L'arrivo del tanto atteso aggiornamento Next coincide con quello di No Man's Sky su Xbox One, a lungo atteso su una piattaforma rimasta esclusa per due anni dall'esplorazione dell'immaginario sviluppato da Hello Games. Oggi, a quattro aggiornamenti di distanza, il popolo della console Microsoft può finalmente intraprendere il suo viaggio intergalattico in un universo profondamente cambiato dal lancio a oggi, arricchito dalle basi edificabili dell'aggiornamento Fondazione, le specializzazioni per le navi di Path Finder e l'universo più strutturato e più ricco, anche grazie a 30 ore di narrazione, di Ascesa dell'Atlante. Tutto condito da nuovi filtri, rifiniture tecnologiche, veicoli planetari e, ovviamente, dalle novità di Next, al centro della nostra nuova recensione della versione PC, che comprendono supporto multigiocatore, visuale in terza persona, interfaccia più rifinita, crafting più articolato, novità per le basi e l'importante promessa di un futuro fatto di comunicazioni trasparenti, update regolari ed eventi in gioco.
No Man's Sky: un titolo profondamente cambiato
No Man's Sky è un ibrido tra simulatore spaziale e survival nato nel segno dell'esplorazione di un immenso universo generato in modo del tutto procedurale. Ed è dalla complessa creazione automatica dei pianeti che scaturisce la magia dell'opera Hello Games, un titolo che vive dello stupore del giocatore che ad ogni atterraggio si trova di fronte a un pianeta nuovo, con le sue specifiche condizioni ambientali e pieno di avamposti, reliquie, misteri e strane razze da scoprire. Ogni nuova destinazione è un salto nel buio, ogni nuova partita un differente universo di colori. Ma ci sono dei punti fermi, comunque pensati per esaltare il concetto di viaggio ma inamovibili come la sottile ma comunque gradita componente narrativa e come il sistema di reputazione che determina le interazioni con le tre razze aliene e con le tre gilde. E possiamo farcele amiche occupandoci delle missioni, in questo caso generate automaticamente, ottenendo al contempo naniti da scambiare per i progetti che con gli update e con l'articolarsi dell'economia galattica, delle tipologie di nave e del crafting. Siamo lontani, sia chiaro, dalla complessità di universi dinamici e interconnessi come quello di Elite: Dangerous, ma l'illusione tiene e tanto basta mentre ci godiamo le novità dell'ultimo update che includono visuale in terza persona, qualche miglioria al modello di volo planetario, nubi dinamiche, panorami sempre più mozzafiato, pianeti più credibili, stazioni più grandi, base building complesso e nuove dinamiche gestionali che comprendono la gestione di una flotta.
Il tutto condito da quel supporto multigiocatore che è diventato infine parte dell'universo di No Man's Sky consentendoci di invitare amici o di partecipare a partite casuali per prendere a laserate altri giocatori o affrontare le sfide in compagnia. Mancano però elementi a strutturarlo come la condivisione effettiva delle missioni, che speriamo arrivi in futuro, o dinamiche PvP, che non vedremo mai, anche se non è il caso di farne un dramma. Il multiplayer, tra l'altro su console vincolato alla necessità di essere abbonati a Gold e Plus, non è di certo l'unica novità rilevante del nuovo aggiornamento. Tra le corpose novità di Next troviamo la revisione del crafting che rende le cose più strutturate e un pizzico più complesse. Servono infatti sempre più strumenti per accedere a determinate risorse, ma le tecnologie necessarie, come il manipolatore di terreno, sono subito disponibili e la possibilità di costruire basi su ogni pianeta ci permette di avvicinare a noi tutti i confort, senza bisogno di lasciare il pianeta o attraversarlo per trovare terminali commerciali o personaggi non giocanti. Cionondimeno le stazioni sono più ampie e popolate, con diversi alieni che possono velocizzare la nostra comprensione delle lingue in cambio di crediti (nel mondo di No Man's Sky chiamati unità) o di altri oggetti. Inoltre determinate tecnologie vanno comunque inseguite tra stazioni e anomalie, cosa che mantiene viva la necessità di esplorare ogni angolo dell'universo alla scoperta di pianeti sempre più vari che ora includono creature più sveglie, grandi, variegate e pittoresche.
Obiettivi Xbox One
Dei mille punti obiettivo messi in palio da No Man's Sky la maggior parte è prevedibilmente legata alla dimensione esplorativa che include la scansione di specie aliene, la distanza coperta a piedi, quella coperta in volo, le parole imparate e gli incontri alieni. Ottenerli, è superfluo dirlo, è quasi esclusivamente una questione di tempo, soprattutto nel caso dell'arrivo al centro della galassia in modalità permadeath, anche se non mancano alcuni premi per chi non disdegna eliminare nemici e mettere alla prova le proprie capacità di sopravvivenza.
