La recensione della NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition anticipa di un giorno l'effettiva disponibilità della prima scheda video con architettura Ada Lovelace, un'evoluzione di Ampere che ne mantiene i capisaldi ma è comunque caratterizzata da novità di assoluto rilievo. Non potremmo infatti definire diversamente il passaggio dal processo produttivo a 8 nanometri a quello a 4 nanometri. Questo, infatti, ha permesso a NVIDIA di impacchettare 76.3 miliardi di transistor in una GPU che con i suoi 16384 CUDA core attivi promette fuoco e fiamme.
Non si tratta, però, di un mero aumento quantitativo. Sul piatto ci sono anche RT core e Tensor core che oltre a essere aumentati di numero si sono evoluti incorporando nuove tecnologie. Ed è da una di queste che nasce il DLSS 3, un'evoluzione della tecnologia di upscaling che promette aumenti anche quadrupli nelle prestazioni pur mantenendo una qualità d'immagine molto elevata.
Caratteristiche hardware
L'architettura Ada Lovelace, come anticipato, rappresenta la seconda evoluzione di Turing e ne mantiene i capisaldi. Ma dietro le quinte i cambiamenti sono rilevanti. Con questa nuova incarnazione gli RT Core sono arrivati alla terza generazione, incrementando ulteriormente efficienza e prestazioni, mentre i Tensor Core sono arrivati alla quarta, incorporando una tecnologia pensata per il DLSS 3 che menzioniamo prima di tutte le altre caratteristiche, a sottolinearne l'importanza. D'altronde parliamo di un'evoluzione importante per la tecnologia di upscaling NVIDIA che in questa nuova veste promette aumenti prestazionali fino a quattro volte e libera la GPU, almeno in parte, dai limiti imposti dalle CPU.
Detto questo, dietro alla crescita della serie non ci sono solo l'incremento di silicio e l'evoluzione dei core specializzati. L'intera architettura è stata migliorata con un aumento netto della cache L2 e importanti evoluzioni nella gestione del rendering che vanno a potenziare ogni comparto. La nuova Shader Execution Reordering (SER), infatti, è in grado di variare all'istante i carichi di lavoro relativi allo shading, consentendo al sistema di sfruttare in modo molto più efficace le risorse della GPU. Ma nel caso della NVIDIA GeForce RTX 4090 a dare una mano c'è anche un bel po' di silicio in più.
Questa volta la NVIDIA GeForce RTX 4090 non è semplicemente un modello un po' più spinto, ma una vera top di gamma che promette il 1440p a oltre 300 FPS e gaming di qualità anche in 8K, con tanto di Shadowplay aggiornato per catturare video 60 FPS con HDR con questa risoluzione. Ed è un vero incremento nel numero di core quello di cui parliamo con le GPU Ada Lovelace. Se nella scorsa generazione l'incremento nei numeri era legato alla trasformazione dei core INT32 delle schede Turing in CUDA core capaci di occuparsi anche di calcoli INT32, con la serie GeForce RTX 4000 l'aumento è effettivo ed è evidente dal numero di transistor schizzati da 28.3 miliardi a 76.3 miliardi.
Nel caso della NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition, disponibile a partire da domani al prezzo per l'Europa di 1949€, parliamo di 16384 CUDA core attivi, sui 18432 a disposizione del chip AD102 a piena potenza, che ammontano al 52% in più rispetto ai 10752 CUDA core della NVIDIA GeForce RTX 3090 Ti. Ed è da qui che deriva l'incremento in potenza bruta che come vedremo supera spesso il 60% per arrivare a picchi ancora più elevati quando sono coinvolti DLSS e ray tracing. Nel pacchetto, infatti, ci sono più RT core, che passano da un massimo di 84 a 128, e più Tensor core, che arrivano a 512. Abbastanza per raggiungere i 191 RT TFLOPS contro i 78.1 della precedente generazione, grazie anche a tecnologie come Opacity Micromap Engine e Displaced Micro-Mesh Engine, mentre sul fronte dei Tesnor TFLOPS si raggiungono i 660 contro i 320 della precedente top di gamma.
