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Medal of Honor European Assault

Medal Of Honor ritorna a sparare sugli schermi delle nostre console, stavolta con una ambientazione a noi familiare...

RECENSIONE di Andrea Franzone   —   22/07/2005
Medal of Honor: European Assault
Medal of Honor: European Assault
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Medal of Honor European Assault

C’è una regola non scritta che ormai da anni accomuna la maggior parte dei videogiochi: la fase iniziale deve essere quanto di meglio il gioco può offrire. Se l’inizio stupisce il resto del gioco viene apprezzato di conseguenza e magari molti piccoli errori “scompaiono” magicamente alla vista. Medal Of Honor European Assault fa di tutto per andare contro questa regola. La prima missione ed il primo impatto fanno temere il peggio, poi per fortuna…

Onore, medaglie e gloria.

La serie di Medal Of Honor si è sempre distinta per una qualità mediamente alta e per un bilanciamento appagante ed ottimale tra il lato realistico ed il lato giocoso. Questo European Assault cerca di stravolgere un po’ questo bilanciamento. Il risultato lascia all’inizio abbastanza perplessi. Gli errori sono tanti. Per renderlo più “giocoso” si sono introdotte delle brutte icone grafiche ad indicare la presenza di munizioni e medikit. Una croce verde che levita sopra un kit medico in mezzo ad un campo di battaglia di certo non aiuta ad immedesimarsi… Altro stravolgimento sono i kit da resurrezione –argh!- che fungono da vite supplementari. Questi sono stati creati per rendere meno frustranti le lunghe –anche se non ai livelli dei prequel- missioni in cui non si può salvare prima di aver raggiunto la fine. Per finire è presente una barra “adrenalina” che permette, una volta caricata, di attivare una modalità con munizioni infinite e un rallentamento dei nemici. Inutile e sicuramente fuoriluogo. Si è inoltre cercato di cambiare il ritmo di gioco. I primi due episodi su console erano più riflessivi e basati su lunghi appostamenti e lenti agguati pur con qualche scossone ogni tanto. Lo stratagemma trovato per rendere un po’ più veloce l’azione è abbastanza subdolo. In pratica sia le borracce mediche che le munizioni lasciate dai nemici scompaiono –riargh!- dopo qualche tempo. Questo costringe a veloci corse per il recupero sperando di aver ripulito adeguatamente l’area prima del tuffo fuori della copertura. Prima di aver preso confidenza con questa procedura s’imprecherà non poco dopo aver per l’ennesima volta finito le munizioni in piena missione. Già, perché di munizioni fisse i programmatori ne hanno lasciate pochissime! Uniamo tutto ad un paio di livelli iniziali con grafica, atmosfera e giocabilità abbastanza dubbie ed il cerchio si chiude, ma…

Medal of Honor European Assault
Medal of Honor European Assault

Il fascino indiscreto della distruzione.

Per rendere più realistico il gioco si è puntato su comparti meno visibili ma comunque alla lunga di peso. Il sistema di “copertura” dietro muretti, finestre, alberi ecc. è stato perfezionato e reso più intuibile e preciso. Ora ci si può anche sdraiare oltre che accucciare e questo conferisce inedite soluzioni per trovare adeguato riparo. Stare coperti è ancora più essenziale che nei capitoli precedenti anche se sono più rari i "one shot, one kill" ai danni del giocatore. L’intelligenza artificiale dei nemici è migliorata in maniera esponenziale. Sparano al momento giusto, si appostano, si nascondono, si spostano per non farsi colpire dal fucile da cecchino, rilanciano le granate, si muovono coerentemente in gruppo ecc. Tutto molto bello pur con qualche errore tipico –nemici che compaiono dal nulla o animati in maniera infelice per esempio- ma molto raro. Quello che non piace è che i nemici non ricaricano mai, tanto che basta un soldato con un ridicolo mitragliatore per ottenere lo stesso effetto di una mitragliatrice fissa. La linearità dei livelli è stata nascosta sufficientemente bene. Sembrano più ampi e danno la possibilità di essere affrontati in maniera abbastanza diversa, ma alla fine la strada è quella. Sono ridotte e meglio celate le situazioni preconfezionate anche se a volte il gioco “deve” far succedere determinate cose. Certamente tutto il gioco non offre nulla di nuovo pescando a piene mani sia dai prequel che dagli altri esponenti del suo genere. Quello che è certo è che il tutto è stato confezionato il più delle volte moto bene. L’atmosfera nelle missioni seguenti le prime due inizia a farsi sentire, la tensione cresce e le imprecazioni contro quel determinato “vigliacco” –ma si usano parole ben più sconce e pesanti!- che ha cercato di farci la pelle esplodono con violenza. Ci si diverte, ed anche tanto. Ci si trova in mano un gioco con tanti difettucci ma appagante, con tutti gli errori del genere, ma dannatamente piacevole. Diciamo che EA –intesa come Electronic Arts- ha imparato a costruire un titolo di maniera ed a volte magari un po’ piatto, ma che fa il suo sporco lavoro: divertire.

