Outcasters è un titolo immediato e senza troppi orpelli, che richiama idealmente lo stile minimalista di fenomeni multiplayer come Among Us e di un ex sensazione come Fall Guys, come vedremo nel corso della recensione.
È anche un titolo esclusivo per Stadia, piattaforma in forte crescita, quantomeno dal punto di vista dei contenuti, che sta però scontando ancora qualche pregiudizio di troppo da parte di un pubblico dubbioso sul cloud gaming, probabilmente per la mancanza di esclusive di grosso calibro. L'ultima fatica di Splash Damage di suo si inserisce perfettamente in una softeca con diversi giochi online leggeri e per tutta la famiglia, come Super Bomberman R Online e Pac-Man Mega Tunnel Battle, guarda caso tutti esclusivi. Google sembra aver puntato moltissimo su prodotti simili, che però non garantiscono la stessa risonanza di altre esperienze. Peccato, perché spesso sono semplicemente divertenti e meriterebbero un po' di considerazione in più.
Meccaniche di gioco
Il concept di Outcasters è davvero basilare: nei panni di un personaggio dalle fattezze molli, quasi gelatinose, bisogna sparare palle di energia agli avversari cercando di abbatterli, così da vincere le partite e sbloccare oggetti cosmetici come ricompensa. Le peculiarità del gameplay è nella possibilità di curvare i colpi, in modo da raggiungere gli avversari anche dietro le coperture (a patto di essere molto precisi). Il sistema di controllo è quello di un twin-stick shooter, quindi con la levetta sinistra dedicata ai movimenti e quella destra alla mira e alla curvatura dei colpi. L'azione che ne deriva è frenetica, qualsiasi sia la modalità selezionata, con i giocatori che che si muovono in continuazione e contemporaneamente sparano palle di fuoco a effetto per provare a sorprendere gli altri. All'inizio sembra difficile riuscire a giocare decentemente, ma in realtà bastano poche partite per vedere i primi risultati e a padroneggiare il sistema, rendendo quindi naturale elaborare traiettorie di tiro in tempi rapidissimi e bloccare gli attacchi degli avversari con i nostri. Alcuni scontri diventano quindi delle strane sfide personali, in cui i giocatori cercano un modo per aggirare le difese dell'avversario, variando ad esempio il ritmo di fuoco o cercando di sfruttare le pareti delle mappe a proprio vantaggio.
Se vogliamo però qui arriva il primo problema del gioco, ossia l'esaurirsi nella sua formula base. A dare un po' di varietà ci pensano i potenziamenti raccoglibili durante gli scontri (colpi ondulanti, palle di fuoco che penetrano gli avversari e così via) e i poteri dei personaggi sbloccabili salendo di livello (saltare, deviare i proiettili, costruire dei muri difensivi e così via), ma in termini di meccaniche basta davvero poco tempo per vedere tutto ciò che c'è e iniziare a stancarsi. Quindi, o ci si lascia trascinare dalla sua natura competitiva, o si finisce per abbandonarlo dopo poche ore, a meno di non avere qualche amico con cui giocare di tanto in tanto.
Modalità di gioco
Del resto Outcasters non ha una campagna di alcun tipo e offre soltanto tre modalità di gioco, per una manciata di mappe. Il matchmaking prevede una playlist con tutte le modalità, che sono provabili singolarmente solo scegliendo di allenarsi contro dei bot. Ma di che si tratta? In Last Caster Standing, sostanzialmente una variante della classica Last Man Standing, il giocatore lotta da solo e deve cercare di sopravvivere più a lungo degli avversari, rimanendo in vita per ultimo. Team Battle, la prima delle due modalità di squadra, offre invece dei match 4v4 in cui vince la squadra che per prima fragga cinquanta avversari. Gold Rush, infine, richiede di raccogliere delle monete sparpagliate per l'unica mappa disponibile e portarle in banca. Sostanzialmente è una modalità a metà tra King of the Hill e Domination, in cui vince chi accumula più punti mantenendo più a lungo degli avversari il controllo delle banche e depositando più monete (da notare che le monete possono essere depositate solo nelle banche controllate). Anche questa si gioca 4v4.
Gameplay
Come già detto, il gameplay di Outcasters è molto veloce e punta tutto sul divertimento puro. La semplicità della sua formula non inganni, perché ci sono comunque diversi livelli di complessità da tenere in considerazione, come la corsa ai potenziamenti, o l'utilizzo della abilità durante le partite, che creano delle dinamiche interessanti e danno un certo senso di progressione. In termini di azione pura, l'unico limite è l'impossibilità di muovere autonomamente la telecamera, fatto che a volte crea qualche disagio, soprattutto quando si vorrebbe andare a stanare chi ci sta sparando addosso da lontano e l'unico modo per farlo è avvicinarsi. Come accennato, il gioco offre anche molte opzioni di personalizzazione dei personaggi, che si sbloccano spendendo i punti accumulati durante le partite o acquistando DLC con soldi veri. Tranquilli, perché skin e affini sono ininfluenti sulle dinamiche di gioco, quindi, se volete potete completamente ignorare l'esistenza del menu di personalizzazione e vivere felici.
Grafica
In termini tecnici Outcasters non fa certo gridare al miracolo, ma va detto che non ha alcuna pretesa di essere un benchmark. Le mappe sono caratterizzate dalla presenza di luci al neon e da un marcato minimalismo, che serve a evitare difficoltà di lettura dell'azione. I personaggi sono ben fatti, ma essendo inquadrati dall'alto e da una certa distanza, durante le partite è davvero difficile mettersi a osservare i loro dettagli. Per chi fosse interessato, spendiamo due parole anche su Stadia e sulle sue prestazioni. Durante le ore in cui abbiamo provato Outcasters il servizio non ha mai mostrato il minimo segno di cedimento. Solo in un paio di occasioni c'è stato un po' di lag, ma è durato attimi e fortunatamente non ha compromesso le partite in corso. Allo stato attuale il vero problema, derivato dallo scarso successo della piattaforma, è però un altro: trovare qualcuno per giocare. Purtroppo il matchmaking impiega un bel po' a scovare delle partite attive e spesso si finisce a competere contro dei bot, con solo pochissimi umani sui server (in alcuni casi uno per squadra).
Conclusioni
Outcasters è un buon passatempo che manca però di sostanza per ambire a essere qualcosa di più. Nonostante il gameplay appassionante, in poche ore si è visto tutto ciò che il gioco ha da offrire e, se non ci si lascia catturare dalle sue meccaniche competitive, gli stimoli per tornare a giocare diventano davvero pochi. Peccato, perché ciò che c'è funziona, ed è fatto anche molto bene, e la possibilità di curvare i colpi crea dei momenti davvero spassosi, rendendo l'abilità del giocatore centrale per ottenere la vittoria.
PRO
- Gameplay adrenalinico
- Ottimo per partite veloci
- Progressione più stratificata di quanto appaia a un primo sguardo
CONTRO
- Pochi contenuti
- Matchmaking limitato