Fiocchi d'avena e tavoli da biliardo
MicroMachines è quello che si può definire un racing game decisamente atipico: all'interno di percorsi in miniatura, si sfidano una serie di macchine utilizzando ogni sorta di scorrettezza pur di giungere al traguardo per primi. La struttura di gioco non è però così semplice così come la si vuole presentare, MicroMachines per quanto possa sembrare un banale gioco dove si guidano piccole macchine offre un quantitativo di spunti decisamente originali e divertenti. La modalità principale del gioco è quella rappresentata dal single player, dove secondo una suddivisione che va da principiante ad esperto il giocatore dovrà partecipare e vincere ad una serie di gare con precisi obiettivi che vanno dal prendere punto distanziando di uno schermo l'avversario (nel momento in cui il giocatore in testa sta ad un capo dello schermo di gioco, e l'altro dalla parte opposta, guadagna un punto), passando il raggiungimento del primo posto dopo tre giri, fino ad arrivare a speciali time attack e gare di distruzione. Ogni categoria di difficoltà presenta un numero di quattro gare da vincere per poter ottenere l'abilitazione alla successiva, al termine di ogni percorso superato vittoriosamente il giocatore verrà premiato con alcune macchine in regalo, utilizzabili successivamente nel gioco e nelle modalità extra rispetto al single player. In tutto il gioco le auto da sbloccare saranno 750, suddivise rigorosamente per categoria, la cui collezione potrà essere completata anche tramite un sistema di scambio tra giocatori. Oltre alla modalità single player, MicroMachines si avvale del classico multiplayer, fruibile sia con la classica modalità dei 2-4 giocatori, sia in modalità controlli condivisi (ennesimo marchio di fabbrica della serie) in cui quattro giocatori possono partecipare ad una partita giocando con soli due pad, lasciando che ogni giocatore tenga metà parte del controller per guidare il proprio mezzo (un giocatore sterza con la croce direzionale e l'altro utilizza i tasti per girare), con risultati decisamente esilaranti. Conclude la conta delle modalità proposte un intelligente ma estremamente limitato editor di piste, in cui al giocatore verrà data la possibilità di scegliere l'ambientazione dove lavorare e in cui si limiterà a cliccare su di una serie di punti di congiunzione per creare un percorso chiuso; alla pista si potranno inoltre aggiungere anche tutta una serie di potenziamenti e armi da disseminare lungo il tragitto, selezionabili grazie ad un comodo menù a tendina. Le piste create saranno ovviamente salvabili su memory card, in modo da poterle utilizzare per sfide all'ultimo sangue con i propri amici. Un altro modo di ottenere nuove piste, è quello di collegare la versione di MicroMachines per PSP a quella Ps2 tramite USB e scaricare nuovi tracciati (resta il fatto che la versione PSP e quella Ps2 sono pressochè identiche).
Things that go Boom.
Guidare una MicroMachines può risultare sulla carta un lavoro semplice, ma che in realtà si trasforma in un esperienza complessa nel momento in cui si viene trasportati nel bel mezzo di una gara con altre tre autovetture che guidano come pazze nel perenne tentativo di disfarsi di qualche avversario. Nel corso della gara sarà infatti possibile raccogliere ed utilizzare tutta una serie di oggetti speciali utili sia a curarsi che ad attaccare i propri avversari rendendoli così inutili e lenti catorci: si potranno raccogliere grossi martelli che si monteranno proprio sopra la macchina, elettroshock, missili, pistole al plasma e bombe a forma di dadi; tutto sarà consentito pur di raggiungere la vittoria finale. Una delle caratteristiche distintive, da sempre, di MicroMachines è il level design: immaginate di tornare bambini per un paio di ore ed avere a disposizione una casa tutta per voi ed una serie di piccole macchinine da far gareggiare tra loro, quale modo migliore se non costruire bizzarri percorsi ricavati dall'ambiente che ci circonda? Ed è così che nascono i percorsi di MicroMachines: corse folli tra i fornelli della cucina nel tentativo di evitare i cucchiaini sparsi per la pista, tenendo sempre un occhio alla scia di cereali che segna il percorso esatto; percorsi costruiti tra gli attrezzi di bricolage, nel giardino di casa in mezzo alle rane, nel bagno sui bordi di una vasca, a scuola facendo gli equilibristi su righelli non troppo stabili. Il mondo di MicroMachines è questo, può essere ovunque, così come i bambini trovano sempre spazio per immaginare pazze corse con le loro macchinine ovunque si trovino.
Things that go Boom.
Per quanto MicroMachinesV4 rimanga idealmente la diretta evoluzione dei capitoli sviluppati per 16bit, il mondo dei videogiochi è cambiato e purtroppo questo cambiamento pesa anche su di un titolo del genere: la classica visuale sopra le macchine è sparita per far posto a qualcosa di più evoluto e che segue dinamicamente la macchina del giocatore da dietro, e con la telecamera è sparita anche tutta la vena bambinesca ispirata ai cartoni animati tanto azzeccata dei primi capitoli, è sparito il senso del giocattolo per lasciare posto a qualcosa di più avanzato tecnicamente ma diverse miglia lontano da quello che rappresentano le MicroMachines. Graficamente il gioco è ineccepibile, il level design è ispirato e di ottima fattura ma in netta contrapposizione con il totale anonimato del parco macchine che, nel tentativo di renderlo enorme, si è di fatto distaccato dal vero spirito della serie.
Questo probabilmente è il capitolo che allo stesso tempo si allontana maggiormente dalla serie e riesce comunque a rappresentare un buon racing game, divertente longevo e realizzato in buona maniera. Resta il fatto che V4 snatura completamente il concetto di MicroMachines creando una via di mezzo tra quello che è stato un tempo ed un qualcunque gioco di corse. Per alcuni aspetti c'è quindi da sperare in un ritorno alle origini, soprattutto per quanto riguarda il parco macchine, mai così esageratamente grande ed inutile come in questo capitolo.
- Pro:
- Longevo e divertente
- Ottima telecamera
- Decisamente vario
- Contro:
- Ha poco a che fare con le MicroMachines
- Editor molto limitato
- Troppe auto e troppa confusione nella loro gestione
Correvano gli ultimi anni del 1980 quando fecero la loro prima comparsa sul mercato le MicroMachines, macchinine che replicavano alla perfezione la loro controparte reale e che fecero presto impazzire una generazione intera di bambini e ragazzini. Da questo fortunato brand nacque un videogioco per console 8bit che venne pressochè ignorato, destino opposto fu invece riservato ai due seguiti su 16bit che con MicroMachines e MicroMachines2: Turbo edition ebbero grande successo fino a diventare uno dei videogiochi culto di un epoca. La grafica cartoonesca, i personaggi strampalati, le piste assolutamente fuori dai canoni e la strana impostazione di gioco resero immortale MicroMachines che, per assurdo, da allora si trova a combattere con quello scomodo paragone. Dalle uscite su SNES e MegaDrive sono ormai passati poco più di dieci anni, MicroMachines si è evoluto, è passato attraverso due generazioni di piattaforme di gioco ed ha cambiato stile grafico, ma è rimasto fermo sui suoi principali cardini quali divertimento ed immediatezza. Scaldate quindi i motori e posizionate i cereali lungo il percorso, MicroMachines V4 è finalmente arrivato!