Nell'immaginario di chi viaggia oltre la trentina con la propria età, vedere delle persone che corrono accompagnate da scritte in giapponese vuol dire tornare con la mente a Mai dire Banzai. Anche prima di scrivere questa recensione, mentre giocavamo a Nippon Marathon non abbiamo potuto fare a meno di ricordare la trasmissione firmata dalla Gialappa's Band a fine anni '80, nella quale venivano presi in giro i buffi protagonisti dello show televisivo giapponese Takeshi's Castle. Dopo aver riso per anni di quello che vedevamo in televisione, il titolo sviluppato da Onion Soup Interactive rende finalmente realtà il sogno che avevamo sempre tenuto nel cassetto: la possibilità di vivere in "prima" persona l'esperienza mistica che si prova nel correre nei panni di un uomo vestito da aragosta, o in quelli degli altri buffi protagonisti di Nippon Marathon. Considerando anche il periodo, il recente arrivo di questo titolo lo presenta almeno sulla carta come un party game perfetto per passare qualche serata di divertimento durante queste feste di Natale. Non ci resta che scoprire se è davvero così.
Le modalità: meglio in compagnia
Prima di arrivare al momento di correre, Nippon Marathon ci offre diverse soluzioni per affrontare le sue folli prove. La prima di queste è la modalità Storia, dove ognuno dei protagonisti ci racconta la propria via verso il riscatto, compiuto attraverso le gesta nella maratona più importante di sempre. Lo stile dell'intero gioco è legato a un senso dell'umorismo tipicamente giapponese: troviamo così il già citato tizio vestito da aragosta, intenzionato a riscattarsi dopo anni e anni passati ad allevare crostacei, una specie di uomo-cane, un vecchietto che si sente una teenager vestendosi come tale, e così via. Le storie si svolgono con un racconto che riprende le dinamiche delle visual novel, dando quindi spazio a lunghi dialoghi. Nonostante da questi ultimi emerga un certo lavoro svolto da Onion Soup per dare un minimo di profondità alla propria opera, per temi e tipo di comicità Nippon Marathon risulta per noi Occidentali non sempre facile da comprendere. Le possibilità di gradire questo gioco sono quindi legate al proprio livello di affinità con il Giappone, soprattutto per il modo di fare umorismo con versi in engrish e meme vari. Sempre per quanto riguarda la modalità Storia, bisogna tenersi pronti ad aspettare diverso tempo tra una corsa e l'altra, visto che in certi casi le cose finiscono per andare un po' troppo per le lunghe: talvolta anche inspiegabilmente, coi personaggi fermi senza dirsi nulla. Le altre modalità di Nippon Marathon comprendono quella denominato Versus, in cui lanciarsi dritti in una maratona insieme ai propri amici, e due minigiochi. Il primo è chiamato L.O.B.S.T.E.R., e mette i giocatori davanti a un percorso casuale in cui vince chi arriva più lontano, mentre il secondo si chiama Go-Go Trolley ed è una specie di bowling giocato coi carrelli della spesa in cui lanciarsi col proprio personaggio. Alla luce di tutto Nippon Marathon è un gioco che strizza l'occhio al multiplayer locale, indirizzando quindi il giocatore verso le partite con gli amici sul divano. I personaggi controllati dalla CPU sono infatti spesso troppo tosti da battere nelle varie prove, e per questo motivo è molto più stimolante confrontarsi con esseri umani al proprio pari.
Trofei PlayStation 4
Nippon Marathon conta un totale di tredici Trofei, tra i quali non ne compaiono di tipo Bronzo. Al solito Platino, ottenibile dopo aver conquistato tutti gli altri Trofei, se ne accompagnano infatti dieci di tipo Oro e due d'Argento. Portarli nella propria bacheca virtuale è relativamente facile rispetto ad altri titoli, a patto di dedicarsi con pazienza a tutte le modalità offerte da Nippon Marathon, percorrendo per esempio duecento metri nella modalità L.O.B.S.T.E.R. o facendo tre strike consecutivi nella Go-Go Trolley.
Gameplay e grafica: una corsa da fermo
Se in termini di modalità Nippon Marathon tutto sommato può dire la sua, una volta iniziata la partita emergono tutti i limiti della creatura di Onion Soup Interactive. Non neghiamo che nelle prime corse disputate il gioco sappia divertire con una certa convinzione, che però dopo la prima oretta passata a correre scopre il fianco a quelli che sono i problemi del prodotto. Partendo dal gameplay, oltre alla direzione il giocatore può impartire al proprio personaggio anche l'ordine di accovacciarsi, saltare o tuffarsi, in quest'ultimo caso per coprire una maggiore distanza in volo. Inquadrature talvolta poco felici e velocità altalenante di risposta ai comandi fanno sì che il tutto venga fuori in modo un po' casuale, rendendo quindi molto difficile indovinare il tempismo giusto delle azioni: se nelle prime fasi questo può dare effetti senza dubbio divertenti, successivamente rischia di fare innervosire troppo chi ha il controller in mano.
Il concetto alla base del gioco è simile a quello visto in altri giochi di corsa: chi rimane troppo indietro viene eliminato dal round attuale, potendo poi rientrare in quello successivo per tornare a conquistare punti. Durante la corsa è possibile raccogliere oggetti che possono diventare un bonus sulla propria velocità, oppure armi da usare contro gli altri per generare situazioni imprevedibili. Gli ostacoli che Nippon Marathon ci mette davanti sono di diversa natura: dai carretti della frutta a uomini che trasportano pesci o vetri, fino a degli odiosissimi cani Shiba che col loro scaraventarci per terra continuamente ci hanno fatto riconsiderare la nostra posizione nei confronti degli amici a quattro zampe. Sempre per quanto riguarda il gameplay, la direzione da prendere per proseguire la corsa talvolta risulta poco chiara, generando quindi ulteriore confusione nei giocatori. Non vale la pena dilungarsi troppo sul comparto tecnico di Nippon Marathon, in quanto esso sembra un gioco di almeno dieci anni fa: la qualità delle texture, in particolare, sembra quella che c'era ai tempi di PlayStation 2. La colonna sonora riprende ovviamente l'ambientazione che abbiamo descritto in precedenza, contando nel comparto audio anche la presenza di un commentatore destinato a rimarcare gli accadimenti più bizzarri che avvengono durante la corsa. Mentre le poche espressioni parlate sono rimaste in lingua giapponese, i sottotitoli sono invece disponibili in inglese.
Conclusioni
Come indicato all'inizio di questa recensione, l'unica chance per gradire Nippon Marathon è legata alla ricerca di un gioco da provare insieme a familiari o amici una di queste sere in preda all'alto tasso alcolemico. A patto di essere ben disposti nei confronti del suo modo di fare umorismo tipicamente giapponese, la fatica di Onion Soup riesce infatti a divertire nel brevissimo periodo, risultando invece troppo ripetitivo e difettoso per poter essere apprezzato oltre la singola serata.
PRO
- Tanto brutto da risultare divertente, almeno all'inizio
- Il concetto alla base non è male...
CONTRO
- ...ma è messo in atto in cattivo modo
- Modalità Storia lenta e poco interessante
- Graficamente arretratissimo