anche delle indagini, che sveleranno i lati più oscuri della comunità in cui vive Elize, intrisa di superstizioni e pronta a compiere atti crudeli di fronte a situazioni che non comprende. Quindi da una parte abbiamo le attività da svolgere sopravvivere nella comunità e dall'altra c'è un conflitto latente con la stessa, che diventerà uno dei fulcri dell'esperienza, mescolandosi con le storie d'amore e con il sovrannaturale e raggiungendo dei picchi elevatissimi nella parte finale.

I sogni sono la parte più visionaria di Little Goody Two Shoes
I sogni sono la parte più visionaria di Little Goody Two Shoes

Il mondo dei sogni (chiamiamolo così) offre qualcosa di molto differente rispetto alla realtà di Elize. Intanto va detto che è fatto di situazioni, ossia ogni sogno ha i suoi spunti e mira a offrire esperienze uniche, anche soltanto estetiche. C'è una linea comune cui si arriva con il proseguo del gioco, ma in generale gli sviluppatori hanno puntato molto sulla varietà, così da rendere interessante ogni sogno. Di solito bisogna risolvere qualche puzzle ed evitare dei nemici per andare avanti. Niente di troppo complicato, in realtà. È evidente che lo scopo di queste sezioni non sia quello di bloccare il giocatore, integrate come sono nel flusso narrativo, ma di coinvolgerlo dandogli accesso all'altra faccia della storia, quella che in qualche prenderà completamente la scena. Si può perdere, in un certo senso, facendo impazzire Elize, ma non serve essere particolarmente abili per portare avanti l'avventura, il cui focus rimane sulla narrazione.

La pixel art di Little Goody Two Shoes è davvero  meravigliosa
La pixel art di Little Goody Two Shoes è davvero meravigliosa

A sorprendere di Little Goody Two Shoes è anche la cura posta nello stile visivo, rappresentato con una pixel art di qualità eccellente, piena com'è di dettagli per personaggi e fondali e animazioni curatissime. Ci sono anche filmati realizzati in stile anime anni '90 a condire il tutto. Del resto guarda molto proprio ai JRPG degli anni '90, ma con dei tocchi moderni abbastanza evidenti, in particolare nei sogni che sono pieni di effetti cui ci hanno abituato in particolare i giochi in pixel art degli ultimi anni. Quel che è certo è che si vede un enorme balzo in avanti rispetto al già citato Pocket Mirror, che di suo AstralShift aveva già superato con l'edizione rimasterizzata: Pocket Mirror ~ GoldenerTraum.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (11)
7.2
Il tuo voto

Little Goody Two Shoes non solo è un ottimo titolo, ma anche una sorpresa che ci ha fatto scoprire Pocket Mirror e, più in generale, il lavoro del talentuoso team di AstralShift. L'esperienza si è rivelata molto più profonda di quello che ci aspettassimo, finendo per coinvolgerci nelle sue spire, come solo i migliori esponenti del genere erano riusciti a fare. Forse l'inizio è un po' debole, ma dopo un'ora spicca il volo e il ritmo non cala più fino alla fine, quando tutti i nodi, leggasi le scelte fatte, vengono al pettine. Non lasciatevelo sfuggire.

PRO

  • Ottima storia, raccontata davvero bene
  • Tante cose da fare
  • Il mondo dei sogni

CONTRO

  • Inizio forse un po' lento