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Postal 2

Attenzione ! Questa recensione presenta dei contenuti che per la loro estrema turpitudine, ingiustificata violenza e crudele cinismo sono consigliati ad un pubblico adulto, molto adulto. La redazione declina ogni responsabilità per eventuali atti di emulazione degli sconsiderati comportamenti posti in essere nel gioco in oggetto, come appiccare il fuoco alle persone con una tanica di benzina o spezzare le rotule del vostro vicino con una mazza da golf. Ah già, il gioco in oggetto si chiama Postal 2, ma c'era bisogno di dirlo ?

RECENSIONE di La Redazione   —   07/06/2003
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I ferri del mestiere

Il parco di utensili di cui vi potrete servire in Postal 2 non brilla certo per varietà, ma ricordiamo che dopotutto siete un comune cittadino e non un soldato scelto dell’NSA o un super marine spaziale.
Vanga: Non desta sospetti ed è molto divertente da usare. Con essa infatti potete dilettarvi a barbare decapitazioni.
Oggetti da Lancio: Granate, Molotov o semplici forbici sono sempre in voga tra i giovani psicopatici di tendenza.
Taser: Utile a distanza ravvicinata ma spesso scomodo.
Sfollagente: Comodo e pratico; sottraetelo a qualche poliziotto e diventerà il vostro migliore amico (non il poliziotto, ovviamente).
Tanica di Benzina e Fiammiferi: Non c’è molto da dire, se non di usarli nell’ordine descritto ed evitare di farsi coinvolgere dalla fiammata.
Pistola 9mm: Comune, ma anche precisa e con una buona riserva di proiettili.
Fucile a canne mozze: Spettacolare per l’effetto “testa esplosiva” a distanza ravvicinata, ma lento da ricaricare.
Fucile da caccia: la cosa più vicina a un fucile da cecchino. Preciso ma lentissimo.
M-16: Fucile automatico d’assalto con qualche problemino di precisione nelle raffiche prolungate.
Armi pesanti: Lanciarazzi e fucile al napalm. I pezzi grossi del vostro arsenale, tutti da scoprire e da utilizzare per allegri stermini di massa ^_^.

“Un Giorno di Ordinaria Follia”…

…sì, si intitolava proprio così quel film con Michael Douglas, ve lo consiglio se riuscite ancora a reperirlo nelle videoteche. Lo cito perché è una delle prime cose che mi sono balenate per la mente dopo i primi minuti di gioco. Scorazzando per la città per portare a termine le vostre commissioni vi capiterà di trovarvi in situazioni tipiche del vivere civile (…ehm): pagamenti da fare, code agli sportelli, persone che vi urtano per la strada e, com’è giusto che sia, guai con le forze dell’ordine in caso doveste commettere un reato. Tuttavia il nostro non è un sistema perfetto, e il Postal Dude lo sa bene, anzi, qualche volta diciamo pure che gli girano gli innominabili, ed allora inizia il divertimento (per lui ovviamente).
In qualunque situazione vi troviate potrete decidere come comportarvi, se seguire le regole e non creare problemi oppure se ritagliarvi una nicchia nel nostro sistema ipocrita e anonimo lasciando il vostro marchio di sangue; in termini meno ideologici, potrete starvene buoni e fare la coda in silenzio, oppure dare fuoco a tutti quelli che vi precedono e fare decisamente più in fretta, con il rischio di affrontare poi le conseguenze. Ecco la cosa interessante: il mondo di Postal 2 ha sempre delle conseguenze; nessuno vi darà fastidio se fate i bravi (beh quasi nessuno, ma questo lo vedremo tra un attimo), mentre se infrangete delle regole aspettatevi delle conseguenze specifiche. Si comincia dalle cose più semplici fino ad arrivare ai reati più gravi. Calpestando un cane di passaggio questo inizierà a mordervi con gusto. Entrando in una casa senza permesso sarete avvertiti di uscire, poi il proprietario chiamerà la polizia o passerà lui stesso all’azione. Calandovi la patta in mezzo alla strada e urinando sulle persone (ebbene sì, esiste quest’apposita opzione) vi farà guadagnare una sana batosta da un barista corpulento, o l’arresto per atti osceni. Uno o più omicidi… beh immaginate un po’, avete presente le scene da film con decine di poliziotti con fucili a pompa ? Ecco… .
In ogni caso è probabile che se non ci sono poliziotti nei paraggi i cittadini reagiscano da soli (siamo in America, patria delle pistole, ricordatelo), anche se una buona parte di loro si limiterà a minacciarvi per poi fuggire se vi farete più aggressivi. Perché tutto sommato è questa la parte centrale del gioco: aggressivi e creativi. Una sparatoria può, dopotutto essere banale, ed è qui che interviene la crudeltà congenita del gioco, che inevitabilmente contagerà anche voi. Una semplice uccisione può essere rimpiazzata da un appagante tormento o da una truculenta esecuzione, tutto questo semplicemente perché avete la luna storta, e ricordatelo, non si scherza con il Tizio delle Consegne ! Incendiare una persona con la benzina per poi accendere il fiammifero con sguardo sadico, oppure prenderla a colpi di vanga mentre vi supplica di fermarvi, salvo poi decapitarla con la stessa vanga di cui sopra; far esplodere la testa di un passante con un colpo a bruciapelo del fucile a canne mozze; prendere a calci un cadavere, o ancora peggio, giocare a palla con la sua testa mozzata. Sono solo alcune delle bizzarre e crudeli turpitudini di cui potrete macchiarvi se lo riterrete opportuno, tenendo a mente che si tratta di un gioco, di un gioco un po’ fortino come contenuti, ma che riesce, con una sapiente mescolanza di cruda violenza e velenoso humor - che non manca di mandare qualche frecciatina ai vizi e alle ipocrisie della nostra società... a voi il compito di coglierle tutte - a rendere la cosa più digeribile (“ma dai, alla fine è solo per ridere!”).