Salto poderoso da ogni punto di vista, quindi, ad eccezione della memoria che resta Micron GDDR6X da 24 GB con velocità 21 Gbps e bus da 384-bit. Non cambia di conseguenza la banda passante, comunque abbondante con 1008 Gb/s, e resta lo stesso anche il TGP di 450W, anche se nel caso della NVIDIA GeForce RTX 3090 Ti parliamo di un modello di fascia leggermente superiore. Ma il fatto che i consumi aumentino non ci sorprende più di tanto. Anche se i transistor sono da 4 nanometri, infatti, sono molti di più e sono aumentate in modo netto anche le frequenze.
Parlando nello specifico della NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition, la frequenza in boost arriva a 2.52 GHz superando di circa 600 MHz la velocità in boost della NVIDIA GeForce RTX 3090 Ti Founders Edition. Il tutto promettendo comunque ampi margini di overclock che spiegano il quarto connettore ausiliario da 8-pin, necessario per portare l'alimentazione al di sopra dei 450 W a meno di non avere a disposizione un alimentatore PCIe 5.0 con cavo da 12+4 pin da collegare direttamente alla scheda. d'altronde si tratta di un modello enthusiast che si rivolge a utenti enthusiast e, ovviamente, professionisti.
Le novità vanno anche a beneficio dei creatori di contenuti e dei professionisti della grafica e questo a partire dall'incremento in potenza bruta del 60% per arrivare ad altre innovazioni da non sottovalutare. L'arsenale di Ada Lovelace include infatti doppio encoder AV1, con prestazioni dichiarate doppie rispetto alla serie precedente nell'encoding video in HEVC e AV1, e comprende anche i Real Time 3D Renderers che permettono di sfruttare il DLSS 3 per lavorare in tempo reale sulla grafica con motori come Unreal Engine, Unity e Omniverse. Il tutto condito dalla connettività NVLink che, esclusiva dei modelli di punta, consente di utilizzare due schede in parallelo. Stona molto, invece, la mancanza di connettività DisplayPort 2.0.
La connettività della NVIDIA GeForce RTX 4090 conta un'uscita HDMI 2.1 e tre uscite DisplayPort 1.4, limitando così le opzioni in 8K. L'HDMI 2.1 può arrivare, in teoria, fino al 10K a 120 Hz, ma si tratta di risoluzioni non supportate. Va però detto che al di là delle dichiarazioni di NVIDIA sul gaming in 8K, la risoluzione di riferimento per una scheda del genere resta il 4K, in questo caso ad alto refresh. D'altronde gli schermi 8K sono una costosa rarità mentre all'orizzonte stanno arrivando monitor 4K da 240 Hz come il Samsung Odyssey Neo G8, costoso ma non più di diversi altri modelli dalle caratteristiche inferiori. Interessante abbinamento, quindi, per una scheda come la NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition che può effettivamente arrivare al 4K sopra i 200 frame al secondo, anche con titoli pesanti, grazie al suo asso nella manica.
Scheda tecnica NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition
- Processo produttivo: 4 nanometri
- Architettura: Ada Lovelace
- Transistor: 76 miliardi
- Frequenza GPU: base 2.23 GHz, boost 2.52 GHz
- Compute unit: 128 SM
- ROP: 176 SM
- CUDA core: 16384
- RT core: 128 (191 TFLOPS)
- Tensor core: 512 (660 TFLOPS - 1320 TFLOPS con sparsity)
- Texture Fill Rate:1290.2 GTexel/s
- Pixel Fill Rate:443.5 GPixel/s
- Interfaccia: PCIe 5.0
- Memoria: 24 GB GDDR6 21 Gbps con bus a 384-bit (1008 GB/s)
- Porte:
- 3x displayPort 1.4a
- 1x HDMI 2.1
- Connettore SLI
- Total board power: 450 W (Founders Edition)
- Alimentatore consigliato: 850 W (1000 W per le custom OC)
- Alimentazione ausiliaria: connettore PCIe 5.0 da 12+4-pin (adattatore per 4 connettori PCIe da 8-pin)
- Spessore: 61 mm (3 slot)
- Prezzo consigliato: 1949€
NVIDIA DLSS 3
Anche se abbiamo parlato di evoluzione è bene chiarire che il DLSS 3 non va a sostituire il DLSS 2 che, disponibile automaticamente in tutti i giochi con supporto per la nuova versione, resta il fulcro dell'upscaling NVIDIA. Lo usa come robusta base aggiungendoci sopra una funzionalità esclusiva della famiglia RTX 4000 che incrementa ulteriormente il frame rate senza compromessi particolarmente evidenti. Lo si vede piuttosto bene dal nostro confronto in A Plague Tale: Requiem che evidenzia come la qualità, passando dal 4K in rendering nativo al 4K in upscaling con modalità Prestazioni, resti elevatissima. Anzi, attivando il DLSS i contorni aumentano di definizione e l'immagine appare più particolareggiata, anche sullo sfondo, al netto di qualche piccola approssimazione in corrispondenza delle foglie degli alberi che come le texture trasparenti sono le più difficili da gestire da parte dell'upscaler. Ma si tratta di un problema che su uno schermo da scrivania si fa particolarmente evidente solo in 1080p. Già in 1440p le approssimazioni si fanno decisamente meno visibili per diventare impercettibili o quasi in 4K.
