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Police 24/7

Direttamente dalle sale giochi, Police 24/7 vi veste di uniforme e vi proietta a L.A. per sbaragliare la mafia cinese. Seguiteci per sapere se il gioco merita una medaglia al valore o soltanto di tornare al ciclo della natura all’interno di un sacco mortuario!

RECENSIONE di La Redazione   —   05/08/2002
Police 24/7
Police 24/7
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Genere consolidato, innovazioni interessanti

Traendo ispirazione da classici come Virtua Cop e Time Crisis, Police 24/7 vi proietta in una Los Angeles in cui la polizia conduce una sanguinosa retata contro la mafia cinese, impegnata a trafficare armi e responsabile del decadimento civile della città. Nei panni di un valente poliziotto di origini orientali dovrete farvi largo nella missione in uno shooter in soggettiva classico, fatto di ricariche, mirini e cattivoni da fare fuori con una certa precisione ed entro un determinato tempo: sconfiggete i nemici senza farvi colpire e con precisione e avanzerete di grado ottenendo del tempo bonus prezioso per completare il livello arrestando il boss di turno; tergiversate, cadete troppe volte o colpite un civile o un collega e perderete tempo rischiando di farlo scadere prima del termine della missione, costringendovi a utilizzare uno dei limitati continue disponibili (o, in sala, un altro gettone). La peculiarità di Police 24/7, nonostante la classicità dell’impianto di gioco, sta nell’interfaccia con il giocatore, che può regolare con il suo movimento reale la prospettiva e la posizione del personaggio del gioco.

Police 24/7
Police 24/7

Genere consolidato, innovazioni interessanti

Mentre in Time Crisis o in Virtua Cop l’unica alternativa al beccarsi una pallottola in testa consiste nel premere e rilasciare un pedale che fa mettere al riparo il vostro alter ego videoludico, infatti, in Police 24/7 vi è offerta la possibilità di muoversi in tempo reale davanti allo schermo e nascondere o portare alla scoperta il proprio personaggio tramite il vostro movimento grazie a una telecamera sensibile ai vostri spostamenti. Questa peculiarità, che rendeva il gioco un interessante passatempo in sala, è stata mantenuta su PS2 grazie alla compatibilità con una telecamera USB che, opportunamente calibrata, correla i vostri spostamenti alla prospettiva di gioco con una certa precisione (Konami consiglia la Omnivision, ma in assenza di telecamera i controlli del mirino e della visuale vengono assegnati ai due controlli analogici del pad). Il gioco è anche compatibile, per quanto riguarda il sistema di controllo, con un mouse PS2-friendly e con la maggior parte delle pistole a raggi per PS2, oltre a funzionare con un normale Dual Shock 2. Giocare con il pad, tuttavia, risulta molto più macchinoso e in definitiva poco divertente: per l’esperienza di gioco promessa da questo titolo è praticamente obbligatorio fornirsi di una light gun. Per utilizzarla, però, è necessario riservare un’altra mano al controllo del pad per variare la prospettiva oppure adoperarla in congiunzione con la telecamera; inoltre, mentre in sala giochi lo spostamento “realistico” risultava simpatico, a casa risulta terribilmente difficile divertirsi spostandosi davanti a una telecamerina come dei deficienti per più di mezz’ora (senza peraltro riuscire a controllare con sufficiente precisione il proprio personaggio). Per via di questa particolarità chiunque volesse trarre il meglio da questo titolo dovrebbe giostrarsi tra: un’ipotesi da completista arcade abbastanza dispendiosa (pistola + telecamera) e peraltro sostituibile con un buon gettone da 30 centesimi nella propria sala giochi preferita; una ipotesi di compromesso abbastanza fastidiosa ma capace di farvi fruire integralmente del gioco (pistola + pad); una ipotesi minimalista decisamente deludente (solo pad) che rende la fruizione del gioco più frustrante che altro.

Police 24/7
Police 24/7

Audio/Video: piacevole la caratterizzazione, tecnicamente si poteva di più

Il sito ufficiale dei poliziotti inglesi potrà dirvi che il gioco vanta “eccezionale realismo”, ma non fidatevi: a livello audiovisivo Police 24/7 non brilla particolarmente rispetto alle sue controparti del genere o alla media dei titoli per PS2 - rischiando anche qui di diventare seriamente ripetitivo - anche se rimane comunque piacevole. Graficamente è senza infamia e senza lode: ad una caratterizzazione estetica abbastanza fedele degli ambienti e dei personaggi corrispondono un numero di poligoni impiegati decisamente basso e textures poco definite. Si sarebbe potuto fare di più, a livello tecnico, per esaltare il lavoro di artisti capaci, che sono stati in grado di fornire al titolo l’ambientazione poliziesca che promette. Anche le animazioni sono nella media bassa e appaiono ben poco realistiche: non di rado ci si imbatte nei modelli poligonali dei civili da evitare che, come impazziti, si rigirano davanti alla telecamera sfoggiando il meglio del loro look cubista e del loro texture mapping a bassa risoluzione, mentre la maggioranza dei cattivi indossa occhiali da sole (vi sembra ininfluente? è un vecchio trucco per pochi poligoni impiegati!) e sfoggiano le solite animazioni-clichè assolutamente irrealistiche se uccisi o disarmati. Per quanto riguarda il sonoro, invece, gli effetti sono ottimi e le voci dei nemici e dei civili abbastanza ben assortite, mentre il commento tra i colleghi ai cellulari che funge da intermezzo tra le sezioni è abbastanza suggestivo e discretamente recitato. Peccato per le musiche, praticamente due soli motivi principali che diventano estremamente ripetitivi anche in virtù del fatto di essere abbastanza stereotipati nel tipo di atmosfera che procurano (uno la tipica tensione da sparatoria da b-movie, l’altro un terribile senso di Captain America). Si tratta comunque di una proposta accettabile per un titolo che, concepito per le sale giochi, si contenta dello stretto necessario funzionale ad una azione frenetica.

