Il fascino di Paper Mario: Il Portale Millenario sta soprattutto nell'aura leggendaria che lo circonda. Uscito originariamente su GameCube, e mai riproposto in vent'anni, oggi è quasi introvabile, un pezzo da collezione offerto a prezzi esorbitanti. Essendo un gioco del 2004, il suo retaggio appartiene ormai al passaparola di quelli che c'erano e che, negli anni a seguire, hanno visto la serie Paper Mario trasformarsi in qualcosa di diverso del successore spirituale di Super Mario RPG. Non è un caso, forse, che Nintendo abbia deciso di riproporre entrambi a strettissimo giro: in effetti, abbiamo giocato il remake di Super Mario RPG solo pochi mesi fa.
Il principio è lo stesso: preservare il gameplay originale senza apportare significative modifiche ma solo piccoli miglioramenti alla qualità della vita e al comparto tecnico. La differenza tra le due riproposte, semmai, sta proprio in quell'aura leggendaria che li ammanta. Nella nostra recensione di Paper Mario: Il Portale Millenario vi spieghiamo perché la nuova uscita per Nintendo Switch merita tutta la vostra attenzione. E anche ogni euro del suo prezzo di listino.
Se Mario diventa di carta
Alla fine, ogni volta che Nintendo o qualsiasi altra compagnia ripropone qualcosa, si finisce a guardarne il costo. Noi per primi, qualche mese fa, avevamo criticato il prezzo pieno di Super Mario RPG ma il caso di Paper Mario è diverso. Primo, l'originale, come già detto, non si trova facilmente. Secondo, non esiste - ufficialmente - su nessun'altra piattaforma. E terzo, ma non meno importante, a vent'anni di distanza Paper Mario resta un gioco di straordinaria qualità, invecchiato molto meglio rispetto al titolo Square: rigiocarlo oggi è stato come fare un tuffo nel passato, di quelli che ti rimettono in pace col mondo, al netto delle immancabili sbavature che nel 2024 lo allontanano dall'eccellenza assoluta proprio perché Nintendo non ha voluto intervenire più del dovuto, rispettando la visione dello sviluppatore Intelligent Systems.
Paper Mario: Il Portale Millenario è fondamentalmente un gioco di ruolo con un sistema di combattimento a turni, influenzato da dinamiche platform e metroidvania che oggi potrebbero sembrare quasi scontate in tanti titoli, se non fossero instaurate così bene nella struttura di un titolo che si rifà comunque all'universo di Super Mario, impugnandone le caratteristiche fondamentali.
Non è data nessuna spiegazione logica alla forma cartacea assunta dai personaggi e dal mondo: è così perché sì, punto e basta, e si va avanti. Nessuna stregoneria, nessun antefatto. All'epoca si era tentato questo approccio perché a Nintendo credevano che i giocatori si sarebbero stancati presto di un banale 3D e nel tempo la scelta ha conferito a Paper Mario un'unicità tutta sua, sulla quale questo remake peraltro marcia con un'aggiunta significativa di dettagli visivi, specialmente negli scenari che sono stati quasi interamente ridisegnati e impreziositi da una effettistica al passo coi tempi. Se su GameCube c'era qualcosa che non sembrava fatto di carta o cartoncino, il remake rimedia, arrivando ad aggiungere anche nuove animazioni ed effetti sonori, cominciando naturalmente da Mario e dal suo colorito cast di comprimari.
Lo scotto da pagare sembrerebbe essere la fluidità che passa dai 60 fotogrammi al secondo della versione GameCube ai 30 frame della riedizione per Nintendo Switch: una scelta spiegata, forse, dalla volontà di evitare qualsivoglia rallentamento e che potrebbe essere riveduta con un aggiornamento ma che, sia chiaro, non ha nessunissimo impatto sul gameplay, nonostante sia caratterizzato da una componente action durante i combattimenti ma non solo.
Come abbiamo detto, infatti, Paper Mario è un titolo ibrido: si combatte a turni ma si salta anche da una piattaforma all'altra, si esplorano gli scenari risolvendo rompicapi ambientali con l'ausilio dei poteri che l'idraulico baffuto ottiene facendosi "maledire" o che possiedono i suoi compagni di avventura, dall'astuta Goombella - il cui campionario di consigli e suggerimenti è stato riveduto, corretto e ampliato - all'ammiraglio Cannonio, il Bob-omba che può distruggere muri e rocce, passando per il timido Koopaldo col suo guscio boomerang o la sfacciata Madame Spirù che può "sfogliare" alcuni elementi degli scenari per svelare nuovi passaggi.