Non sorprende, quindi, che NVIDIA non sia andata a toccare le basi, anche se con l'aggiunta della DLSS Frame Generation la vegetazione in bassa risoluzione risulta leggermente più slavata, lavorando invece su due funzionalità aggiuntive che rappresentano il cuore del DLSS 3. Al centro di tutto, infatti, c'è la combinazione tra la tecnologia hardware Optical Flow Accelerator, in grado di sfruttare anche i vettori di movimento del motore di gioco per prevedere quello che verrà mostrato a schermo, e la tecnologia DLSS Frame Generation che, come suggerisce il nome, è in grado di generare un'immagine completa. Ed è dietro a questa che si cela la tecnologia Optical Multi Frame Generation, da una parte motivo dell'incompatibilità con le NVIDIA GeForce RTX delle serie 2000 e 3000 e dall'altra un prodigio che promette gaming in 4K ad altissimo refresh e gaming in 8K in zona 60 FPS con ray tracing attivo.
Ma c'è dell'altro ed è altrettanto interessante. I frame generati, infatti, non passano per il processore e questo significa che non sono soggetti a colli di bottiglia alle basse risoluzioni di rendering. Da qui la promessa di un raddoppio delle prestazioni anche nei titoli CPU-bounded. Inoltre la nuova tecnologia funziona a braccetto con NVIDIA Reflex (che deve essere supportato per avere accesso al DLSS 3) e l'aumento del numero di frame va ad abbassare ulteriormente il tempo di risposta. La nuova versione sarà implementata in 30 titoli e su diverse piattaforme di sviluppo come NVIDIA Omniverse, Unity, Frostbite Engine e Unreal Engine, sia nelle versioni 4 che 5. Dovrebbe quindi diffondersi piuttosto rapidamente, nascendo già come tecnologia decisamente matura, al netto della momentanea incompatibilità con la tecnologia V-Sync.
Prezzi
La NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition, lo abbiamo detto, appare decisamente diversa rispetto ai modelli di fascia inferiore che arriveranno a novembre. Il DLSS 3, laddove supportato, porterà probabilmente boost enormi anche alle imminenti NVIDIA GeForce 4080 e alle future 4070 e 4060, ma il quantitativo di CUDA core parla chiaro. L'attuale top di gamma gode infatti di 16384 CUDA core contro i 9728 della 4080 da 16 GB e contro i 7680 della 4080 da 12 GB, su carta più vicina a quello che ci saremmo aspettati dalla NVIDIA GeForce RTX 4070.
Per questo, in potenza bruta, ci aspettiamo un divario netto tra il modello di punta e tutto il resto della lineup, per una scheda che nonostante nonostante il prezzo di 1949€ potrebbe risultare persino più conveniente dei modelli inferiori. Con i rincari del mercato europeo, infatti, la NVIDIA GeForce RTX 4080 Founders Edition da 16 GB che arriva a costare 1469€ mentre la 4080 da 12 GB, dotata di meno della metà dei CUDA core dell'ammiraglia, ne costa 1099€. Scenderà quindi in campo con un prezzo non molto diverso da quello di lancio della NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition.
NVIDIA RTX Remix
Le caratteristiche della serie 4000 vanno a potenziare, lo abbiamo detto, anche Omniverse, la complessa piattaforma di sviluppo grafico che guarda a un futuro fatto di metaversi, virtuali e non. Ma tra le novità ce n'è una assoluta che guarda anche al gaming classico. La tecnologia NVIDIA RTX Remix, infatti, sfrutta l'intelligenza artificiale per creare delle vere e proprie remaster rilavorando le texture e implementando anche DLSS 3, ray tracing e NVIDIA Reflex.
