Palle a canestro
La schermata principale vi permette di scegliere tra le varie modalità. A parte la scontata presenza della “partita veloce”, ci sono ben tre opzioni di gioco decisamente “sostanziose”: la Season, l’All Star Weekend e la Dynasty. La prima ci vede impegnati in un intero campionato NBA, dunque più di ottanta partite da disputare. Dopo aver scelto il nostro team, seguiremo meticolosamente il calendario dei match e potremo, volendo, assistere alle altre partite o scoprirne subito il risultato. Una volta scesi in campo, potremo familiarizzare con il sistema di controllo e con la fisica che regola i movimenti dei giocatori e della palla: già dopo qualche minuto riusciremo agevolmente a impostare delle manovre offensive e difensive, contraddistinte però da una certa “macchinosità” e quasi mai fluide nello svolgimento. Il gioco vanta un menu delle opzioni completo, che rende possibile modificare praticamente ogni aspetto delle partite: durata, realismo, presenza degli infortuni e della stanchezza, e via dicendo. In questi ultimi casi, a un certo punto darete un’occhiata a chi siede in panchina per effettuare un cambio, e vi accorgerete che i giocatori vengono divisi in categorie a seconda delle potenzialità nei vari campi: chi è bravo nelle schiacciate, chi nei tiri da tre, chi si distingue per l’agilità, ecc. ecc. La vostra scelta, dunque, rifletterà il modo in cui volete affrontare la partita.
L’All Star Weekend è la trasposizione videoludica di un evento realmente esistente, che vede i migliori giocatori dell’NBA scontrarsi in gare di bravura per conquistare la palma di miglior tiratore, di miglior schiacciatore e via dicendo. Questa modalità rappresenta un’ottima occasione per divertirsi al controllo dei campioni, magari dopo aver passato interminabili minuti al comando di brocchi che non azzeccano neanche un tiro da due punti e si fanno portar via la palla con troppa facilità.
Tutta questa mole di situazioni si rivela fin da subito stimolante, ma portare a termine il gioco rappresenta una grande sfida anche per gli appassionati di pallacanestro.
La dinastia dell’NBA
La modalità Dynasty, infine, offre un intrattenimento più durevole della Season, nonché una serie di situazioni inedite. Dovrete infatti gestire, sotto ogni aspetto, un team NBA per anni e anni, con lo scopo di portarlo al successo grazie a un uso oculato delle risorse disponibili. Sarete affiancati da un alcuni allenatori che si occuperanno di far migliorare i giocatori della squadra sia a livello fisico che tattico, allenatori che sarete voi stessi ad assumere e che a loro volta saranno coadiuvati da talent scout incaricati di scovare le giovani promesse del basket. Tutta questa mole di situazioni si rivela fin da subito stimolante, ma portare a termine il gioco rappresenta una grande sfida anche per gli appassionati di pallacanestro. Si parla, infatti, di simulare qualcosa come venticinque anni di partite, allenamenti, e mercato. Pochi riusciranno a farcela, insomma: ci sarà bisogno di una grande passione, la stessa che fa la differenza quando, le prime volte, si prende il joypad in mano con NBA Live 2006. Il che ci riporta al discorso di apertura: da buon titolo Electronic Arts, questa nuova simulazione di basket vanta un certo numero di modalità, giocatori e squadre reali; ma cade nella giocabilità e nella realizzazione tecnica, che in un certo qual modo vanno di pari passo. Le capacità tecniche delle attuali console permettono una gestione poligonale efficace e fluida, dunque il mediocre frame rate e i frequenti rallentamenti nel cambio di visuale di NBA Live 2006 sono sicuramente imputabili a uno scarso impegno nella conversione tra un sistema e l’altro. Sebbene i giocatori riproducano in modo piuttosto fedele le controparti reali, nei movimenti di certo non fanno pensare a una vera partita di basket. La realizzazione delle location è buona, anche se con alti e bassi: il campo è pressoché perfetto e il pubblico è animato, ma non brilla per fluidità e livello di dettaglio. Un discorso diverso merita il comparto sonoro: a parte le musiche “firmate”, infatti, gli “effetti stadio” EA Sports non smettono di stupire per realismo e qualità, confermandosi ai massimi livelli per il genere.
Commento
NBA Live 2006 ha certamente dei numeri dalla propria parte: possiede i roster aggiornati delle squadre NBA e tre modalità di gioco piuttosto dense di contenuti, che faranno la felicità di qualsiasi appassionato di basket. Si tratta però di un prodotto contraddistinto da una realizzazione tecnica non priva di difetti e da un gameplay "legnoso", dunque difficilmente potrà far breccia tra i profani. Consigliato solo agli amanti della pallacanestro.
- Pro:
- Modalità “sostanziose”
- Ottimo sonoro
- Contro:
- Grafica mediocre
- Azione di gioco quasi mai fluida
- Solo per appassionati
Multipiattaforma
NBA Live 2006 è disponibile per GameCube, PS2 e Xbox. Le tre versioni sono fondamentalmente identiche, con solo delle lievissime differenze nell’efficacia del motore grafico (sempre insufficiente, comunque) e nella nitidezza di alcune texture.
“Dopo il dolce, la frutta”. La storia dei videogame insegna che le simulazioni sportive Electronic Arts sono contraddistinte da alcune caratteristiche ben precise: spesso non sono tecnicamente ben realizzate, altrettanto spesso non sono molto divertenti da giocare. Infine, vengono sviluppate per tutte le console perché garantiscono in ogni caso delle vendite di tutto rispetto. Soprattutto quando gli altri titoli per lo stesso sistema si contano sulle dita di una mano. NBA Live 2006, evidentemente sviluppato da un team di programmatori che ci tiene alla tradizione, non smentisce nulla di quanto appena scritto.