E solo per citarne alcuni: la forza de Il Portale Millenario sta proprio nel suo pittoresco cast di comprimari, che include non solo personaggi iconici come Peach, Luigi o Bowser, ma anche e soprattutto una lunga serie di alleati e antagonisti inediti che Intelligent Systems riesce a caratterizzare con intelligenza, dedicando loro il giusto spazio senza affollare la narrativa o sacrificarli sotto forma di meri strumenti di gameplay.
La cosa più incredibile di Paper Mario: Il Portale Millenario, infatti, è che funziona anche sotto il profilo della narrativa. Non è il solito (Paper) Mario con una trama sottilissima che funge da mero pretesto per la ricerca di stelle, lune o quant'altro... cioè, in realtà ci sono, si chiamano Gemme Stella e servono ad aprire il famigerato Portale Millenario sotto la città di Fannullopoli, il quale custodirebbe un tesoro leggendario che tutti vogliono, compresi i cattivissimi Incrociati che hanno rapito Peach, provocando una reazione a catena che coinvolge amici e nemici di Mario. Quest'ultimo deve recuperare le Gemme Stella prima degli Incrociati, affidandosi a una mappa magica che scandisce la progressione del giocatore, portandolo, di capitolo in capitolo, a esplorare nuove regioni e a incontrare diversi compagni di viaggio.
Pur essendo fortemente goliardica e strutturata a "vignette", cioè in capitoli che di volta in volta si concentrano su una situazione specifica o un determinato nucleo di personaggi, la narrativa di Paper Mario ha una coerenza impressionante dall'inizio alla fine, seguendo una rotta in crescendo che prende il giocatore alla sprovvista con piccoli ma sorprendentemente azzeccati colpi di scena. Non è Shakespeare e neanche Final Fantasy, ma siamo anni luce avanti rispetto alla storia appena abbozzata di Super Mario RPG, giusto per restare in tema di remake.
Combattimenti e rompicapi
Ai dialoghi brillanti, che spesso si fanno beffe del gioco e del giocatore con tanto di sfondamento della quarta parete - e che naturalmente sono stati tradotti in italiano - si accompagna un gameplay ancora oggi fresco e intuitivo, seppur rimasto sostanzialmente invariato rispetto all'originale, di cui questa riedizione è quasi una copia carbone: diciamo quasi perché c'è qualche contenuto completamente inedito che non possiamo anticiparvi, anche se è facile prevederlo, soprattutto se avete giocato la riedizione di Super Mario RPG, ma per il resto l'esperienza è rimasta intatta... nel bene e nel male.
Il bene sta nella commistione di generi diversi che abbiamo summenzionato, con un level design ispirato che riesce a unificarli in maniera intelligente e naturale, in modo che nessuna di queste componenti - eccezion fatta per il combattimento, forse - predomini sull'altra. La varietà di situazioni in cui si finisce continuamente, tra mini giochi e rompicapi, aiuta a diversificare un'avventura che si completa in una trentina d'ore, un po' di più se si punta a trovare ogni collezionabile o segreto - comprese le illustrazioni nella nuovissima galleria - e che non manca mai di sorprendere con una battuta, una gag o un'esilarante battaglia contro un boss.
Il male sta nel backtracking prepotente che caratterizza buona parte del level design. È una caratteristica intrinseca dei metroidvania - si ripercorrono i propri passi con le abilità apprese per sbloccare nuove zone, contenuti o collezionabili - ma ne Il Portale Millenario si fa ricorso a questo escamotage con un po' troppa insistenza, prolungando artificialmente la durata di alcuni capitoli. Non è troppo fastidioso, e l'assenza di combattimenti casuali che rallentino ulteriormente la progressione alleggerisce il carico, ma nel tempo si avverte una spiacevole ridondanza. In questa riedizione Nintendo ha aggiustato un po' il tiro implementando una serie di scorciatoie che permettono di raggiungere le zone già visitate più velocemente, riducendo i tempi morti durante il backtracking, che tuttavia rimane una parte integrante del gioco.