Postal 2
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“Che vita vuota, che vuota vita…”

Non è esattamente quello che arriverete a pensare dopo qualche minuto di gioco. Certo, la musichetta di sottofondo della mappa e l’atteggiamento generale delle persone potranno dare l’illusione di una perfetta, ordinaria, pacifica cittadina da sitcom, ma le cose non sono esattamente così. Anche se deciderete di comportarvi bene in ogni occasione, se farete la coda da bravi cittadini e non tirerete mai fuori in pubblico il vostro gingillo (che gioco maschilista, nevvero ?), ci sono eventi imprevedibili che vi coinvolgeranno vostro malgrado: come dice il manuale, non è sempre colpa vostra.
Come già accennavo, la gente di Paradise è solo in apparenza normale, e lo si desume dalle varie scritte, dai cartelloni pubblicitari, dai nomi dei negozi, dai prodotti che si possono trovare nei drugstore (testicoli di babbuino ? Stiamo scherzando ? Pare di no…), una grande brodaglia di riferimenti più o meno velati al mondo reale e di critiche all’ipocrita perbenismo che regna incontrastato nelle società occidentali d’oggi. Questa critica, sotto forma di truculenta satira che nemmeno Trey Parker and Matt Stone avrebbero mai concepito nei loro incubi più trash, non risparmia nemmeno le varie categorie di manifestanti e dissidenti ideologici, politici e religiosi: se noi abbiamo animalisti, disobbedienti e quant’altro, a Paradise ci sono le associazioni contro i videogiochi violenti, quelle che per salvare la foresta amazzonica vogliono bruciare tutti i libri del mondo e non mancano neppure i fanatici religiosi con tanto di uomini- bomba kamikaze, e tutti questi soggetti non mancano di girare pesantemente armati. E dove sta il divertimento ? Nel fatto che regolarmente, in quasi tutte le vostre commissioni, sarete coinvolti nei disordini provocati da questi gruppi, e quindi avrete anche il pretesto per spargere un po’ di sangue senza finire dietro le sbarre, ma vi guadagnerete l’ostilità degli stessi, pronti a prendervi di mira in futuro. Il gruppo più scomodo con cui avere a che fare è senza dubbio la polizia: un’apposita barra vi indicherà quanto siete nei guai con la legge e determinerà la durezza della reazione delle forze dell’ordine nel caso dovessero prendervi. Mostrare i gioielli di famiglia per strada o cose simili vi costerà un semplice arresto, ma provare a resistere a quest’ultimo o macchiarsi di reati gravi comporta il fuoco a vista da parte dei poliziotti. Una volta in prigione non sarà difficile evadere, basta non farsi vedere, così come vi sono molte aree dove potete aggirarvi impunito e persino fare qualche morto a patto di non farvi vedere e non correre via come se steste scappando.
Tutto sommato quindi il gioco ha una I.A. di livello buono, con una risposta alquanto realistica Un segnalazione di nota: da non dimenticare la perla di genialità trash dei programmatori nell’includere persino Gary Coleman, che i più attempati ricorderanno per una vetusta sitcom da noi nota con il titolo Arnold, il quale farà la sua comparsa come grande celebrità nella piccola Paradise e poi… beh ve lo lascio scoprire hihi…

