Omniheroes, la recensione di un idle RPG gacha con abbondanza di "waifu"

Già a una prima occhiata, la recensione di Omniheroes tratta chiaramente di un gioco che sembra mettere insieme tutte le caratteristiche guardate con maggiore sospetto dai videogiocatori tradizionalisti, e con una certa ragione. L'idle RPG con elementi gacha è di per sé un prodotto basato più su studi comportamentisti e trappole psicologiche che su un effettivo game design in senso classico, ma generalizzare eccessivamente non è mai una buona cosa e anche in questo caso si farebbe un torto al titolo OmniDream, che comunque dimostra un certo studio di fondo. La costruzione degli scontri, per esempio, con i vari parametri presi in considerazione nel sistema di combattimento e le numerose variazioni applicabili alla progressione dei personaggi sono elementi dotati di una certa profondità.

Tuttavia, non si può negare che il meccanismo alla base del gameplay punti semplicemente su atteggiamenti compulsivi ben poco edificanti, cosa che rende sempre piuttosto difficile valutare questo tipo di esperienze con un certo distacco.

Ciò diventa ulteriormente complicato quando poi ci si trova di fronte a un titolo che non spicca proprio per personalità, non riuscendo a introdurre nulla di nuovo né sul fronte del gameplay né su quello dello stile. Ha comunque dalla sua una notevole cura nella costruzione, che emerge dall'ottima veste grafica, dall'accompagnamento audio e da meccaniche molto rifinite, sebbene per nulla originali.

Se il senso di un RPG gacha si trova soprattutto nell'interesse scaturito dalla sua meccanica di combattimento, dalla progressione dei personaggi e dal mondo costruito intorno all'azione, allora Omniheroes ha poco da offrire sotto questi aspetti, sebbene qualche elemento interessante nelle sfaccettature della gestione dei personaggi sia riscontrabile.

La raccolta delle waifu

Non vorremmo ricorrere a stereotipi o generalizzazioni eccessive, ma è davvero difficile non considerare Omniheroes come una sorta di grande raccolta di "waifu", perché l'intento di OmniDream è alquanto evidente. La storia racconta di un OmniGuardiano che si risveglia da un lungo sonno, ovviamente senza memoria, e si ritrova a dover salvare il mondo da un'invasione malvagia, e per farlo deve salvare e reclutare una grande quantità di valchirie. Le decine di combattenti conquistabili giocando o attraverso le evocazioni in stile gacha (con microtransazioni) sono tutte donne bellissime e formose, vestite in abiti succinti e rappresentate con inquadrature e animazioni che fanno decisamente leva sulla loro sensualità. Non c'è nulla di male in questo, ma quando diventa praticamente l'unico elemento caratterizzante dell'intero gioco si capisce come non vi sia troppa sostanza dietro all'intero progetto, al di là di un concentrato di "fan service".

Eppure, qualcosa di positivo c'è in Omniheroes: come RPG idle è infatti ben costruito, imitando in maniera piuttosto pedissequa il modello imposto da AFK Arena e perfezionandone alcuni aspetti, soprattutto sul fronte dell'interfaccia oltre che della ricchezza grafica.

Ovviamente, chi non sopporta questa tipologia di giochi non cambierà idea con questo titolo: si tratta sempre di un RPG che "si gioca da solo", sostanzialmente, con l'intervento dell'utente che è richiesto solamente nella fase di evocazione, upgrade e gestione generale dei personaggi, a dire il vero piuttosto limitata anche questa rispetto ad altri esempi simili. Gli scontri risultano spettacolari e le mosse speciali delle tante combattenti hanno notevoli effetti, ma tutto il meccanismo di gioco si riduce a una sorta di rincorsa al livello più alto e a un semplice confronto matematico tra le statistiche del proprio party e quelle del nemico, senza richiedere particolari strategie d'attacco.

La caratteristica più apprezzabile di Omniheroes resta la sua notevole cura sull'aspetto estetico, che coinvolge non solo la grafica delle illustrazioni relative ai personaggi ma anche la costruzione dell'interfaccia, che risulta particolarmente comprensibile, con buone scelte anche per quanto riguarda dimensione dei testi e font a rendere la navigazione tra i menù e la lettura piuttosto confortevoli. Le immagini statiche e le numerose animazioni risultano di ottimo livello (con un possibile ricorso all'IA per quanto riguarda la caratterizzazione, comunque ben gestita nel caso), considerando comunque che l'estrema sessualizzazione dei personaggi possa risultare quasi comica in certi casi.