Al momento NVIDIA RTX Remix può estrapolare texture, impostazioni delle telecamere, illuminazione e strutture geometriche da tutti i giochi DX8 e DX9, sfruttando le informazioni per generare asset distinti con cui ricostruire i giochi in modo molto più facile e molto meno dispendioso rispetto alle classiche remastered. Ed è una tecnologia che ha già fatto vedere le sue potenzialità grazie a Portal with RTX, un titolo che avrà fatto tremare le game ai publisher che campano di riedizioni.
Design
Pressoché identica alla NVIDIA GeForce RTX 3090 Ti Founders Edition, la NVIDIA GeForce RTX 4090 è una scheda da 33 centimetri di lunghezza e 6.1 centimetri di spessore che occupa tre slot pretendendo un bel po' di spazio all'interno del case. Senza dubbio è anche meno elegante dei modelli più snelli, ma si difende bene grazie a un'estetica pulita e azzeccata che trasforma l'abbondanza in cattiveria: una scheda che è massiccia tanto nelle forme quanto nella sostanza.
Prestazioni: benchmark sintetici
Abbiamo provato la NVIDIA GeForce RTX 4090 FE con un processore AMD Ryzen 9 7900X, al momento dei test la CPU più avanzata che abbiamo a disposizione, confrontando i risultati con quelli della ASUS TUF Gaming GeForce RTX 3090 Ti OC Edition abbinata a un processore d'eccezione. Di recente, infatti, abbiamo potuto provare la top di gamma NVIDIA della generazione precedente abbinata all'AMD Ryzen 7 5800X3D, un modello speciale che grazie all'avveniristica 3D V-Cache si comporta molto bene in gaming. In entrambi i casi, quindi, parliamo di sistemi di alto livello, ma la protagonista resta la GPU che grazie al DLSS 3 promette in gioco sorprese anche alle basse risoluzioni di rendering aggirando, almeno in parte, l'eventuale freno imposto dalla CPU. Prima di parlarne, però, guardiamo l'aumento di potenza di calcolo emerso dai benchmark sintetici. La NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition, sul nostro sistema capace di lavorare costantemente a 2730 MHz in autonomia, conferma anche sul campo l'ampio salto in potenza bruta promesso dall'incremento dei CUDA core. In 3DMark Time Spy Extreme in 8K, infatti, supera la ASUS TUF Gaming GeForce RTX 3090 Ti OC Edition del 73%, mettendo in chiaro che con questa risoluzione ha una marcia diversa rispetto al passato. In 4K invece il vantaggio scende al 58%, ma parliamo comunque di valori notevoli che ritroviamo in 3DMark Fire Strike Ultra. Anche laddove conta il rendering puro, infatti, l'attuale ammiraglia NVIDIA fa i numeri superando la top di gamma della serie RTX 3000 del 61,9%, la AMD Radeon RX 6950 XT del 52% e la NVIDIA GeForce RTX 3090 del 72%. Si scende invece al 47.7% di vantaggio sulla NVIDIA GeForce RTX 3090 in 8K, ma parliamo comunque di una GPU agguerrita che allunga ulteriormente il passo quando entrano in campo i core specializzati. Con il ray tracing in ambiente misto, nel benchmark 3DMark Port Royal, i numeri aumentano, sempre rispetto alla NVIDIA GeForce RTX 3090 Ti, del 74% in 1440p e di circa 70% in 4K, ma è il test DirectX Ray tracing che tira fuori tutta la potenza dei nuovi core con un incremento del 117% nel test con 12 sample e del 120% nel test con 20 sample. Si conferma quindi l'aumento dichiarato di oltre il doppio nel numero di RT TFLOPS che va particolarmente a beneficio di titoli come Cyberpunk 2077 o Watch Dogs: Legion, entrambi ricchi di effetti gestiti attraverso l'illuminazione basata sulla fisica. Leggermente inferiore, invece, il guadagno in termini di DLSS 2, ma parliamo comunque di incrementi nel 3DMark DLSS Feature Test che si aggirano intorno al 70% sia in 1440p che in 4K rispetto alla 3090 Ti, sia in Modalità Prestazioni che in Modalità Qualità. Un bel salto, quindi, senza contare il DLSS 3. Per valutare l'impatto del DLSS 3, al momento non supportato dalle GPU delle serie precedenti, abbiamo usato i soli numeri della NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition che nel test 3DMark DLSS, rispetto al rendering puro, passa da un aumento prestazionale del 137% con il DLSS 2 a un aumento prestazionale del 241% con il DLSS 3. Ed è ancora più ampio il divario in 4K con DLSS in Modalità Qualità. Con il rendering base più alto, infatti, la 4090 pasa da un guadagno del 73% con il DLSS 2 a un guadagno del 172% circa con il DLSS 3, confermando ulteriormente i benefici prestazionali dichiarati da NVIDIA.
