Per la recensione della NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition abbiamo passato una settimana in compagnia di una scheda pensata per essere l'alternativa orientata ai soli videogiocatori della GeForce RTX 3090. Rinuncia infatti a 12 dei 24 GB della sorella maggiore, ma si avvicina a quest'ultima in quanto a numero di CUDA core e prestazioni in TeraFLOPS garantendo quindi risultati in gioco da top di gamma.
Caratteristiche hardware
In arrivo sul mercato il 3 giugno al prezzo di 1199€, la NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti si stacca nettamente dalla GeForce RTX 3080 in quanto a dotazione, equipaggiando una GPU GA102 da 10240 CUDA core che la avvicinano a una GeForce RTX 3090. Rinuncia a metà della memoria GDDR6X, che tra l'altro con questo nuovo modello si ferma a 19 Gbps di banda rispetto ai 19.5 Gbps della sorella maggiore, ma si propone come alternativa da gaming, laddove 12 GB sono più che sufficienti anche per il 4K, tanto più con le ottimizzazioni dell'architettura Ampere.
In alcuni giochi le GeForce RTX tendono ad allocare quanta più memoria possibile, ma questo valore non indica l'effettivo consumo. Non a caso all'atto pratico non abbiamo rilevato alcun problema in Ultra HD per una scheda che, connettività inclusa, è adatta anche per sfruttare uno dei nuovi televisori da gaming 4K con refresh 120 Hz. Non per niente la fornitura di porte I/O della RTX 3080 Ti prevede la classica combinazione di un'uscita HDMI 2.1 e di tre uscite DisplayPort 1.4.
Il processo produttivo è sempre a 8 nanometri e il TGP dichiarato, prevedibilmente, è lo stesso della RTX 3090: 350 watt ufficiali. E questo nonostante i 1365 MHz di clock base e i 1665 MHz in boost, che la vedono più lenta, in quanto a frequenze, sia della 3090 che della 3080 liscia. Ma d'altronde si tratta di una scheda che deve fare i conti con la decisione di impacchettare una potenza vicina a quella della voluminosa RTX 3090, anche nel caso degli 80 RT core e i 320 Tensor core, nello chassis più snello di una RTX 3080.
L'architettura Ampere ormai la conosciamo bene e tra le novità principali ha portato un cambiamento rilevante nella gestione dei CUDA core, le unità base in cui è suddiviso il silicio della GPU che con la serie RTX 3000 sono aumentate in modo considerevole. Il balzo rispetto alla serie RTX 2000 dipende dalla perdita dei core completamente dedicati ai calcoli INT32 in funzione di una presenza di soli CUDA core, caratterizzati però ora dalla capacità di diventare core INT32 quando necessario. In questo modo NVIDIA può garantire maggiori margini di ottimizzazione e molta più potenza visto che i CUDA core sono sfruttati maggiormente, sia nel campo dei giochi sia in quello delle applicazioni. Il risultato è un aumento prestazionale complessivo netto.
Chiamando in causa tutte le tecnologie, come succede con titoli come Minecraft RTX che usa il full-path ray tracing, l'efficienza arriva a toccare a un picco di 1.9 volte grazie a Tensor core di terza generazione, più efficienti di 2.7 volte rispetto ai precedenti, e degli RT core di seconda generazione, più efficienti di 1.7 volte rispetto ai precedenti. Tra l'altro a dare una mano ci sono diverse ottimizzazioni con il DLSS che ora lavora prima sui pixel più rilevanti dell'immagine, in modo analogo al Variable Rate Shading, e la gestione delle collisioni dei raggi di luce gestiti dal ray tracing ora affidata interamente all'hardware.
Tutto questo fa parte della maturazione di una serie che torna a puntare al ray tracing, finalmente in arrivo anche su DOOM Eternal come annunciato durante la presentazione delle nuove schede video, e lo rende digeribile per l'hardware grazie all'upscaling DLSS, arrivato alla versione 2.0 e capace di restituire, nella maggior parte dei titoli, una qualità dell'immagine paragonabile a quella in risoluzione nativa. Anche per questo risulta utile anche solo per aumentare il framerate in rendering standard, garantendo anche con GPU di fascia media la possibilità di sfruttare monitor ad alto refresh con i titoli supportati.
