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Namco Museum: Battle Collection

Le vecchie glorie di Namco tornano all'assalto sulla PSP. Ogni momento è buono per guardasi indietro e imparare le origini del videogioco.

RECENSIONE di La Redazione   —   08/02/2006
Namco Museum: Battle Collection
Namco Museum: Battle Collection
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non importa quanto evoluta possa essere la console, ogni momento sarà buono per guardare indietro al passato, alle proprie origini

Namco Museum: Battle Collection
Namco Museum: Battle Collection

Back to Eighties

Pac-Man, Galaxian, King of Balloon, Galaga, Rally-X, New Rally-X, Bosconian, Dig Dug, Dig Dug 2, Xevious, Mappy, The Tower of Druaga, Dragon Buster, Grobda, Motos e Rolling Thunder. E’ giusto riportare la lista completa dell’operazione amarcord di Namco per capire in parte la portata di tale progetto, perchè di vero e proprio progetto bisogna parlare almeno per quanto riguarda le opzioni (e modalità) che accompagnano ed accomunano tutti i giochi: alle canoniche selezioni riguardanti vite totali e bonus si aggiungono tutta una serie di impostazioni atte a migliorare sensibilmente l’esperienza di gioco adattandola completamente alle fattezze della psp; ogni gioco -oltre a venire riproposto nella versione classica- può essere leggermente migliorato per quanto riguarda la resa grafica, può subire variazioni nel layout grafico presentando così punteggi mappe e informazioni varie in tempo reale nella partita che si sta giocando e soprattutto può essere adattato alle propie esigenze in termini di dimensioni e forma dell’area di gioco: si può giocare in orizzontale in dimensione originale, in orizzontale a pieno schermo o semplicemente girando in verticale la psp e adattando il gioco a tutto lo schermo (di certo l’esperienza migliore, anche se non la più comoda). Una curiosità legata a questo Namco Collection è l’evoluzione degli effettivi giochi inseriti nel lotto nel passaggio tra versione giapponese, americana e europea: nella prima versione, quella orientale, i giochi erano solo 7, nella versione americana hanno raggiunto i 17 per poi chiudersi in europa a 16, con la sola esclusione di Ms. Pac-Man.

Namco Museum: Battle Collection
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Eighties Reloaded!

Per i più attenti in apertura del pezzo si faceva riferimento a sedici grandi classici namco e quattro nuovi giochi, e per quanto quel ‘quattro nuovi giochi’ fosse una mezza bugia quello che in realtà propongono le versioni reloaded di Pac-man, Galaga, Dig-Dug e Rally X rappresenta in tutto e per tutto un riadattamento in versione moderna (con tecnologie moderne) di quello che erano quattro dei più famosi giochi Namco. Tutti e quattro i giochi sono stati realizzati unendo un delizioso utilizzo di grafica 3D su meccaniche spudoratamente 2D: pac-man offre probabilmente una delle migliori rivisitazioni della palla gialla, mantenendo praticamente intatto il gameplay, aggiungengo intelligenti varianti al tema e rendendo il comparto grafico più appetibile a quelli che sono i tempi che corrono; per Galaga il discorso è incentrato quasi interamente sull’adattamento di quelle che sono le basi dello sparattutto moderno mixate sulle peculiarità che rendevano il cabinato l’incubo mangia-monete di molti ragazzini di allora, l’inserimento di boss di fine livello e di una mappa laterale sono due esempi che rendono abbastanza bene l’idea del processo di trasformazione applicato allo sparatutto; Rally X si evolve sui binari della grafica e dell’aumento di competitività di un gioco che già vent’anni fa ne offriva molta; chiude il lotto dei fantastici quattro il nuovo Dig Dug, nuovo per quanto riguarda la veste grafica e la telecamera utilizzata per giocare (dal lato, non più l'ibrido tra isometrico e volo d’uccello del secondo capitolo), ma ancora lo stesso sotto il profilo del gameplay: lanci l’arpione, gonfi i nemici, raccogli bonus, semplicità e divertimento vecchio stile.

Namco Museum: Battle Collection
Namco Museum: Battle Collection
Namco Museum: Battle Collection

Eighties Reloaded!


Una delle note più dolenti del gioco (forse l’unica) è quella che riguarda il multiplayer e la condivisione di gioco: per quanto sia possibile giocare in doppio a tutti i giochi classic e fino a quattro giocatori nelle versioni reloaded, per ottenere in ritorno un adeguato divertimento è strettamente necessiario avere amici che posseggono ognuno una copia del gioco. Per quanto la considivione sia ben visibile e segnalata tra i giochi presenti, quello che è possibile scaricare è di fatto una versione a tempo del gioco selezionato, versione che comprende un solo livello di gioco e che terminerà al classico game over. Purtroppo decisamente un po’ poco per quello che una collection del genere potrebbe proporre in termini di divertimento in multiplayer.

Per quanto le operazioni di riproposizione di vecchi classici tendano ormai a saturare un mercato sempre più esigente, non si può condannare questo Namco Museum: Battle Collection. Sedici vecchie glorie del videogioco, quattro inediti graficamente appetibili per i nostri giorni, opzioni per adattarsi al formato psp e le stesse collaudate meccaniche da vent'anni a questa parte. Unici nei li troviamo nella non adeguata implementazione della gestione del multiplayer e nella mancanza di un vero e proprio "museum" come nelle precedenti versioni.

    Pro:
  • Giochi classici.
  • Alcuni giochi rifatti graficamente.
  • Implementazioni intelligenti rispetto all'hardware PSP.
    Contro:
  • A veder bene, è l'ennesima collection.
  • Multiplayer mal congegnato.

Uno dei leit motif più seguiti del mondo videoludico potrebbe essere “non importa quanto evoluta possa essere la console, ogni momento sarà buono per guardare indietro al passato, alle proprie origini”. Una delle software house più attive sotto il punto di vista della riscoperta dei giochi di una volta è senza dubbio Namco, storica creatrice di videogiochi con quasi cinquanta anni di lavori alle spalle e una serie sterminata di pietre miliari che, con puntualità svizzera, fanno capolino sulla console di turno sotto forma di collection, museum e quant’altro. E per un altra console neonata, la psp, ecco un’altra versione -ancora più aggiornata- delle hit di Namco, e se i presupposti del portatile Sony erano quelli di sbaragliare la concorrenza sul piano della resa grafica dei giochi, in questo caso non ci si può che inchinare all’evidente quantità e qualità messa in campo da Namco: sedici vecchie glorie risproposte fedelmente in tutto il loro splendore e quattro di questi aggiornati, remixati e tirati a lucido per il debutto portatile.