Medal of Honor European Assault
Medal of Honor European Assault

Vedo esplosioni, sento spari

Così come le cose da fare sono tante e varie il comparto grafico risulta solido e piacevole. Le ambientazioni sono molto diverse tra loro e, pur entro certi limiti, originali. Il fatto che il gioco sia spalmato su diversi fronti, ha permesso di realizzare paesini francesi, deserti africani, città russe, fattorie, villaggi di campagna, cimiteri, chiese e altro. Si passa dalle sabbie del deserto alle nevi. Il tutto realizzato con un motore giustamente ricco di dettagli e qualche effetto di illuminazione piacevole. Buone le animazioni dei nemici. Forse lasciano un po’ interdetti le texture un po’ sfocate e poco dettagliate e una eccessiva “plasticosità” dell’aspetto visivo che negli episodi precedenti –più votati al realismo- non c’era. Il sonoro infine è su ottimi livelli, soprattutto per quello che riguarda gli effetti. Tanto sono accurati e ben miscelati con l’ottimo doppiaggio che le belle musiche quando partono quasi danno fastidio, ma è questione di un attimo per rendersi conto del buon lavoro di sottolineatura da esse svolto.

Medal of Honor European Assault
Medal of Honor European Assault

Tre tutti per te.

Novità assoluta della serie è la presenza di alcuni uomini da comandare. In ogni missione possiamo dirigere tre personaggi gestiti dalla CPU. Anche se si può indicare loro solo la posizione da raggiungere e ripulire, permettono se ben governati di offrire un ulteriore aspetto al gioco. La loro presenza a dire il vero non è quasi mai influente per il buon termine della missione ed a volte sembrano del tutto superflui. C’è da dire che una discreta IA, che consente loro di compiere movimenti abbastanza realistici e coerenti, ed un minimo effetto “attaccamento” rendono al giocatore l’idea di non essere da solo. Per assurdo nella loro stupidità e a tratti inutilità fanno sentire il giocatore ancora più presente in una vera battaglia e non un Rambo solitario. Una caratteristica appena accennata che in futuro necessiterà di più attenzione.

Medal of Honor European Assault

E tra gli altri...

Altra novità di EA è la presenza di determinati nemici –per lo più gerarchi nazisti- da eliminare durante lo svolgimento delle missioni. Vari obiettivi vengono assegnati durante il gioco attraverso l’esplorazione d’ogni singolo centimetro del livello e matematicamente verso la fine viene dato l'ordine di assassinare un losco figuro più veloce e resistente degli altri. L’aggiunta non è di peso, ma fa piacere cercare qualche tattica un po’ diversa per affrontare questi personaggi, anche se il più delle volte quasi non si riescono neppure a vedere in faccia!

Medal of Honor European Assault

Commento e voto

Certo non un gioco perfetto questo Medal Of Honor. Racchiude in se tutti gli errori tipici del suo genere più altri inediti trovati dagli sviluppatori. Però è indubbiamente ben fatto, ben realizzato e ben costruito. Ecco, forse costruito è proprio la parola giusta intesa al negativo. Gli manca un’anima. Ma importa? E’ divertente e solido. Le situazioni proposte sono molto varie tutte piacevoli e accattivanti. Non scade mai nel banale pur essendo un collage di cose già viste e questo è un bel pregio. Il comparto tecnico è a livelli buoni. La grafica è piacevole e funzionale, sempre fluida e con qualche chicca interessante –i giochi di luce in una delle chiese presenti sono piacevolissimi per gli occhi-. Il sonoro è come al solito su ottimi livelli. I fan della serie dopo aver sopportato i cambiamenti descritti non potranno che rimanere affascinati da questo piacevolissimo titolo. Certo è che non sarà questo Medal Of Honor a far apprezzare gli sparatutto bellici a chi proprio non li digerisce.

    Pro:
  • Divertente e appassionante
  • Buoni i comparti grafico e sonoro
  • Mai banale
    Contro:
  • Manca un po' di originalità
  • Errori concettuali a volte pesanti
  • Solo in inglese

La guida strategica

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