Alle tecnologie NVIDIA si aggiungono poi gli extra ormai noti che includono green screen e rimozione del rumore gestiti dall'intelligenza artificiale, inclusi nella suite Broadcast, e la tecnologia Reflex, capace di minimizzare i problemi di latenza dovuti a framerate troppo alti o troppo bassi. Sono da segnalare inoltre l'aumento di applicazioni che sfruttano i core specializzati delle nuove GeForce e l'applicazione Machinima Omniverse, finalmente disponibile in versione Open Beta, che li sfrutta per dare la possibilità ai giocatori di creare veri e propri film con gli asset dei giochi, sfruttando ray tracing e motion capture.
Quanto sopra sarà ovviamente anche al servizio della GeForce RTX 3070 Ti, in arrivo il 10 giugno e secondo quanto rivelato da NVIDIA, pensata per essere circa il 10% più veloce della GeForce RTX 3070 liscia grazie a un leggero aumento di CUDA core e all'uso di memoria GDDR6X anziché GDDR6. E come la GeForce RTX 3080 Ti dovrebbe incorporare anche un limite all'hash rate, identificato dalla dicitura LHR (Light Hash Rate), almeno sull'algoritmo Dagger-Hashimoto, risultando meno potente in questo senso di qualsivoglia altra RTX 3000.
Il design
La rinuncia a metà della memoria e il clock leggermente ribassato hanno permesso agli ingeneri NVIDIA di infilare la GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition nella stessa scocca della GeForce RTX 3080 liscia, come sappiamo più minuta di quella della massiccia GeForce RTX 3090 che arriva ad occupare 3 slot nel case. Le dimensioni non sono comunque contenute con 112 millimetri di altezza e 285 millimetri di lunghezza. Ma per quanto l'intera serie condivida la stessa impronta estetica, al pari del medesimo cofanetto spartano ma elegante, nel caso dei modelli di fascia alta la questione è ben più complessa.
Per prima cosa l'incrocio a X degli spessi bordi in metallo, che fanno da chassis per la scheda, fa da alloggio per due dissipatori dalle lame spesse ed è illuminato da suggestive strisce LED bianche che vanno in tandem con la scritta illuminata GeForce sul bordo superiore della scheda. Inoltre l'intero sistema di dissipazione risulta differente, nonostante preveda comunque ampi radiatori a rivestire quasi per intero il frontale della scheda. Cambia però nella ventilazione, con una singola ventola frontale, piazzata in corrispondenza della circuiteria, alla quale si contrappone una ventola posteriore, posizionata sulla parte finale della scheda e pensata per allontanare il calore dalla scheda e posizionata in modo da contribuire al flusso d'aria complessivo del sistema.
Tra le altre cose da notare ci sono le ventole stesse, disegnate in modo da concentrare il flusso d'aria e incrementarne l'efficacia, e l'armatura posteriore fatta di segmenti che si incastrano nella forma a 8 dello chassis, garantendo comunque un effetto elegante nonostante l'uso di una lega dal look plasticoso. Inoltre, sulla parte del radiatore centrale, spunta il nuovo connettore da 12-pin proprietario di NVIDIA, corredato di adattatore per collegare alla scheda due connettori di alimentazione ausiliari da 8-pin.
Prestazioni
Per provare la NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition abbiamo puntato su una configurazione a prova di bomba combinando un potente Ryzen 9 5950X con una scheda madre GIGABYTE X570 Aorus Master. Il tutto condito da memoria a 3600 MHz con CL16 e SSD WD Black SN850 PCIe 4.0. Abbastanza per avere pochi dubbi sui punteggi, come previsto molto vicini a quelli della NVIDIA GeForce RTX 3090.
Nel caso dei benchmark sintetici la differenza va da meno dell'1%, nel caso di VRMark, al 6% circa nei test ray tracing, rispetto alla MSI GeForce RTX 3090 SUPRIM X, ma va detto che abbiamo usato un processore in grado di dare una certa spinta in 1440p e che abbiamo lasciato la GeForce RTX 3080 Ti libera di gestire le frequenze che si sono piazzate intorno ai 1820 MHz, con picchi di 1950 MHz. Parliamo quindi di clock nettamente superiori rispetto a quelli stock, ma perfetti per valutare capacità e comportamento effettivi della scheda all'interno di un case dotato di una buona ventilazione.