Prestazioni: videogiochi
Per valutare le prestazioni complessive della NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition partiamo da un caso difficile, Gears 5, che in 1080p nativo mette in crisi qualsivoglia GPU. Non a caso con il titolo The Coalition il margine di guadagno sulla ASUS TUF Gaming GeForce RTX 3090 Ti OC Edition abbinata all'AMD Ryzen 7 5800X3D, in alcuni casi migliore dell'AMD Ryzen 9 7900X ma non di margini estremi, si ferma al 4%. Risulta quindi ovvio il freno della CPU che si allenta, però, salendo di risoluzione. In 1440p, anche se il frame rate non cambia rispetto al 1080p aggirandosi intorno ai 200 FPS, l'incremento prestazionale sulla 3090 Ti sale al 37%, arrivando per arrivare al 55% in 4K dove emerge tutta la potenza della scheda.
Assassin's Creed Valhalla, guadagno del 46% in 1080 e di circa il 50% in 1440p e 4K dove si arriva a 105 FPS, senza alcun upscaling. Guadagni netti quindi a tutte le risoluzioni. Ed è anche meglio con Dirt 5 che in 1080p raggiunge i 286 FPS in qualità ultra, con tanto di ombre Ray tracing, mettendo a frutto tutti i cavalli della scheda, incluso il maggior numero di RT core di nuova generazione. Il guadagno arriva infatti quasi al 78% e non finisce qui. Si sale fino all'86% in 1440p con oltre 240 FPS di media e fino a poco più dell'80% in 4K dove i 161,4 FPS di media sono più che sufficienti per sfruttare al massimo un monitor 4K da 144 Hz. Diversa la questione di Watch Dogs: Legion con DLSS 2 in Modalità Prestazioni che dimezza la risoluzione di rendering. Il guadagno è nullo in 1080p ed è limitato al 9% circa in 1440p. Ma parliamo di risoluzioni di rendering di 520p e 720p. Arrivando a un rendering nativo di 1080p, con una risoluzione a schermo 4K, emerge tutta la potenza della scheda con un 49% di prestazioni in più rispetto alla ASUS TUF Gaming GeForce RTX 3090 Ti OC Edition. Abbastanza, alzando la risoluzione di rendering, per giocare in Ultra HD con DLSS Qualità a 95 FPS, godendo così di una qualità dell'immagine molto elevata. Ed è molto simile la situazione in Cyberpunk 2077, anche questo modalità DLSS prestazioni, come evidenziano guadagni sulla ASUS TUF Gaming GeForce RTX 3090 Ti OC Edition che sono nulli in 1080p, nell'ordine del 10% in 1440p e netti in 4K. In questo caso, infatti, il guadagno sulla top di gamma della generazione passata arriva al 58%. Anche Control, seppure con il DLSS in Modalità Qualità, segue un copione simile. Con la NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition in risoluzione 4K il gioco gira infatti a 147 FPS, superando del 60% la top di gamma della generazione precedente, ma crolla con il calo della risoluzione a schermo e quindi di quella di rendering. Lo si vede già in 1440p, con risoluzione di rendering 1080p, dove il vantaggio si riduce al 13% e lo si vede ancora meglio in 1080p, risoluzione di rendering 720p, unico caso in cui la RTX 4090 perde lo scontro con la 3090 Ti con un 8% di margine a favore di quest'ultima. Ma la responsabilità, qui, non è certo della scheda NVIDIA ma del 7900X che in questo caso risulta fortemente penalizzato alle basse risoluzioni rispetto all'AMD Ryzen 7 5800X3D utilizzato per i test della top di gamma della generazione precedente.
