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Ninja Gaiden

Recensione: Si è fatto attendere, finalmente arrivato. La nuova killer application per Xbox viene da lontano: dalle sale giochi dei lontani anni '80 ai giorni nostri il passo è tutt'altro che breve, ma il Team Ninja e Itagaki la sanno lunga. Signori e signore, è ora di presentarvi uno dei migliori action game di sempre...

RECENSIONE di La Redazione   —   12/03/2004
Ninja Gaiden
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Mai, mai scorderai…

Dopo aver portato su Xbox duelli all’ultimo sangue - e non solo - con Dead or Alive, Team Ninja ha preso sotto custodia il ritorno di Ryu Hayabusa. Il silenzioso eroe sarà impegnato nella ricerca di una spada, denominata Dark Dragon Blade, rubata dal villaggio nativo di Ryu da oscure figure, che non potevano logicamente limitarsi al mero saccheggio. Lo scenario iniziale presenta dunque una spada rubata ed un villaggio raso al suolo, davvero troppo per chi fa della vendetta il proprio mandante. Questa è, a grandi linee, la traccia di base di un plot che accompagnerà il giocatore lungo tutto il gioco grazie a spettacolari FMV, fra i migliori mai visti, ed intermezzi in real time. La scenografia di queste sequenze filmate è studiata appositamente, oltre che per dipingere il ritratto di un eroe spietato e laconico, per accentuare la ridondante appariscenza dell'ultima fatica Tecmo. Certo la trama, come in ogni buon action game che si rispetti, è meramente funzionale all'azione ma è senza alcun ombra di dubbio appagante vedere il proprio alter ego, Mr Hayabusa, ergersi alla sommità di un palo della luce con una nuvola di fuoco a fare da sfondo, per poi aprire le braccia e lanciarsi a capofitto usando come appiglio i cavi elettrici.

Non solo katana

Nel corso del gioco saranno presenti un gran numero di armi, ognuna con le proprie caratteristiche e combo: spade di ogni genere, Nunchaku, martelli e lance, ma anche armamenti piuttosto singolari dei quali è meglio non far menzione per non rovinare la sorpresa. Ognuna avrà dunque caratteristiche ben definite, quali leggerezza ed efficacia, ma anche set di mosse apposite. Bisognerà dunque imparare per ogni arma le sequenze al fine di essere in grado di utilizzare al meglio quella desiderata nel momento che si ritiene più opportuno. Si avranno a disposizione anche shuriken di ogni sorta ed arco per poter colpire gli avversari da una certa distanza. 10

...l’attimo, la terra che tremò

Strutturato in capitoli, Ninja Gaiden pone accenti significativi sull’esplorazione dei vari scenari. Chi ipotizzava un gioco sostanzialmente sui binari dovrà ampiamente ricredersi. Mappe che crescono esponenzialmente di dimensioni fanno da base per tutte le evoluzioni di Ryu, che si vedrà costretto a fare salti mortali per raggiungere ogni angolo del background, il tutto sapientemente miscelato a percorsi molto più lineari e forte di un backtracking indispensabile anche per scovare oggetti segreti. Il nostro alter ego potrà dunque correre sui muri per vie orizzontali e verticali, fare giri della morte ed appendersi, in un riuscito risultato di utilità al servizio dell’appariscenza. Unica pecca è un livello d’interazione con le ambientazioni piuttosto basso, limitato perlopiù a qualche leva da tirare o oggetto da distruggere. Di tutt’altra pasta invece è la crescita del personaggio, vincolata essenzialmente agli upgrade che investiranno i vari equipaggiamenti. Ryu potrà portare con se una gran varietà di armi, ognuna con le proprie caratteristiche e mosse che andranno ad espandersi con l’aumentare del livello dell’arma. Questa soluzione adottata da Team Ninja risulta pienamente soddisfacente, portando il giocatore a scoprire lentamente tutte le potenzialità del proprio eroe. Inoltre la possibilità di utilizzare armi da lancio - quali arco e shuriken – e magie, donerà costantemente linfa vitale ad un sistema di combattimento articolato quanto eccezionalmente spettacolare.

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L’aria s’incendiò...

Come succedeva negli antichi prequel, Ninja Gaiden snatura un po’ l’essenza a noi conosciuta del classico ninja, perennemente avvolto fra ombra e oscurità, portandolo ad essere molto più votato all’azione. Il sistema di combattimento non è altro che un epico inno al tecnicismo più sconfinato, oltre che una manna per i virtuosi del pad soprattutto nella modalità di gioco hard. Il giocatore dovrà imparare, ancor prima di muovere i primi fendenti di spada, a schivare e parare. Buttarsi nella mischia a testa bassa senza troppo curarsi delle fini strategie di combattimento che avvolgono questa produzione Tecmo, servirà semplicemente a far comparire anzitempo la scritta Game Over. Imperniato dunque in un sistema di difesa efficace, il sistema di combattimento offrirà ben più di una soluzione per uccidere i vari nemici che si presenteranno nel corso del gioco. Ben presto alla parata si affiancherà la possibilità di contrattaccare seguendo iter tempistici molto precisi, gli stessi che risulteranno indispensabili per realizzare combo e mosse di ogni sorta. Ad infondere ulteriore profondità ci penseranno anche magie ed armi da lancio, che aggiungeranno soluzioni d’attacco alle già numerose presenti. Coadiuvato da un sistema di controlli pressoché perfetto, potremo quindi sfruttare la potenza di un colpo poderoso nonché caricabile e, al contempo, avvalerci di un tasto per fendenti più rapidi ma meno dannosi. Sui frontali troveremo, oltre a questi, anche un tasto per il salto ed uno per adoperare le armi da lancio. Dorsali invece destinati al reset della camera alle spalle di Ryu ed alla fondamentale parata. Quest’ultima porterà il protagonista ad un immobilismo quasi statuario, infrangibile solamente rilasciando il grilletto oppure con l’ausilio dello stick di sinistra, che porterà il nostro eroe ad effettuare repentine schivate. L’unico difetto trovato potremmo catalogarlo nell’archivio degli errori veniali. In alcune circostanze di combattimento capiterà infatti di mandare in contrapposizione l’interazione ed il fendente più veloce, entrambi adibiti al medesimo tasto del pad. La conseguenza è piuttosto palese: nel bel mezzo di uno scontro all’ultimo sangue capiterà di aprire una finestra di dialogo anziché colpire l’avversario. Per fortuna non è un'evenienza che capita molto di frequente.