Come sempre, l’arcade at home vacilla sotto i colpi della ripetitività

Una volta deciso che tipo di controllo utilizzare, Police 24/7 offre una struttura di gioco decisamente arcade: la Main Story si articola in sei sezioni e, una volta terminata, sblocca una seconda sezione ambientata in Giappone, giustificata nella trama come una collaborazione internazionale tra squadre di polizia, oltre a un ulteriore bonus: la versione giapponese del gioco. In questa versione originale, che si rivela una piacevole aggiunta in quanto comprensiva di parlato in lingua madre e con urla delle donne molto più piacevoli, ci si rendere conto di come l’ordine delle sezioni sia non solo capovolto (dal Giappone si passa a Los Angeles) ma anche del tutto cambiato nelle sottosezioni. E’ anche comprensibile il perché il protagonista sia un poliziotto giapponese: i programmatori hanno semplicemente cambiato il colore del texture mapping della divisa, ma non il modello poligonale del protagonista. Tra le modalità disponibili troviamo anche: Training, un allenamento a tempo infinito molto utile in vista del gioco principale; Challenge, nel quale sarete sfidati a compiere alcune sezioni con un numero ristretto di vite o di tempo; e infine Extra Games, sotto-giochi che consistono nell’evitare grappoli di kamikaze impazziti, nel tipico tiro al bersaglio, nel tiro alle bottiglie e nella distruzione di un elevato numero di palloncini prima che tocchino il suolo (e nuclearizzino tutto inspiegabilmente!). L’offerta di gioco è dunque abbastanza ampia e corredata di un gran numero di opzioni e livelli di difficoltà, ma non riesce a sopperire ai difetti principali del gioco stesso: il sistema di controllo è originale ma macchinoso anche utilizzando una pistola e le pallottole sparate dai nemici sono assurdamente enormi e lente a muoversi nell’aria, distruggendo ogni senso di realismo e di divertimento. I programmatori, che temevano probabilmente di rendere il gioco troppo difficile programmando proiettili realisticamente veloci, avrebbero dovuto fare in modo che i nemici avessero un tasso di mira oscillante piuttosto che fornirli di sparo al rallentatore persino al livello di difficoltà più alto, nel quale si limitano a nascondersi e sparare più velocemente come fossero delle lepri. A peggiorare le cose c’è un’azione terribilmente ripetitiva: una volta che avrete sbloccato la seconda sezione e terminato la versione giapponese non vi rimarrà altro da fare che riporre il cd per sempre se non per guardare la fine bonus aggiunta dai programmatori, trastullarvi con i sottogiochi o migliorare progressivamente i vostri records, che il programma stima in base a variabili come precisione, rapidità, capacità di rimanere illesi e così via. L’ultima prospettiva, però, è valida solo nel caso in cui utilizziate una pistola a raggi: controllare il gioco con il Dual Shock ai livelli di difficoltà più alti risulta un’esperienza molto impegnativa , decisamente oltre la portata e la pazienza di un utente medio o di un non appassionato del genere.

Police 24/7

In definitiva, Police 24/7 è un discreto shooter, un gioco arcade puro che può essere goduto a pieno e a lungo termine da un appassionato del genere e che i più preferirebbero noleggiare o provare prima di prendere decisioni circa l’acquisto. Cruciale risulta il tipo di controllo prescelto, e anche in questo caso il gioco appare più adatto ad un appassionato già provvisto di pistola a raggi o incline a comprarla in vista di altri titoli simili piuttosto che al giocatore medio provvisto di regolare pad. Per tutti gli appassionati Police 27/7 può rivelarsi una discreta e originale alternativa ai vari Time Crisis e Silent Scope o ancora un trastullo in attesa di Virtua Cop Rebirth, compilation dei due classici shooters Sega attesa per PS2 per la fine dell’anno. Per tutti gli altri giocatori si tratterebbe di un titolo interessante ma con una longevità estremamente bassa e un sistema di controllo che potrebbe rivelarsi impraticabile se non provvisti di periferiche adeguate.

    Pro:
  • Originale all’interno di un genere consolidato
  • Compatibile con telecamera USB, mouse e pistola
    Contro:
  • Sistema di controllo ostico
  • Scarso realismo
  • Giocabilità ripetitiva
  • Longevità ai minimi storici
    Compatibile con:
  • Mouse
  • Telecamera USB
  • Pistola a Raggi (consigliata)
  • Dual Shock 2

Questo shooter firmato Konami approda su PS2 come conversione di un titolo da sala abbastanza famoso - Police 24/7, appunto – sviluppato su System 16 Board e che in Giappone ed America ha già conosciuto un seguito. Si tratta di un titolo frenetico e per certi versi originale ma non privo di difetti, tra i quali un sistema di controllo macchinoso e la sua concezione strettamente arcade, che rischia di farlo risultare estremamente ripetitivo. L’impianto audiovisivo non contribuisce poi ad innalzare un’offerta di gioco non più che discreta, capace comunque di riservare buone dosi di divertimento per gli appassionati del genere che vogliano dedicargli un’attenzione specifica.