I miglioramenti alla qualità della vita sono sottili, ma tangibili e servono proprio a snellire l'esperienza. Anche la ruota dei compagni, richiamabile in qualsiasi momento premendo un semplice tasto, aiuta a cambiare il comprimario che ci accompagna per accedere alle sue abilità peculiari in qualsiasi momento, senza passare per schermate secondarie e caricamenti aggiuntivi. Sono accortezze semplici ma efficaci, pensate anche per chi si avvicina per la prima volta al genere: il nuovo Maestro di lotta, un Toad che ci insegna come combattere al meglio, è una di queste, anche se non ne abbiamo avuto esattamente bisogno.
Paper Mario: Il Portale Millenario non è troppo impegnativo e non vuole mettere il giocatore continuamente alla prova con nemici fortissimi, boss impossibili o Game Over punitivi, ma non è neanche un gioco di ruolo da prendere sottogamba, specie se si alza l'asticella della difficoltà con alcuni stratagemmi. Quasi ogni azione è legata a un minigioco in stile Quick Time Event, compresa la fuga dai combattimenti che, in caso di sconfitta, possono essere riprovati subito; tuttavia, ci sono delle accortezze che bisogna usare se si vuole vincere negli scontri più difficili. Il sistema di combattimento è più intelligente di quel che sembra, con una serie di funzionalità e circostanze che bisogna prendere in considerazione: sui nemici con elmetti acuminati, per esempio, non si può saltare e gli attacchi a terra non funzionano contro i nemici volanti, perciò bisogna sempre scegliere con cura la tecnica da usare e il comprimario che ci affianca sul palcoscenico che funge da campo di battaglia.
Giocando bene, senza sbagliare troppo i QTE - che servono anche a mitigare i colpi inferti dai nemici - e impiegando le tecniche giuste, si riscontra il favore del pubblico che assurdamente assiste alla battaglia, premiandoci con l'Energia Stella che serve a usare le tecniche più potenti. Migliori sono le nostre performance, maggiori sono i Punti Stella che si guadagnano a fine scontro: ogni cento si guadagna un livello e si sceglie se aumentare i Punti Salute, i Punti Fiore - che servono a usare le tecniche - o i Punti Tessera di Mario e dei suoi compagni.
Numerosissime, le Tessere rappresentano la parte più GDR di Paper Mario, se non altro perché non si possono equipaggiare tutte contemporaneamente e in qualche momento bisogna scegliere con attenzione quali impostare: alcune, dagli effetti più disparati o addirittura cosmetici o sonori, possono influenzare insospettabilmente certe battaglie, e in generale si può giocare sulle sinergie, specialmente dopo aver sbloccato certi compagni, per dominare gli scontri. Non serve combattere ripetutamente per aumentare di livello o cercare oggetti specifici visto che, al di là dei consumabili, non esiste un vero e proprio equipaggiamento, ma non sarebbe stato un titolo Intelligent Systems se non fosse stata richiesta un minimo di strategia o pianificazione: parliamo pur sempre dei creatori di Fire Emblem.
È proprio questo strano equilibrio - ricalibrato in parte dalle piccole accortezze del 2024 - che conquista e che ci ha riconquistato in Paper Mario: Il Portale Millenario. Come Super Mario RPG è un titolo che si rivolge a una nicchia ancora più ristretta, poiché bisogna amare l'immaginario Nintendo e i giochi di ruolo nipponici, ma anche i combattimenti a turni e il peculiare look da libro pop-up. Se si appartiene a questa minuta categoria, non c'è ragione per ignorare un remake molto curato che non cambia troppo l'originale perché, semplicemente, non ce n'era poi così bisogno.
Conclusioni
Paper Mario: Il Portale Millenario è invecchiato benissimo sotto quasi ogni aspetto e noi non possiamo fare a meno di consigliare questa riedizione, che lo rinnova nella grafica e nel sonoro, e un pochino anche nel gameplay, a chiunque ami Mario e i generi che Intelligent Systems ha sapientemente mescolato in un sol gioco con furbizia e un pizzico di audacia. Nintendo ha limato per quel che era possibile i principali problemi del titolo originale, che rimangono e appartengono a un passato che non si può cancellare senza stravolgere tutto: questa, insomma, è l'ottima riedizione di un titolo eccellente che, a differenza di Super Mario RPG, sente molto meno il peso dei suoi anni.
PRO
- Un'ottima riedizione per un titolo invecchiato benissimo
- Storia, personaggi e dialoghi brillanti
- Mix di generi che funziona in un equilibrio quasi perfetto
CONTRO
- Pur ridimensionato, il backtracking tende ad essere insistente
- 30 fotogrammi al secondo invece dei 60 originali
- È fondamentalmente lo stesso gioco del 2004 con alcune aggiunte