Postal 2
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La strada della violenza

Sono passati diversi anni dal primo “episodio” di Postal. Era il lontano 1997 quando su Gamespot si leggevano queste memorabili righe: “The game that will make the entire Christian Coalition explode in an immense mushroom cloud of religious fervor is finally here”. Un’ambientazione decisamente meno umoristica, un’impostazione in terza persona con modelli 3D renderizzati e fondali statici, e un’agghiacciante livello di coinvolgimento, in tutti i sensi. Quel Postal mi aveva appassionato, mi aveva sconvolto e forse mi aspettavo una rinascita dello stesso concept. Ma probabilmente era troppo allora, ed era troppo adesso, e così i Running With Scissors hanno pensato di condire la violenza con lo humor, il pulp con la verve da sitcom che fa molto South Park, forse per accattivarsi proprio quella fetta di pubblico che non avrebbe invece gradito un approccio più crudo e meno ironico al “concetto” di violenza gratuita. Nel frattempo voi Perché non provate a rimediare il primo Postal ? Ve lo consiglio caldamente, malgrado la difficoltà elevata.

Che diavolo hai da guardare, faccia da … però, che bella faccia !

Uno degli aspetti tecnici che ho gradito di più in questo gioco è senza dubbio la realizzazione dei passanti e di tutti i personaggi che popolano la città. I volti in particolare sono stati fatti davvero bene, e risultano realistici sia nelle loro espressioni che nei piccoli dettagli. Forse minor cura è stata posta nei modelli dei corpi e nella fisica, ma l’effetto generale non è affatto male. Oltretutto ogni personaggio ha le sue movenze appropriate: una teenager può camminare spensierata o saltellare, un poliziotto può avvicinarsi guardingo con l’arma spianata, un cassiere spaventato può correre via con le braccia che gli coprono il volto e così via.
Nel complesso anche il dettaglio dell’ambiente è di buon livello, con un motore grafico che può essere comodamente scalato per adattarsi a un’ampia fascia di macchine, anche se va osservato che in ogni caso vi sono frequenti caricamenti tra un’area ed un’altra, forse troppi, e soprattutto troppo lunghi, e non si capisce a quali bizzarri calcoli sia dovuta questa lentezza.
La cosa che però fa storcere maggiormente il naso è senza dubbio la scarsa interazione con l’ambiente. Anche se è stato realizzato quel minimo di feedback per suggerire un certo realismo, trovo così fastidioso poter prendere a calci una sedia e spostarla quando invece se sparo contro un Coin-Op nella sala giochi non si rompe nemmeno il vetro, così come le automobili e molti altri oggetti sembra vengano toccati solo da eventi programmati, come il musulmano kamikaze con la bomba addosso o un incendio, ma non dalla mia furia distruttrice. E’ quasi un miracolo che i vetri si rompano se ci sparo addosso…
Manca poi un vero e proprio comparto audio, se si eccettuano un paio di tracce a tema, mentre la maggior parte del gioco la trascorrerete ascoltando insulti, spari e rumori di fondo. Peccato, ci sarebbe stata bene una serie di tracce pesanti nelle fasi concitate mescolate a qualcosa di tranquillo in modo da accentuare l’effetto dell’azione sull’esperienza globale.

Postal 2
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Violenza senza fine, violenza senza un fine...

