La recensione di Necromunda: Hired Gun ci conduce su uno dei più inquietanti pianeti-formicaio dell'universo di Warhammer 40.000, Necromunda appunto, dove le ingiustizie e le disparità sono la norma, le persone comuni strisciano come vermi nella speranza di raccattare qualche credito e fazioni di violenti criminali dominano le strade.
Lo scenario ideale per la gilda di cacciatori di taglie di cui il nostro personaggio entra a far parte nelle prime fasi della campagna, dopo essere stato salvato (o salvata: potremo scegliere l'aspetto e il sesso del protagonista da una rosa di possibili alternative) dal misterioso Kal Jerico e condotto nel ritrovo di Martyr's End: un rifugio dove interagire con altri mercenari, acquistare nuovi innesti cibernetici o nuove armi, potenziarle e magari spendere qualche credito anche per migliorare le prestazioni del nostro migliore amico... un fedele mastino.
Ambientazione
L'aspetto più interessante di Necromunda: Hired Gun è l'ambientazione che, come detto, ci vedrà esplorare vari luoghi di un pianeta ostile e minaccioso, terrificante nelle sue sfaccettature, dove schiavi vengono mutilati e collegati a macchinari di vario genere, alla stregua di semplici dispositivi di controllo, e tre gruppi criminali dominano indisturbati il territorio.
Si tratta dei nemici che ci troveremo ad affrontare durante le missioni e che fanno parte della casata Orlock (ricchi industriali equipaggiati con armi standard, spesso con scudi protettivi), della casata Escher (donne guerriere che riescono anche a sfruttare incantesimi per teleportarsi e lanciare fiamme e fulmini) o della casata Goliath (enormi individui corazzati, che brandiscono martelli da guerra, mitragliatori o lanciarazzi). A essi si aggiungono sentinelle robot, troll inarrestabili e persino orde di Genestealer.
Struttura
Come detto, il protagonista di Necromunda: Hired Gun è un cacciatore di taglie che finisce sotto l'egida di Kal Jerico e, pur con riluttanza, accetta di completare degli incarichi per lui fino a mettersi sulle tracce del bersaglio numero uno della gilda: la spietata Silver Talon. La campagna del gioco è composta da dodici capitoli più lo scontro finale, per una durata di circa otto ore, e da una serie di missioni secondarie generate casualmente, che si pongono spesso come piccole arene molto utili per racimolare denaro e loot.
Dopo aver selezionato la nostra prossima meta, verremo trasferiti sul posto e lì avremo il compito di completare una serie di obiettivi che spesso includono l'eliminazione di tutte le unità ostili presenti nello scenario, la raccolta di oggetti e l'attivazione di dispositivi: un mix relativamente lineare, che tuttavia ci darà modo di esplorare a fondo le location e scoprirne magari i segreti, ottenendo così risorse extra.
Equipaggiamento e poteri
Il loot ottenuto da ogni spedizione può essere analizzato pezzo per pezzo e potremo conservare gli oggetti e i dispositivi che riteniamo più utili. In alternativa potremo vendere tutto senza scrupoli. Con i crediti racimolati potremo recarci presso alcuni rivenditori che operano a Martyr's End e acquistare armi e corazzature oppure upgrade in grado di donarci abilità extra e attacchi speciali, nonché migliorare forza e resistenza del mastino che ci accompagna.
C'è un'abbondanza di strumenti utilizzabili in battaglia, divisi tradizionalmente per rarità e valore, ma il gioco non svolge affatto un buon lavoro nel valorizzarli: una volta trovata una mitragliatrice leggera di vostro gusto, vi dedicherete al suo potenziamento e in pratica lascerete perdere qualsiasi alternativa per una semplice questione di praticità. Quanto ai poteri, durante i combattimenti potrete accedere a una ruota di selezione e sfruttare l'energia accumulata per lanciare attacchi EMP o palle di fuoco, colpi acrobatici o in corsa, o semplicemente utilizzare kit medici.
Gameplay
È chiaro ed evidente il tentativo di StreumOn Studio di provare a confezionare uno sparatutto in stile DOOM: lo si capisce dalla dinamicità del gameplay, dalla presenza di un rampino che consente di spostarsi istantaneamente da una zona all'altra dello scenario, del doppio salto e dello scatto veloce, nonché da una colonna sonora metal che entra in campo ogni volta che parte una battaglia, accompagnando con le sue chitarre distorte gli scontri a fuoco e le dolorose finisher.
Il problema è che l'intero impianto appare approssimativo, l'intelligenza artificiale dei nemici è francamente ridicola e c'è letteralmente una valanga di glitch e incertezze più o meno plateali a minare fortemente la godibilità dell'esperienza. Da questo punto di vista ci siamo ritrovati di fronte a situazioni imbarazzanti, fra compenetrazioni poligonali e fatality che vengono eseguite senza alcun bilanciamento (volendo si può uccidere con il coltello anche un intero gruppo di avversari) e durante cui può succedere anche che il nostro personaggio venga lanciato lontano, salvo poi resettare la sua posizione al termine dell'animazione.
