Non è assolutamente la prima volta che ci ritroviamo a parlare di Switch Lite in questi mesi ma è finalmente la prima occasione in cui siamo nella condizione di poter tirare una riga e decretare un giudizio univoco e decisivo sul nuovo prodotto della casa di Kyoto. Un pezzo di hardware che non si può ovviamente considerare una nuova console ma che, forse, è riduttivo anche chiamare restyling visto che nell'opera di miniaturizzazione della sua piattaforma casalinga, Nintendo ha dovuto effettuare diverse scelte di design molto drastiche.
In questa dettagliata recensione di Switch Lite cercheremo quindi di spiegarvi cosa ci ha convinto di quello che è, a tutti gli effetti, l'erede del 3DS, raccontandovi nel contempo qual è stata la nostra esperienza d'uso e, ovviamente, non tralasciando tutta una serie di approfondimenti sulla componentistica interna e sul funzionamento della macchina. Elementi che potete vedere con maggiore dettaglio all'interno della versione video di questa recensione. Prima di procedere oltre, vi ricordiamo che Switch Lite è disponibile sul mercato dal 20 settembre al prezzo di listino di 219,99€ e in tre colorazioni differenti: giallo, turchese e grigio.
Le specifiche
Partiamo dalle dimensioni visto che, a differenza di quanto si dice in giro, contano. Specie con Switch Lite. La console misura 9,1 cm di larghezza per 20,8 cm di lunghezza per 2,8 cm di spessore nella parte più alta, ovvero dalla sommità degli analogici alla protuberanza dei grilletti. Parliamo di un volume che è esattamente il 22% più ridotto di quello occupato da Switch classico, ovviamente con joy-con agganciati. Il valore più evidente e sicuramente quello che maggiormente ci ha fatto innamorare di Lite è però il suo peso che raggiunge i 275 grammi, contro i quasi 400 grammi (398 per essere precisi) della console originale: una riduzione di circa il 31%. In altre parole, Switch Lite pesa un terzo in meno dell'hardware classico e vi possiamo garantire che questa differenza la percepirete immediatamente.
Sul fronte hardware le differenze sono invece pochissime ma tutte assolutamente sostanziali. Partiamo dalla revisione del Tegra X1, il system on chip che potenzia Switch e che, nella versione Lite, risponde al nome Mariko e presenta il codice di prodotto T210B01 in contraltare al Logan T210 che troviamo invece nella Switch originale. Questa stessa revisione è montata anche nell'aggiornamento "silenzioso" di Switch classica, il modello HAC-001-01 caratterizzato dalla confezione rossa e che promette esclusivamente un enorme aumento di autonomia. Purtroppo a tutt'oggi mancano una serie di dettagli tecnici sul "nuovo" X1 ma una manciata di informazioni sono ormai date per scontate.
Innanzitutto NVIDIA è passata al processo produttivo a 16 nanometri FINFET, lasciandosi definitivamente alle spalle quello da 20 nanometri ormai diventato anti-economico. Il risultato è un SoC decisamente più piccolo ma soprattutto molto meno esoso in termini di consumi e quindi capace di riscaldarsi in misura minore anche durante l'utilizzo in condizioni di stress. Stando ai test effettuati da Digital Foundry che, a differenza nostra, ha potuto mettere le mani anche sulla revisione classica di Switch, il dispendio elettrico è stato praticamente dimezzato con una forbice che si aggira tra il 40% e il 50% del consumo del modello originale. Sul fronte prestazionale non si notano invece novità di alcun tipo: non sembrerebbero essere stati introdotti nuovi step di overclock come avevamo ipotizzato in un precedente articolo di approfondimento qui su Multiplayer.it e chiaramente tutto è all'insegna della compatibilità con i software esistenti.
Un discorso molto similare è stato applicato anche alla RAM montata in Switch Lite (e sulla nuova revisione del modello base): ora troviamo i medesimi 4 GB in due moduli da 2 GB saldati direttamente sulla scheda madre, ma adesso si tratta di chip LPDDR4X, con la X che sta ad indicare un clock maggiorato in grado di raggiungere i 2133 MHz. In realtà, durante l'uso reale, la memoria subisce un downclock da parte del sistema operativo e viaggia ai medesimi 1600 MHz della LPDDR4 montata su Switch originale. Anche in questo caso è assai probabile che la scelta di Nintendo sia stata effettuata in funzione della massima compatibilità ma ciononostante è possibile apprezzare qualche sporadico effetto benefico soprattutto con quei titoli dove il caricamento in streaming dei livelli è particolarmente esoso e può quindi beneficiare di una RAM con una latenza inferiore. The Legend of Zelda: Breath of the Wild ne è un esempio, così come Link's Awakening; entrambi i titoli ci sono infatti apparsi leggermente più stabili nel frame rate su Switch Lite.
