Se vi stuzzica l'idea di interpretare un ragazzino fastidioso intento a molestare la gente con le sue armi giocattolo (o se rappresentate il soggetto in questione IRL), allora non perdetevi la recensione di NERF Epic Pranks perché questo è definitivamente il gioco che fa per voi. Da una collaborazione ufficiale tra Homa Games e NERF, la celebre linea di giocattoli da parte di Hasbro, non possiamo attenderci nulla di diverso che un'esaltazione delle celebri armi in plastica con proiettili di gommapiuma. In effetti, si tratta di una simpatica interpretazione del gioco della guerra finta, che milioni di bambini in tutto il mondo intraprendono utilizzando i giocattoli in questione, esaltandone la componente più allegra e scanzonata. La catalogazione non è semplice perché a spiegarlo secondo gli schemi classici dei videogiochi ne viene fuori una rappresentazione fin troppo altisonante: sparatutto tattico in terza persona con coperture, si potrebbe dire, ma viene un po' da ridere a definirlo in questo modo se si pensa a ciò che queste parole solitamente rappresentano e a cosa invece ci troviamo sullo schermo in questo gioco.
NERF Epic Pranks ci pone di fronte a una lunga serie di livelli a difficoltà progressiva nei quali dobbiamo eliminare a suon di gommini i vari avversari che ci troviamo di fronte, siano questi dei malcapitati parenti del terribile ragazzino protagonista, semplici passanti innocenti o personaggi un po' più scafati e anch'essi armati di NERF, pronti dunque a rispondere al fuoco. È un gioco estremamente semplice, che si controlla con un solo dito ed effettuando un'unica azione, stando attenti esclusivamente al tempismo: toccando lo schermo si spara, lasciando ci si copre dietro un elemento dello scenario, con obiettivo e posizione che vengono scelti automaticamente, lasciandoci l'unica incombenza di calcolare il tempo giusto per uscire dalla copertura e fare fuoco. L'obiettivo è colpire i bersagli con il numero richiesto di proiettili prima che questi ci vedano o ci colpiscano a loro volta, con il meccanismo che viene semplificato dal cono visivo dei personaggi rappresentato in maniera molto chiara sullo schermo. Di fatto, ogni livello richiede di effettuare sostanzialmente le stesse cose, toccando lo schermo per sparare e lasciando per nascondersi al momento giusto, con le variazioni applicate dalla progressione del protagonista e del livello di difficoltà.
Sparatutto minimalista
La linea NERF è diventata un po' un fenomeno di costume popolare, ma di base si tratta di una serie di giocattoli per bambini e proprio questo potrebbe essere il target ideale di NERF Epic Pranks, cosa che spiegherebbe anche la sua estrema semplicità sia come meccaniche di gioco che come livello di sfida. È probabile che un pubblico giovane possa trovarsi più coinvolto in un meccanismo che che richiede semplicemente di toccare lo schermo a intervalli con un minimo di tempismo, avanzando per livelli che ripropongono sostanzialmente le stesse situazioni, ma per chi cerca una sfida un po' più complessa e impegnativa la cosa può dimostrarsi limitante a lungo andare. Anche il livello di sfida segue una curva estremamente dolce, forse troppo, considerando che delle situazioni minimamente impegnative cominciano a verificarsi solo verso il livello 70 e oltre, con l'aumento degli avversari contemporaneamente presenti sullo schermo e in grado di rispondere al fuoco.
C'è comunque qualcosa che attrae in NERF Epic Pranks, tra la sua atmosfera faceta e un certo senso di soddisfazione che deriva dall'impallinare impunemente il prossimo con mitragliate di proiettili di gommapiuma, grazie anche al dinamismo dell'azione, sempre molto veloce, e allo slow motion ben piazzato a rimarcare i colpi decisivi messi a segno. Anche la progressione costante del protagonista contribuisce a mantenere attiva l'attenzione di livello in livello: è possibile sbloccare nuovi personaggi, nuovi costumi da utilizzare, nuove emote (tutte a dire il vero piuttosto fastidiose, ma in linea con l'essenza molesta del protagonista) e soprattutto nuove armi avanzando nel gioco. Il passaggio da un'arma all'altra determina delle effettive variazioni nell'approccio al gioco, grazie al diverso rateo e potenza che queste possiedono e che modificano lo stile di combattimento, ma sono comunque cambiamenti marginali.
Il gioco viene proposto come free-to-play con qualche micro-transazione, ma il suo vero problema è la tempesta di pubblicità a cui ci sottopone con frequenza ossessionante. Fortunatamente, è possibile acquistare la versione senza pubblicità al prezzo di 3,49 euro, che è però forse un po' alto rispetto a quanto il titolo abbia da offrire. Si tratta comunque di una soluzione fortemente consigliata a chiunque abbia intenzione di dedicarsi a lungo a NERF Epic Pranks, perché la quantità di pubblicità rischia seriamente di minare il sistema nervoso, altrimenti.
Conclusioni
Non si può prescindere dal considerarlo un gioco destinato anche a un pubblico giovane, ma in ogni caso è difficile passare sopra all'eccessiva semplicità di NERF Epic Pranks, sia in termini di struttura di gioco sia come livello di sfida. È sicuramente un titolo adattissimo ad essere fruito su piattaforme mobile, visto che richiede l'utilizzo di un solo dito ad effettuare un'unica azione ripetuta allo sfinimento, ma la sua attrattiva cala più velocemente del tempo richiesto a raggiungere le fasi più avanzate, nelle quali emergono anche alcuni timidi elementi stimolanti. C'è comunque qualcosa che ci mantiene attaccati allo schermo, almeno inizialmente, probabilmente nell'atmosfera faceta, nel senso di soddisfazione che si trova nello sferrare i colpi e nel meccanismo di progressione costante, che porta soprattutto allo sblocco di nuove armi. Tuttavia la monotonia generale è difficilmente sostenibile, così come la quantità di pubblicità al suo interno nel caso in cui non si proceda all'acquisto.
PRO
- Semplice e intuitivo, risulta subito divertente inizialmente
- Tanti livelli ed elementi da sbloccare
- Le armi NERF hanno il loro fascino
CONTRO
- Sempre troppo uguale e troppo semplice
- Pubblicità assillanti, ma l'acquisto dello sblocco può non valere la pena