Espedienti del genere sono in realtà molto comuni ed evidenziano una chiara mancanza di risorse da parte del team di sviluppo, che addirittura si è trovato a dover risolvere dei dialoghi fra i personaggi utilizzando inquadrature completamente senza senso per evitare di implementare delle animazioni. La sensazione è dunque quella di un progetto che non riesce, come il precedente Space Hulk: Deathwing, a mascherare le sue mancanze produttive ed è anzi costretto a metterle in mostra.
L'uso del mastino, piuttosto pubblicizzato dagli autori, si rivela alla fine un'abilità più tattica che concreta, nel senso che richiamare il cane consente di individuare la posizione di tutti i nemici nell'area, ma indirizzare il nostro amico a quattro zampe verso i bersagli è un altro discorso e le tempistiche di ricarica sono abbastanza lunghe da farci spesso dimenticare anche di questa opzione. Non che in qualche modo le situazioni innescate grazie a tale elemento riescano a sollevarsi dalla sensazione di già visto che permea l'intera campagna.
Al livello di difficoltà normale la sfida diventa anche piuttosto consistente, ma per una mera questione di numeri: i nemici, come detto, sono decisamente stupidi e non vantano routine complesse, limitandosi a venirci addosso. Quando lo fanno in grande quantità si finisce per subire parecchi danni e recuperarli con le finisher talvolta non è sufficiente, al punto da dover ricorrere a un kit medico oppure a uno stim dopo il game over per tornare in vita. Un discorso simile può essere fatto per i boss fight, che si rivelano a dir poco caotici e privi di mordente.
Se inoltre giocate con il controller (ma, avendo provato il gioco solo su PC, non sappiamo come questa cosa si rifletta sulle versioni console), vi ritroverete ad avere a che fare con una quantità inedita di bug legati agli input: dall'inversione dell'asse Y che si riflette anche nella ruota di selezione (mai visto prima) a una generale inaffidabilità dei comandi, che tendono a incepparsi, per arrivare infine a una regolazione della sensibilità degli stick molto problematica, che richiede parecchie modifiche prima di trovare un'impostazione decente.
Realizzazione tecnica
Se il gameplay derivativo, privo di acuti, pieno di glitch e con un'intelligenza artificiale non pervenuta di Necromunda: Hired Gun non bastasse a suscitare grosse perplessità sulla riuscita del progetto, c'è il discorso relativo alla realizzazione tecnica che chiarisce ancor di più la natura raffazzonata e approssimativa del nuovo titolo targato StreumOn Studio. A partire dalla componente narrativa, che come accennato utilizza soluzioni imbarazzanti durante le cutscene e soffre peraltro di grossi problemi con i livelli audio.
Non che le inconsistenti interpretazioni dei doppiatori meritassero di essere ascoltate in maniera cristallina, perché è chiaro che anche questo aspetto sembra provenire da una macchina del tempo capace di farci tornare a dieci o addirittura venti anni fa, per alcuni aspetti. Dai modelli poligonali (i cani! Guardate i cani!) alle animazioni, il gioco appare davvero impresentabile e ci sono ben poche cose che si salvano. Il design degli scenari, magari, ma non la qualità degli asset, estremamente generici.
L'ampio uso di un pesante sistema di illuminazione valorizza gli ambienti ma pesa tanto sulle performance, costringendoci con una RTX 3070 ad abbassare la risoluzione 4K del 20% per ottenere 60 fps stabili (che diventano 120 a 1080p) con tutte le impostazioni al massimo, visto che il DLSS funziona male persino in modalità performance e fa perdere fastidiosamente colpi al frame rate. Ecco, magari sarebbe stato il caso di ispirarsi a DOOM anche sul fronte dell'ottimizzazione tecnica.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 10400
- Scheda video: NVIDIA RTX 3070
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 3570K, AMD FX 6300 X6
- Scheda video: NVIDIA GTX 560 Ti, AMD HD 7770
- Memoria: 8 GB di RAM
- Storage: 50 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5 8600K, AMD Ryzen 5 2600
- Scheda video: NVIDIA GTX 1660, AMD RX 5600
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 50 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Conclusioni
Necromunda: Hired Gun è una cocente delusione, uno sparatutto concettualmente e tecnicamente datato che non brilla sotto alcun aspetto e si presenta al lancio in condizioni pietose, con una marea di glitch che abbracciano praticamente ogni aspetto della produzione, dalla grafica al gameplay ai controlli, e che rendono ancora più spietato il giudizio su di una realizzazione fortemente inadeguata. Sono davvero poche le cose che si salvano da questo turbine di ingenuità e mancanza di cura, e ci spiace molto sottolinearlo perché il precedente lavoro del team francese, Space Hulk: Deathwing, riusciva in qualche modo a trovare una quadra e a nascondere sotto il tappeto problemi che qui esplodono invece in tutta la loro evidenza.
PRO
- Alcuni scorci interessanti
- Un buon set di armi e poteri
- La papera di gomma che richiama il cane è un tocco di classe
CONTRO
- Gameplay scialbo, IA non pervenuta
- Grafica terribilmente datata
- Una marea di glitch e approssimazione