Guadagni netti a tutte le risoluzioni, invece, con God of War, privo di illuminazione ray tracing ma non DLSS, anche in questo caso impostato in Modalità Qualità. Ed è sufficiente per ottenere 228 FPS in 1080p, 200 FPS in 1440 e 160 FPS in 4K che equivalgono rispettivamente al 47%, al 39% e al 45% di prestazioni in più rispetto alla ASUS TUF Gaming GeForce RTX 3090 Ti OC Edition. Risulta quindi possibile sfruttare qualsivoglia monitor ad alta risoluzione ed è una cosa che vale anche per Metro Exodus che al DLSS in Modalità Qualità torna a combinare anche il ray tracing. In questo caso la CPU si avverte in 1080p, con rendering 720p, ma parliamo comunque di 245 FPS e di un guadagno sull'antagonista della generazione precedente del 32%. Si sale invece al 53% in 1440p e al 63% in 4K. Visti i numeri, però, abbiamo dato un'occhiata anche alle prestazioni in 8K trovandoci di fronte a ben 51 FPS di media in Watch Dogs: Legion con ray tracing ultra e DLSS 2. Ma abbiamo avuto risultati notevoli anche senza upscaling con Dirt 5, che sfiora i 57 FPS di media e i 48 di minimo con ombre ray tracing, e come per Gears of War, che viaggia a 38 FPS di media e 32 di minimo. Ed è privo di upscaling anche Assassins Creed Valhalla, il più pesante del gruppo ma comunque sospinto dalle spalle della NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition fino a 36 FPS di media, anche se è l'unico scendere al di sotto dei 30 FPS toccando minimi di 23 immagini per secondo. Ma d'altronde parliamo anche del quadruplo dei pixel che compongono un'immagine 4K. Un vero macigno da smuovere, difficile da digerire anche per un mostro del genere. Ed è qui che entra in gioco il DLSS 3.
Pretazioni: videogiochi con DLSS 3
Il DLSS 3, lo abbiamo detto, è in grado di generare intere immagini senza compromessi in termini di qualità d'immagine ed è proprio grazie a questa novità che la nuova versione della tecnologia NVIDIA aggira in parte la CPU, garantendo boost prestazionali a tutte le risoluzioni. Eccellente, quindi, anche se al di sotto del 1080p la potenza bruta della NVIDIA GeForce RTX 4090 risulta frenata, in molti casi. Ma d'altronde parliamo di una scheda che guarda al 4K e all'8K, entrambe risoluzioni alla portata della scheda NVIDIA, come abbiamo potuto verificare con mano.
Per questa recensione, infatti, abbiamo avuto accesso alle versioni DLSS 3 di A Plague Tale: Requiem, Cyberpunk 2077, F1 22 e Microsoft Flight Simulator, quattro dei primi trenta titoli che nelle prossime settimane riceveranno aggiornamenti per supportare l'evoluzione dell'upscaling NVIDIA. In questo caso, però, abbiamo cambiato metodologia. Per ogni risoluzione, infatti, abbiamo scelto l'impostazione DLSS ottimale per ottenere il miglior rapporto tra qualità dell'immagine e guadagno prestazionale. Un criterio, questo, che abbiamo rispettato anche per il confronto in 4K tra rendering nativo e DLSS 3 in modalità prestazioni, capace in alcuni casi di portarci in zona 4K a oltre 200 FPS. Ed è proprio questa la risoluzione di riferimento di una scheda di questo livello, anche se tra la tecnologia DLSS Frame Generation, nuovi processori e ottimizzazioni di alcuni titoli parliamo di incrementi netti a tutto tondo per una GPU che può senza dubbio fare gola anche a chi vuole il massimo del frame rate a prescindere dalla risoluzione, costi quel che costi. In 1080p con DLSS in modalità Qualità parliamo di 260 FPS in A Plague Tale: Requiem, di 222 FPS in Cyberpunk 2077 con ray tracing ultra e di 450 FPS in F1 22 che anche con il ray tracing al massimo supera abbondantemente il refresh degli schermi più veloci in circolazione. Ingessate invece le prestazioni di Microsoft Flight Simulator che gira alla stessa velocità in 1080p, 1440p e 4K. Negli ultimi due casi, visto che la risoluzione di rendering è la stessa, è tutto normale, ma risulta evidente il freno della CPU in 1080p che limita il guadagno in termini di frame rate alla sola DLSS Frame Generation. Ed è in questi casi che NVIDIA consiglia di selezionare la massima impostazione qualitativa del DLSS che garantisce gli stessi vantaggi con una qualità dell'immagine superiore. Si passa invece alla modalità Prestazioni Ultra per l'8K, come da indicazioni NVIDIA, ma i risultati sono comunque impressionanti. Si gioca infatti in zona 60 FPS con impostazioni grafiche al massimo e ray tracing attivo, ovviamente laddove disponibile, tagliando un traguardo che al debutto delle NVIDIA GeForce RTX sembrava lontano anni luce.