Meriti, limiti e questioni tecniche
No Man's Sky, dicevamo, ha parecchi limiti, e tra qualche riga ne parleremo più approfonditamente, ma le prime trenta ore, è bene metterlo nero su bianco, sono di quelle che rimangono impresse nella memoria. Panorami mozzafiato, continue scoperte, tecnologie avveniristiche, tempeste acide e fughe improvvise culminano in un primo viaggio esplosivo verso le stelle, un tuffo con il cuore in gola verso un universo pieno di misteriose stazioni spaziali, pianeti inimmaginabili, lingue aliene da imparare e scambi commerciali con altri piloti di passaggio negli hangar delle enormi stazioni spaziali. L'intensità dell'esperienza è tangibile e vive anche delle visuali di un motore grafico che non fa certo gridare al miracolo ma grazie a un ottimo lavoro di design, in grado di restituire scorci dal retrogusto straordinariamente alieno, ci regala suggestioni memorabili, capaci di trascinarci anima e corpo tra le stelle. E lo stesso fa la trama, esile ma efficace nel calarci nei panni di un esploratore intergalattico, alla quale si aggiungono il sempre più complesso crafting e la costruzione delle basi che dopo quattro update mette a disposizione centinaia di pezzi da piazzare anche sul ponte della nostra fregata e, con Next, nelle profondità marine. Le cose da fare, complici anche le due modalità survival e il multiplayer, sono davvero molte, anche se prima o poi inizia a farsi sentire la mancanza di qualcosa che spezzi la ripetitività di un universo che, come dicevamo, non è così complesso come appare. Ci sono regole fisse, infatti, a guidare l'economia, mentre la varietà dei pianeti, escludendo le condizioni climatiche, è una mera questione di risorse e di estetica. E quando questi elementi diventano evidenti l'attenzione scivola inesorabilmente sui limiti che includono un sistema di combattimento basilare e un'esperienza di volo imparagonabile rispetto a quella di altri simulatori.
Entrambi i fattori, sia chiaro, non compromettono l'esperienza esplorativa, con il sistema di volo che risulta comunque abbastanza convincente e divertente, ma la difficoltà di levarci di torno le sentinelle planetarie (parte di una sorta di polizia di preservazione) e l'arrivo continuo di navi pirata ci mettono spesso di fronte a piccoli calvari che avremmo evitato volentieri. Ed è anche per questo che confidiamo nella promessa di Murray di continue novità che ci auguriamo comprendano la personalizzazione dei comandi su console e una maggiore ottimizzazione, anche se dal punto di vista delle prestazioni la console Microsoft se la cava meglio di quanto avremmo creduto. Xbox One si deve accontentare della risoluzione 1600x900 mentre PS4 arriva al 1080p nativo, ma la resa tra le due console non è così dissimile grazie all'ottima qualità di effetti grafici e texture. E non è il caso di lamentarsi nemmeno del framerate, salvo qualche rallentamento nello spazio che però non si traduce in un freeze come su PC, con 30fps piuttosto costanti che non sono da darsi per scontati visto il motore capriccioso di No Man's Sky. Motore che su Xbox One X arriva al 4K nativo contro quello uspcalato di PS4 Pro, superando anche quota 30fps con la sincronizzazione sbloccata. Meglio tenerla attiva, però, visti gli importanti cali di framerate che si manifestano anche passando dall'Ultra HD della modalità Qualità al 1440p di quella Prestazioni, anche se in questo caso la conta delle immagini per secondo sale a quota 60. Tutto avvolto dalla splendida colonna sonora che gli utenti PC e PS4 conoscono già e senza la quale il viaggio nell'universo di No Man's Sky perderebbe una buona parte della sua magia.
Conclusioni
No Man's Sky è un intenso viaggio sensoriale alla scoperta di un'universo di forme e colori, un tuffo in un'oceano di sfumature arricchito da due anni di update che hanno parzialmente sacrificato la totalità di questa visione ma hanno contribuito a compensare i limiti di uno scenario vittima dei limiti intrinseci di un'impostazione quasi interamente votata alla generazione procedurale. Non a caso lo spettro della frustrante ripetitività resta, tanto da farci sperare che gli update futuri potenzino anche trama, multiplayer cooperativo e combattimento, ma la versione arrivata di fresco su Xbox One rappresenta comunque un'esperienza di ottimo livello, anni luce più avanti rispetto al titolo che è arrivato sul mercato nel 2016.
PRO
- Immenso, suggestivo e sempre più articolato
- Gli utenti Xbox One si beccano direttamente la versione evoluta con pieno supporto Xbox One X
- Veri e propri pianeti da esplorare al ritmo di una colonna sonora strepitosa
CONTRO
- Il complicarsi del crafting può andare in contrasto con il piacere dell'esplorazione
- La resa grafica non giustifica la pesantezza dell'engine
- Trama esile e supporto multigiocatore privo di una vera struttura