Passando alle prestazioni nei videogiochi, in 1440p abbiamo registrato punteggi anche superiori a quelli della GeForce RTX 3090 di MSI, ma il merito in questo caso è del processore e non della scheda. Non per niente la RTX 3080 Ti risulta inferiore in 4K, escluso il caso di Metro Exodus, laddove il processore ha un impatto inferiore e la differenza tra le GPU emerge. Ma in Ultra HD parliamo comunque di un divario massimo rispetto alla 3090 di meno di 5 punti percentuali, con valori che evidenziano come la GeForce RTX 3080 Ti sia poco meno potente e praticamente la scelta ideale, soprattutto con il DLSS, per giocare in Ultra HD.
Sembra invece faticare parecchio nel gaming in 8K, con tutta probabilità per colpa dei 12 GB di memoria che nel caso di Assassin's Creed: Valhalla ci hanno inchiodato a 11 immagini per secondo di media, con un picco massimo di 22 FPS. In questo caso i 24 GB della GeForce RTX 3090 si fanno senza dubbio sentire, per quanto la MSI SUPRIM X si sia comunque fermata a una media di 24 FPS, indice di una generazione che non è ancora pronta per l'8K senza l'ausilio del DLSS.
Detto questo, il sample che abbiamo provato della NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition si è dimostrato in grado di tallonare la più costosa RTX 3090 il cui vantaggio maggiore è rappresentato innegabilmente dal generoso quantitativo di memoria. Il tutto mantenendo frequenze piuttosto alte visti i picchi di 1950 MHz raggiunti sfruttando la tecnologia Scanner. Abbastanza da spingerci a tentare la via dell'overclock portando il core della GPU a 2010 MHz e la memoria a 19.2 Gbps, cosa che ci ha restituito un guadagno prestazionale del 2 percento senza superare i 300 watt effettivi di consumo. Incoraggiati ci siamo quindi spinti fino a 2100 MHz per la GPU e 19.5 Gbps per la memoria, senza per questo riscontrare alcun problema di stabilità. Ma in questo caso il guadagno effettivo è diminuito, fermandosi a 1.6% per un incremento prestazionale complessivo di 3.6 punti percentuali.
Temperature e rumorosità
Pur comprimendo una potenza vicina a quella di una GeForce RTX 3090 nello chassis di una GeForce RTX 3080, la GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition non rinuncia alla modalità zero decibel e risulta di un solo grado più calda della GeForce RTX 3080 Founders Edition, toccando quota 75 gradi nelle sessioni prolungate con giochi che mettono sotto torchio la GPU.
Risulta però un po' più rumorosa, sfiorando quota 51 decibel, e riversa una quantità di calore notevole nel case. Ma raggiunge frequenze nettamente superiori a quelle stock, nonostante i consumi si aggirino in media intorno ai 270 watt rispetto ai 350 watt di TGP, e il rumore prodotto risulti comunque nettamente inferiore a quello della GeForce RTX 2080 Ti Founders Edition.
Tra l'altro risulta più silenziosa dell'ammiraglia della generazione precedente anche spingendo la scheda fino a 2100 MHz e superando i 350 watt di consumo, anche se in questo caso i decibel salgono fino a 53 di picco e, cosa più importante, la temperatura tocca 80 gradi. Siamo ben lontani dal limite di 93 gradi, ma memoria e chassis si scaldano parecchio, portandoci a sconsigliare l'uso prolungato con frequenze del genere a meno di non ricorrere a soluzioni di raffreddamento alternative.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.8
La NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition è senza dubbio una scheda video potente, capace di tallonare la GeForce RTX 3090 nel gaming 4K, anche con il ray tracing attivo in combinazione con il DLSS. Ma risulta comunque una GPU costosa, superando in questo caso di diverse lunghezze la più silenziosa GeForce RTX 3080 che non si fa staccare più di tanto in diversi giochi e tiene botta anche in 4K, nonostante i 2 GB di memoria in meno. In ogni caso parlare di prezzi di lancio in questo frangente ha poco senso. Se riuscite a trovarla al prezzo consigliato, e avete bisogno di questo livello di prestazioni, è chiaramente un acquisto imprescindibile.
PRO
- Stesso elegante chassis della GeForce RTX 3080 liscia
- Prestazioni in gioco vicine a quelle di una GeForce RTX 3090
- Il prezzo è sicuramente più abbordabile della 3090...
CONTRO
- ...ma il rapporto qualità/prezzo è inferiore alla 3080 liscia
- Più rumorosa delle altre Founders Edition
- L'uso di un chip GA102 in uno chassis più piccolo impone limiti di overclock