Overclock
Come suggerito dalla presenza di un quarto connettore ausiliario da 8-pin, la NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition non manca di margini di overclock anche senza toccare altri parametri se non le frequenze. Non abbiamo avuto problemi, infatti, a spingere la scheda di circa 200 MHz raggiungendo, in combinazione con il boost automatico del sistema a 2730 MHz, i 2925 MHz pienamente stabili.
Ci siamo quindi avvicinati alla fatidica soglia dei 3 GHz e nel contempo abbiamo portato la memoria a 500 MHz in più, raggiungendo così una velocità di 22 Gbps che ci ha permesso, assieme all'overclock, di ottenere un guadagno medio in gioco, in 4K e senza DLSS, del 4.2%. Il tutto, come vedremo tra poco, senza problemi di temperature. Ed è un'ulteriore conferma di come i margini di overclock siano sensibilmente superiori mettendo mano ai voltaggi. Senza occuparsene, infatti, la stabilità del sistema viene meno una volta raggiunti i 3GHz.
Temperature, rumorosità e consumi
La ASUS GeForce RTX 4090 Founders Edition ha un TGP di 450 W, come la NVIDIA GeForce RTX 3090 TI Founders Edition, e tende a usare tutta l'energia disponibile. Ma l'incremento prestazionale migliora nettamente il rapporto tra performance e watt, inevitabilmente superiore a quello della NVIDIA GeForce 3090 Ti ma anche rispetto a tutti gli altri modelli di fascia alta della generazione precedente.
La cosa, però, non ci sorprende troppo. Anche in questo caso la chiave è il passaggio da un processo produttivo a 8 nanometri non particolarmente riuscito a un buon processo produttivo a 4 nanometri. Ed è un qualcosa che si nota anche nelle temperature. Nonostante l'aumento di transistor e le frequenze più alte, infatti, la GPU si aggira tra i 53 e i 57 gradi nei titoli meno impegnativi per arrivare a un massimo di 63 gradi in 8K, nei giochi che torchiano la scheda video. Ed è una soglia che non supera persino in overclock, almeno per quanto concerne i parametri utilizzati per i nostri test. Risulta quindi decisamente fresca, soprattutto per una Founders Edition per quanto aiutata dall'enorme chassis, e piuttosto silenziosa con poco più di 40 di decibel nonostante un leggerissimo coil whine.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.0
La NVIDIA GeForce RTX 4090 Founders Edition costa molto, soprattutto se presa in considerazione per il solo gaming, ma è un vero mostro che annichilisce il modello top di gamma della serie precedente sia in potenza bruta che in upscaling grazie al DLSS 3, un'evoluzione netta della tecnologia NVIDIA che compie un passo in avanti importante nell'affrancare la GPU dai limiti della CPU. Certo, applicati i rincari europei il prezzo finisce per raggiungere quello della NVIDIA GeForce RTX 3090 Ti Founders Edition, una scheda che teoricamente appartiene a una fascia superiore, ma che in concreto rimane sempre dietro la nuova 4090: una vera top di gamma da 16384 CUDA core che in potenza bruta, siamo sicuri, lascerà nettamente indietro tutto il resto della futura line-up della famiglia 4000.
PRO
- Una vera top di gamma con prestazioni eccezionali
- Lo chassis è praticamente invariato ed è un bene
- Temperature contenute e buoni margini di overclock
CONTRO
- Niente passaggio alla connettività DisplayPort 2.0
- Prezzi per il mercato europeo molto elevati
- Voluminosa e decisamente pesante