Trama e Game Play
Il gioco segue le gesta di Joanna Dark, un agente del Carrington Institute, impegnata durante la sua prima missione che prevede la distruzione degli impianti della Cyborg Factory in sudamerica. Nel corso della missione, l’agente del C.I. entrerà in contatto con delle macchinazioni ben più ampie che prevedono navi aliene, tecnologie sconosciute ed affini. Il manuale, che prevede anche l’italiano, è ben fatto, esaustivo e completo sotto ogni aspetto. L’avventura si dipana in una successione di missioni, tutte collegate e sequenziali, più una sessione di tirocinio iniziale al termine della quale saremo a pieno titolo un’agente del Carrington Institute. Il grosso del gioco prende corpo dalle azioni militari sviluppate nelle varie mappe: giungle, basi, navi; tutte caratterizzate dalla medesima visuale dall’alto. Gli obbiettivi (comunicati grazie al “video-orologio“ o a improbabili inviati in incognito) cambiano di volta in volta, sono sempre logici ed appropriati alla situazione che ci vede protagonisti. La nostra occupazione principale sarà spesso quella di uccidere i nemici prima che ci scorgano. Questo può avvenire perché è possibile scegliere se camminare furtivamente o no. Il punto più dolente del gioco è rappresentato da una scarsa intelligenza artificiale dei nemici; in ogni modo va detto che ci troviamo su un GameBoyColor con un target d’utenza ben preciso. Comunque, anche con una buona dose di volontà, è difficile entrare nell’ottica di trovarsi contro esseri animati e non un mucchio di pixel stranamente programmato. Alla destra del monitor vi sarà onnipresente l’”elettrocardiogramma” che v'informa del vostro stato di salute. Al di sotto trova posto l’icona dell’arma che state usando con relative munizioni. Con il Tasto A sparate, con il B ricaricate le munizioni (se le possedete!!), con il ControlPad vi muovete, con il tasto START accedete al Menu (dal quale potete selezionare le armi, constatare l’ammontare delle vostre munizioni, la quantità di tempo giocato, gli oggetti posseduti, riepilogare gli obbiettivi e così via) e infine con il tasto SELECT potete perquisire i cadaveri dei vostri nemici (ficooooo!!!!) contenenti armi, munizioni o Kit salute. Un altro aspetto poco riuscito è quello del movimento dell’eroina coordinato con le sparatorie.: è difficile prendere la mira, soprattutto in diagonale, è vero che gli scontri a fuoco avvengono per lo più in ambienti angusti, però si risolvono sempre in modo confusionario. Con queste premesse è difficile pianificare delle strategie: il gioco ne perde di spessore, divenendo uno dei tanti ActionGame di serie B. Questo punto è importantissimo perché rappresenta uno dei maggiori difetti del titolo. Il gioco presenta però molte variazioni: ci sono dei Boss da affrontare o delle sessioni dove il game-play è completamente stravolto. Troverete una sorta di Operation Wolf, una modalità cecchino, un poligono di tiro, la folle corsa di una jeep nella giungla e svariate altre (…non penso sia educato svelarvele tutte…). Tutti questi modi alternativi sono splendidamente integrati nella trama e presentano una peculiare impostazione dei tasti di gioco che è in ogni caso ben illustrata nel manuale. Una volta che queste sessioni saranno portate a buon fine, le avrete sbloccate e potrete riaccendervi liberamente. Perfect Dark presenta una schermata nella quale vi mostra i progressi che avete compiuto nella vostra missione, le modalità segrete attivate, gli extra attivati e così via. Il gioco non presenta livelli di difficoltà da selezionare, anche perché la curava d’apprendimento è stata ben calibrata. Non è stato eccessivamente difficile portarlo a termine anche se ha richiesto un poco di impegno. La cartuccia presenta tre slot di salvataggio; ogni file può essere copiato o cancellato.