Ninja Gaiden
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...e poi, silenzio.

L’incontrastata bellezza dei combattimenti si arricchisce ulteriormente dell'intelligenza artificiale dei nemici calibrata in tutte le sue sfaccettature. Pattern d’attacco vari e complessi spazieranno in lungo ed in largo fra la moltitudine di avversari presenti nel gioco, fra cui spiccano per eccellente caratterizzazione i boss di fine capitolo. Anche a livello di design i vari personaggi presenti nel gioco offrono ben più di uno spunto, dall’alto di uno stile che attinge a piene mani dal manga Ken il Guerriero in certi casi e dal più consono Dead or Alive in altri. Ryu Hayabusa risplende sia per complessità poligonale che per animazioni che per design, proponendosi come status symbol del perfetto lupo solitario. Non sono da meno le ambientazioni che, oltre a variare dallo stile architettonico giapponese a quello occidentale, mostreranno una complessità poligonale degna di nota. Piccolo neo dato dalla telecamera, che se pur buona nel seguire passo passo Ryu, oltre che resettabile da parte del giocatore, mostrerà non poche difficoltà negli spazi angusti. Ninja Gaiden ripropone tutta la violenza degli scontri all’arma bianca con teste mozzate e schizzi di sangue ad intingere pareti e pavimenti, e sarebbe un peccato se la versione europea venisse, come purtroppo sembra, censurata. Ultime note per il comparto sonoro tutto sommato buono, con una sountrack varia e sempre attinente alle situazioni proposte nel gioco, nonostante non presenti tracce di assoluto spessore.

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Commento finale

E così Microsoft cala il primo asso di questo 2004 che si preannuncia bollente e ricco di ottimi titoli. Ninja Gaiden va ben oltre le più rosee previsioni, e se dal lato tecnico i dubbi son sempre stati minimi, da quello prettamente ludico offre non poche sorprese. Un gioco vibrante e onesto nella sua volontà di non inventare nulla di nuovo, ma che riesce ad offrire un’esperienza di gioco pressoché unica nel genere. Una sfida come poche altre che riesce a non essere quasi mai frustrante, tranne che per i salvataggi ridotti ai minimi termini, bensì un’appagante carrellata di ciò che un gioco dalle antiche radici dev’essere. Consigliatissimo a tutti, indiscriminatamente, per quanto l'elevata difficoltà lo renda piuttosto ostico per i giocatori alle prime armi e più adatto a chi con il pad ci sa fare veramente. Master Piece a tutti gli effetti.

    Pro:
  • Sistema di combattimento eccezionale.
  • Tecnicamente ottimo.
  • Controlli praticamente perfetti.
  • Impegnativo ed appagante.
    Contro:
  • Camera non sempre affidabile.

Testata la versione Italiana!

Come purtroppo annunciato, la versione PAL di Ninja Gaiden ha subito dei piccoli ritocchi, per non parlare di un'autentica censura. Per venire incontro alle legislazioni europee (quella tedesca in particolare) e garantire al gioco una classificazione PEGI 16+, molti aspetti violenti di Ninja Gaiden sono stati modificati, mentre altri, come le scene di decapitazione, sono stati completamente eliminati. Nel suo ultimo comunicato stampa a proposito, Microsoft si è prodigata per rassicurare il grande pubblico sul fatto che le caratteristiche di Ninja Gaiden sono rimaste invariate anche in Europa. Facendo per un attimo finta che le teste rotolino ed il sangue scorra a fiumi come succede in tutto il resto del mondo, la conversione Italiana risulta veramente ottima sotto tutti i punti di vista: giocabilità, velocità, grafica e i 60hz sono rimasti invariati nella conversione. Conclusione meritata per le traduzioni italiane veramente ottime in ogni caso e degli adattamenti culturali, grammaticali e sintattici sempre giusti, precisi e funzionali.
Claudio Camboni

Questione di assiomi. L’attuale generazione di console sta riproponendo con una certa metodicità i classici di un tempo, appositamente rivestiti e rinverditi grazie al 3D. I nostalgici del ‘videogioco che fu’ hanno dunque potuto ricollegarsi al passato con titoli quali Shinobi, Castelvania (facendo finta di scordarci della versione N64) e Prince of Persia. I risultati di queste produzioni sono stati piuttosto altalenanti è vero, ma è altrettanto vero che sono riusciti ad aprire un’apprezzata finestra ludica a tutti i giocatori in erba. Ad infoltire la schiera di titoli ancorati ai gloriosi anni '80 arriva anche, e a grande richiesta, Ninja Gaiden, una delle luminose perle di casa Tecmo e quarto capitolo della serie. I precedenti tre videro la luce su NES e furono apprezzati per l’approccio classico dei beat’em up del tempo. Ebbene, dopo che una demo, rilasciata negli States circa un mese fa, ha infuocato gli animi di tutti i possessori di Xbox, abbiamo finalmente messo mano alla versione import definitiva. Potevamo quindi esimerci dallo stilare un’approfondita recensione? Nemmeno per sogno...