Batteria e schermo
L'aumento di autonomia di Switch Lite è legato al nuovo Tegra X1 che ha permesso a Nintendo di ridurre sensibilmente la dimensione e la capienza della batteria installata senza perdere performance. Ora questa è di forma rettangolare, ha un voltaggio di 3,8v, 3570 mAh di capienza e un consumo di 13,6 Wh. Siamo davanti a una riduzione delle specifiche del 15% rispetto ai 3,7v, 4310 mAh e 16,0 Wh del modello originale. Ciononostante Lite è in grado di rimanere accesa circa 30 minuti in più rispetto a Switch base: stando alle informazioni riportate sul sito Nintendo passiamo da una forbice di 2,5 ore - 6,5 ore a una forbice di 3 ore - 7 ore in base alla tipologia di uso, con The Legend of Zelda: Breath of the Wild che passa da 3 ore a 4 ore di gioco ininterrotto. Numeri che possiamo effettivamente confermare pur con le classiche accortezze: nel nostro caso non siamo mai riusciti ad andare oltre le 3 ore e mezza di gioco reale con luminosità al 50% e wi-fi attivo laddove con Switch classica era praticamente impossibile raggiungere la soglia delle 3 ore piene. Ci ha poi colpito positivamente la riduzione del tempo di ricarica che, complice la batteria meno capiente, permette di avere Switch Lite al 100% in meno di 2 ore e mezza.
Ultima vittima di questo restyling hardware è lo schermo che passa dai 6,2 pollici del modello originale ai 5,5 pollici di Lite perdendosi per strada il sensore per il rilevamento automatico della luce ambientale. La risoluzione rimane la stessa identica di 1280x720 e questo ha permesso un sensibile aumento del dettaglio visto che i pixel per pollice salgono al valore di 267 PPI, laddove il modello base si fermava a 236 PPI. Il risultato è una maggiore chiarezza e pulizia dell'immagine impressa sullo schermo che talvolta riesce a controbilanciare persino l'effetto "spalmato" tipico dell'anti-aliasing applicato con troppa violenza. Non abbiamo potuto misurare la precisione dei colori del nuovo schermo con una sonda ma a occhio, ponendo Lite e modello base uno di fianco all'altro, è subito evidente come il display del primo sia sicuramente più luminoso ma anche meno contrastato con colori un filo meno vividi e neri leggermente più inquinati. Considerato che il produttore degli schermi dovrebbe essere il medesimo, sembra che Nintendo abbia investito qualcosa di più sulla calibrazione anche per quello che concerne la temperatura colore, visto che il nuovo pannello presenta un bianco meno "ingiallito" di Switch classica.
Ne approfittiamo per esprimerci anche sulla questione leggibilità delle scritte su schermo. Ovviamente è scontato che quel quasi pollice in meno di Lite renda più difficoltoso distinguere i caratteri dei sottotitoli, ma durante l'uso reale abbiamo raggiunto una considerazione che può sicuramente apparire banale ma che troviamo doveroso sottolineare in questa recensione. Con Switch Lite non è che diventi impossibile leggere i testi di alcuni giochi: semplicemente si esacerba quel fastidio sperimentato con il modello base davanti a quei giochi che presentano font minuscoli. Fire Emblem: Three Houses, The Witcher 3: Wild Hunt o Divinity: Original Sin 2 sono ancora più ostici da seguire su Lite ma esattamente come lo sono su Switch classica in modalità portatile. Il problema è che ovviamente il modello più piccolo non può essere collegato alla TV e quindi non abbiamo alternative se non di avvicinare gli occhi e il naso allo schermo quando vogliamo seguire con attenzione i dialoghi.
La Switch che non switcha
E qui arriviamo all'elemento cardine del giudizio su Switch Lite: la perdita di tutta una serie di caratteristiche su cui era basato il concept originale della console Nintendo. Innanzitutto i joy-con della console non possono più essere staccati visto che ora sono parte integrante della scocca. Questo vuol dire che Lite non presenta più l'HD Rumble, sparisce il sensore a infrarossi e rimane soltanto il motion control implementato nel corpo macchina. Si perde infine qualsiasi compatibilità con quei giochi che richiedono esplicitamente l'uso in modalità TV o da tavolo. C'è però un sostanziale risvolto della medaglia: innanzitutto il joy-con sinistro presenta ora una croce digitale tradizionale, non c'è più il rischio di rimanere con i controller scarichi (e questi non consumano più la batteria della console), e la riduzione sostanziale di parti mobili fa crollare in un attimo qualsiasi rischio di rottura di Switch Lite. Questa revisione della console va infatti analizzata e considerata tenendo sempre bene a mente il suo target di riferimento.
Switch Lite nasce per essere più resistente, più duratura e con un unico scopo molto preciso: sostituire il 3DS e diventare la nuova console portatile di Nintendo. E questo obiettivo lo centra alla perfezione. Non avere i joy-con che si sganciano vuol dire non rischiare di perderseli, né di montarli al rovescio, né di rovinare i binari; la scocca restituisce un feeling tattile di maggiore solidità, le plastiche utilizzate sono resistenti e finalmente non "scricchiolano" quando la console è sottoposta a torsioni o a pressioni violente. Anche la copertura in plastica dello schermo appare molto più rigida e resistente e ci ha dato l'impressione di qualcosa che può resistere molto più a lungo a cadute e graffi. Ma questo non vuol dire soltanto che Switch Lite sia la console perfetta per i bambini, il regalo ideale di quei genitori attenti al budget ormai stufi del terzo iPad con lo schermo rotto dato in mano ai figli, ma è anche la Switch ideale per chi la usa soltanto in mobilità.
