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Men in Black: Galaxy Defenders, la recensione

Tornano gli uomini in nero nella recensione di Men in Black: Galaxy Defenders e inaspettatamente non è un disastro.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   18/03/2020
Men in Black: Galaxy Defenders
Men in Black: Galaxy Defenders
Video Immagini

A distanza di un anno dall'ultima apparizione al cinema, gli uomini in nero tornano con una strana mossa in ambito videoludico, come vediamo in questa recensione di Men in Black: Galaxy Defenders. Il gioco di Sony Pictures si collega alla serie cinematografica per quanto riguarda l'universo di riferimento e il recupero di alcuni personaggi storici, come i protagonisti Agent J e Agent K, che si ritrovano ancora a dover salvare la Terra da alieni inferociti. Non c'è molto altro da riferire per quanto riguarda la storia del gioco, che non si distingue propriamente per una narrazione poderosa ma non ne ha nemmeno un gran bisogno considerando che si tratta di uno sparatutto composto da brevi missioni incentrate sull'abilità alla mira. Da questo punto di vista, il fatto di appoggiarsi a una serie nota e dotata di un immaginario già ben caratterizzato e stabilito è una buona mossa per fornire una struttura a un titolo costruito in questo modo, dunque si capisce come la licenza sia stata recuperata per dare consistenza alla meccanica del gioco piuttosto che il contrario.

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È in effetti una procedura anche positiva, dal punto di vista qualitativo: più che sfruttare una licenza in vista nel momento di massima commercializzazione (come sarebbe potuto succedere nel periodo di uscita di uno dei film), in questo caso si tratta di dare maggiore consistenza a un progetto partito per essere semplicemente un gioco più che un'operazione di marketing. In effetti, meccanicamente Men in Black: Galaxy Defenders funziona bene, sebbene sia intrinsecamente ripetitivo alla lunga: il suo problema emerge però nella classica monetizzazione da free-to-play, che sotto certi aspetti assume un tono quasi predatorio se si vede ad esempio il costo del Battle Pass e il modo in cui viene proposto ai giocatori, o il meccanismo di progressione che impone l'acquisto costante di nuove armi per affrontare i livelli successivi.

Il titolo è gratuito di base e può essere giocato anche senza spendere nulla, ma diventa presto una sorta di corsa a ostacoli per evitare il pagamento di qualche balzello. Fermo restando che l'acquisto di un pacchetto ogni tanto come supporto per gli sviluppatori sia anche considerabile giusto, diventa un po' eccessiva la necessità di vedere le pubblicità per raccogliere il bonus giornaliero, o il discutibile abbonamento che parte come prova gratuita e poi impone il pagamento di ben 7 euro a settimana per il Battle Pass. Si tratta di scelte diffuse ormai nel mercato mobile, ma che continuano comunque, immancabilmente, a rimanere indigeste.

Alzate le mani e tutte le pinne

Men in Black: Galaxy Defenders è uno sparatutto su binario con caratteristiche che ricordano da vicino i classici del genere come Virtua Cop e Time Crisis, dunque caratterizzato da una meccanica fortemente arcade, leggera e dinamica, piuttosto distante dalle implementazioni tattiche di certi giochi del genere. Nei panni dell'Agente J o dell'Agente K, sotto il diretto comando del mitico carlino Frank, che nel frattempo deve aver fatto strada nei ranghi dell'organizzazione, ci troviamo a intraprendere varie missioni all'interno di alcune ambientazioni, ognuna suddivisa in vari livelli progressivi e con eventi a tempo. Ogni missione ci vede entrare all'interno di diversi scenari, all'esterno o al coperto, ed eliminare i nemici nel minor tempo possibile, cercando di non subire troppi danni e di non colpire ostaggi o persone innocenti che possono trovarsi all'interno della zona.

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Il gameplay si svolge dunque nel classico stile dello sparatutto con light gun: il movimento del personaggio è automatico, così come l'inquadratura (almeno per quanto riguarda gli spostamenti scriptati), mentre al giocatore è demandato lo spostamento del mirino attraverso il movimento del dito sul touch screen e la possibilità di fare fuoco. Le situazioni sono quelle tipiche del genere: si tratta di essere veloci e precisi, cercando di colpire i nemici possibilmente alla testa o nei punti deboli, evitando di colpire gli ostaggi e possibilmente sfruttando alcuni oggetti dello scenario a proprio vantaggio, come esplosivi e altri elementi opportunamente sparsi in giro. Si tratta di una meccanica vecchia e sempreverde, che anche in questo caso non fallisce l'obiettivo, presentando sfide divertenti sebbene sempre molto limitate in termini di profondità di gioco e durata.

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Le missioni sono infatti molto brevi, quasi fulminee, presentando alcune ondate di nemici progressive ed esaurendosi nel giro di pochissimi minuti, studiate per essere in linea con una fruizione mobile spezzettata. In questo senso l'idea è funzionale, ma il level design ovviamente soffre di un'eccessiva semplificazione e tende a ripetere sostanzialmente le medesime situazioni, aggravando la tendenza alla monotonia che è già insita in questo tipo di sparatutto. Questa viene mitigata in parte dalla varietà delle armi che è tipica del mondo di Men in Black, che determina anche situazioni di gioco leggermente diverse, passando dallo sparatutto a corto raggio a quello con fucile di precisione, fino al fuoco indiscriminato dei "cannoni" più potenti.

Proprio la gestione delle armi rappresenta un altro punto debole nel bilanciamento generale di Men in Black: Galaxy Defenders. Per avanzare di missione in missione è indispensabile acquisire nuove armi e potenziarle, cosa che fa emergere il meccanismo del grinding e del pay to win (non competitivo, in questo caso), visto che si aprono ovviamente ampie scorciatoie nel caso in cui si passi all'acquisto con denaro reale.

Notevole invece la realizzazione tecnica, che presenta scenari in 3D abbastanza complessi a particolareggiati, anche se molto limitati in termini di varietà visto il riciclo continuo delle ambientazioni. Ovviamente il fatto di avere i movimenti preimpostati facilita notevolmente il lavoro dell'impianto grafico.

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Conclusioni

Versione testata Android 500018
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.8
Lettori (2)
4.1
Il tuo voto

Men in Black: Galaxy Defenders è uno sparatutto su binari che ricorda i classici arcade con light gun, facendoci riprovare quell'immediatezza tipica di titoli come Virtua Cop o Time Crisis, con una caratterizzazione simpatica e ben conosciuta. La buona risposta ai controlli consente una discreta precisione anche via touch screen e il ritmo serrato, sostenuto anche da un buon impianto grafico, rende divertenti le missioni. Tuttavia, essendo costruite per una fruizione mobile un po' frammentata queste si rivelano molto brevi e poco strutturate, con una varietà di situazioni che si esaurisce in fretta. Il meccanismo delle micro-transazioni spinge inoltre per l'acquisto di pacchetti o dell'esoso abbonamento, anche se è comunque possibile evitare le trappole con relativa facilità.

PRO

  • Immediato e divertente sulle prime
  • L'universo di Men in Black fa sempre piacere
  • Ottima risposta ai comandi

CONTRO

  • Poco strutturato e alla lunga ripetitivo
  • Il sistema di micro-transazioni punta nettamente agli acquisti
  • Scarse variazioni negli scenari dei livelli