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Not Tonight: Take Back Control Edition, la recensione

Una simulazione di buttafuori nell'Inghilterra post-Brexit, ecco la recensione di Not Tonight

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   29/01/2020
Not Tonight
Not Tonight
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Trovare il modo di far passare un messaggio politico progressista all'interno di una simulazione di buttafuori non è impresa semplice, ma se volete sapere come è possibile arrivarci allora prendete in considerazione questa recensione di Not Tonight. Non è facile inquadrare il gioco di Panic Barn in un genere preciso, visto che mischia elementi di avventura e puzzle game all'interno di una cornice narrativa che punta a caratterizzare ogni aspetto del mondo di gioco, ma "simulazione di buttafuori in un'Inghilterra post-Brexit" è probabilmente la definizione che calza in maniera più precisa. La storia prende le mosse dal clamoroso voto anti-Euro espresso dal Regno Unito nell'estate del 2016 e ci costruisce sopra una distopia dai toni fin troppo accentuati, ma è chiaro come l'idea di base degli sviluppatori sia quella di provocare in maniera pungente, attraverso una satira che coinvolge il giocatore anche con nette sterzate drammatiche.

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Dopo la Brexit, in Inghilterra è salito velocemente al potere un partito di estrema destra chiamato Albion First, che pare una sorta di evoluzione particolarmente totalitaria dell'UKIP e che in breve tempo ha riorganizzato il paese in modo da isolarlo dal resto del mondo e creando una rigida suddivisione sociale tra britannici DOC e "Euro", come viene definito con disprezzo anche l'anonimo protagonista della storia, ovvero persone che non hanno origini puramente locali. Questi ultimi vengono ghettizzati in particolari quartieri appositi e costretti a seguire delle regole ferree per poter rimanere sul territorio, dimostrando di lavorare regolarmente e guadagnare abbastanza da non essere un peso per la società. È una critica sociale che si rivela un po' di grana grossa ma è tremendamente efficace nell'immergerci in quella situazione crudele e paradossale in cui si possono trovare veramente molte persone a causa di leggi che non sono in grado di garantire accoglienza e pari opportunità a chi proviene da famiglie di origini diverse, pur essendo magari comunque nate e sempre vissute in quel paese, come accade al protagonista di Not Tonight.

Buttafuori per imposizione

Il background del personaggio principale può essere selezionato fra diverse possibilità che comunque condividono una caratteristica principale: nato nel Regno Unito e vissuto sempre da britannico, il protagonista si ritrova improvvisamente ad essere un estraneo per un puro cavillo burocratico stabilito dal folle governo di estrema destra salito al potere dopo la Brexit e costretto a dover lottare per rimanere in quello che è a tutti gli effetti il suo paese. Lo squallido appartamento del Relocation Block B è il punto di partenza per la lotta quotidiana che è diventata la vita nel Regno Unito, per coloro che sono considerati estranei alla purezza britannica: è un percorso a ostacoli, con la necessità di raggiungere traguardi su base settimanale e mensile. In quanto "Person of European Heritage #112", siamo chiamati a dover mantenere un certo punteggio sociale seguendo le ferree regole e guadagnare abbastanza per rientrare nei limiti imposti, ma senza poter accedere a lavori di prestigio, pena la deportazione. L'occupazione che ci viene assegnata dall'agente preposto al collocamento degli Euro è il buttafuori e con questo destino imposto dobbiamo convivere, giorno dopo giorno.

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Nel vivo dell'azione, la meccanica del gioco è tratta in maniera molto evidente da Papers, Please: ci troviamo a dover gestire delle code all'ingresso di vari locali, controllando i documenti d'identità e stando attenti a rispettare i requisiti (età minima, validità del documento, essere parte o meno di una lista di ospiti). Il lavoro ha una durata limitata nel tempo e dobbiamo raggiungere una quota minima di persone selezionate, dunque ci si ritrova ad avere pochi secondi per controllare ogni documento ed è qui che emerge l'elemento di sfida. La quantità di dati da tenere d'occhio aumenta progressivamente, così come le richieste specifiche per portare a termine gli obiettivi, con la necessità di gestire più code contemporaneamente e fare in modo che le persone non attendano troppo il proprio turno, cosa che può portarle ad andarsene. In una meccanica di questo tipo e con il tempo che stringe in maniera opprimente possono emergere dei problemi ulteriori: la natura (presumibilmente) random dei personaggi in coda con le proprie carte di identità può imporre dei rallentamenti forzati nel caso in cui si verifichino troppi casi critici in sequenza e una certa macchinosità dell'interfaccia non facilita la gestione veloce dei problemi quando si verificano in maniera ravvicinata, questo fa pensare a volte che il livello difficoltà venga spinto verso l'alto in maniera artificiosa.

