In contemporanea con la nuova versione del modello di punta di auricolari in-ear, i Nothing Ear, l'azienda britannica ha scelto di completare il suo catalogo lanciando anche i Nothing Ear (a), versione più economica che segue la stessa nomenclatura degli smartphone: laddove infatti il Nothing Phone (2a) è una versione ridisegnata del Nothing Phone (2) che punta a una fascia di mercato meno esigente, allo stesso modo i Nothing Ear (a) si prefiggono il compito ambizioso di offrire un'esperienza audio di alta qualità ad un prezzo inferiore.
Se il listino dei Nothing Ear, che abbiamo recensito pochi giorni fa, è stato fissato a 149€, in questo caso si scende quindi sotto la soglia psicologica del centinaio di euro, fermandosi infatti a 99€. Inevitabili i paragoni e i confronti tra i due modelli: nelle prossime righe cercheremo di fare chiarezza sulle differenze e i punti di contatto, per capire dove orientare un eventuale acquisto in base alle proprie necessità.
Caratteristiche tecniche delle Nothing Ear (a)
Sono davvero tanti i punti di contatto tra Nothing Ear e Nothing Ear (a), dal design alla scheda tecnica fino alle funzionalità. Si tratta quindi ovviamente di auricolari TWS con caratteristiche da fascia medio/alta, decisamente superiori rispetto alle cuffiette da poche decine di euro di cui è saturo il mercato.
Il driver mantiene le stesse dimensioni di quello delle Nothing Ear, 11 mm, sebbene in questo caso si debba rinunciare alla raffinatezza del diaframma in ceramica del modello top, accontentandosi del più comune poliuretano.
La connessione poggia sulla tecnologia Bluetooth in versione 5.3, quindi la più recente e garantendo di conseguenza un certo grado di sicurezza per il supporto futuro.
Dove invece si fa un piccolo passo indietro è nei protocolli compatibili, perché con le Nothing Ear (a) non è supportato l'LHDC 5.0, che è anche quello più avanzato e capace di una trasmissione di dati maggiore, accontentandosi quindi di AAC, SBC e LDAC. In ogni caso, lo ricordiamo nuovamente, si tratta di caratteristiche che interessano solo chi è alla ricerca dell'alta fedeltà collegando gli auricolari a dispositivi più raffinati dei semplici smartphone iOS o Android.
Non ci sono differenze tra Nothing Ear e Nothing Ear (a) per quanto riguarda le capacità di cancellazione del rumore, visto che l'ANC può arrivare ad una profondità di 45 dB e un intervallo di 5000 Hz. L'intensità si può regolare tramite app su 3 livelli, oppure impostarlo su "adattivo" in maniera tale che si tari automaticamente in base al contesto.
La batteria invece, pur essendo di identica capacità rispetto alle Nothing Ear ovvero di 46 mAh per gli auricolari e 500 per la custodia, garantisce una maggiore e quindi notevolissima autonomia complessiva, fino a 9,5 ore con ANC disattivato e 5,5 se attivato.
Non c'è poi la ricarica wireless, caratteristica destinata a restare ancora legata a fasce superiori. Confermata al contrario la Dual Connection, per collegare due dispositivi e passare da uno all'altro senza soluzione di continuità.
Una delle differenze più sostanziali sta nella resistenza ad acqua e polvere, che se per gli auricolari è identica con un classico IP54, per la custodia non va invece oltre al modestissimo IPX2, che in buona sostanza lo rende protetto solo da caduta di gocce d'acqua con inclinazione massima 15°, e quindi non alla pioggia. Insomma, se intendete usare i Nothing Ear (a) non all'asciutto, meglio se tenete bene al sicuro la custodia per non avere spiacevoli sorprese.
Scheda tecnica Nothing Ear (a)
- Tipologia: auricolari in-ear true wireless
- Dimensioni:
Custodia di ricarica: 47.6 mm x 63.3 mm x 22.7 mm; Auricolari: 30.9 mm x 21.7 mm x 24.3 mm - Altoparlanti: Driver dinamico in PMI+TPU da 11 mm
- Formati audio: AAC, SBC, LDAC
- Resistenza acqua e polvere: auricolari IP54, custodia IPX2
- Autonomia: ANC spento 9,5 ore , ANC acceso 5,5 ore
- Connettività: Bluetooth 5.3
- Colori: Bianco, Nero, Giallo
- Ricarica: USB-C
- Batteria: singolo auricolare 46 mAh; custodia 500 mAh
- Altre funzioni:
- Associazione doppia
- Microsoft Swift Pair
- Google Fast Pair
- Peso: 39,6g con custodia; 4,8g singolo auricolare
- Prezzo: 99€
Design
Dal punto di vista del design, gli auricolari in sé sono sostanzialmente identici ai Nothing Ear, con l'unica differenza evidente della scritta sullo stelo che identifica lo specifico modello. Per il resto quindi rimane una parte principale dell'auricolare ovale collegata a steli trasparenti che lasciano intravedere la componentistica interna e che vanno "strizzati" per interagire con essi.