Grafica e sonoro
E’ bene chiarire fin da principio che la resa grafica è sempre alta, di ottima fattura pulita e di facile interpretazione. Ciò che colpisce inizialmente è l’animazione di Joanna Dark: magistralmente curata. Credo che siano stati impiegati molti frame d’animazione perché l’effetto è veramente fluido, il modello cambia anche secondo l’arma imbracciata. Gli sprite degli altri personaggi sono lo stesso sempre ben realizzati. La perfezione (al di là del titolo…) non è però stata raggiunta, perché compaiono frequenti imprecisioni, sfarfallii, strane collisioni e così via. Il tutto non disturba anche perché i fondali sono sempre estremamente solidi. L’aspetto dei vari menu è rappresentato da un sorta di finto 3d olografico verde militare: la scelta è esteticamente azzeccata, funzionale e piacevole. I dialoghi fra i vari personaggi avvengono tramite schermate fisse con i volti dei protagonisti ed il testo che scorre. Le missione sono introdotte da scritte che specificano data e logo in pieno X-file Style. Le animazioni che coronano l’esito o l’incipit di una missione, sono semplici ma fluide. Le musiche trasmettono le giuste atmosfere da cospirazione interplanetaria: mai invadenti, mai di disturbo, fanno il loro dovere. Tra gli effetti sonori, udite udite (nel vero senso della parole), vi sono interi dialoghi digitalizzati: certo il rumore di fondo è notevole, ma è pur sempre una bell’emozione che il GameBoyColor ci regala. L’impressione che si ricava è di cura ed attenzione profusa nella gestione dell’aspetto acustico: ogni arma ha la sua detonazione, così come la corsa su superfici diverse.
Extra
Da questo punto di vista Perfet Dark eccelle: una decina di modalità di gioco differenti da poter rigiocare, la possibilità elaborare e stampare (per chi possiede la stampate per il GameBoy) le immagini che durante il gioco vi sarete conquistati, la comunicazione IR (grazie alla quale sarete in grado di trasmettere tramite la porta ad infrarossi le mappe di gioco ad un altro giocatore dotato di GameBoyColor e cartuccia di Perfect Dark), il multiplayer. Proprio su quest’ultimo aspetto credo sia il caso di spendere ulteriore parole. Tramite l’UniversalGameLink (ed il solito conoscente introvabile con GameBoyColor e cartuccia di Perfect Dark) avete a disposizione otto modi di gioco grazie ai quali sfidarsi: alcuni sono classici come il “ruba bandiera” o riuscire a totalizzare più morti in un tempo limite, mentre altri sono originali; vi è inoltre la possibilità di scegliere diversi personaggi e molte mappe di gioco. Ho lasciato per il gran finale una sorpresa: la cartuccia di Perfect Dark è dotata di RumblePak (che in verità “rumbla” pochissimo, ma così non dovrete cambiare la pila che non si consuma, heheheheheh!!), questo significa che la nostra consolina vibrerà non solo per i vostri spasmi, ma anche grazie al gioco che alloggia una pila stilo mini nella sua sommità.
Conclusioni
Un capolavoro mancato? Si. Abbiamo tutti gli ingredienti: ottima giocabilità e ri-giocabilità, bella grafica, buon sonoro, extra al top della produzione su GameBoyColor, modalità multiplayer superba… e allora, che cosa manca? Atmosfera. Sentirsi Joanna Dark, capire che questa storia è qualcosa che in modo o nell’altro ci riguarda. Avente giocato ai vari Zelda? Se si sapete a che cosa mi sto riferendo. Comunque, al di la di queste mie dichiarazioni poco condivisibili, quello che ho provato e, lo spero, proverete anche voi è un buon gioco, sviluppato con impegno e passione che vi allieterà e divertirà senza frustarvi eccessivamente. Non ritengo di doverlo consigliare a chiunque in ogni caso, se potete, dateci un’occhiata.
Intro
Perfect Dark è un gran bel gioco. Il marchio RARE, Second-Party Nintendo (ossia una software house che sviluppa giochi solo per le console Nintendo), è già di per se simbolo di fiducia ed ancora una volta la qualità generale del Team di Sviluppo è stata confermata, anche se, a mio avviso, in questa produzione per il GameBoyColor c’è qualche difetto di troppo. Inizialmente il gioco è uscito per Nintendo64 (console sempre amata e mai dimenticata), ma apparteneva ad un altro genere: si trattava di uno sparatutto in soggettiva con molti elementi strategici ed una notevole attenzione alla trama ed alla sceneggiatura (quindi non aveva nulla a che vedere con Quake…). Per la versione GameBoyColor il gioco è stato trasformato in una sorta d'Arcade/Adventure con visuale isometrica piuttosto alta. (anche se, come descriverò più avanti nella sezione EXTRA, vi sono molte variazioni al game-play: ossia molti mini-game). La storia si pone durante gli eventi precedenti a quelli narrati su N64, rappresentando quindi un’introduzione. Prima di tuffarci nel gioco vi rivelerò un evento straordinario: nel menu di scelta della lingua è presente l’ITALIANO. Tutti i messaggi a video sono stati tradotti; solo le voci digitalizzate restano in inglese. 9