Avendo buoni ricordi del primo Postal, devo dire che aspettavo il seguito con una certa attesa, chiedendomi cosa fossero riusciti a combinare i “RWS guys” passando dall’isometria bidimensionale alla più accomodante impostazione 3D che oggi siamo abituati a vedere. Onestamente mi rincresce di aver provato una certa delusione, lo sgradevole senso di “tutto qui ?” che mi ha spinto ad andare avanti sperando che succedesse qualcosa di grosso. Non mi si fraintenda: di cose ne succedono, di sparatorie ce ne sono fin troppe, e la “trama” (beh, quella cosa lì…) lascia spazio anche a qualche ironico diversivo, ma in fin dei conti il tutto è maldettamente ripetitivo: una giornata di commissioni, l’assalto di un gruppo di spostati con conseguente scontro a fuoco, e, nel mezzo, quanto siamo in grado di metterci noi in termini di gratuito, spassionato omicidio volontario con aggravante la noia e la futilità del tutto.
L’idea di fondo è davvero buona, e il generale contesto in cui è stata realizzata crea l’atmosfera giusta, ma non è una base solida su cui costruire un gioco longevo. Postal 2 è a mio avviso un gioco da cui non aspettarsi un coinvolgimento duraturo, un gioco che all’inizio diverte, poi pian piano inizia a stufare a causa della ripetitività e della mancanza di diversivi. Certamente è un titolo spensierato, leggero, ideale per distendersi quando anche Splinter Cell vi impegna troppo e il vostro cervello ha bisogno di un sano, irrazionale spargimento di sangue simulato per rimettere le cose in prospettiva (sto parlando a persone intelligenti che sanno distinguere videogioco e realtà, vero ?) .
In soldoni quindi, Postal 2 non brilla nel firmamento dello sparatutto, forse per una realizzazione frettolosa o per un mancato sviluppo di un’idea che avrebbe portato a ottimi risultati se coltivata con la dovuta attenzione (o forse le adeguate risorse ?). Ciononostante il gioco resta un discreto prodotto, consigliato a chi di FPS ne ha provati di tutti i tipi e certamente troverà questo come un piacevole diversivo. Sconsigliato a chi in un gioco cerca trama, coerenza e logica: questo gioco, di fatto, non ha senso ^_^.
Altra considerazione politically correct: bambini, sul gioco c’è un bel bollino rosso con un numero… purtroppo finché non vi cresce la barba e iniziate a portare la macchina dovrete fare a meno di Postal 2, altrimenti le vostre mamme potrebbero spaventarsi mentre gridate eccitati di fronte alla testa esplosa di un passante. Ma non è una grande perdita, suvvia, c’è sempre Pikachu…

Postal 2
Postal 2
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    Pro:
  • Un’idea originale
  • Humor “maturo” a volontà
  • Rilassante, liberatoria violenza gratuita
    Contro:
  • Caricamenti lunghi e frequenti
  • Interattività con l’ambiente non eccessiva
  • Alla lunga diventa ripetitivo

Welcome to Paradise, Arizona

Eh sì, proprio una bella cittadina Paradise, un po’ provinciale forse, ma tutt’altro che tranquilla. La gente è un po’ strana, un po’… suscettibile, diciamo. Se vi sembra un fatto irrilevante beh, dovrete ricredervi presto, non appena vi sveglierete la mattina di lunedì, un lunedì qualsiasi nella vostra noiosa e monotona vita, pronti ad andare al lavoro.
Postal 2 inizia proprio così, nel polveroso spiazzo gremito di rottami dove il protagonista dà un rozzo benvenuto al sole mattutino dal suo sgangherato caravan appoggiato a mattoni, e come ogni mattina deve sorbirsi le lamentele della moglie (ma la vedremo mai ? A voi la sorpresa, se deciderete di giocarlo fino in fondo…), iniziando la giornata in modo non proprio felice. Ah, per la cronaca, il tizio in questione siete voi, cari giocatori, che impersonerete per l’appunto il Tizio delle Consegne (traduzione libera dell’anglofono Postal Dude) che da il suo nome al gioco, e che, di fatto, è un fattorino la cui giornata si suddivide in noiose commissioni e consegne, anche se il lavoro può, a volte, diventare… movimentato.
Avrete presto modo di comprendere come non si tratti del solito FPS ricco di pathos, di tensione epica o di importanti eventi: niente alieni, pianeti da salvare, governi da rovesciare o complotti da sventare. Semplicemente voi e la vostra dannata vita (nel senso meno aulico del termine), fatta di bollette, condizionatori rotti, lattine di birra e cani randagi che fanno la pupù nel vostro cortile. Non ci saranno waypoint, missioni suicide o delicato spionaggio ad attendervi fuori dal recinto della vostra vita, ma solo piccole faccende da fare per la vostra signora (che da quasi l’impressione di essere lei il vostro datore di lavoro…) nei vari distretti della vostra città. A questo punto vi starete chiedendo dove stia il bello di un gioco simile… beh, diciamo che l’afa, il vostro umore non proprio roseo e il giusto imprevisto potrebbero farvi saltare i nervi, e allora, perché no ? Forse è il caso di prendervi la vostra piccola rivincita contro la società o chiunque altro con un po’ di pallottole vaganti e qualche tanica di benzina. L’idea sembra piacere al Postal Dude (e a voi con lui, vero?), che non perde occasione di dar prova del lato più … primitivo di sé.