La custodia invece è notevolmente differente dalle Nothing Ear, e a tutti gli effetti rappresenta l'elemento che maggiormente distingue le due versioni.
I contorni rialzati e la forma rettangolare avvicinano la custodia, per stessa ammissione di Nothing che la cita come fonte di ispirazione, ai porta pillole di uso comune. La parte superiore ovvero il coperchio è trasparente, mentre quella inferiore richiama il colore dell'auricolare. L'impressione è buona, così come la qualità costruttiva generale, sebbene nella nostra esperienza d'uso non siamo rimasti pienamente convinti dalla saldezza della presa tra le mani quando ci si trova ad aprirla per accedere agli auricolari: contorni rialzati e sottili garantiscono poca superficie di appoggio, e più di una volta abbiamo rischiato di veder scappare dalle mani la custodia e il suo prezioso contenuto.
Per quanto riguarda poi i colori disponibili, assieme ai più scontati bianco e nero troviamo anche l'eccentrico giallo, destinato a chi non vuole passare inosservato.
Esperienza d'uso
Essendo praticamente quasi indistinguibili nella forma rispetto ai Nothing Ear, anche il comfort d'uso è sovrapponibile. Ugualmente quindi ci troviamo di fronte ad auricolari estremamente comodi, tra i migliori in assoluto sotto questo punto di vista, che si utilizzano anche per lunghe sessioni senza alcun fastidio.
Discorso analogo anche per la resa dell'ANC, che come sulle Nothing Ear è senza dubbio buono, anche se meno incisivo rispetto ai concorrenti che creano un effetto di vuoto più efficace tra l'auricolare e il canale uditivo. È possibile scegliere tra ANC spento, modalità trasparenza e acceso, e in quest'ultimo caso si può regolare l'intensità a piacimento o lasciare che automaticamente si adatti ai rumori ambientali.
Il suono dei Nothing Ear (a) è pieno, rotondo, ben definito e soddisfacente sia negli alti, che nei medi, che nei bassi. Come da tradizione Nothing spinge un po' di più sui bassi, ma se questa impostazione non incontra i vostri gusti si può regolare in maniera precisa tale componente sonora.
Un orecchio attento, ascoltando una fonte audio ad alta qualità, probabilmente sarà in grado di percepire le differenze tra le Nothing Ear e queste più economiche Ear (a); ma se il vostro ambito di utilizzo è legato soltanto allo smartphone magari tramite Spotify, il risultato è difficilmente distinguibile. Inoltre le Ear (a) sono in grado di raggiungere un volume leggermente più basso delle Ear.
Eccellente invece la batteria, che offre un'autonomia davvero elevata e superiore a molti concorrenti.
Come già detto nell'articolo precedente l'app dedicata Nothing X, compatibile iOS e Android, offre un'esperienza d'uso piacevole e completa di funzioni attraverso un'interfaccia facilmente comprensibile.
Rispetto alle più raffinate Nothing Ear l'esperienza è meno completa, dal momento che si perde qualcosa a livello di funzioni: non è infatti presente il Profilo Audio Personale e non c'è l'equalizzatore professionale. Di nuovo, se non siete degli audiofili particolarmente esigenti, non ne sentirete la mancanza.
Il prezzo infine si ferma a 99€, una cifra che identifica un prodotto non certamente economico ma nemmeno eccessivamente impegnativo per il portafogli e che, soprattutto, dà la sensazione di valere appieno i soldi che costa.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.0
Andiamo dritti al punto: anche le Nothing Ear (a) ci hanno convinto. Il design è quasi identico alle più raffinate e costose Nothing Ear, così come sono sovrapponibili una buona parte delle caratteristiche tecniche. La resa sonora è pienamente soddisfacente, a livello dei migliori concorrenti in questa fascia di prezzo. Se il fatto di non supportare il protocollo LHDC 5.0 probabilmente è destinato ad essere un fattore da tenere in considerazione solo per una nicchia molto ristretta di utenti, più rilevante possono essere le inferiori possibilità di personalizzazione dell'equalizzatore e la minore protezione della custodia da agenti atmosferici. Considerando però l'autonomia migliore e l'ottima qualità complessiva, per molti potrà essere del tutto sensato scegliere questo modello, risparmiando pure 50€.
PRO
- Suono ottimo per la fascia di prezzo
- Design distintivo
- Ottima qualità costruttiva
CONTRO
- Resistenza IP della custodia parecchio scarsa
- ANC non eccezionale
- La custodia ha forme e spessori che possono peggiorare la presa