Su Nintendo Switch, peraltro, tutto questo si complica ulteriormente se si gioca in modalità portatile, perché gli elementi sullo schermo diventano estremamente piccoli e il colpo d'occhio più difficoltoso. Progredendo di lavoro in lavoro si sbloccano nuove ambientazioni e occupazioni sempre più impegnative e di maggiore responsabilità, con la possibilità anche di acquisire ulteriori strumenti che facilitano la gestione della mole di dati da controllare.

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Simulazione distopica

Al di fuori delle fasi di lavoro, Not Tonight assume l'aspetto di una sorta di simulazione di vita a tutto tondo, sebbene resti accennata e confinata in gran parte all'appartamento del protagonista, visto il suo stato di sorvegliato speciale. Lo scorrere del tempo è scandito da appuntamenti lavorativi ma anche incontri con diverse persone che contribuiscono a costruire un mondo piuttosto complesso, con storie parallele che tratteggiando personalità interessanti e arricchiscono la narrazione. Non si arriva mai troppo a fondo nelle questioni sociali e politiche, ma le atmosfere e i dialoghi costruiscono comunque un'ambientazione convincente, sempre a metà tra l'ironia spinta e l'angoscia opprimente del regime totalitario. Sullo sfondo c'è sempre la necessità di mantenere un buon livello nel "social score", per cui diventa necessario anche curare il personaggio in termini di aspetto e salute, attraverso acquisti, stile di vita non troppo distruttivo e stando attenti a non esagerare con i "lavori extra" (è possibile arrotondare eseguendo azioni non propriamente legali).

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In tutto questo c'è spazio anche per la satira su diversi aspetti della società moderna: al di là della questione politica, si coglie la critica feroce alla gig economy, ovvero il sistema economico basato sul precariato e la necessità di lavorare a cottimo per l'offerente del giorno senza mai trovare soddisfazione al di là del rientrare nelle spese. Lo strumento principale con cui organizzare la vita è una sorta di smartphone che è strumento indispensabile di comunicazione e conoscenza, dal quale possiamo ricevere notizie sul mondo, messaggi da parte degli altri personaggi e ottenere lavori attraverso un'app chiamata BouncR. Volendo, possiamo investire il denaro speso in acquisti su ShopR, dove dare libero sfogo agli istinti consumistici, che possono aiutare a risollevare il nostro status sociale con qualche nuovo vestito o oggetto per la casa. È proprio in tutti questi aspetti collaterali che Not Tonight riesce meglio a tratteggiare il suo mondo e inviare più chiaramente il proprio messaggio politico, al di là della fase di lavoro vero e proprio che risulta fin troppo meccanica e leggera.

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Notevole l'estetica del gioco, nonostante ricorra alla pixel art ormai standard in questo genere di produzioni. Forse non è il massimo dell'originalità, ma la qualità del disegno, le scelte cromatiche, le ambientazioni e l'accompagnamento audio concorrono a dipingere un mondo particolarmente vivido e convincente, alternando toni malinconici ad altri più brillanti o allo squallore delle ambientazioni più povere.

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Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Steam, Nintendo eShop
Prezzo 22,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (3)
6.9
Il tuo voto

Anche grazie al suo basarsi su una struttura già apprezzata, Not Tonight risulta facilmente divertente nel vivo del gioco, dove tutto si concentra esclusivamente sulla meccanica delle azioni da compiere e gli elementi da controllare nel minor tempo possibile. È inevitabilmente ripetitivo, ma questo anche per il suo voler mettere in scena gli aspetti deteriori della gig economy e della burocrazia. Il paragone con Papers, Please è obbligato e in questo gioco si rileva un tipo di critica e un ammonimento diversi, forse meno incisivi, che lo rendono un titolo generalmente più leggero e godibile per un pubblico più ampio. La disumanizzazione imposta dalla burocrazia del sistema totalitario viene subita dal protagonista del gioco in maniera molto marcata ma non viene riflessa da questo alle persone che devono essere selezionate. Manca dunque l'elemento di maggiore impatto: mentre il gioco di Lucas Pope colpisce la morale dei giocatori spingendoli a scelte in grado di mettere a disagio, Not Tonight esplicita i suoi elementi di critica sociale attraverso la narrazione e gli elementi di contorno. È comunque un messaggio che ha effetto, anche perché ci riguarda tutti molto da vicino.

PRO

  • Meccanica di gioco funzionale e coinvolgente
  • Ambientazione molto interessante, esplicitata nella fasi di contorno
  • Esteticamente valido, sebbene poco originale
  • Il messaggio politico fa riflettere, vista la sua attualità

CONTRO

  • Qualche incongruenza nel bilanciamento della difficoltà
  • Interfaccia non comprensibilissima (specialmente in portabilità su Nintendo Switch)
  • Inevitabilmente ripetitivo