La sua compattezza, il peso ridotto, quell'idea di Nintendo di asciugare qualsiasi orpello (come ben visibile già a partire dalla scatola) va incontro a quella fetta enorme di utilizzatori di Switch, o potenziali tali, a cui non interessa minimamente collegare la console alla TV di casa. Poco male quindi che la porta USB-C presente nella parte inferiore della console non abbia l'hardware necessario a trasmettere l'uscita video. Se non altro, la porta continua ancora a gestire la trasmissione dei dati e questo vuol dire che eventuali cuffie compatibili o accessori di terze parti per utilizzare controller non ufficiali, continuano comunque a funzionare. E ovviamente è sempre possibile sincronizzare un pro controller o dei joy-con aggiuntivi a Switch Lite ma utilizzarli sarà un altro paio di maniche visto che la console non presenta più neanche il piccolo stand per tenerla poggiata su un tavolo oppure a terra. Vi dovrete ingegnare con bicchieri, bottiglie e suppellettili varie finché non vi convincerete definitivamente che questa console è fatta per essere tenuta in mano mentre si va in giro. Fine.
Riscaldamento e incertezze
Durante il nostro lungo test abbiamo potuto apprezzare anche l'ottimo lavoro fatto da NVIDIA e Nintendo per dissipare correttamente il calore generato dalla console. Di fatto le temperature generate rimangono quasi le stesse del modello base nonostante le dimensioni siano ridotte del 22% e non si sia persa neanche una goccia di potenza hardware. Una volta aperta la console troviamo la stessa identica singola ventola del modello base: una ventola che viene costantemente mantenuta in funzione a una velocità di rotazione talmente bassa da non generare alcun rumore e smuovere una massa d'aria quasi impercettibile. Diciamo che se uno non lo sapesse, potrebbe tranquillamente pensare che Switch Lite sia raffreddata passivamente.
In realtà la ventola risucchia aria dalle due feritoie inferiori - a voler essere molto precisi, solo da quella sinistra dopo aver analizzato a fondo le scalanature dello scudo in metallo che protegge la scheda madre - e la spinge con forza verso l'apertura superiore dove troviamo alloggiato il dissipatore collegato al singolo heatpipe che trasporta il calore dal SoC posizionato in basso a sinistra. Analizzando le temperature e confrontandole con quelle di Switch classica possiamo dire che la scocca di Lite si presenta sempre più fredda di una manciata di gradi non avendo mai superato i 42 gradi contro i 46 gradi del modello originale laddove la temperatura del dissipatore ci è sembrata praticamente la stessa ancorata sui 48 gradi.
Ci sono invece un paio di elementi che ci sentiamo di criticare. Innanzitutto il chipset che gestisce le connessioni è rimasto lo stesso: questo significa che anche Lite ha le medesime basse velocità di trasferimento in Wi-Fi mantenendo la compatibilità fino al protocollo 802.11ac e al Bluetooth 4.1. Inoltre avendo rimesso mano al design dei joy-con con l'introduzione della croce digitale ci aspettavamo che Nintendo risolvesse una volta per tutte la questione del drifting che, invece, sembra affliggere anche Lite stando a tutta una serie di report e video che sono apparsi in rete in questi giorni. Per dovere di cronaca, dobbiamo dire che il nostro modello nonostante l'uso intensivo durante il testing, non ha mai manifestato il fastidioso fenomeno. Rimaniamo anche poco convinti del posizionamento degli analogici e dei pulsanti frontali che, a nostro parere, dovrebbero essere più grandi e distanti tra loro per consentire un uso comodo dei controlli soprattutto durante lunghe sessioni di gioco o in situazioni in cui la precisione è fondamentale.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.5
In concreto, vale la pena comprare Switch Lite? Probabilmente se Nintendo fosse riuscita a togliere altri 40-50€ al prezzo di listino di questa macchina, ci saremmo trovati davanti a un acquisto imprescindibile. Invece i suoi 219,99€ di listino la rendono davvero troppo vicina all'esborso necessario per portarsi a casa Switch base. La decisione di acquistare questo modello si lega quindi a una valutazione personale su quanto sia fondamentale usare la console attaccata alla TV. Bisogna insomma spostare l'analisi dal puro risparmio a un mix di fattori tra cui la robustezza, il design migliore e la comodità di trasporto. E sotto tutti questi punti di vista, Switch Lite è esattamente la versione portatile di Switch che volevamo avere tra le mani.
PRO
- Robusta, colorata e con plastiche eccellenti
- Lo schermo offre colori più bilanciati e una luminosità maggiorata
- Dimensioni e peso sono perfetti
CONTRO
- Ci saremmo aspettati un miglioramento dei joy-con
- Il prezzo non l'allontana abbastanza dal modello base