Ciclicità
Most Wanted non esce dai binari della serie, lo scopo principale del gioco è quello di fare carrirera battendo uno ad uno tutti gli avversari della blacklist in una serie di gare utili a sbloccare punti rispetto e nuove auto da gara. Come in tutte le serie EA c’è una licenza ufficiale -in questo caso ovviamente di auto- che permette la presenza di veri bolidi da gara da personalizzare fin nel dettaglio. Ogni capitolo relativo ad un determinato avversario si compone di 4-7 gare in grado di tastare la bravura dei giocatori in ambiti differenti, alla classica gara testa a testa si aggiungono i time trial e le gare a ostacoli: tratti limitati di circuito dove lo scopo è quello di evitare i numerosi posti di blocco della polizia passando indenni sugli inoffensivi coni arancioni. Tra una gara e l’altra sarà possibile mettere a punto la propria auto con i pezzi sostitutivi acquistati o guadagnati in gara, sarà inoltre possibile comprare nuove auto o semplicemente disegnare il logo da applicare sulle portiere laterali. Se fin qui Most wanted poteva sembrare un gioco di corse come ce ne sono tanti, andando ad analizzare (nemmeno troppo in profondità) il gioco appaiono evidenti le lacune tecniche e stilistiche del prodotto EA. La gestione della guida è semplicemente pessima, le macchine sono inguidabili: all’inizio si potrà pensare che questo difetto di guida venga aggiustato dalle macchine più perfomanti acquistate nel corso del gioco ma così non avviene, i veicoli restano inguidabili e l’esito delle gare è determinato dalla sensibilità del pilota di non andare a sbattere sulle pareti. All’inguidabilità si aggiunge purtroppo un altro grave difetto dei giochi di guida: la fisica delle collisioni. Se allo sfortunato giocatore di turno capiterà di sbagliare una curva andando a sbattere sul muro esterno darà il via ad un incredibile effetto a catena in cui il proprio veicolo di trasformerà nella palla di un flipper per cui solo dopo due o tre colpi sulle pareti si rimetterà in carreggiata; allo stesso modo se al giocatore sfortunato di prima capitasse di infilarsi nel posteriore di una qualsiasi vettura del tracciato, vedrà la sua velocità giungere a zero in maniera repentina. Inutile aggiungere che utilizzando questo difetto a proprio vantaggio basterà far sì che gli avversari vengano addosso alla propria auto per rallentarli completamente e vincere agevolmente tutte le gare. Va inoltre segnalato che viene -purtroppo- a mancare una delle basi storiche dell'intera saga: gli inseguimenti con la polizia. Il più delle volte andando a sbattere contro una volante si sentirà l’attivazione della sirena che svanisce nel tempo di due tre secondi e guardandosi indietro non si vedrà nulla all’orizzonte: polizia, auto, sirene, nulla di nulla. Alla modalità carriera si aggiungono la gara veloce (suddivisa ulteriormente in gara veloce, gara singola e casello) e multigiocatore giocabile purtroppo solo con la presenza di due cartucce, una per giocatore.
Most wanted?
Il ds non è una console adatta ai giochi di guida: la poca precisione del digitale nella gestione di meccaniche 3d, il mancato utilizzo del touch screen e la non elevata potenza dell’hardware nintendo hanno fatto stragi sin dai tempi di ridge racer. NfS:Mw oltre a evidenziare gli evidenti limiti della console ci mette molto del suo, forse anche troppo.
NfS:Mw oltre a evidenziare gli evidenti limiti della console ci mette molto del suo, forse anche troppo.
Most wanted?
Partendo dalla gestione dei menù bisogna segnalarne l’effettiva scarsa cura (cosa alquanto rara per un titolo EA) con poche animazioni scure e confuse, tutto il layout grafico è virato in colori che vanno dal grigio al marrone fino ad arrivare al nero, il più delle volta la comprensione della prova da superare non è di facile intuizione. Il motore del gioco rimane stabile sui 30 frame al secondo, l’intelligenza artificiale degli avversari è fin troppo basilare: basta poco per metterli fuori gioco e spesso e volentieri sembra quasi non vedano le altre auto sulla strada. Se questo non bastasse a scoraggiare il fan più incallito della serie bisogna aggiungere alle magagne tecniche anche una pessima realizzazione grafica per quanto riguarda le vetture che, oltre a non integrarsi in nessun modo con il percorso (sembrano frutto di un brutto fotomontaggio) sono realizzate in modo da sembrare un cubo colorato e molto riflettente con due fanali nella parte posteriore; migliorano un po’ le cose quando si gioca con visuale in prima persona e ci si limita ad osservare la buona realizzazione delle ambientazioni con un livello di dettaglio che ricorda da vicino molti racer per psx. Ultimo appunto per la colonna sonora: anche qui sembra quasi non ci sia lo zampino di EA, siamo lontani dalle produzioni con licenze superpagate e colonne sonore di tutto rispetto, studiate nel minimo dettaglio per il prodotto a cui venivano associate. Quello che rimane è un insieme di riff che stanno a metà tra l’elettronico e il rock, senza infamia e senza lode, purtroppo.
Più che un gioco di corse, questo Most wanted a volte sembra voler essere un manuale di tutto quello che un prodotto di questo tipo non dovrebbe essere. Dopo il mezzo passo avanti con Underground, EA ne fa tre all’indietro con un gioco che poco ricorda Need for speed sia per quanto riguarda le basi storiche della serie che per giocabilità e divertimento. Brutta gestione della fisica, brutto comparto grafico, sonoro insipido. Peccato.
- Pro:
- Stage 3d di buona fattura
- longevo, seppur non difficile
- Contro:
- Realizzazione tecnica pessima
- le macchine sembrano grossi cubi luccicanti
- polizia inesistente
- AI di bassissimo livello
Adottando la politica del multipiattaforma a 360 gradi, capita spesso che giochi nati per esser fatti girare su console arrivino anche su portatile: negli ultimi anni nell’equazione delle conversioni il fattore di tempo “spesso” si è traformato purtroppo in un “sempre e comunque” riempiendo così il mercato di videoludico di prodotti a metà, che richiamano il franchise principale per quello che rimane solo il titolo del gioco. Si fa emblema di questo negativo trend Need for speed: most wanted; saga nata e cresciuta su console e pc era stata portata una prima volta su nintendo Ds con risultati discreti con NfS: Undergound ma tutto quello che di buono c’era stato qualche mese fa sembra sia stato definitivamente dimenticato in questo nuovo capitolo della serie. Non ci resta che scoprirne assieme il perchè...